Ti voglio come ministro dell'istruzione, e anche che Sistema ADC diventi di uso comune già dalle elementari, e lo dico da fiero studente che sta migliorando il suo metodo di studio per godersi al meglio e nel migliore dei modi il viaggio nella formazione!
Uno dei pochi pedagogisti che ho davvero apprezzato (anche perché mi presi il punteggio massimo nella seconda prova di maturità con la traccia a lui dedicata) per la lotta a dare ai bambini dei ceti più bassi strumenti linguistici e culturali per emanciparsi. “Non c’è niente di più ingiusto che fare parti uguali tra disuguali”. Occuparsi dei marginalizzati è un lavoro encomiabile dal momento che la scuola italiana di ieri li bocciava sistematicamente.
Mi impressiona sempre che ci sia gente che non conosca Don Milani. Sono un insegnante delle Medie e oggi come docenti diamo molta attenzione ai ragazzi con DSA (=disturbi dell'apprendimento specifici) o BES (bisogni educativi speciali). Tutte persone che fino a 15 anni fa non avevano neppure una legge che li difendesse. Don Milani fu un genio. Il libro citato nel video, Lettera a una professoressa, non fu un'opera scritta da Don Milani, ma da tutti i ragazzi di Barbiana, con lo straordinario metodo della composizione collettiva, descritto nel libro stesso. Il video però, dal mio punto di vista, per una presentazione iniziale di don Milani è molto ben fatto. Concludo ricordando altre due opere di Don Milani: Esperienze pastorali (che fa rabbrividire ancora per la sua acutezza d'analisi della Pastorale della Chiesa cattolica) e L'obbedienza non è più una virtù, un monumento della letteratura pacifista e del servizio civile.
Credo che Don Milani, non si rivolgesse solo a ragazzi con disturbi di apprendimento ed altro. Il discorso è molto più ampio dato che tocca tasti culturali ed economico sociali . La povertà crea moltissime disuguaglianze tutt'oggi. Un bambino non sereno, che a casa trova contrasti dovuti a problemi economici, con moltissima difficoltà potrà apprendere e proseguire gli studi . Lo era al tempo di Don Milani e purtroppo lo è tutt'ora.
Sono andato a Barbiana a conoscere i vecchi studenti (che ora gestiscono la vecchia scuola di Barbiana) quando ero alle medie ed ora sono passati quasi 7 anni, ma ricordo con affetto quella gita scolastica! Veramente un grande personaggio!
Bel video. Figura affascinante e coraggiosa, da non dimenticare. All'epoca ci voleva davvero coraggio a fare quello che ha fatto lui. Poi le critiche, magari anche in parte corrette, ci saranno sempre nei confronti di chi prova a cambiare le cose. E comunque, uno che si sporca le mani per gli "invisibili" avrà sempre il mio plauso. Ho solo qualche dubbio riguardo al tuo discorso sulla bocciatura: da parte mia, in una scuola che si avvicina all'ideale, la bocciatura non dovrebbe essere vista tanto come una punizione, ma come una riflessione sul proprio stato, perché magari non si è ancora maturi o preparati per lo step successivo. Ho conosciuto non pochi ragazzi, che sembravano degli asini disadattati, che dopo una bocciatura hanno "spiccato il volo". Certo, probabilmente esistono più esempi di ragazzi che invece così si son persi ma a mio avviso, il problema non è la bocciatura in sé ma come viene giudicata: la società dice che sei bocciato è perché sei un asino, senza appello. E il giudizio il ragazzo se lo porterà dietro. Se invece la si vedesse, certamente come sorta di "punizione", perché se non raggiungi un risultato è anche giusto che ti fermi a mio avviso, perché è anche una assunzione di responsabilità, anche per la vita, ma soprattutto, non come una sconfitta personale, ma appunto come opportunità per ripartire. Se tu ti alleni ma non riesci a raggiungere certi traguardi, è inutile (e anzi, persino deleterio) che tu venga portato ad una gara dove sei palesemente impreparato, meglio che ti fermi ancora un po' ad allenarti finché sarai pronto. Ma questo oggi forse è utopico perché il sistema non è fatto in questo modo. Il problema è che semmai oggi si tende a non bocciare non per i nobili ideali di Don Milani, ma per motivi diversi, tra i quali che non si vuole avere a che fare con i genitori che protestano o perché c'è sotteso un buonismo assolutorio di fondo, volto a non creare traumi al ragazzo, come se chiuderlo in una bolla, lo salvasse dai problemi della vita vera. Cose che hanno per me poco a che vedere con Don Milani (e anche con quello che intendi tu). Ciao.
