Corto raggio: tipo di curva e principali caratteristiche tecniche 

Eh già... ;)

Mi astengo dal risponderti, e se mai lo fara', vorrei prima leggere la risposta dell'autore. Preliminarmente posso dirti che hai purtroppo le idee confuse....

Certamente, secondo me bisogna evitare l'errore di voler immediatamente sciare con la velocità e soprattutto la frequenza di curva dei maestri e degli istruttori, bisogna fare la curva del livello 6, che è relativamente facile, capire quali sono i movimenti e le sensazioni corrette, per poi accelerare gradualmente in velocità e frequenza.

@@LoSkiBum . Grazie. Se posso permettermi, interpretando la vasta platea di chi ha difficoltà con il corto raggio, a cui appartengo, forse una puntata dedicata alla progressione ed avvicinamento (se si può chiamare così) avrebbe molto senso e sarebbe molto gradita. Io la guarderei 2 volte al giorno, prima e dopo i pasti.

@@stefanomorgagni9547 ok, volentieri, magari il prossimo anno...

@@LoSkiBum Carissimo, siamo arrivati al prossimo anno e abbiamo un sacco di tempo per guardare i video sulla progressione per arrivare al corto raggio.

Un video dedicato alla progressione didattica al corto raggio (Italia) è probabilmente quello più atteso. Molto interessante Andrea lo short sul cristiania dove sottolinei l'importanza di tale curva proprio ai fini del corto raggio. Un abbraccio!@@LoSkiBum

Ciao Paolo Tu vai alle scuole sci? Fai lezioni? O comunque riferito anche ad altri che prendono lezioni. Se si, mi spieghi perche' trovi questa lezione dall'ottimo valore aggiunto? Cosa mancherebbe alle altrui lezioni? Grazie per le vostre risposte.

@@maui-maui4011 ciao si, io prendo anche lezioni di sci. Innanzitutto vorrei chiarire, a scanso di equivoci, che l 'apprezzamento fatto al video non significa che le lezioni con i maestri non diano valore, anzi. Chiarito questo spiego il mio commento: secondo me il maestro ha spiegato molto dettagliatamente, con l ' ausilio del video, tutta la fase dell'arco corto specificando i movimenti esatti in ogni momento dell'arco. Questo non è proprio frequente, almeno per la mia esperienza, almeno nelle lezioni pratiche prese per es.alla Domenica in pista. Altra cosa ovviamente quando si fa uno stage che prevede poi anche l'aula.

@@Skialp92 Vorrei proseguire con te questa conversazione. Non ti basta che gli archi i tempismi e gli automatismi ti siano disegnati piu' volte sulla neve con una racchetta e piu' volte spiegati? Te lo chiedo perche' in questo video non sono presenti schematizzazioni ma solo video di qualcuno che scende, una cosa che puo' praticarsi anche in campo libero guardando un bravo dimostratore ti pare?

@@maui-maui4011Sai dipende molto dalle esperienze che ognuno ha fatto con i vari maestri. Probabilmente se avessi trovato qualcuno che mi avesse dettagliato così mi avrebbe dato il medesimo valore aggiunto. Non tutti i maestri sono didatticamente predisposti o hanno la passione di insegnare, anche se sanno sciare molto bene . Personalmente quest'anno ne ho trovato uno bravo da questo punto di vista . Precedenti esperienze non mi avevano dato medesimo valore. Alcune cose che ho sentito nel video skibum però non mi erano così chiare. Sai chi è alla ricerca del gesto corretto ascolta qualsiasi suggerimento che serva da innesco a nuove sensazioni.

