Cosa non mi è piaciuto di Milano quando c'ho vissuto 

Aggiungo una cosa: il sabato sera va organizzato il lunedì mattina. A Roma spesso ci vedevamo direttamente il venerdì/sabato sera senza un piano, senza sapere dove andare e cosa fare. Poi si andava. "C'è un mio amico che suona a San Lorenzo", "ah, dai, figo andiamo". E tante volte finiva che parcheggiavi (sempre rigorosamente uscire con la macchina e spendere tra i 70 e i 187 minuti per parcheggiare a Roma) e passavi il resto della serata per strada, perché nelle serate fuori c'era proprio il "fuori". Se vai a Trastevere non devi entrare da nessuna parte, stai in giro ed è un capolavoro. A Milano devi stare da qualche parte. Se escludiamo (forse) i Navigli, di venerdì/sabato sera se vai "in giro" non c'è un cazzo di nessuno. Stanno tutti dentro al loro locale. Prenotato il lunedì mattina. Dopo aver deciso con un doodle cosa si farà sabato prossimo, mi raccomando compilare il doodle entro l'ora di pranzo di lunedì che bisogna prenotare. Zero spazio all'improvvisazione, che lo psicologo ci cazzia. E poi si va al locale e si sta in mezzo a mille persone ma solo ed esclusivamente con le persone che ci siamo portati da casa. Fosse mai che conosci qualcuno di nuovo. No, vai al locale con le 7 persone che erano nel tuo doodle e puoi solo fare a gara a chi ha la battuta più pronta, spesso riciclandone una vecchia ma in un paniere di 2-300 battute che in rotation possono dar l'apparenza che la battuta che ti viene in mente sia quasi originale. Senza interagire con nessuno degli altri nel locale. Roba che al confronto il Metaverso è quasi utopico. Torni a casa e conosci ancora solo e soltanto le stesse sette persone che erano nel doodle e nella tua bolla al locale. Tutte persone rigorosamente con nomignolo bisillabo che nel 75% dei casi finisce in "y": roby, rosy, gabry, ale, gigy, francy, sammy, dani (che finisce in "i" per solo rispetto statistico del campione in analisy). Avevo un amico che si chiamava Rolando, ora dimmi come cazzo lo abbrevi Rolando? Roty. Si, Roty. Che stracazzo c'entra? Però sono quelle tutte le persone che conosci, e non ti azzardi ad uscire dalla tua comfort zone, dalla "quiet desperation" che Thoreau levati proprio. Quelle sette persone le hai conosciute tutte rigorosamente tramite lavoro o via corsi a pagamento che hai fatto per coltivare i tuoi hobby. Corso di Flamenco. Corso di Danza del Ventre (Panza del Ventre ahaha - battuta n° 178/300). Corso di Pattinaggio Subacqueo. Devi conoscere gente, devi fare corsi. Non c'è altra via. Che poi non conosci proprio nessuno. Conosci solo la loro abilità di tirar fuori con tempismo da Premier League di status game, da continua sfida per essere l'unisex alpha del gruppo, la giusta battuta in quel pacchetto di 2-300 che è la Lore del gruppo. Non conosci veramente nessuno. Ma ci dai dentro con ansiolitici perché la vita non può essere tutta lì. Gruppo che finirà nel nulla cosmico non appena qualche irrilevante condizione cambierà, quando la proverbiale farfalla batterà le ali a Tokyo. Ah, il Gabry ora lavora al settimo piano invece dell'ottavo? Fine. Gabry non esiste più. Non è mai esistito. Verrà rimpiazzato dalla Silvy (che cazzo gliel'hanno aggiunta a fare la "a" all'anagrafe io non l'ho ancora capito). Non essere Gabry.

Essendoci nato, le uniche amicizie vere sono quelle createsi a scuola, dall'università in poi é tutta facciata, conoscenze e nulla più. Mi ricordo quando un anno ero fidanzato con una ragazza di Bari quando scendevo c'erano più opportunità di divertirsi anche senza grandi pretese. Qui invece o hai il tuo giro storico o sono solo serate in discoteca condite da alcol e bamba, che disprezzo.

"personal branding continuo" frase su Milano del secolo.

Affitti stellari. Inquinamento. Difficoltà nel conoscere le persone, gente di passaggio. Difficoltà nel trovare parcheggio. Vita troppo frenetica. Tutto caro come il fuoco e di bassa qualità (cibo compreso).

