Fatto salvo che "mangiare di meno, muoversi di più" è una filastrocca semplice quanto estremamente funzionale, conosciamo meglio la dieta proteica, una delle tante diete in voga negli ultimi anni.
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La dieta proteica è una di quelle diete diventate molto di moda negli ultimi anni, non perché sia fondata su chissà quale scoperta che ha rivoluzionato il mondo della nutrizione, ma semplicemente perché dopo anni in cui si è sostenuto che i carboidrati fossero assolutamente fondamentali per la nostra salute (suggerendo addirittura che andassero ad apportare dal 50% al 60% dell'apporto calorico giornaliero totale), la dieta proteica si è un po' ribellata a questo dogma e ha iniziato a dire: ”i carboidrati sono proprio la cosa che dobbiamo ridimensionare”.
Credo che sia una cosa anche piuttosto logica e ovvia dire che se da un lato per dimagrire nella maggior parte dei casi può essere intelligente restringere un po' i carboidrati, (che non significa doverli eliminare del tutto, ma significa badare al carico glicemico, ridurre la quantità e scegliere i cereali integrali), aumentare un po' la quota di proteine ha senso, perché ci sono dei vantaggi come:
la sazietà;
l'effetto termogenico, cioè per assorbire 100 calorie di proteine, ne bruciamo già 25, cosa che non accade con i carboidrati e con i grassi;
un maggior sostegno alla massa muscolare che sappiamo è importante per garantire un certo livello di metabolismo basale che può calare nelle diete restrittive ipocaloriche con basso contenuto di proteine, proprio perché non contrastano il catabolismo a livello muscolare.
Detto questo, è chiaro che anche nella dieta proteica si possono commettere degli errori oppure si possono evitare degli errori. Alla fine è sempre una questione di qualità. Ora mi spiego; ci sono tre cose che ritengo importanti:
Le proteine che inserisci devono essere proteine sane.
Purtroppo tantissima della “pubblicità negativa” attorno alle proteine, in particolare le proteine animali, è legata alla tipologia di proteine che viene scelto. È chiaro che se io faccio una dieta iperproteica e mangio salsiccia e salame tutti i giorni (che sono proteine animali), forse un grandissimo effetto non ce l'avrò; ma se mangerò invece sgombri cotti al vapore, l'effetto sarà completamente diverso.
La categoria di proteine, anche soltanto di origine animale, è molto ampia e dunque dobbiamo saper scegliere le versioni sane, che fondamentalmente sono il pesce preferenzialmente di piccola taglia e pescato, le carni magre, le uova e in misura sicuramente minore i formaggi.
Aumentare le verdure.
In una dieta iperproteica non possiamo rischiare di ridurre l'apporto di fibra, di vitamine, di minerali, di fitonutrienti che sono fondamentali.
Le verdure hanno anche una funzione alcalinizzante rispetto alle proteine, le quali invece tendono eventualmente ad acidificare l'organismo.
Aumentare il consumo di acqua.
Se è vero che non esiste alcuna relazione tra proteine e danno renale (nel senso che le proteine diventano una problematica nel paziente nefropatico, ma non è che creano la malattia renale); è pur vero che l'eliminazione delle scorie derivate dalle proteine rappresenta un lavoro più impegnativo per il rene, dunque se viene fatto in una condizione di disidratazione anche lieve, può comportare qualche problema.
Detto tutto questo, io rimango comunque a favore di un approccio bilanciato, che si avvicina molto alla ripartizione della dieta a zona: 40% carboidrati, 30% proteine, 30% grassi. Ritengo che questo approccio possa andare bene nella maggior parte dei casi, anche perché non ho mai visto la dieta come una cosa temporanea, ma come uno stile di vita sostenibile nel tempo.
15 окт 2024