Non c'è una vera tecnica per rispondere a questa domanda (e non credere a chi ti promette la ricetta infallibile) ma esistono modi per prepararsi bene e risposte da NON DARE. Ne parlo in questo video
Come sempre un altro contributo molto utile, grazie Roberta, soprattutto per chi, come me, è alla ricerca di una ricollocazione professionale. I problemi riscontrati sono tendenzialmente due: riuscire ad arrivare anche ad un solo colloquio dopo ricerche estenuanti (la cosa, come sai, è diventata estremamente difficile se non sei un top manager che sa fare tutto o quasi...), e quando ci riesci, con il carico di tensione addosso per esserci finalmente arrivato, spesso ti trovi davanti ad un intervistatore che esprime un atteggiamento di "superiorità", non paritario, motivato dal fatto che tanto sei uno dei 1000 e più candidati... Ciò non ti mette molto a tuo agio nel raccontarti liberamente nonostante la preparazione, e ahi-noi si cade in errori grossolani. Ma per migliorare continuo a seguirti, qui o su Telegram, apprezzando maggiormente la tua modalità video, direi più diretta e "umanizzata" :-) Grazie ancora, e alla prossima!
una tranquilla chiarezza che fa risultare tutto molto naturale. un sorriso rassicurante. una capacità di concentrazione notevole, che mi autorizza a pensare ad una passione reale. vado a cercare gli altri video 😊
grazie Roberta, prima di tutto e ti giuro che non è bodyshaming, ma anzi il contrario, grazie per esserti presentata a noi con quel (bellissimo) rossetto, non pare, ma seguire la lezione con una persona in disordine che non si è curata, non è piacevole. Anche se (come mi è successo) segui una lezione in inglese su Shakespeare. Anche questo fa parte di sé e di come ci si presenta. Il tuo video mi ha aperto un mondo, quante volte ho sentito quel "mi parli di sé" e sono rimasta ad annaspare, vero in altri tempi non era naturale che un possibile datore di lavoro volesse conoscerti, ora si. Ad ogni buon conto ho ascoltato con grande interesse, mi sono ritrovata a scrivere e quindi a riavviare il video, le domande che mi devo fare, l'importanza dello scrivere anche le risposte ed il perché. Grazie, sono parole che, nero su bianco, servono anche se non devi andare ad un colloquio (magari!) sono importanti per ognuno di noi, per capirsi o per fare quel passetto in più, necessario a noi per crescere o anche alle persone intorno a noi, per metterci un po' più a nudo e diventare sociali.
Ciao Roberta Ho preso con gioia piccole annotazioni scritte su tutti i tuoi video che personalmente trovo molto utili. Secondo me il vero successo di un colloquio di lavoro è sapersi raccontare in parole molto semplici ma molto efficaci, senza essere troppo banali , essere anche spontanei avere un minimo di nozioni base sulla comunicazione. L'importante anche fare leva sulle abilità professionali e sulle esperienze che possano rincorrere con il ruolo ricercato. Ovviamente raccontarsi è più facile se sei una persona estroversa ma se sei un timidino potresti davvero compromettere il colloquio .Brava e interessante!
Ciao. sono un neolaureato in un'università in albania e ho avuto un colloquio di lavoro italiano la scorsa settimana. ho guardato la maggior parte dei tuoi video prima del colloquio e oggi ho ricevuto un feedback positivo e la data in cui inizierò a lavorare in azienda. grazie mille per i tuoi video, mi sono stati molto d aiuto.
Mi parli di lei ,...si io ho sempre desiderato lavorare nella vostra azienda di trapani , perché io fin da piccolo amavo i trapani ho sempre desiderato trapanare qualsiasi cosa dalla mie amiche alle medie ,alle mie colleghe future , è così che mi sono innamorato dei vostri Trapani! Sono il vostro uomo ne sono sicuro al 100 % ... PS .questo vale per qualsiasi colloquio ,io risponderei così a ogni selezionatore ,pensa io cerco nel campo della metalmeccanica ,quindi frese ,torni ,ma quando ti chiedono perché fai il tornitore che cazzo gli devi dire ? Perché amo i torni ,ma che discorsi sono ,ma perché se ero milionario facevo il tornitore ?? Ma veramente viviamo in una società di psicopatici!.🤔
Grazie Roberta per questi interessanti video che ci stai regalando. Continua così. Una domanda a proposito di questo argomento. Quando il selezionatore pone questa domanda, vuole veramente sapere come siamo noi e come ci comportiamo in generale (quindi anche vita privata), o è meglio concentrarsi sugli aspetti che riguardano il lavoro? Chiedo perché mi è capitato di lavorare con persone che conoscevo già fuori dal contesto lavorativi e non sempre ho riscontrato le stesse reazioni e caratteristiche nei due ambiti. Che ne pensi? Richiesta e suggerimento per un nuovo video (ma credo tu ci abbia già pensato): come rispondere alla domanda: pregi e difetti? Oppure come comportarsi di fronte a domande fatte apposta per metterci in difficoltà, apparentemente assurde (quante palline da tennis ci stanno in questa stanza? Quanti semafori ci sono a Milano? Ecc.) Grazie di tutto.
