Una delle poche zone che mi mancava dalle parti di casa mia, ovvero la Valle del Gran San Bernardo.
La Cresta di Corléans è quella impervia e frastagliata cresta rocciosa che si staglia a sinistra del Col Serena (lato Saint-Rhémy) ed è un meta per gli amanti dello sci ripido. Da questa cresta partono infatti 3 canali principali che sono il couloir nord della Punta Valletta, il Canale Centrale e il Canale delle Sirene, tutti canali abbastanza ripidi ed esposti a Nord. Ancora più ripida vi è poi la parete nord della Tete de Sereina (quella da me in parte sciata) che chiude la traversata.
Si parte dal parcheggio degli impianti di Crévacol dove si lascia l'auto nell'ampio piazzale e si punta la costa Serena, dapprima passando sotto il viadotto e calzando poi gli sci a lato della pista su ghiaccio.
Dalla pista si segue il vallone pressocché in falsopiano per poi iniziare a salire nel bosco fino agli alpeggi dell'Arp du Bois.
Senza raggiungerli ci si immette nella conca che porta al Col Serena per poi deviare a sinistra sotto l'evidente cresta, dove il bosco inizia a farsi rado.
Da quota 2200 metri circa i pendii iniziano a farsi via via più ripidi ed il couloir centrale della Corléans non è ancora visibile. Si passa dunque un dosso nevoso e ci si immette nel ripido valloncello finale del canale centrale.
Un ultimo strappo e si raggiunge la forcella dove a sinistra si vede la cresta per la Valletta, mentre a destra inizia la mia traversata. Siccome alla Valletta ero già stato, decido di non raggiungere questa vetta piegando subito a destra - e meno male perché con le condizioni trovate la cresta è stata già di per sé abbastanza lunga ed impegnativa...
Dalla forcella, in breve e con gli sci ai piedi, si raggiunge il punto culminante e il parzialmente più alto (tolta la Tete de Sereina) della cresta.
Da qui sci in spalla, ramponi e picca alla mano ed inizia la parte alpinistica.
Io ho seguito fedelmente la cresta prestando particolare attenzione alle enormi cornici ed ai numerosi tratti esposti. Solo in punto, a causa della neve abbondante, non solo riuscito a trovare il passaggio per scendere ed ho dovuto percorrere a ritroso un ripido canalino per poi risalire a riguadagnare la cresta.
Attenzione anche in quanto bisogna fare un paio di traversi davvero da panico e qualche non banale passaggio di misto (le parti su sola roccia sono però limitate e, in assenza di neve, credo anche più semplici).
Da poco prima della depressione che precede il pendio finale (ripido) per la Tete de Sereina la situazione inizia a migliorare e farsi più semplice.
Ultimi 50 metri circa molto ripidi e si raggiunge la vetta del Sereina, il punto più alto della traversata, over 2800 metri.
Attenzione però perché le difficoltà non sono ancora terminate, anzi!
L'unico modo per non ripercorrere tutta - o buona parte - della Corléans è cercare un passaggio tra le cornici sulla parete nord della Tete de Sereina e venire giù da lì.
La parete è davvero molto ripida ed a tratti esposta (parte sui 50 gradi per poi migliorare scendendo).
Una volta sotto al Col Serena si segue intuitivamente il vallone fino alle prime tracce di salita.
Spettacolare ed impegnativo giro ad anello che sicuramente non mi sarei mai aspettato!
Bellissimi i panorami sui numerosi valloni tutti candidamente vestiti di bianco.
Condizioni della neve trovate: ben rigelata nella parte inferiore, polvere compatta negli alti pendii esposti a nord e crosta non portante da poco sotto il col Serena fino al limite del bosco.
Difficoltà alpinistica: Nelle condizioni trovate oserei azzardare un PD+
Materiale necessario: materiale da scialpinismo e coltelli. Picca, ramponi e casco indispensabili per effettuare la traversata.
Per la traccia della gita cercatemi su Strava o Garmin (Fabio Mochettaz).
Totale gita: circa 14,1 Km A/R e 1470 metri D+
Buona Visione!
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Infraction - Majestic Vision
30 сен 2024
