Certo che alcuni lavoratori hanno pretese piuttosto assurde quando é la tecnologia a minacciarli: la tecnologia produce una ricchezza, solitamente a favore del datore di lavoro, per cui mi pare che porsi il problema di una ridistribuzione in generale sia più che lecito; ma cosa diversa é pretendere di continuare a fare un lavoro obsoleto - in questo caso per mantenere un prodotto inferiore in qualità e potenzialità, più costoso, più scomodo, di maggior impatto ambientale, eccetera. Mi spiace per chi ha prodotto quintalate di pellicola, mi spiace anche per gli artigiani del bronzo soppiantati massicciamente da quelli del ferro - un po' di tempo prima. Càpita.
Nel libro "La fine del lavoro" Jeremy Rifkin parla esattamente dell'argomento che si affronta nel video: lo sviluppo della tecnologia che determina, a tutti i livelli produttivi, un aumento della disoccupazione. Leggetelo, è un libro molto interessante e, per molti aspetti, spaventoso.
allora un attimo, a un minuto circa si dice che alla fine del 2013 non sarebbe più stati forniti film in pellicola... verso la fine del servizio però alcuni lavoratori, se non ho capito male, si prendevano la briga di usare società esterne per riversare il digitale in pellicola... e nessuno sembrava scontento, anche se di sicuro i costi erano maggiori. ma questo, paradossalmente è un altro discorso... ora non so se mi è sfuggito qualcosa, ma non capisco perché chiudere se fino a "ieri" tutto camminava più liscio. quindi non capisco dove sia il problema nè la necessità di chiudere così, su due piedi... anche perché le società esterne di cui si parla, alla fine pure a loro converrebbe tenere la pellicola il più possibile... e magari vi sono numerose aziende italiane che quei quattro spicci, bastano... forse ho l'idea per voi: molti film non vengono distribuiti in larga scala, spesso validissimi... cercare di mettere dentro il circuito questi film, anche tradotti (come si fa in numerosi stati, e spesso è anche un bene) e magari riprendere e aggiungere i film d'autore e i grandi classi magari proprio come si fa nei "circoli del cinema"... certo sarà pubblico di nicchia magari, ma il tentativo può valere la candela. aggiungo che nel male di cui è fatta la nostra nazione, paradossalmente per la produzione di film italiani, proporrei comunque il 35 millimetri alle sale che lo richiedono, almeno per la valanga di merdate comiche/commedie che produciamo e che di sicuro con il digitale non guadagnano chissà cosa a livello audio e video... mentre in contrapposizione il cinema più piccolo con un fuga di cervelli, un checco zalone o un natale in chissà dove il gruzzoletto lo riescono a tirare....uno sconticino al biglietto sarebbe anche gradito magari. aggiungo infine che esistono molti posti nelle zone periferiche, dove c'è il cinemino piccolo piccolo, l'unico magari a distanza di chilometri... questi in qualche modo "potranno" reggere. ...starà comunque a tutti loro aggiornarsi il prima possibile... perché il tutto era prevedibile già anni fa... e non volersi aggiornare è come non voler migliorare nel proprio lavoro... ...se poi si parla di mancanza fondi, lì il problema sta altrove e da molto più tempo. mi dispiace per la technicolor, comunque.
La pellicola è insostituibile come qualità d'immagine!!! Daccordo che il digitale è il prossimo sostituto della pellicola ma questo perchè non si è voluto sperimentare nuove evoluzioni per la pellicola sopratutto grazie al fatto che il digitale è una risorsa più economica la quale viene usata da tutti. Rimango fedele come tantissimi professionisti alla foto reflex a pellicola anche se purtroppo, le pellicole, stanno piano piano sparendo...peccato...come è un peccato che siano sparite le cineprese a pellicola!!! Quanto mi piacevano!
E' ancora da vedere se è una evoluzione che porterà ad un livello migliore di immagini e di suono. Oppure se è solo un appiattimento del mercato legato al consumismo. Cosa che ormai avviene in tutti i settori del consumer
Penso che star qui a spiegartelo perdo solo tempo, visto il commento. E' come spiegare la differenza tra un abito sartoriale e un abito comprato all' outlet. ...Spiegarlo ad uno che non ha mai visto lavorare un sarto vero.