Someone: ask a question Average People: answer Mr rip: bella bella bella domanda bellissima

Concordo con te, è un qualcosa che dico da 6 anni e mezzo da quando vivo a Milano, e considera che io ho la fortuna di vivere dentro Milano e non in provincia. Quando abitavo in Puglia, mi facevo amici come niente, ero arrivato nel 2014 ad avere pure 3 gruppi con cui uscire. Diciamo che lì non mi mancavano gli amici. Ovviamente quelli stretti erano pochi, quelli che se stavi male ti facevano il raid a casa per prenderti e farti dimenticare il perché stavi male. Qui a Milano, in 6 anni e mezzo, ho fatto solo 2 amicizie importanti e non sono nemmeno comparabili a quelli in Puglia, son persone che finché non chiedi tu di uscire o di fare robe particolari, si dimenticano che esisti, e senti giusto quando effettivamente vi dovete beccare. Ho provato a fare amicizia più volte con la gente, ma nessuno vuole fare realmente amicizia, e quelli che hanno i gruppetti, li hanno "stagnati", cioè sono così da anni e non aggiungono persone nuove caso mai si rovina l' "equilibrio". Per me la socialità e l'amicizia viene prima di tutto, e qui a Milano mi sembra di vivere da solo da anni, il che mi rende triste. Purtroppo non sono il classico milanese che va in giro ai Navigli a farsi l'aperitivo, o che va in discoteca, ecc. Sono un nerd che videogioca, programma, vede anime, e così via, ma sono anche una persona a cui piace l'attività fisica, camminare, andare in bici, fare trekking, spostarsi in generale, e cercare gente "come me" non è troppo semplice, e non so in che circoli immischiarmi per fare nuove amicizie, serie però.

Da Torinese, mi riconosco perfettamente nella freddezza "nordica" che descrivi, non è impossibile stringere forti legami ma è sicuramente più difficile che ad altre latitudini

Milano per me è sempre stata una bellissima città almeno in Italia, ma penso anche comparata a tanti posti all'estero. Ha mille facce da scoprire e una bellezza non sempre evidente. Per esempio il naviglio della Martesana che citi nel tuo tragitto verso via Fara è uno di quei posti per me fantastici con degli scorci e degli angoli che mi evocano tanti ricordi (sorvolando sulle nutrie e il campo nomadi). Ovviamente cambia la percezione che hai della città senza e con figli e nelle varie fasi della vita. Da ragazzo ne apprezzavo l'offerta culturale e di svago e i ritmi frenetici oggi ne apprezzo i servizi e la dimensione ristretta e ti dirò anche familiare. Ha un'offerta di ristoranti, teatri, locali, università, musei sempre crescente. Veniamo ai punti deboli. Nel tempo ho stretto qualche amicizia (non tantissime) ed effettivamente è una città in cui le relazioni non sono al centro e in cui spesso conta più l'apparenza che la sostanza e la velocità autoimposta impone di cambiare continuamente. Ovviamente io essendo una persona molto socievole non ho grandi problemi ma non è sempre così, molte persone si perdono o soffrono. Considera infine che fortunatamente la città è migliorata molto negli ultimi 10 anni; speriamo non si fermi quello slancio che mi ha portato a voler veder crescere qui i miei figli, almeno fino al lancio di BORGHI (LOL).

Condivido in pieno la tua esperienza. Milano è una città ostile. Finché sei cool ti si filano tutti, appena hai un problema diventi un appestato.

Io sto vivendo a milano in questi anni, studio al politecnico e farò la magistrale in ingegneria informatica, la città secondo me sta decadendo piena di criminalità e qualità della vita scadente l’unica nota positiva sono le opportunità che ti può offrire il politecnico e le opportunità lavorative e sportive nel mio caso per il basket ma per il resto non rimarrei a vivere qui neanche morto. La città ti soffoca,punto ad andare a vivere all’estero.

Io comunque ormai vedo solo commenti negativi su Milano. E’ diventato un po’ tanto meta trovarne i difetti. Ne ha duemila, ma secondo me si sta cadendo sempre più spesso nello stereotipo. Un po’ come si ha lo stereotipo di Napoli. Non lo sento invece per altre grandi città come Roma/Firenze/Torino

Innanzitutto sei un grande, complimenti, chiaro ed estremamente umile nonostante una grande professionalità ed esperienza, cosa non banale al giorno d'oggi. Se parliamo di società, e città, Italia e Svizzera, Milano e Zurigo, sono situazioni purtroppo distanti anni luce. Stiamo indietro a molti paesi in Europa e nel mondo.

