VIDOR - L’abbazia di Vidor è stata fondata da Giovanni Gravone, signore di Vidor, al ritorno dalla Prima Crociata, l’abbazia fu edificata nelle vicinanze del suo castello e affidata ai monaci benedettini di Pomposa (1106), che nominarono come primo abate Arbone, figlio di Giovanni da Vidor e già vescovo di Feltre. A causa della crisi istituzionale e della decadenza sia economica che morale all’epoca in cui la reggeva l’abate Enrichetto (1266-1308), venne trasformata in commenda e affidata al cardinale romano Pietro Colonna (1313) e infine unita al monastero di Sant’Antonio di Venezia (1489), retto allora dalla Congelazione del Santissimo Salvatore. Tra i successivi commendatari ricordiamo il cardinale Marco Corner per i lavori di risistemazione (1564), il cardinale Francesco Corner per la costruzione del presbiterio e l’adattamento dell’intera struttura (1592), il cardinale Pietro Ottoboni, futuro papa Alessandro VIII (1685-89), e l’omonimo nipote per la manutenzione e regolamentazione dei passi-barca sulla Piave (1689-1740). L’abbazia pervenne infine ai conti Da Sacco (attuali proprietari).
La contigua chiesa fu citata per la prima volta nell’atto di donazione di Giovanni di Vidor (1106), la cappella è orientata al sorgere del Sole il 12 settembre, giorno dedicato a Santa Bona, vergine egiziana che rifiutò ricche nozze dicendosi sposa di Cristo. Il corpo della santa venne portato in un’urna dalla Palestina da Giovanni di Vidor e quindi riposto sull’altare della nascente chiesuola, in segno di “grande prova d’amore”. Dotata di campanile, attestato prima del 1263 …. e costruita su pianta semplice con un’unica navata coperta da un tetto a capriate, l’edificio è introdotto da un prònao scarsamente aggettante ad arco acuto sorretto da due colonne in pietra. In cima, occhieggia un medaglione in pietra con la raffigurazione in bassorilievo di un Arcangelo Michele barbuto (protettore dei Templari), dotato di ali, spada e globo crucigero.
L’abside, illuminata da “una coppia di monofore che partono da una quota bassa e si estendono verso l’altro proprio per poter accogliere la luce mattutina all’interno dell’edificio”, venne ampliata dal cardinale Marco Corner nel 1564, il quale fece tra l’altro inserire nelle chiavi di volta delle due crociere del presbiterio … la stella a otto punte (a ricordo dell’origine pomposiana) e la croce templare (in memoria della crociata di Giovanni da Vidor). All’interno, troviamo anche un sobrio San Cristoforo di fine Duecento. Nel Medioevo ci si affidava a san Cristoforo, posto all’ingresso delle chiese per scongiurare le piene o per una più generica esigenza di difendere la comunità dalle disgrazie.
16 сен 2024