Sentire parlare di Proust in questo modo, nella nostra epoca così banale, superficiale e gretta, è come "bere con l'anima". Mi sono commosso a sentire rievocare i passi della "Rechèrche" con questa profondità e sensibilità, ed in questo l' Opera di Proust si rivela intimamente catartica. Forse solo una donna - nella cui biologia sono insiti la gestazione, il travaglio ed il parto - od una sensibilità "femminile" sono in grado di comprendere e di apprezzare appieno quest' Opera monumentale, dopo la quale, come mi diverto spesso ad affermare "non occorre leggere altro". I miei complimenti più vivi.
Sono rimasto incantato dalla "narrazione" della Professoressa Eleonora Sparvoli , per la profondità della sua analisi, soprattutto relativa alla forma, per il contesto culturale nel quale l'opera è stata accolta, criticata e successivamente considerata un capolavoro e, ultima ma non meno importante, una "dialettica " precisa, sobria che non guasta affatto, Così , dopo l'ascolto di questa lezione, che non esito a definire magistrale, sono andato a comprare i suoi libri e li ho letti con piacere e con arricchimento della mia cultura. Mi preme sottolineare anche l'importanza della presentazione, soprattutto col ricordo del grandissimo critico (unico in Italia) Giacomo Debenedetti , del quale possiedo sia il Romanzo del Novecento, sia la Poesia del Novecento. Grazie, un bellissimo ascolto, nell'ambito " dell'opera mondo".
6:04 Pessima traduzione quella della Ginzburg. Quella di Giovanni Raboni resta tutt'ora l'unica traduzione valida, cosa confermata anche dall'editore francese Gallimard, che l'ha elogiata.