Il selezionatore vuole sapere se ti conosci e ti da l'opportunità di parlare della tua personalità per vedere se è adatta per il ruolo che andrai a ricoprire.
Ottimo video, davvero molto utile. Avrei una domanda, se vengo chiamato per un colloquio e la posizione per cui mi sono candidato fosse la mia prima esperienza? Appena terminata la scuola superiore ho dovuto iniziare a lavorare per aiutare la mia famiglia e ho accettato qualsiasi lavoro possibile. Ora vorrei poter fare un salto di qualità, sia personalmente che professionalmente e nelle prossime settimane avrò un colloquio di lavoro in un' azienda per un posto di impiegato. Anche se quel posto coincide con i miei studi di scuola superiore sarebbe la mia prima esperienza lavorativa nel settore e l'agitazione si fa sentire. Come dovrei comportarmi in funzione del fatto che è appunto la mia prima esperienza? Ti ringrazio comunque per la disponibilità
Secondo te è una buona idea proporre al selezionatore una mini presentazione powerpoint (3-4 slide) dove presentare per sommi capi la mia motivazione e le mie esperienze e sviluppare a partire da ciò un discorso ? (Parlo di questo soprattutto per un contesto di colloquio online)
Sto raccogliendo informazioni perché devo sostenere un colloquio motivazionale. Da ciò che leggo sei l'unica che dice di rispondere in questo modo. Come faccio a sapere che il recruiter effettivamente voglia sapere di me e non la mia carriera in sede di colloquio?
Non puoi saperlo. Quello che puoi fare è ascoltare bene le domande, eventualmente chiedere di specificare se la richiesta ti pare vaga. Se ascoltera la domanda capirai cosa vuole sapere il recruiter e, che si tratti della tua carriera o di te, dovrai saper rispondere. Se il colloquio è motivazionale mi viene da pensare che sarà più sbilanciato su di te come persona... Ma nel dubbio ascolta bene le domande.
@@LaZante Grazie per la risposta, il timore è quello di apparire come un deficiente nel chiedere se la domanda è diretta ad indagare sul mio percorso professionale o sulle mie qualità/difetti.
Perché devo scegliere te rispetto ad un altro? Un altro chi?? Rispetto a chi?? Certo se un'altro è Leonardo Da Vinci non prendermi o vorresti che ti dica che sono lui? Gente quello di cui voglio parlarvi è questo: gli HR e i manager hanno studiato materie senza basi scientifiche, teoriche, tecniche e di prassi. Tutte la valutazioni girano intorno alle solite domande, domande che non hanno un vero contenuto scientifico ma soltanto un'opinione statistica. La statistica presa singolarmente non è una scienza, e dunque va affiancata ad un metodo scientifico inconfutabile, con alla base una teoria e non un opinione, tantomeno criticabile tra scuole di diverso pensiero. Studiare la storia e l'evoluzione non fa di te uno scienziato, tanto meno ti da un bagaglio scientifico utilizzabile come teoria e prassi. Faccio un esempio: se vuoi fare il medico non basta studiare la storia della medicina, ti è chiaro? Torno al discorso delle "solite domande": la domanda "perché dovremmo scegliere te" racchiude una base opinionistica teorica, che purtroppo, lo dico in maniera positiva, non è applicabile a tutte le persone. Ti domanderai: "e perché esistono gli studi su queste materie?". Ed io ti rispondo: "Per creare nuovi posti di lavoro, e se si creano nuovi posti di lavoro aumenta l'economia, e se si incrementa l'economia aumenta il PIL, aumentando la produzione aumentano i guadagni." Prologo: L'antibiotico è un'invenzione pazzesca, è stata una pura casualità o c'è stato un pensiero teorico e di prassi perché A. Fleming arrivasse a questa scoperta? Mi dispiace deludere molte persone, ma purtroppo c'è stata una "INTUIZIONE" intuizione inevitabilmente connessa al sapere teorico e di prassi, cioè, voglio dirvi, che se Fleming non avesse studiato medicina indubbiamente correlata alla teoria e alla prassi non avrebbe avuto questa "INTUIZIONE" e nessuno e dico nessuno oltre lui avrebbe scoperto l'antibiotico tramite la muffa, dunque sottolineo il fatto che se non ci fosse stato Fleming nel 2020 la gente continuerebbe a morire, questo è un dato certo e inconfutabile