Figa vivo a vimodrone da 20 anni, che bello sentirti parlare dei miei posti🥰

Il punto credo più importante e interessante che evidenzi è proprio che non è questione di Milanesi, non è genetica, ma di Milano. I Milanesi all'estero non sono "milanesi", e i non Milanesi a Milano diventano "milanesi". È proprio l'effetto delle routine condivise. Quanto tutti intorno a te si comportano in un certo modo, anche tu lo fai cambiando te stesso e mantenendo e rinforzando quelle routines. Non è rilevante solo per le città, ma anche per le aziende: quando in un'azienda ci sono delle atmosfere tossiche, non è perché le persone che ci lavorano sono (necessariamente) stronze, sono proprio routine di lunga durata create magari da problemi tra gente che lavorava lì venti anni fa e poi mantenute nel tempo anche quando nessuno delle persone coinvolte lavora più lì. La IBM costruiva fabbriche tutte identiche (stessa posizione dei bagni e dei tavoli a mensa), e notava che iniziavano tutte uguali ma dopo qualche anno avevano produttività diverse anche scambiando i lavoratori.

io continuo a pensare che chi ha bisogno di vantarsi ogni 3 minuti in fondo abbia un' enorme tristezza interiore.

Nato e cresciuto qui, da 35 anni. Si, le persone sono come la descrivi 🥲 (mi intristisce che dovrei, per correttezza, scrivere "siamo)

A Milano se la menano anche i bidoni della spazzatura......

Da milanese di nascita e persona piuttosto socievole e colloquiale mi ritrovo in quello che dici sulla gente che vive a Milano (che appunto come dici te, non sono per forza i nativi milanesi). Però ad essere del tutto onesti, dover entrare in intimità dopo 5 minuti con qualunque cristiano ti passi sotto il naso può fare anche un paio di palle così talvolta 😂 Detto ciò, ritengo che l’attitudine tipicamente snob del “milanese imbruttito” l’abbiano paradossalmente importata più le persone emigrate da altre parti dell’Italia che quelli nati e cresciuti nel capoluogo lombardo (i quali ormai sono in minoranza). Forse è solo una mia idea, ma penso proprio che sia una questione di status symbol: mi sono trasferito nella Grande Milano, ergo ce l’ho fatta. Mi sono realizzato e quindi ora posso assumere quell’atteggiamento e quella spocchia e sfoggiare quel “personal branding” in faccia a chiunque, soprattutto con gli amici e parenti rimasti nel medioevo del resto d’Italia. Il mio commento è volutamente esagerato e provocatorio, ma spero renda l’idea del discorso. Cordiali saluti!

Una canzone degli Articolo 31 diceva " Milano quando sono lontano voglio tornare, Milano quando ci sono voglio scappare " E' cosi per un certo senso per noi nati a Milano e che vivono le 1000 sfaccettature di questa città, sicuramente offre molto a livello lavorativo, più di altre città, chi non trova lavoro a Milano, in realtà è perchè non vuole lavorare, per il resto ha enormi mancanze organizzative, seppur rimane sempre tra le più organizzate d'Italia. Sicuramente non è una città per bambini, visto che mancano tantissime strutture per farli divertire e passare del buon tempo, a differenza di tantissimi altri paesi europei e non, e per i ragazzi oltre che locali dove bere e mangiare c'è ben poco, ovviamente parlo a livello generale, basta guardare il centro città, piazza Duomo meravigliosa di giorno, ma per magia dopo le 21/22 diventa desolata tutta la zona, senza più vita . A livello sociale, come hai descritto tu, c'è un menefreghismo stratosferico, seppur le cose sono cambiate nel corso del tempo, tutt'ora a Milano per molti è difficile conoscere i propri vicini, e quei pochi amici che si hanno, si crea una nicchia ristretta, quasi con la paura che far entrare altra gente possa davvero distruggere quell'equilibrio che si è instaurato ( come scrivono altri nei commenti ) ... Milano è tutto e niente ... E' una città che potrebbe dare tantissimo, ma che in realtà ti leva tutto ... ricostruita sulla base del lavoro, il tempo a Milano scorre in maniera differente che in altre città, si corre sempre, anche se hai il giorno libero, qui la gente corre, devi andare a prendere un aperitivo con gli amici, bhè lo fai correndo !!! :) Però ha anche il suo lato positivo ... per fare certi documenti non bisogna aspettare una vita ( anche se per noi milanesi e sempre troppo tempo ) Il traffico non è così eccessivo come la capitale, a chi piace la solitudine non ha problemi di parlare per forza col vicino :) , non serve per forza la macchina, visto che la città è servita (di giorno) praticamente ovunque ... per chi viene dal Sud sembra di stare a casa, visto che di milanesi ormai non c'è ne sono più , e non c'è più cosi tanta nebbia come una volta ... ;) Detto ciò, noi milanesi all'estero siamo meravigliosi, i migliori vicini di casa ... ;) La mia vuole essere ovviamente un po sarcastica come descrizione, ma ha la sua verità ...

