Leonardo è un giornalista televisivo che pur essendo nato a Catania, si sente romano, o almeno così crede.
Da bambino la fierezza di appartenere alla “Capitale” l’ha sempre rivendicata con orgoglio e spesso, quando qualcuno metteva in dubbio la sua “romanità” quasi ci rimaneva male. Crescendo ovviamente le cose sono cambiate, l'autocompiacimento
del bambino si è affievolito, ma non è mai riuscito a trovare un giusto compromesso tra l’essere romano e l’essere catanese ed ha finito con lo sviluppare una certa indifferenza per la sua identità. Negli anni questo essere “di nessun luogo” ha preso il
sopravvento, ed oggi, nel bel mezzo dei suoi quarant’anni si sente perfettamente a suo agio. Quando si trova a Catania è romano, quando si trova a Roma è catanese…il problema è quando si trova con se stesso: lui chi è?
Questa volta, il suo lavoro lo porta a Catania. Il servizio che dovrà girare riguarda la festa di Sant’Agata. Una festa di origine religiosa che però coinvolge in maniera viscerale le tradizioni e le origini dei catanesi sotto molti punti di vista. La città si prepara per giorni, per mesi, a questo evento, e l’orgoglio dei cittadini non deriva
soltanto da una base religiosa ma da un modo di essere.
I ricordi legati a questo evento di cui ha sempre sentito parlare da suo padre, da suo zio, da tutta quella parte della famiglia che partecipa con entusiasmo e devozione a questa grande festa, lo hanno sempre visto “marginale” in questa circostanza, la sua
“romanità” non lo ha mai portato a spingersi oltre.
Una parte di lui, quella in cui scorre il sangue siculo, si sente un po’ in colpa per questa mancanza, l’altra parte invece, quella romana, lo riporta a pensare al suo lavoro e a non ascoltare troppo le emozioni del momento.
Durante il volo pensa al servizio che deve realizzare, alla festa di Sant’Agata, alle riprese, alle interviste da fare, all’Etna, al terremoto che ha sconvolto il Natale, alle persone che scelgono di vivere in Sicilia e accanto ad un vulcano che fa parte della loro terra… una terra che trova sempre il giusto connubio tra il sacro e il profano, un po’ come fa lui.
12 сен 2024