#EffeCaffè 

Secondo me non è del tutto falso. Il pubblico va educato a saper analizzare ciò che vede, il che però non ha nulla a che vedere con il proprio gusto personale. Della serie che qualcosa ti può piacere tantissimo, anche se ne riconosci i difetti tecnici oggettivi che si presentano. Poi c'è a chi il cinema può interessare e a chi meno, ma la capacità analitica dovrebbe essere sempre insegnata. Non è un caso che a scuola ti facciano fare le analisi dei testi letterari, della filosofia e delle poesie. Il cinema è un medium che trasmette così tanti messaggi (alcuni più espliciti, alcuni più subdoli) che mi pare assurdo quanto venga bistrattato e sottovalutato.

@@einstein_on_the_beach il pubblico non è scemo. Il fatto poi che non sappia poi i linguaggi del cinema non vuol dire che poi non possa capire ciò che vede, anche perché non mi sembra che i film vengano fatti per essere visti solo da chi ha una cultura in quel campo, ma che tutti possono fluirlo. Per la stessa logica allora il pubblico andrebbe educato anche sulla musica, sui videogiochi, sulla fotografia e sul fumetto. Ma così poi non diventano più delle arti aperte a tutti, ma solo a chi ha una certa educazione in merito. E magari gli appassionati di questi medium ti potrebbero dire lo stesso, proprio perché sono appassionati in quel campo e pensano allora che tutti dovrebbero saperne le basi come loro. Per fare un esempio estremo, un bambino allora di base non potrebbe vedere un film Disney, Pixar, Dreamworks ecc. perché non possiede le basi del linguaggio del cinema e dell'animazione per comprenderne i vari aspetti (che non vuol dire poi che non capisca o non possa capire poi ciò che vede, e anche se non dovesse capire può guardarlo e giudicarlo ugualmente)

@@giuliopianese6690 beh a scuola vieni educato un minimo alla musica, alla pittura, o sbaglio? Poi si può discutere sulla qualità dell'educazione. Purtroppo però è impossibile poter educare il pubblico perché solo gli appassionati, che sono la minoranza, si prendono la briga di informarsi e di capire il perché dietro determinate scelte. La maggioranza, il pubblico generalista (non sto parlando di cinema, questo è un argomento che vale per qualsiasi medium), non si pone minimamente il problema, né vuole impegnarsi, l'importante è ricevere passivamente ciò che si vede, si legge, si sente, si gioca, si fotografa. Ritornando ai film, che il pubblico non sia stupido ho i miei dubbi, non voglio risultare saccente, altrimenti il cinema non sarebbe diventato un fast food (ma qui si finisce su temi molto più ampi per cui non ho tempo né voglia). Io non dico che debbano essere tutti esperti, ma tutti dovrebbero ricevere una infarinatura di base che poi dia loro la scelta se sviluppare queste conoscenze o se lasciarle deperire in favore di altro. Soprattutto se parliamo di una delle forme d'arte attualmente tra le più dominanti al mondo (musica, cinema e letteratura secondo me sono le più "forti" al momento). Parlo proprio di introdurre tutto ciò a livello scolastico elementare o alle medie

​@@einstein_on_the_beach e chi ti dice che il pubblico reagisce passivamente? Fosse così allora dovrebbe accettare ogni cosa, e invece ci sono cose che al pubblico piace o non piace, film che reputa interessanti, e altri che invece non generano interesse. Se ad esempio un Inside Out 2 ha avuto questo grandissimo successo vuol dire che ha generato interesse, quindi il film (indipendentemente dal fatto che si pensi sia bello o brutto) non è stato recepito in modo passivo, ma ha creato un coinvolgimento negli spettatori. Per me non c'è il minimo bisogno di introdurre l'argomento cinema nelle scuole. A me sarebbe piaciuto, ma non è che sia una materia "fondamentale". Chi la vuole poi approfondirla poi può farlo liberamente, così come le altre forme d'arte. Magari c'è chi è appassionato di videogiochi, chi si fumetti, chi di fotografia, chi di musica, ma allora mica si possono mettere come materie tutte queste perché sono forme d'arte attuali che fruiamo ogni giorno. Chi è interessato all'argomento lo può fare. A me, come chiunque altro, ad esempio piace ascoltare la musica, questo non vuol dire che per apprezzare o meno date canzoni abbia dovuto imparare le varie basi della musica (al di là poi di come leggere le note su uno spartito e di come suonare uno strumento che ti insegnano alle medie, posto che poi di quei concetti non ricordo più molto), o che debba farlo altrimenti la fruisco in modo passivo (e anche se fosse non ci sarebbe niente di male a mio parere). Posso benissimo ascoltare una canzone, pensare poi si suoi significati se voglio, e capire se mi piace o meno.

Il problema è che al momento a criticare il film non siamo stati noi pubblico, ma la critica (e infatti nel trailer hanno messo frasi chr riguardano le recensioni, anche se poi a quanto pare alcune si sono rivelate false)

@@giuliopianese6690 si no, mi riferivo in generale a quello detto da todd Philips

@@batmirko85 ah ok, pensavo ti riferissi alla questione del trailer di Megalopolis

è un'intervista che gioca sulle frasi fatte. Conoscere il budget di una pellicola non la rende meno meritevole di successo se è valida. Sembra più usare un linguaggio nazional popolare per pararsi le chiappe. La frase "do lavoro ai padri di famiglia!" ne è l'emblema. Sei un regista, mica il candidato alle presidenziali.