perché è una realtà e non è opinabile nel senso: "Ma lo avrebbe scoperto un'altro" No. Torniamo al colloquio di lavoro: Quando fai un colloquio, pensa che dall'altra parte della scrivania oppure in una sala riunioni, seduto di fronte o affianco a te c'è l'HR o il manager, dunque, stai parlando con una persona che non ti conosce o meglio, conosce soltanto la tua lettera di presentazione ed il tuo CV. Tu nemmeno lo consci, sai che ha studiato per assumere persone. È il vostro primo incontro. Sappi che la parola "Manager" significa "conduttore di bestiame" se vuoi chiamalo contadino o pastore. Anche mio zio era una manager che aveva una stalla con molti animali, e produceva carne, formaggi, vino e poi, andava a vendere i suoi prodotti, aveva una sapere, il saper fare formaggi, lavorare la carne, fare il vino e mote prelibatezze ancora, ed erano buonissime perché per fare questo utilizzava un metodo tramandato da generazioni con una teoria e prassi inconfutabili. Dunque ora ti trovi ad essere intervistato perché hai scelto il tuo percorso professionale, studiando, lavorando, senza aver mai lavorato ancora, o magari con una esperienza decennale: tutto questo il quel momento non è importante. Hai bisogno di lavorare nello stesso modo in cui l'azienda ha bisogno di uno che lavori perché anche se a certe persone non sembra, l'azienda lavora. Qui si sta parlando di "lavoro" dunque di un essere umano che impiega un'energia al conseguimento di un fine comune. Se questo fine non viene conseguito e un male per te stesso e per l'azienda, sarebbe come se mio zio non producesse più formaggio, ne carne o impiegherebbe mesi per produrre, morirebbe di fame e di freddo. Ora mi dispiace dovertelo dire, ma in quel momento tu sei come il bestiame di mio zio, bestiame che lavorava sodo nei campi e nella fattoria, ma che fortunatamente viveva a 1.000 metri di altitudine nella Marche in un posto bellissimo. Mio zio per acquistare gli animali controllava minuziosamente le loro condizioni, anche se non era un medico lo faceva, ai suoi tempi non c'erano i veterinari, ma ora ci sono. Gli agricoltori di oggi quando acquistano il bestiame che dovrà produrre chiamano il veterinario, e in molti mercati il bestiame è già certificato. Voglio farti capire come il concetto di Manager (manu agere, guidare con la mano) è entrato nella cultura imprenditoriale durante il periodo della rivoluzione industriale. Una osservazione: mio zio le mucche e i cavalli li conduceva con la mano stando davanti, invece con le pecore stava dietro utilizzando i suoi cani, ero piccolo ma lo ricordo bene, adesso ho compiuto 50 anni. Dunque, adesso stai davanti a un veterinario che controllerà i tuoi denti, il tuo aspetto, e tutto il necessario per assicurarsi che tu produca senza creare problemi. Ora ti starai domandando: "un veterinario ha un sapere scientifico, utilizza la teoria e la prassi medica per controllare se il mio gatto o il mio cane sta bene o che problemi potrebbe avere". È chiaro che qualunque medico che utilizzi teoria e prassi non sbaglia e se sbaglia non lo fa per colpa della scienza medica che è fatta male ma per un suo errore. Esatto, ti stai facendo la giusta domanda: come può una persona valutare la tua psicologia, la tua emotività, il tuo sapere, il tuo talento, i tuoi punti di forza, i tuoi punti deboli, la tua creatività, la tua tenacia, e molte e infinite dinamiche che compongono la tua identità, come può farlo senza teoria e prassi e con solo alcune domande? Potresti essere una persona timida ma nella realtà sei ambiziosa/o, potresti sembrare una sfaticata/o ma soltanto perché hai finito di scolpire il David il giorno prima del colloquio, potresti toccarti il naso mentre parli e da come trovi letto su alcuni libri che non hanno nessun riscontro scientifico e tanto meno statistico, che chi si tocca il naso dice una bugia, "potrei pensare in questo caso che la teoria sia fondata sulla favola di Collodi, Pinocchio". Non può farlo! Capisci da te che tutto questo è una pazzia. Ora rimane il pensiero: perché esiste tutto questo macchinario infernale? Io lo so, ma vorrei che ci arrivaste voi a scoprirlo.
