Eri sicuramente emozionato e per questo meriti un doppio premio. Anche parlare davanti alla gente, durante un ted talk , significa uscire fuori dalla comfort zone. Bravo!
per essere così giovane (e lo sei) hai una consapevolezza ed uno spessore non comuni. Hai colto nel segno con ogni parola che hai detto. Non posso fare altro che farti i miei complimenti e farti un sincero augurio di tante cose grandiose. Sei un esempio per la tua generazione e non solo. Grazie!
Egregio Stefano Gallone io credo che ci voglia un po' di critica e autocritica nel commentare gli interventi che offre TED, molti sono interessanti ma io credo che sia innegabile che questo intervento sia assolutamente vuoto. Costui è un rampollo a cui è stato pagato il ticket per il WWDC e il biglietto e il soggiorno a San Francisco, ha messo a frutto quello che ha imparato ma non è assolutamente capace di trasmettere un messaggio se non concetti ovvi. Chi ha pagato la retta della Pensilvenya University? Quindi affermare di aver colto nel segno ogni parola in questo caso è una mancanza di rispetto nei confronti delle menti brillanti che divulgano attraverso TED. Le parole più significative sono "fantastiche" e "bellissimo" con uno strano accento forzato italoamericano. Ma per favore.
Cesare sei veramente forte! Complimenti. Hai avuto gran coraggio a parlare davanti il pubblico. Veramente un bel discorso. Sono anni che credo e che non smetterò mai di credere che ognuno a modo suo è straordinario. C'è sempre da imparare dagli altri. Ave Cesare! :)
Ottimo intervento e fantastica panoramica. Un altro problema che ho constatato, nel mio piccolo, è la paura di rimanere da solo, purtroppo tutte le idee che ho avuto sono finite con un nulla di fatto per i no ricevuti... Per paura di sbagliare si cerca sempre l'aiuto di altre persone, perdendo la fiducia in se stessi. Complimenti ancora per il tuo discorso, cercherò di coltivare la mia passione...
Sarei curioso di sapere com'è nato questo discorso. Mi dà l'impressione che, attorno ad una tua esperienza di successo, siano state "appiccicati", in modo forzato, dei concetti e esperienze che non sono e che senti come tue. Avresti potuto raccontare la tua esperienza, con parole tue, e lasciare che questo tuo racconto fosse di ispirazione per i giovani che ti ascoltavano. Perché le persone fanno quello che sentono giusto per loro e non quello che viene detto loro da altri.
Complimenti! !!!Forse dovrai migliorare l'italiano...anche se a me non interessa,ammiro ciò che hai fatto...nella società forse non eri il migliore ma ai miei occhi sei speciale ti sei inventato,hai trovato la forza per uscire da te stesso...dalla tua emotività. ...la scuola ti da nozioni e basta,non ti aiuta a tirare fuori il tuo vero talento.Mia figlia ha 11 anni è un genio dell'informatica già da diversi anni...l'unico suo problema è la timidezza...chissà che un giorno possa uscire dalla sua confort zone...Non voglio forzarla il mio compito è starle vicino ed aiutarla a prendere sicurezza di sé. Complimenti ancora....Buona giornata!
Questa è autopromozione... (Su Wikipedia non è tollerata ad esempio) se togliamo gli aggettivi dal tuo discorso e la tua biografia, potremmo lasciare solo la tua slide finale del video, che contiene tutto il senso del discorso. Avresti dovuto minimizzare se non proprio eliminare le tue esperienze al tuo discorso, ma avresti dovuto solo riportare quello che veramente hai imparato da tali esperienze (non la programmazione, ma quello di cui il titolo parla) e integrandolo con fonti esterne, ampliando così quello che hai riassunto nei punti finali, così avresti fatto un buon discorso (un discorso che diceva qualcosa). Il tuo sembra che voleva essere un discorso motivazionale (e in questo modo viene giustificata la biografia) ma se non sei un buon oratore, non ti conviene, ti conviene puntare sui concetti più che su altro... Nonostante tutto sono d'accordo su quello che dici
Non puoi spiegare a un'altra persona come uscire dalla comfort zone se tu non ci sei mai stato dentro, forse il focus del discorso avrebbe dovuto essere centrato solo sulle opportunità che hai vissuto e su ciò che hai realizzato, non su altro altrimenti svaluti il motivo per cui una persona ti ascolta
Sinceramente anche io non vedo il nesso con una comfort zone. Mi sembra una parola buttata lì. È il racconto di una persona brillante con eccellenti doti che si è creato un occasione e l ha sfruttata alla grande,questo si.
Ciao Cesare, bell'intervento! Anche se il focus non era chiarissimo per tutti, quello che è ho capito è questo. Fuori ci sono tanti giovani che hanno difficoltà a guardarsi dentro, che non fanno esperienze costruttive. La scuola, dici bene, è molto teorica, ma la cultura che non si applica resta soltanto una parola. E molti giovanni sanno la teoria, ma la pratica è un'altra cosa. Però..avere una passione, scoprirla e costruirla ogni giorno può fare la differenza. Io credo che nel tuo caso, tu ti sia appassionato così tanto che andare in America sia stato quasi bere un bicchiere d'acqua. Quando c'è la passione si è portati quasi naturalmente ad abbandonare la comfort zone. Il punto è che quando hai chiaro l'obiettivo, non ci pensi nemmeno alla comfort zone, perché la tua mente è tutta concentrata e focalizzata. Quindi lasciare l'Italia per l'America e il sogno di fare qualcosa per Apple diventa ancora più emozionante. Grazie per la tua condivisione :)
Questa cazzo di retorica della "comfort zone" che deve essere distrutta ha rotto le scatole. Evviva la stabilità, la costanza, la ricerca e la costruzione della propria nicchia nel mondo.
Uno dei discorsi Ted più autoreferenziali di sempre ;-V "I giovani hanno le tecnologie, ma non i sogni o progetti di vita" , maddai, sembra di ascoltare mio nonno
A dire il vero.... le grandi aziende hanno bisogno di persone che ci mettono la vita nel lavoro... c'è chi si diverte lavorando, e c'è chi si arricchisce con la tua passione. o no?
Ottima analisi, Gino! Ti ringrazio per il tuo commento. L'importante, forse, è di non trascurare ciò che sta fuori dal lavoro. C'è chi decide di investire tutte le proprie energie nel lavoro, e trovo che sia giusto anche quello se quello è ciò che si vuole.
Sì vabbè grazie al cazzo, tu hai subito trovato una cosa che ti piaceva e che oggi monetizza e va fortissimo. Non sei MAI stato nella comfort zone, sei solo stato nerd e introverso come tanti altri alle medie/primi anni del liceo. E comunque non è un discorso psicologico o filosofico il tuo ma mera pubblicità.