Io lo conoscevo poco, poi sono andata a Barbiana con mia madre che lo venera da sempre e pure io sono rimasta folgorata dalla testimonianza di questo educatore, formidabile
Gran bel video Alessandro, complimenti. Era una personalità praticamente sconosciuta per me, ma mi hai fatto venir voglia di approfondire. Grazie e buon lavoro.
Don Milani un profeta della vera Scuola, grazie Alessandro mi ha fatto molto piacere sentirtene parlare con tanta passione. Continua ad aiutarci con questa passione che in Italia ne abbiamo tanto bisogno .
Nella scuola di don Milani il "non bocciare" ha senso affiancato all'"I CARE": stare accanto all'alunno H24 spronandolo a cogliere la bellezza di quanto gli sta intorno e non abbassando gli obiettivi come accade nella scuola italiana. Che questo metodo non si applicabile su larga scala è indubbio; infatti I CARE sottintende un'attenzione a misura di persona che nessuna istituzione statale centralizzata potrà mai dedicare al singolo. Comunque grazie del video
sono d'accordo. Tra l'altro la scuola, come concepita oggi, parla di didattica inclusiva, poi però valuta sulle performance ottenute ai test standardizzati (Invalsi) che prevedono obiettivi di apprendimento uguali per tutti e conseguiti da tutti in tempi uguali
Ciao carissimo, sono Riccardo ed insegno religione. Ti seguo da qualche anno. Farò vedere questo video alle quinte, dove ho pensato di svolgere il tema "gli educatori del Novecento"
Consiglio la lettura del libro "Il Danno Scolastico" di Luca Ricolfi e Paola Mastrocola, per capire come mai Don Milani ha involontariamente causato molti danni al mondo dell'istruzione.
Ciao Alessandro, mi affascina molto la figura di Din Milani. Cosa dicono i pedagogisti riguardo al fermarsi tutti se qualcuno non capisce l'argomento? Non potrebbe rallentare troppo il ritmo di una classe? Ma in una classe ideale sarebbe necessario?
In un certo senso non sono poi così oscure le motivazioni della conversione di don Milani, in realtà il nostro aveva capito molto bene che un'uomo con la stola da sacerdote avrebbe di certo avuto una marcia in più nell'essere ascoltato e tenuto così in seria considerazione, quindi ......
Solo una anno fa a Roma è stata promossa la sua proposta: la scuola senza voti. Sono un docente e ogni giorno combatto con i 50enni che vivono di voti..
Veramente brutta questa cosa. Per me ogni contesto, pur con i suoi specifici problemi, non può essere visto attraverso la lente di un contesto esterno. Si muore di depressione a Hollywood da protagonisti culturali ai massimi livelli, si dicono cazzate a Berlino, magari da fiolosofi, si muore di povertà a Barbiana come di droga, di noia e paranoia a Firenze o a Parigi. Invece qui arriva il doppiamente ideologizzato, che però ha un'ideologia preponderante rispetto all'altra, che dall'alto del suo suprematismo culturale, dall'alto del suo paternalismo ideologico (e, molto più sfumato, religioso) non solo non rispetta la diversità tra sé e gli altri ma non rispetta neanche la diversità tra gli altri, per cui alla fine tutti sottoscrivono la stessa lettera, guarda caso una lettera che riproduce il pensiero del pratoganista. E' un po come quando, su altro verso, l'America esporta la democrazia e la libertà: sì potrebbe essere bello ma alla fine c'è qualcosa che non va. Però questo è sempre stato il mondo: lotte politiche e ideologiche e religiose, fatte passare strumentalmente per attenzione agli ultimi e ai più poveri.