è cosi tutti ora con i rapporti, io sono un fuorisere e mi ritrovo molto nelle tue parole.

RIP io 10 anni a cologno monzese :L grazie allo remote working forzoso causa covid ora sono da un annetto in puglia.. milano offre opportunità? si.. generalmente pagato meglio del resto d'italia, ma MARGINALMENTE meglio, se si considerano tutti i costi nascosti del vivere in zone accettabili di milano.. milano è una brutta città? no, ma dipende da dove vivi e quanto puoi vivere milano :) francamente oggi come oggi non consiglio a nessuno di lavorare a milano per più di 2-3 anni ad inizio carriera e poi fare una IMPORTANTE esperienza all'estero (o un progetto veramente di AMPIO respiro).. per gli informatici, Milano è diventata la patria di quelli che sono contenti di avere il calendario pieno e non fare nulla realmente... è diventata la patria di tecnologie generalmente obsolete, portata avanti perchè molti "head of architecture" o simili di aziende clienti sono cariatidi che non hanno una visione moderna e spesso pur affidandosi ad aziende esterne pretendono di dare imprint ai progetti essendo oramai completamente scollegati dalle competenze necessarie.. Milano è diventata la patria dei 30nni ancora in case condivise, del "eh ma 650 euro per una stanza non sono troppi, se non ti puoi permettere milano non ci vieni", è diventata la sagra di gente con macchinoni in leasing e del "mi vesto bene per andare sui navigli, frega niente che guadagno due spiccioli"... Troppe poche persone che puntano a questo apparire a tutti i costi, incoraggiato dalle aziende, per poi rivelarsi gente fottutamente impreparata.. Ora come ora in Italia data la mia RAL faccio (tanta.. veramente tanta) advisory, e mi tengo allineato grazie al mio tempo libero o "grazie" a delle emergenze che mi "costringono" a scrivere un po' di codice.. in uno dei clienti per cui faccio advisory, da 4 mesi è entrato un nuovo sedicente "architetto" (14 anni di esperienza da cv), che quando è entrato non conosceva concetti come api gateway, microservizi//microfrontend, containerizzazione, etc.. Quando gli è stato chiesto di produrre delle evidenze su quali sono i pattern su cui spingere nel contesto di un approccio ibrido on-premise//cloud anzichè poter collaborare forte di expertise pluriennale è andato dal un bel documento di microsoft sui pattern di integrazione e ha citato quei documenti dicendo "queste sono le guidelines microsoft"...E se provavi a chiedergli qualcosa in più su spunti di come gestire la necessità di eventual consistency o altro, la risposta era "mai fatto, non lo so", su questo e tantissimi altri temi.. Uno del genere all'estero non l'ho mai incontrato.. Gli architetti di agenzie europee con cui parlavo a tu per tu erano persone VERAMENTE preparate che magari avevano perso il contatto col codice (errore, secondo me...) ma che comunque erano in grado di sostenere discussioni tecniche con proposte e controproposte anche su temi su cui non erano necessariamente sul pezzo, una volta individuato il problema.. In italia vedo sedicenti "manager di aziende IT di system integrator" che sono solo "gestori di persone/budget" senza più visione dall'alto o voglia di innovare.... :/ E se questo si vede a Milano, che per certi versi è il "polo" tecnologico italiano, vi lascio immaginare fuori :)

secondo me è un problema piuttosto diffuso al nord, ed è un peccato

Verissimo

Vivo da 30 anni a Milano. Confermo tutto quello che hai detto. Esco con gli amici delle superiori ancora, perché gli altri vivono tutti in una bolla

Primo racconto di Pioltello quando non era ancora diventato un meme

Pioltello e Seggiano ad oggi rimangono quartieri tra i più brutti della zona est di Milano. Dovevi venire verso gessate

Milano la citta' piu sopravvalutata al mondo.

Sarà stata, forse, anche colpa mia o sfortuna non so, ma a Roma, in dieci anni, non ho stabilito nessuna amicizia vera e duratura. E lo dico da napoletano aperto che fa amicizia con tutti. Gli unici miei amici a Roma erano e sono tutti napoletani...

