Gentile dottor Radavelli, intanto grazie del suo video davvero ben fatto, che tratta un argomento gigantesco un un modo molto limpido. Personalmente ho quasi sempre dentro di me questa domanda esistenziale. Personalmente ho trovato "consolazione" innanzitutto reinquadrando me stesso nella parte più intima che avevo perso.mi sono reso conto di essere un grande altruista, sempre pronto ad aiutare, cosa ormai rara e mi son fatto i complimenti da solo e spesso devo ricordarmene. Un piccolo senso occorre darlo, bisogna riconnettersi ai propri "talenti": può essere aiutare/dipingere/scrivere, etc....(Io scrivo e faccio volontariato) A questo ho francamente aggiunto che ci hanno pensato migliaia di filosofi con scarsi risultati, figurati se io troverò il senso 😅 Io me la sono cavata cosi
grazie per questo video, è estremamente importante, intelligente e di aiuto. penso che per una qualunque persona intelligente in grado di compiere ragionamenti profondi e connessioni logiche queste crisi esistenziali siano accompagnate da una consapevolezza importante riguardo il concetto della morte. la crisi esistenziale quindi è domanda di senso su di sé nella vita, sì, ma anche in generale sul senso delle cose e della vita. con gli stessi identici sintomi, ma con un "problema più grande". e lì spetta a noi non solo agire nella direzione giusta, ma spetta a noi inventare e dare significato alle cose e alla realtà. è una responsabilità esistenziale estrema, potente, eppure è ciò che ci fa vivere. certo che a volte è proprio impegnativo, perché mentre per le scelte di vita ti interfacci con esiti e conseguenze concreti, per le crisi esistenziali sulla vita non si sa cosa ci sia nell'altro piatto della bilancia (morte, eternità, universo). parla un ragazzo di 21 anni post separazione con la fidanzata nel bel mezzo di una crisi esistenziale sulla vita e sul concetto di esistenza
Bel video e spiegato bene. Io ricordo che prima dei miei 17 anni e prima di essere bocciato ero sempre in giro ora invece resto chiuso in casa, ora ho 23 anni ma devo ancora trovare l equilibrio fra ciò che ero e ciò che voglio essere... Grazie🎉
Io sto affrontando in questo momento una crisi esistenziale, è la seconda volta che mi succede. Ho il vantaggio di una maggiore consapevolezza, accompagnata però da un maggiore vuoto di senso. Ho molta paura perché, pur cercando costantemente un dialogo con la mia crisi (con l'importante aiuto della psicoterapia), non riesco a venirne fuori e ho la sensazione di aver perduto la felicità per sempre. Sono in una fase della vita in cui non posso più essere irresponsabile e superficiale perché altrimenti mi si ritorce pesantemente contro, e non riesco proprio a farmi andare bene il ruolo di persona adulta. Spero di tutto cuore che sia possibile uscirne, in questo momento mi sembra tanto difficile, complice un vissuto familiare pesante che mi toglie qualsiasi forma di serenità ogni qualvolta io la ricerchi da ormai dieci anni. Concludo questa condivisione con un ringraziamento per il video esplicativo e interessante
@@ciroavallone8833 Mi dispiace che anche tu stia affrontando qualcosa del genere. Temo tuttavia che ci dovremo passare tutti alla fine. Posso dirti che a me sta aiutando cercare di aiutare i miei cari (se proprio non posso essere felice, almeno posso provare a rendere felici gli altri) nonché, banalmente, la ricerca della felicità nelle piccole cose. Svolgo le attività quotidiane - persino le più banali come lavare i piatti - mettendoci tutto il cuore e l'attenzione possibili. Questo ha il doppio effetto di distrarmi dai pensieri negativi e di farmi sentire in contatto con ciò che sto facendo. Sto già molto meglio rispetto a quando ho scritto il commento e mi auguro che anche tutti coloro che si trovano sulla stessa barca possano trovare la serenità in un nuovo equilibrio. Un abbraccio, facciamoci forza!
Sono in crisi proprio per via di ingenti cambiamenti che devo fare nella mia vita e che mi sono stati imposti dalla società e dalla crisi esistenziale in sé. Quindi ho una sensazione di angoscia perenne, con frequenti momenti di agitazione massima...mi preoccupo in anticipo praticamente di tutto e so che così soffro il doppio ma è come un chiodo fisso (ho la netta sensazione che stiano per accadere diverse tragedie in svariati ambiti della mia vita). Cose che prima mi davano soddisfazione ora non solo non mi danno benefici ma le sento anche molto pesanti. Di fatto inizio ad agitarmi all'idea di dover fare qualunque sforzo, anche minimo. Sento di aver perso davvero tantissimo in personalità, abilità e competenze...mi sento rimpicciolire sempre di più, con un'esistenza al minimo in tutto. Non so proprio come uscirne nonostante io sia in psicoterapia da più di 10 anni e abbiamo ancje intensificato gli incontri in questo periodo. Non mi soddisfo come persona, anzi mi deludo ogni giorno, diverse volte e in modi sempre più profondi...sono arrivata a rassegnarmi di una vita magra, noiosa, senza stimoli, incredibilmente mediocre. Il tutto accompagnato dalla sensazione di non essere più in me: non mi riconosco per niente, sembra che io sia diventata completamente un'altra persona e mi sembra di non avere più alcuna qualità apprezzabile... Come posso fare?
Buongiorno, io ho deciso di allontanarmi dalle sedute e riniziare una nuova vita senza psicologi e l'attaccamento dei miei genitori che non ho più bisogno di queste cose, più di un anno fa mi sono trasferito con la mia ragazza ma ora sento di non stare bene e ho pure iniziato a fumare costantemente le sigarette e questa cosa mi fa preoccupare e perdere il controllo di me stesso