@@Skialp92 Grazie Paolo per le tue risposte e il tuo tempo. Hai risposto quello che non volevo sentir dire, ma che era purtroppo quello che temevo tu scrivessi. 1) Il corto raggio non si spiega in un giorno 2) Non si padroneggia in due giorni ne in due mesi. Perche' richiede la padronanza di diverse abilita', di cui la prima l'estremo isolamento dei movimenti, ritmo, e tempismo. Vista la tua gentilezza per aiutarti di massima, non voglio che ti passi il concetto che sia un gesto estraneo agli altri archi, i fondamentali rimangono, il busto si blocca, gli sci tornano sotto, in rapidita', il busto si proietta fontalmente avanti, per fare un esempio alcuni gesti sono piu' estremizzati perche' anche sull'arco lungo il busto di blocca e non segue piu' da un certo punto in poi, mentre sull'arco breve si blocca sul nascere. Ma vedi? si blocca in entrambi. Quello che e' stato detto in questo video, per esigenze di tempo, e' solo una piccola parte di cio' che si dovrebbe dire. Io ho fatto video da un'ora su argomenti complessi ma poi e non li vede nessuno. Ho scritto articoli di pagine che poi per lo piu' nessuno legge, ho letto testi di allenatori di cinque, sette pagine in 20 giorni, nonostante conosca la materia, per quanto erano difficili da dirimere per non parlare da mettere in pratica, ho assistito a suggerimenti e correzioni di allenatori senza capire cio' che dicevano. Al di la della bravura di Andrea, se certi concetti preliminari non ti erano chiari e tu hai fatto lezioni anche sul corto raggio, credo che cio' che e' mancato e' la trasmissione dei concetti tecnici alla base di questi gesti. C'e' un esercizio molto utile che aiuta l'isolamento per chi lo vuole fare, ma non lo fa nessuno, e' una curva breve con estrema rotazione di piede, quindi traslazione di sci mai condotto e busto sempre ben visibile dall'osservatore posto dietro di te, la rotazione dei piedi deve essere massima ed estremizzata, ma senza arrivare alla derapata in chiusura, non perche' poi si faccia cosi', ma abituarsi al gesto estremo aiuta ad arrivare con rapidita' meno serrata a farne di piu', per poi saper farne di sicuro meno di quello che serve. A seguire di raffittisce la frequenza di queste curve. Alternando il corto raggio a questo esercizio basico si ottengono ottimi risultati di isolamento escursione e tempismo.

Il peso va soprattutto sullo sci esterno e l'estensione va contenuta o ricercata... a seconda se la si fa troppo (va contenuta) o troppo poco (va ricercata).

Tutta in corto raggio è già tanto il 70%!

@@LoSkiBum ovviamente non così, sono un grezzone 😁

@@mashiro84 Simone se prendi lezioni, al di la della forma fisica, del tuo grado tecnico, quando non riesci con le spiegazioni che stettorializzano la curva e il tempismo, fai come i bambini, cerca di copiare osservando con attenzione i bravi esecutori, se riesci a farlo bene talvolta otterrai delle piacevoli sorprese. A volte un gesto visto, ce lo fa sembrare impossibile, ma se lo osserviamo meglio appare molto facile, e' da li che si parte, senza inventare nulla, ma con la giusta tecnica, rispettando i fondamentali, viene poi facile come riesce anche agli altri. Se sei sulla buona strada di sicuro all'inizio appare scomodo ma se repentinamente migliora, e da quella base si perfeziona con buona progressione, e' il segno che sei sulla buona strada. 2) --> senza perdere il controllo del corpo -> Se perdi il controllo vuol dire che non mantieni lo stesso ritmo durante l'esecuzione, dunque mi vien da pensare che non mantieni una buona chiusura accelerando sempre di piu', errore fin troppo comune, raggiungendo poi la controfase. Di regola, si scia su fasce ad ampiezza costante, e si inizia e si finisce sempre alla stessa velocita' su tutti gli archi, scodinzolo compreso.....

Le condizioni del video permettono di esprimersi al massimo delle proprie possibilità. Consentono di fare quello che si può, non quello che si vuole. Comunque si, sono condizioni ottimali.

Io ho sempre fatto fatica a percepirla, quando ci ho provato.

@@LoSkiBum Io non l'ho mai sentita, ma mi chiedevo se ad alti livelli è un qualcosa di ricercato per cercare di "segare" il più possibile la pista

Alberto Hai fatto una buona osservazione (se cio' sia stato un suggerimento di qualcuno magari bravo, allora l'aiutino favoritoti ti fa meno onore). Se farina del tuo sacco, sei sulla buona strada bravo !!! """oppure è una cosa che avviene in modo spontaneo con l'inclinazione dei piedi e lo spostamento delle ginocchia""" Viene dai piedi, ma a questa frase togli lo spostamento delle ginocchia, perche' non esiste, le ginocchia non entrano, anche se qualcuno autorevole te lo ha suggerito non e' cosi'. Per anni si e' insegnato a buttare dentro le ginocchia. Ma questo non fa scopa con la realta' perche' gli assi verticali dello sciatore sono due, due spezzate, arti inferiori e busto, se butti dentro le ginocchia diventerebbero 3 spezzate. E' sempre la sponda, il vincolo creato da angolazione piedi lamine da cui parte il movimento che poi veicola il movimento verso l'alto di cui il busto per non rimanere arretrato o in controtempo cerca di anticipare attraverso la vista il resto dei movimenti. Quindi le ginocchia seguono il parallelismo delle tibie che procedono in virtu della posizione angolazione prima, dei piedi. Una buona escursione dei piegamenti in genere e soprattutto al diminuire della pendenza nel corto raggio fa la differenza.

