DARIO MOCCIA REAGISCE alle MASCOTTE ITALIANE da CIAO⚽di ITALIA 90 a GABIBBO, TOPO GIGIO e CALIMERO 

K

Non preoccuparti, capita a tutti King

tocca levare sub

Suca

Un fratello?...

I pose

Italia 90 era un pittanaio, buono solo per i meme

Ma dopo l'acquisizione da parte di Panini della rivista Topolino sono uscite delle saghe memorabili? O tutta le storie più belle appartengono al periodo pre-Panini?

@@AxsorXI hai voglia, Casty spara delle serie e miniserie incredibili, ma non solo lui, giusto per citarne una dell'anno scorso Gli Evaporati, una sorta di horror post apocalittico. Recupera assolutamente

@@maurotoab104 Io non leggo più le storie del Topolino. Ma di saghe di quella rivista mi ricordo anch'io Wizards of Mickey. I design erano belli, ma la storia non era questo granché. Infatti ho sentito che fu criticato molto lo scrittore della serie "Wizards of Mickey". Confermi?

Mamma che bello Wizards of Mickey, una delle mie saghe preferite da piccola 🥰

@@maurotoab104 ma se volessi recuperarmele tutte cè tipo un archivio online da qualche parte dove sono elencati i nomi delle nuove serie? immagino forse su wikipedia questa cosa si possa trovare

È la mascotte dei mondiali,non delle olimpiadi...

Si ma come si scarica?

@@giochedj8199 Non saprei io ci giocavo sulla ps2 , poi so che c'era una versione differente per ps1. Forse ci dovrebbe essere una versione per PC uguale alla versione per ps2 quindi al massimo potresti craccarlo, se no usi un emulatore.

Finisco col dire che spesso le mascotte oltre ad avere una valenza estetica possono essere anche un tutt’uno col logo, il ragazzo di cui Dario fece un intervista, Abrate Emanuele, ha fatto un logo basandosi su questo, dateci un occhiata

No come ti permetti di contraddire il Darione?

​@@lorenzopiscosi9566 ha cagato nel puzzantibus qua

Bel commento e ben costruito, a me Ciao non è mai dispiaciuto ma non avevo modo di mettere le mie impressioni a parole. Anche se secondo me Ciao può funzionare solo su carta e in quella posizione...

@@lorenzopiscosi9566 mio padre

Ecco! Grazie mille del chiarimento

Che perla passata in sortina senza ricevere i giusti plausi un gigante vero ❤

difficile arrivarci

Eh già…

Fra che cazzo dici Dario e il suo amico grasso hanno detto che è una merda rispetto a bootleg astroboy, zitto e a catena

Vero

No ragazzi, ha le unghie da umano, non artigli da Grifone. images.app.goo.gl/4VGG8sGPg3bjFEPi6 Scusate la qualità ma non ho trovato di meglio.

Nel trailer tra l'altro è annunciato come "the world's most popular character" qualcosa di assurdo

Quel film che sembra un film di 007.

Si

Come mai? Arrivavano le trasmissioni legate a Topo Gigio anche lì? Oppure era questione di giocattoli e gadget vari?

No, non è vero. Già ai tempi fu criticata e ancora oggi divide il pubblico tra grandi affezionati e feroci detrattori. Ti basta fare una semplice ricerca su Google. Ovvio che è un Grifone, il problema è che gli hanno fatto delle unghie umane, non degli artigli da bestia. Non ha senso. images.app.goo.gl/4VGG8sGPg3bjFEPi6

Anche perché la mascotte dovrebbe essere un personaggio che rappresenta un evento: Ciao è l'unica figura che viene ricordata tra tutte le mascotte di tutte le edizioni dei mondiali di calcio (la cui finale è sempre l'evento più visto al mondo), come si fa a non tenere conto di questo?

resta comunque un pallone con il corpo a cubetti eh

Sembra Woodypecker sotto antidepressivi

Il personaggio è stato creato nel 1963 quando in Italia c’erano pochissimi immigrati, specialmente neri. Calimero prende ispirazione dal brutto anatroccolo e dato che lo spot era in bianco e nero (e doveva pubblicizzare un detersivo) l’hanno realizzato con quel colore.

