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Ricordo il mio professore di elettrotecnica che disse: "Ragazzi, mi raccomando il Fattore di Potenza NON è un contadino della Basilicata!".... maledetto coseno di phi!
Bravissimo. Questo video dimostra come la proprietà di linguaggio e la razionalità di esposizione, siano fondamentali per la comprensione. La maggioranza dei video su youtube risulta più causa di confusione che di comprensione, a causa della esposizione sgrammaticata o irrazionale. Top!
Misura un po' azzardata per la sicurezza, se non vengono prese tutte le precauzioni del caso. Sia per i contatti scoperti e sia per le due spine a banana, (indipendenti tra loro) da inserire nella multipresa a ciabatta. Infatti, se non sono inserite contemporaneamente, il "ritorno della corrente" attraverso la spina a banana non ancora inserita, può causare fulminazione. Nulla da eccepire sulla teoria. Apprezzabile la precauzione del pavimento di legno. Se proprio si vuole fare la misura in questo modo, consiglio di inserire la spina della ciabatta, per ultima. Oltre al fatto di essere esperti.
Video estremamente interessante! Nel mio lavoro spesso mi interfaccio con quadristi e programmatori di PLC (per non parlare di ispettori dell'ambito dell'ATEx) e queste che hai esposto sono nozioni che non vengo approfondite dai più, e, anche se magari le hanno studiate, non danno input a terzi. E quindi si banalizza il tutto con un P=V*I, che funziona anche benissimo per carità, ma, evidentemente, non fornisce un quadro preciso su questo argomento. Mi piacerebbe che parlassi in un prossimo video di induttanza e capacità elettrica, perché mi ci sono trovato più volte (in ambito ATEx) a fare calcoli pressoché ridicoli, ma giustamente voluti dalle normative... E quindi niente, mi piacerebbe avere un quadro più specifico della questione anche in questo caso. In ogni caso grazie e continua così :)
Domanda forse stupida, la potenza dissipata nell'effetto joule non fa riferimento alla differenza di potenziale ai capi della resistenza (e non alla tensione dell'impianto)? È automatico il fatto che la caduta di tensione da prima a dopo la resistenza elettrica sia da 234 Volt a zero Volt? Chiedo scusa se ho usato dei termini impropriamente ma sono argomenti su cui mi sono sempre interrogato senza darmi mai una vera risposta.. Grazie in anticipo se qualcuno potrà risolvere i miei dubbi.
Sì, è automatico perchè la "resistenza" del phon è collegata in parallelo all'impianto e quindi, considerando trascurabili le cadute di tensione sui fili di collegamento, la tensione che arriva al carico è proprio 230V.
Potresti fare un secondo video sulle varie potenze in alternata: reattiva, attiva e apparente introducendo così il cos fi e sen fi comunque video molto interessante
Ti seguo da un po' e generalmente mi interessano gli argomenti che tratti, considerato che studio ingegneria elettrica, direi che questa volta veramente VIDEO TOP
Bravissimo come sempre! Voglio solo aggiungere una cosa. Nel video ad un certo punto dici (6’27”) che avendo ostruito la presa d’aria del phon, la resistenza si surriscalda, aumenta di conseguenza la sua resistenza e quindi la corrente totale assorbita dal phon diminuisce. Tutto giusto, ma c’e’ anche un’altro fattore che contribuisce al ,miore assorbimento di corrente. Nelle condizioni soprecitate, il ventilatore interno al phon, per raggiungere la velocità’ di rotazione nominale, non trova la “resistenza meccanica” che di solito viene esercitata dall’aria che lui stesso spinge. Avendo meno aria a disposizione da spingere ossia meno “lavoro da fare” (sempre per arrivare alla velocità nominale) richiede meno energia dalla rete elettrica che si traduce in minore corrente. Grazie per il grande lavoro divulgativo che porti avanti con tanta passione Max.
Ottimo video, sarebbe interessante però anche far vedere come è possibile cambiare la temperatura del flusso d'aria emesso dal phon attraverso l'utilizzo del diodo che tramite un interruttore viene attaccato e staccato ad una resistenza
interessante. affronterai mai come argomento i temi di pseudoscienza e complottistici su tesla? mi è venuto in mente il circuito hairpin che può essere anche un tema interessante di divulgazione reale. ho un collega che mi fa una una capa tanta su questi temi ed a volte si va troppo nello specialistico.
Sarebbe interessante un video del genere per onde non sinusoidali a frequenza molto più alta dai 50Hz di rete. Se ci fosse anche una spiegazione sul flusso di energia oltre al flusso di corrente e cariche elettriche nei cavi, magari riusciamo a sbarazzarci di quella cosa totalmente errata che è l'analogia coi tubi e l'acqua.
Scusami, non capisco una cosa. generalmente i tester in commercio hanno segnato max 10A . Ma se i watt di una abitazione sono circa 3000 e la tensione e’ 230 volt , Facendo 3000/230 mi risultano 13A. Ma il tester porta max 10A. Significa che il fusibile Salta?