@@maui-maui4011 Ovviamente si riferirà al video di Jam Session sull'argomento "segare, tagliare"... il concetto è giustissimo, non bisogna pensare di "spingere" lo sci in fuori ma di dare pressione verso il terreno per mantenere la lamina vincolata. Personalmente quello che percepisco io è una "caduta controllata" dentro la curva, il "controllo della caduta" avviene proprio andando a premere la lamina come per conficcarla nella neve. È un'azione che coinvolge bassa schiena, bacino e cosce, questo almeno è quello che avverto io.

@@LoSkiBum Approfitto per dire in premessa, che trovo molto utili i video della Jam Session, non so se sia quello, ma c'e' un loro video che parla anche di buttare dentro le ginocchia, attenzione perche' non e' cosi'. Tornando a noi, se tu cerchi un buon vincolo di lamina che nel corto raggio si perfeziona nell'ultimo terzo di curva e chiusura, venendo via anche col busto in estensione proiettandolo in avanti frontale, mantenendolo nell'idea perpendicolare al terreno, che di norma e' ripido sui corti, cio' rappresenta un buon avanzamento che ti impone da subito il ritmo per eseguire la successione di movimento di gambe alla prossima curva, l'idea e' che lo sci deforma, piega il collo del piede tibia che ruotano lungo l'asse longitudinale del piede ad agganciare lo spigolo da li in restituzione di centina lo sci torna sotto il bacino attraversandolo e riposizionando la spinta attraverso il pilotaggio dei piedi a verso di prossima curva. Non c'e' inclinazione verso il centro della curva che rimane assente data la centralita' del busto, il tutto visto frontalmente lavora come un pistone in esercizio. Devi immaginare che se dietro la schiena avessi la scritta Italia con la I sulla spalla e la A sull'altra spalla, questa scritta durante l'arco corto rimane sempre ben visibile dall'osservatore che ti guarda da dietro. Devi usare un'isolamento massimo tra cio' che fai sotto e cio' che fai sopra, non vedo alcun intervento della bassa schiena, si e' anche poco cifotici, la cui cifosita' e' molto piu' pronunciata su archi lunghi, attenzione perche' se dovessi sentire la bassa schiena, potrebbe significare che cedi troppo nel piegamento cedere troppo significa diventare lenti sul cambio, nel ritirarsi su, il sedere deve rimanere bello alto, in questo gesto nell'alternanza tra le estensioni, interviene il piegamento di caviglie e ginocchia.

Bisogna capire se il tuo caricare troppo presto l'interno è un problema. Se lo è basta che tieni l'interno leggero di più / più a lungo

Grazie, aspetto con piacere altri video, in questo periodo sei la migliore compagnia che ci sia sulla rete!

E non ti partono via le code? Per bloccare le code bisogna spostare il peso dietro... ma senza arretrare, o meglio riuscendo a riportarsi avanti in tempo.

@@LoSkiBum certo, nel momento in cui pianto il bastone forte perchè a volte sono troppo avanzato, come reazione porto il peso indietro, il più delle volte però ho una reazione eccessiva che porta a sedermi e quindi dopo tocca recuperare la centralità. Poi ovviamente usando sci da slalom se stai troppo indietro ho effetto fionda...per fortuna riesco a controllarli facilmente. Anni fa proprio esplodevo :)

Questo come lo vedi? instagram.com/p/B7ZLeWaIADX/

@@LoSkiBum Non è male, ma sembra troppo movimento, troppo pesante e per me il piegamento delle ginocchi dovrebbe essere dato in reazione, non in azione, il busto non si dovrebbe alzare ed abbassare, ma sono le gambe che si dovrebvero distendere quando gli sci sono sulla massima pendenza, con il corpo bene dentro nella curva, e con una maggiore inclinazione delle gambe, a questo punto inizia il cambio dove gli sci si deformano, e quindi si inizia a curvare, aumentando la pressione, ( qui c'è un segreto, che ti svelo solo di persona), ti trovi ad avere il busto che continua sulla massima pendenza, ma le gambe che stanno finendo la curva, quindi stanno passando sotto il corpo, così facendo anche le anche ruotano, la conseguenza che allungando le gambe, cercando la neve, sei già perfetto in appoggio nell'altra curva, apposto di busto ed equilibrio, con già metà curva fatta con gli sci già sulla massima pendenza. Da come piace a me, sembra in ritardo. Sembra una sciata pesante, come se fosse concentrato sullo sci, ed invece secondo me bisognerebbe essere concentrato sul movimento, che se fatto bene, ti porta a sciare in modo più elegante ed indipendentemente dal pendio o dal tipo di neve che trovi.