@@DarioMocciaArchives Si ho capito, tuttavia non vuol dire che se è un prodotto del 1963, all'ora l'ideologia razzista non era presente perché vi erano pochi migranti su suolo italiano. Più di venti anni prima vi era il prestigio della razza e andando avanti nel tempo, le tematiche razziste non sono affatto sparite e in certi casi, probabilmente non con Calimero, hanno anche influenzato i prodotti di quelle epoche, anche se non avevano uno scopo di propaganda politica. Quindi, il povero Calimero non c'entra nulla, tuttavia è stato creato in un epoca dove la sensibilità verso le tematiche razziste era diversa e legata ancora a principi etjci discutibili, quindi le frasi della pubblicità risultano ambigue e fraintendibili. Semplicemente Calimero è figlio della sua epoca e il fatto che l'animazione fosse solo in bianco e nero, non è una giustificazione "salvifica", perché se all'epoca ci fosse stata una maggiore sensibilità su queste tematiche, lo avrebbero fatto bianco con le macchie nere, tipo dalmata, oppure nero con le macchie grigie. Insomma, in un modo meno fraintendibile. Però, come ho detto è figlio della sua epoca, va apprezzato come prodotto artistico in sé, considerando anche tuttavia questo dettaglio di "ambiguità".

@@DarioMocciaArchives Si certo, tuttavia l'ideologia razzista non è prettamente associabile alla quantità di migranti, presenti su di un territorio. Faccio notare come venti anni prima della creazione di Calimero, in Italia vi era "il prestigio della razza", giustificato da testi pseudo scientifici. E negli anni successivi non è che questa visione della razza sia sparita completamente, anzi per certi versi si è anche enfatizzata, in determinate aree d'Italia, dove l'ideologia fascista/razzista era ancora forte e presente. Di conseguenza alcuni prodotti mediali, involontariamente hanno risentito di questa scarsa sensibilità su queste tematiche. Semplicemente Calimero è figlio della sua epoca e va apprezzato come prodotto artistico in sé, senza però dimenticare queste criticità, che non possono essere giustificazione unicamente con il filtro bianco e nero che vi era all'epoca. Se ci fosse stata una sensibilità diversa, più matura per certi aspetti, forse avrebbero creato Calimero con un grigio scuro, oppure bianco con delle macchie nere sul corpo, oppure grigio con macchie nere, ecc. Inoltre, le battute, potevano essere adattate su questa scelta di stile cromatica. Anche a me piace molto Calimero, tuttavia riconosco che lui sia figlio della sua epoca, che rende il discorso della pubblicità un pò ambiguo se guardato con degli occhi moderni. Però va apprezzato come un prodotto artistico ben riuscito degli anni 60 del 900, senza però dimenticare questi aspetti.

@@DarioMocciaArchives Si certo, tuttavia l'ideologia razzista o la scarsa sensibilità sull'argomento, non è prettamente associabile alla minore presenza di migranti sul territorio. Faccio notare, come nel 1936-1937, in Italia vi era "il prestigio della razza", giustificato da testi pseudo scientifici. Infatti, negli anni successivi questa ideologia non è sparita nel nulla, anzi in certe zone italiane, dove il fascismo/razzismo era ancora presente, si è accentuata. Quindi i prodotti mediali, non sono indifferente a queste ideologie e visioni storiche, venendo influenzati anche involontariamente. Calimero è semplicemente figlio della sua epoca e deve essere apprezzato principalmente come un prodotto artistico, molto valido, senza però dimenticare queste criticità. Non dico fosse un prodotto razzista, semplicemente i dialoghi e le vicende sono state impostate e create in modo "fraintendibile", se analizzate e viste con un ottica diversa. Inoltre, il fatto che ci fosse l'uso del bianco e nero nell'animazione, non è una giustificazione totale all'ambigua forma dei dialoghi e della narrazione della pubblicità. Se ci fosse stata una sensibilità diversa su queste tematiche razziste, all'epoca, forse avrebbero creato Calimero usato per lui un colore meno fraintendibile, come il grigio scuro, oppure bianco con le macchie nere, grigio con le macchie nere, grigio scuro con le macchie grigie chiare ecc. I dialoghi di conseguenza potevano adattarsi a questa scelta cromatica. Detto questo, io apprezzo Calimero, tuttavia non va preso come un prodotto mediale indifferente e minimamente non influenzato dalle politiche e le visioni dell'epoca, rendendo certi dialoghi parecchio ambigui.

