1) DAL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA, PROFESSIONE DELLA FEDE, CAPITOLO TERZO, LA RISPOSTA DELL'UOMO A DIO.
2) La F.E.D.E. : "F-Fai. E-Entrare. D-Dio. E-Esattamente".
3) VENERAZIONE, DEVOZIONE e ADORAZIONE
4) TRE DONI E COMPITI DEL BATTESIMO: SACERDOTALE, REGALE, PROFETICO.
5) Ispirato ad un incontro con Antonella Lumini. Le identità che si basano sulle illusioni, sui falsi idoli, sono destinate da sempre a perire, a disgregarsi da sole. L'identità che si basa e identifica con la Verità, quindi l'essenziale, il nucleo più puro e originale, questa identità è destinata a vivere in eterno. Il radicamento al cielo è ciò che ci dona il vero radicamento, la vera radice, e questa vera radice affonda nell'identità, ossia con la nostra identificazione con ciò che non è destinato a perire, ma che vive in eterno, appartiene a Dio, non conosce fine e non appartiene alle categorie di tempo e spazio fisico, così come li percepisce la carne. Per riuscire a fare emergere questa vera identità in noi, prima di ogni altra cosa dobbiamo sentire la nostra sete di Dio, la nostra ricerca di comunione con qualcuno che ci Ama perfettamente e infinitamente, che appaga tutti i nostri bisogni essenziali come esseri umani e creature. Quando questa comunione con Dio è ritrovata e rinsaldata in ognuno, solo allora può esserci anche vera comunità di creature che vivono in comunione con Dio. Una comunità che si fonda sulle tante piccole comunioni individuali dei diversi figli di Dio. Questa comunione con Dio ci dà l'appartenenza alla vera ed unica realtà fondamentale, oltre il mistero della Vita e della Morte, la vera ed unica realtà di Dio. Quest'appartenenza individuale ci sostiene poi per creare e nutrire anche la comunità, su basi e radici vere, autentiche, che partono da un'adesione individuale profonda e vera, data dall'impegno quotidiano di ognuno a sentirsi parte di questo grande e immenso corpo di Dio. Più noi attingiamo a questo Amore Infinito di Dio, più noi ci lasciamo amare da questo Amore, più lo Spirito opera in noi, creando quel santo distacco da ciò che non appartiene all'Amore di Dio, tutto ciò che è nei vortici appropriativi dell'ego o della carne. Grazie all'opera di Dio che permettiamo in noi, il distacco avviene più o meno gradualmente, secondo il ritmo che concediamo a Dio di proporci. E più avviene questo distacco, questo svuotamento da tutto ciò che non appartiene a Dio, più aumentano la ricettività e la passione, ossia aumenta il nostro coinvolgimento sempre più profondo e intenso, la nostra adesione e la nostra assunzione di quell'Amore Salvifico, che ci purifica e guarisce sempre più profondamente. Diventiamo un cuore ardente, capace di accendersi e far veicolare l'Amore traboccante di Dio. Se prendete nei vangeli l'episodio in cui la Maddalena è di fronte al sepolcro vuoto e piange, mi hanno da sempre colpito quelle parole che Gesù le rivolge quando si palesa a lei con altre sembianze. Quel "non toccarmi" rivolto alla Maddalena da Gesù risorto l'ho sempre sentito anche rivolto a me, come se avesse qualcosa da dirmi, un dono sotteso. Stasera mi ha colpito sentire da Antonella che quel "non toccarmi" può essere interpretato così: "non sono io a dover tornare nella carne, ma tu a salire nello Spirito, ascendere sempre più sino ad arrivare vicino a me". Questa interpretazione fa intuire come la seconda venuta di Cristo e la Resurrezione della carne, inizi già da qui, dal nostro presente, da questa vita che stiamo vivendo e prosegua in moto ascendente e riconciliante senza fine verso Dio. Tutto questo ha senso per chi ha Fede, per chi ha scelto la Fede invece dei ragionamenti in base al calcolo, per chi vive l'esperienza trasformativa dello Spirito Santo. Infatti, come dice Antonella: "è molto più facile credere che capire, molto più facile vivere, che pensare". Per questo AVER FEDE SIGNIFICA, VIVERE NELLA FEDE. E vivere nella fede richiede questo nostro costante impegno ad abbandonarci a tutto il mistero, l'Amore, la bellezza e la grandezza illimitata di Dio, senza avere la pretesa di poterlo capire tutto quanto. Se non sentissimo un po' di vertigini in questo quotidiano tuffo nell'infinito di Dio, che cosa ci guadagneremmo noi nel tuffarci in ciò che conosciamo perfettamente e totalmente? Non ci guadagneremmo nulla, perché non ci sarebbe nessun reale movimento di trasformazione in noi. Buon tuffo nell'Infinito a tutti noi
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29 дек 2023
