Come essere felici. Socrate, l'eudaimonia e il buon demone 

Tutta l'umanità, dalla notte dei tempi, ricerca la felicità.
Che cosa essa sia? in che cosa consista? come e dove ricercarla? in che modo coltivarla? è qualcosa di duraturo (sostanza)? o di effimero (accidente)? è data dal possesso di beni materiali? dal raggiungimento di obiettivi personali? dal poter contare su alcune relazioni? da uno stato dell'essere? sono solo alcuni degli innumerevoli interrogativi che si accompagnano al tema "felicità" e a cui religioni, filosofie, sistemi economici hanno dato le risposte più disparate.
Gli stessi filosofi hanno fornito innumerevoli spiegazioni talora, pur partendo dalle medesime premesse, sono giunti a conclusioni in netto in contrasto tra di loro.
Detto che non esistono formule magiche, né pilloline miracolose, né tanto meno risposte definitive, credo che dalla vita e dal pensiero di Socrate (470-399 a.C.) si possano trarre alcuni spunti di riflessione di estrema attualità per questi nostri tempi in cui disponiamo di beni materiali in abbondanza, in cui abbiamo un'aspettativa di vita altissima, in cui possiamo girare il mondo in lungo e in largo, in cui tutto è a portata di mano, eppure in cui alcuni fenomeni - depressione dilagante, forme di dipendenza (alcol, droga, ludopatia, cellulari, social media), comportamenti a rischio, suicidi, consumo di ansiolitici, ecc.-, raccontano di una società alle prese con tassi di ansia, preoccupazione, infelicità, mai così alti forse nella storia dell'umanità.
Nel video, utilizzando il principio ermeneutico elaborato da Immanuel Kant (1724-1804), a partire dall'opera Apologia di Socrate di Platone presento una mia personale sintetica rilettura dell'insegnamento socratico per mostrare - senza alcuna pretesa di esaustività - come egli abbia incarnato, vissuto, e non solo teorizzato, la felicità.
Quattro i passaggi fondamentali:
1) felicità è essere in compagnia di un buon demone (in greco eudaimonia, ovvero felicità significa letteralmente questo), il che equivale, in termini attuali, a essere in compagni di buoni pensieri;
2) per essere in compagnia di un buon demone è necessario seguire la propria vocazione;
3) ci si imbatte nella propria vocazione, come è accaduto a Socrate, in maniera inattesa;
4) questo incontro inatteso con la propria vocazione è un'esperienza che ha a che fare con il sublime: genera stupore da un lato, ma al tempo stesso, dall'altro, suscita timore.
Di fronte alla scelta che si compie, tra seguire la curiosità o lasciarsi vincere dal timore, si gioca gran parte della possibilità di essere felici.
Il video è necessariamente una sintesi, alcuni passaggi sono volutamente forzati, per cui potrà esserci qualcosa che non ti è chiaro, oppure se hai studiato filosofia qualche elemento potrebbe non tornarti.
Come detto, è una mia personale lettura, finalizzata a suscitare una riflessione, a ispirare una trasformazione, a stimolare curiosità, per aprire - perché no - una discussione.
Per questo, scrivi le tue riflessioni, i tuoi dubbi o le tue domande nello spazio per i commenti, ti risponderò prima possibile.
Ricorda di lasciare un tuo parere e di condividere il video con qualcuno a cui credi possa essere utile.
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