A Roma la situazione è diventata abbastanza simile, specialmente nelle zone più borghesi di Roma nord.

Beh anche io ora sono sulla Martesana, se vengo in Svizzera diventeremo amiconi 🤪

Mitica Seggiano, un mio compagno di classe è di Seggiano 😂

Cambiato nulla, Roma-Milano sono ancora esattamente cosi, anzi forse é peggiorata la situazione, ho diversi amici che non trovandosi bene a milano (anche persone della lombardia) alla fine hanno deciso di venire a roma a parità di stipendio

Li hai letti tutti quei libri?

Secondo me i social e soprattutto instagram ( in particolare le ig stories) non hanno fatto altro che contribuire in maniera esponenziale allo sviluppo di questo fenomeno. È il fatto di voler ostentare che hai una vita sociale, frequenti il posto figo, la foto studiata per far vedere cosa stai mangiando, il tag e tutte ste minchiate. Entri in un vortice per cui ti senti quasi in dovere di pubblicare la storia di dove sei e cosa fai altrimenti quasi é come se non te la godessi. In cima alla lista dei principali pionieri di questo atteggiamento ci sono personaggi tipo i Ferragni , Fedez e fighetti del genere i quali stanno letteralmente facendo il lavaggio del cervello soprattutto alle ragazzine, mostrando loro una realtá patinata e cool, senza rendersene conto. Non dico che lo fanno di proposito e che hanno colpa, di fatto sono modelli che persone superficiali e frivole inseguono cercando di vivere e ricopiare il loro lifestyle e il “mito” di Milano. Lo dice uno che utilizza spesso i social e li apprezza. Per non parlare di quando ci sono gli eventi tipo fashion week, il centro storico si riempie di lobotomizzati che vanno a farsi il giro giusto per postare e pubblicare. Posso assicurare che appena arrivato a Milano poco piu di 10 anni fa la sensazione non era proprio questa, c'era più genuinità e verità, meno frenesia a pubblicare e a fare questo famoso personal branding di cui Mr Rip parla. Un altro punto fondamentale é che Milano non ha un centro di raccolta vero e proprio, come può essere per esempio quello della genuina e godereccia Bologna e altre cittá piû a misura d'uomo, é una metropoli molto dispersiva seppur logisticamente collegata in maniera impeccabile. Il discorso è molto lungo e pieno di sfaccettature, sta di fatto che la sensazione è che la Milano romantica si sta rapidamente perdendo, per dare spazio alla spersonalizzazione.

Pioltello t'accoltello

Azz chissà poi dopo Covid come è diventata...

Ho parenti milanesi , meglio soli tutta la vita che con quella gentaglia

Rip ma lato donne come è Milano? Come l'hai vissuta?

si però C'Ho non si può vedere 🤒

nativi a parte, per me milano è una sorta di gulag dove i poveracci che non hanno trovato lavoro altrove sono stati costretti ad andare. Ne conosco un pò di questi a quasi nessuno ci starebbe, se potesse scegliere

Scusa ma la svizzera in quanto a relazioni sociali non è tipo Milano?

“..Ho pochi legami da Milano… a parte la moglie” ah bhe, se ti sembra poco 😅

ho vissuto a milano = 5 anni a pioltello...ma va..

Ancora tutto identico…non è cambiato molto secondo me…

dove hai fatto teatro mentre vivevi a Pioltello, Seggiano etc?

“Cosa non mi è piaciuto quando ho vissuto a Milano?” Ha vissuto a Pioltello… “A Milano non ho trovato legami” Ha conosciuto l’attuale moglie e gli attuali amici a Zurigo Okay 👍🏼😁

Non ho capito se questo canale è ufficiale o è un freebooter, ma la seconda mi sembra più probabile

“Che bello potervi dire tutte ste cose tanto son cose ormai passate” ma nel senso che pensi verresti stalkerato da chi ti segue?? 😂

aggiingerei che c'è una omertà che fa schifo a Milano. Almeno da quel punto di vista, zero differenze col meridione.

Pioltello 1 tronco

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Senza offese ma Milano fa cagare , salvo il Duomo e un po' il centro ma per il resto lasciamo stare. Sembra una grande fabbrica. Pero' devo dire che i milanesi sono ok come persone anche se a tanti non piacciono con me si sono comportati bene ma per la citta' in se : no grazie. Ci ho vissuto tanti anni fa un breve periodo