@@pietroinversi4379 Io sono d'accordo con te. La frase "Ma mi vorresti bene se non fossi nero?" e la gallina che risponde "Ma certo" è ambigua, anzi è dir poco. Perchè la pubblicità sta dicendo "Tranquillo sei solo sporco, meno male, ma se fossi stato nero nessuno ti avrebbe mai amato" Capisco il parallelismo con il brutto anatroccolo e lo sporco pulito con i detersivi ma qua c'è poco da ragionare. Anche all'epoca era fraintendibile, non è una visione moderna. Che poi la bellezza della mascotte non viene comunque inficiata

Sono abbastanza sicuro di ciò che dico, dato che è il mio lavoro. E sono il primo che critica il Giappone per tantissimi motivi. Mi elenchi almeno 20 mascotte italiane famose degli ultimi 20 anni?

@@DarioMocciaArchives Ciao Dario, la mia non voleva essere una critica ma un commento di un persona "ignorante", dato che non mi occupo di queste cose e per certi versi pendo dalle tue labbra. Io credo semplicemente che in Italia non siamo interessati alle mascotte, vedendole un po' come cose per bambini, però ricordo belle mascotte in occasione di gare ciclistiche (tipo il giro d'Italia) o quelle all'interno dei parchi divertimento (sempre se di vere e proprie mascotte si può parlare). Onestamente non ne saprei elencare, ma io sono sempre dell'idea che l'espressione artistica sia sempre soggettiva, altrimenti dovremmo scartare sempre il bello dal brutto e commetteremmo un grosso errore, dato che il gusto è personale e pur non piacendomi la Mascotte di Italia 90,paragonarlo a Doraemon è un po' come paragonare Picasso a Leonardo da Vinci, due cose e due mondi completamenti diversi, nonostante entrambe siano espressioni artistiche!

@@vincenzom8683 Beh! Effettivamente questo tuo discorso ha abbastanza senso. Ma se in Italia non si è più interessati a quelle mascotte che intendi tu, la causa di ciò sta nel fatto che il mondo dell'intrattenimento è cambiato, specialmente dopo l'avvento di Internet. Prima era molto più teatrale, adesso è molto più basato sull'improvvisazione, sugli short dei social, sulle live e sui meme.

@@vincenzom8683 il problema è che si è sempre riusciti a creare grandi mascotte e opere da esportare (vedi le Winx), ma i giapponesi e gli americani sono imbattibili perché sono i primi a crederci, mentre in Italia si tagliano in fondi per l'animazione e si vendono i pupazzi di Poppy Playtime ad ogni minchia di bancarella pure alle fiere di paese. Sinceramente oggi non vedo la possibilità di vedere nuovi Pagot che creano nuovi Calimero

@@vincenzom8683 Non ti parlo di occasioni sportive importanti, dove siamo quasi “obbligati” a trovare una mascotte. Ti sto parlando di mascotte aziendali, regionali, catene di negozi, centri commerciali ecc. Non si inventa niente, sono vecchie o addirittura vengono cancellate. Non si sogna più, ed è un peccato.