@@STUDIOWEBpuntoIT mi fai vedere un video di come piace a te?

@@LoSkiBum Provo a cercarlo.. ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-djRXIBFy3w8.html Ecco ho trovato che in alcune sequenze ci arriva vicino, ma è proprio plastico e sembra un pupazzo, ma se tenesse appena le gambe più stese, il busto lo tiene già fermo, ecco che non è male. Ripeto non è quello che piace la me, ma ci è vicino.

Ecco qui nella terza sequenza, dove nevica, mi piace già di più, però, per me, è troppo plastico nel movimento, forse anche perché non c'è molta pendenza. ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-5dhEZXnn5JQ.html

Io descrivo quello che vedo. E quello che vedo è che gli istruttori sono inclinati. Quindi dire che è sbagliato mi pare un po' azzardato: se lo fosse significa che gli istruttori sbagliano... Il che mi pare improbabile. Sul fatto che sia poco produttivo in un percorso scolastico se ne può parlare... Nel senso che ovviamente l'inclinazione può portare a perdere il carico sull'esterno, che deve essere la priorità. Ma si può essere inclinati anche con il carico sull'esterno.

Lo Ski Bum mi scusi, ma la sua visione dell’inclinazione , e visto che tira in ballo gli Istruttori, generalizzando, è alquanto particolare . In primis lei sta generalizzando un adattamento in innumerevoli situazioni. Se Lei generalizza dicendo che gli Istruttori , significa che ha un problema con gli Istruttori stessi, come si evince da numerosi suoi interventi. Le confermo che quello che dice non è corretto, sia da un punto di vista di ottimizzazione del carico, sia da un punto di vista di percorso tecnico . Credo glielo abbiano spiegato al Corso Maestri, anche se lei afferma che gli Istruttori sono buoni sciatori ma meno buoni insegnanti. Sono comunque disposto ad un confronto per darle le dovute informazioni in un contraddittorio e non in un monologo

@@grigo74 Se non ti dispiace possiamo darci del tu: siamo colleghi (maestri), coetanei, e ci siamo già incontrati visto che eri in commissione quando sono diventato maestro di sci nel 2014, mi hai interrogato sul bronzo. Io non ho nulla contro gli istruttori e non ne ho mai detto male in nessun video, anzi ne ho spesso parlato non bene, ma direi stra-bene. Tra gli sciatori che ammiro di più ci sono diversi istruttori nazionali e chi mi segue sa benissimo che è così. E non ho mai detto che siate buoni dimostratori e non buoni insegnanti, nel canale ci sono 100 video e quindi non ricordo tutto quello che ho detto ma su questo credo di essere piuttosto sicuro. Se vi prendo come esempio è solo perché voi rappresentate il top dello sci italiano in pista. Questo non significa che io sia d'accordo con tutto quello che dite, e in particolare quando parlate di "spalle parallele al pendio" trovo un'incoerenza tra quello che dite e quello che fate: è piuttosto evidente come nella stragrande maggioranza dei casi voi istruttori vi inclinate e non avete le spalle parallele al pendio sulla massima pendenza, e spesso anche dopo. E attenzione: per me questo è positivo, indice di una sciata moderna ed efficace! Sul fatto che questo consiglio non vada dato a uno sciatore al di sotto di un certo livello, sono perfettamente d'accordo. Ma se devo analizzare un livello 7, questo è quello che vedo e personalmente adottare questo tipo di strategia piuttosto che entrare di bacino già nelle prime fasi di curva mi ha aiutato molto ad evolvere come sciatore. E l'ho fatto prendendo voi istruttori come esempio.

​@@grigo74 Per quanto riguarda il contraddittorio, sarò felicissimo di ospitarti sul canale, la mia email la trovi in descrizione, in tutti i video.

D'accordissimo con Grigo, senza nulla togliere a nessuno ovviamente

Non che ci voglia molto per sfatarlo, basa guardarsi un video qualunque e fare qualche fermo immagine...

@@LoSkiBum Ahh bbravo guardare qualche immagine? Con i fermi immagine sarebbe fin troppo facile, ma chi lo fa? Perche' poi occorre ragionare di tuo.... e poi cominciare a rilevare che non sempre quello che viene megafonato a piu' riprese sia davvero reale. Lo dico perche' alcuni non sono in grado di ragionare, essere critici, smontare ed osservare, limitandosi a ripetere gli errori altrui.....