Bravo . Bravo perché Sai spiegare concetti fondamentali con termini comprensibili . Ti chiedo come è possibile conoscere l effettivo consumo ,ad esenpio del phon ,in kwh .se ad esempio lo lasciamo acceso per un tempo di trenta minuti. Quanto ci costa? Grazie
Bel video che mi ha riportato in un certo senso ai tempi delle superiori quando facevo il professionale G. Marconi : a tal proposito mi è quindi tornato in mente che il professore di elettrotecnica ci spiegò che con i vecchi contatori Enel analogici di quel tempo si sarebbe potuta in teoria sfruttare la questione della potenza reattiva creando un rifasamento a nostro pro per diminuire notevolmente la potenza misurata dal contatore , logicamente i sigilli di piombo erano messi apposta per non far aprire e manomettere i contatori , in caso contrario uno avrebbe passato dei bei guai 😉
si puo fare anche semplicemente staccando tutte le prese in casa andare sul contattore e vedere se la potenza istantanea deve essere a 0 , attacchi phone torni al contattore e ti dice quando sta consumando
Sw tappi il phon la coerente scende anche perché il phon non aspirando aria non la muove neanche. Quindi in termini di lavoro forza per spostamento hai un lavoro inferiore come è anche osservabile dal fatto che il motore sale di giri perché incontra una resistenza inferiore e la tensione che si genera (forza contro elettromotrice) sale facendo fluire meno corrente
Bel video👍 Ci sono molti argomenti che ho affrontato quest'anno al corso di elettrotecnica e che fortunatamente mi hanno reso la comprensione del video più facile, soprattutto la parte finale.
Molto bello, e nostalgico, mi sembra di essere tornato all'ITIS: lezione di misure elettriche, lì tenevamo conto anche delle resistenze interne degli strumenti di misura, perché influiscono sulla precisione delle grandezze rilevate. A parte queste inezie, ottime le analogie elettrico idrauliche, ho sempre amato utilizzarle ma molto spesso ottenevi sguardi esterrefatti.
Hai ragione : Se la corrente è in anticipo di 90 gradi rispetto a alla tensione è una capacità viceversa un' induttanza , mentre su un corto circuito tensione e corrente sono in controfase cioè si sfasano di 180 gradi la tensione è zero è la corrente in modulo è massima , quindi istante per istante la potenza è nulla .
@@tomtomspa quella ch è zero quando c'è uno sfasamento di 90 gradi è la potenza reale ovvero la parte reale della potenza complessa ch e è associata a l effetto joule infatti l espressione è Vm*Im*cos(a-b)/2
Mamma mia che ricordi. Il mio prof: "Metto direttamente 2 a chi fa semplicemente la somma di due potenze in alternata" Sempre il prof.: "Maritan: 2" Io: "#5&%) +5&!!!"
sarebbe da vedere se tappando con la mano la ventola del phon la diminuizione di corrente dipenda solamente dall'aumento di resistenza per l'aumento di temperatura o anche per la diminuizione dell'aria spostata dalla ventola (si sente un aumento della velocità della ventola, da vedere se l'aumento di velocità "compensa" la diminuizione di quantità dell'aria mossa) basterebbe fare la stessa prova disattivando la resistenza e tappando la presa dell'aria.
quando tappi il retro del phon, c'è certamente una variazione dei valori delle resistenze, ma credo sia preponderante il mancato lavoro sull'aria che attraversa la ventola. in ogni caso bastava vedere qual è la variazione nel caso di di resistenze spente.
se hai l'interruttore differenziale (anche detto salvavita), che si basa proprio sulla dispersione verso terra, non è detto che le scarpe di gomma siano un bene
più precisamente: avendo fase e neutro scoperti come a 2:40, avere scarpe isolanti se possibile rende la situazione ancora più pericolosa. Se inavvertitamente venissero toccati entrambi i terminali, essendo isolato da terra saresti, dal punto di vista di un eventuale interruttore differenziale, a tutti gli effetti un carico sull'impianto elettrico a cui tale dispositivo di sicurezza non avrebbe nessuna ragione per reagire. L'unica possibilità sarebbe far staccare l'interruttore generale per sovraccarico, ma gli effetti di 2 o 3 kW su un corpo umano anche per una frazione di secondo sarebbero alquanto spiacevoli. Tra l'altro (anche se di questo non sono certo) tenendo un filo con la mano destra e uno con la sinistra la corrente attraverserebbe tutto il corpo annullando anche la possibilità che i danni restino circoscritti ad un'area ridotta.
vero, ma sinceramente credo che la probabilità di toccare entrambe le parti scoperte contemporaneamente in modo involontario sia così bassa che il rischio è trascurabile, anche perché non mi capita praticamente mai di lavorare in quel modo in tensione, l'ho fatto solo per poter dare quella spiegazione in quel momento. In quindici anni di "attività" del genere, l'unica volta in cui ho preso la scossa è stato cambiando una lampadina, perché chi ha fatto l'impianto elettrico ha montato un interruttore in modo che interrompesse il neutro invece che la fase. E anche lì in problema è stato il fatto di scaricare verso terra.
@@RandomPhysics la probabilità è bassa, ma il valore atteso rimane comunque alto 😉 (io per la misurazione della corrente avrei costruito una prolunga a fili separati con normali presa e spina). Comunque più che altro volevo sottolineare, per eventuali aspiranti sperimentatori che non hanno le conoscenze per farlo in sicurezza, quanto possa essere rischioso e il fatto che le scarpe isolanti non servano a garantire la sicurezza.
