Christine and the Queens - Full of life 

Muchas gracias Emilio!

👍👍

Merci!

Concordo

Thanks!!!

Concordo che Johann Pachelbel oggi non sia particolarmente conosciuto ai più, ma lo era assai nel periodo barocco in cui visse, a cavallo fra 1600 e 1700, soprattutto come organista e compositore. Il suo brano da me preferito è la Ciaccona in fa minore (D minor) che mi fu compagna nei travagliati anni della mia adolescenza nei quali ricercavo senza trovarlo un senso alla vita. Caratterizzata da un susseguirsi di momenti di calma e di estrema agitazione rispecchiava esattamente il mio stato d'animo che oscillava fra il voler vivere o morire, per concludersi con un movimento lento che è quello della rassegnazione o della fine di ogni cosa. Avevo 17 anni e la ascoltavo al buio piangendo. La versione era un adattamento per orchestra di Kurt Redel un po' distante da quella originale organistica. Per me un capolavoro, la trova qui, Buona giornata. ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-L2tJwSjRCnA.html

Scrivi la tua versione, il testo originale si presta a diverse interpretazioni. Ad esempio "A life, a line, a light, and die" la vedo come: Una vita, la linea dell’elettroencefalogramma piatto, la luce bianca di un esperienza percettiva cosciente che precede e accompagna alla morte.

Un ottimo abbinamento vocale

A sbarra alzata

estoy feliz por eso

Thanks

Grazie

La base musical es claramente una adaptación del canon de Pachelbel en re mayor a 4 voces en bajo ostinato

👍

E’ meravigliosa emozioni a iosa

​@@loiaconolaura certo anche se non capisco del tutto il testo la voce e la musica sono emozioni rare ciao

Grazie @7budfox! Al primi ascolti di "Full of life" sono stato ripetutamente disturbato dalla nota di MI delle parole "still" e "steal" che su un accordo di RE maggiore non è proprio che ci azzecchi, tanto che sono stato tentato di cambiarla. Poi mi sono assuefatto, in fondo la linea melodica del cantato (indipendentemente da quel che dice) si amalgama con l'arrangiamento. Trovo piacevolissimi i cori a più voci in "there's a scar" e "tell me a lie" e gli "oh-oh-oh" finali che sotto forma di vocalizzi potrebbero trovare degna collocazione nel canone originale. Il canone di Pachelbel resta mille miglia lontano dai suoi molteplici utilizzi in canzonette contemporanee, che possono comunque aprire una finestra su brani classici a chi ne è astemio, o, speranza mia vana... insegnare a cantare a quel branco di ragazzetti da autotune! Spero che la musica italiana oggi inascoltabile possa risalire dall'abisso. Pachelbel non aveva software multitrack recording e virtual instruments ma aveva idee, oggi hanno tecnologie spaventose, intonano gli stonati, ricreano strumenti di ogni tipo ma non hanno idee e stanno facendo comporre brani all'intelligenza artificiale... Saluti

Thanks

❤

Thanks!

La ho tradotta e ritradotta più volte, vedo il testo come una pittura astratta che lascia cogliere a ciascuno cose diverse. Scrivi la tua interpretazione. ciao

@@gianluigimalzone molto bravo complimenti!!!👏👏👏👏 io ho trovato la traduzione molto sensata e corretta nel contesto..o quadro astratto (come lo definisci tu)..che voleva esprimere la cantante... molto significativo anche il sotto testo 👏👏👏👏👏.

@@vincenzocafiero4341 Grazie!

Danke

A life, a line, a light, and die. Una vita, la linea dell’elettroencefalogramma piatto, la luce bianca di un esperienza percettiva cosciente che precede la morte.

Non posso che ringraziare Pachelbel per averlo composto, è stato utilizzato più volte per brani di artisti contemporanei anche se in forma meno palese di questa versione.

Si concordo, una rivelazione questa artista❤

Certamente

Grazie!

Non te l'ha ordinata il medic...veterinario!

Bravissimo, molto bella

@@alessandrovarrazza6709 👍