Intervistato da Enzo Biagi per una rubrica del programma "Il caso" dedicata alle grandi dinastie, l'avvocato Agnelli ricorda la propria infanzia e in particolare il suo rapporto con la figura del nonno Giovanni.
Una mente pensante non si fa incantare dai modi…se siamo stati ostaggi del berlusconismo per decenni è anche perché il soggetto si presentava bene…educato e distinto
Come nessun altro aveva la capacità di rubare l'attenzione lasciandoti lì per ore ore ad ascoltarlo...uomo unico singolare immenso nel saper essere unico nel tempo che passa ....Voce presenza stile ineguagliabili ...G. A. ❤️
@@giuseppec8158 Avrà anche rubato e sicuramente con la complicità di tanti ma allo stesso tempo sfamava praticamente una Città come Torino, prova a parlare con Operai della Fiat quando c'era L'Avvocato.
@@lucarambaldi2731 Gli Agnelli sono stato un cancro del nostro paese, hanno lucrato per oltre un secolo sulla pelle degli italiani. Ricordo che ha anche ucciso delle persone in un incidente stradale che lo ha lasciato quasi storpio.
@@andreaallegri2285 Forse al loro posto avremmo fatto anche Peggio, è sempre facile giudicare dall'esterno,quale Dinastia non ha sfruttato,il Nostro Denaro serviva anche per mantenere migliaia di posti di lavoro, altrimenti questi dall'oggi al domani chiudono Baracca e Burattini come sta avvenendo in questo Bruttissimo periodo e speriamo che sia solo un periodo.Tutte Grandi Dinastie hanno Scheletri nell'armadio, non se ne salva una,un esercito di Topi da sfruttare per ingrassare il Topo più GROSSO.Anche Beppe Grillo è l'unico superstite di un incidente dove gli altri morirono e anche tanti altri Personaggi Famosi si sono macchiati di morti bianche ma pochi, anzi, nessuno credo abbia pagato con condanne.
SI CERTO.specialmente quando la guardia di finanza ,dietro denuncia della figlia,scovo' con ESTREMA FATICA oltre 3/4 miliardi di euro abilmente nascosti tra conti cifrati piccole banche cooperative agenzie di cambio...tutto in nero,solo nella disponibilita' diretta di giovanni agnelli.dunque fuori dal controllo dell'amministratore delegato di fiat mirafiori e iveco holding.UN GRAN BEL MAIALE!!tra svizzera vaduz e qualche isola SPERDUTA del canale della MANICA dell'oceano pacifico dell'oceano indiano(seychelles barbados e quant'altro),tutti soldi distorti alla ricerca alla progettazione futura all'insegnamento dei nuovi disegnatori e grafici di design.e lo scrivo con IMMENSA AMAREZZA.(i soldi i preziosi le opere d'arte certificati equipollenti al portatore in tutte le valute ....la polizia tributaria non trovo' tutto insieme.ma poco per volta.
Agnelli più che un imprenditore era un prenditore: lo Stato lo ha sempre aiutato, gli ha dato soldi senza mai pretenderne la restituzione; il popolo lo ha gratificato con la propria ammirazione; i politici davanti a lui erano in soggezione e facevano a botte per farsi fotografare al suo fianco; chi di loro riuscì a farsi invitare a cena a Villar Perosa o altrove lo ha raccontato a cani e porci per gloriarsi. Già, l'Avvocato, nonostante abbia fallito in ogni campo, perfino in quello di padre (un figlio suicida dopo un'esistenza amara, una figlia che ha intentato causa alla famiglia per questioni di soldi), nonostante avesse fama di tombeur de femmes, e affermasse che l'amore è cosa da cameriere (servitù, insomma), fu elevato agli altari: l'unico santo laico che abbia ancora devoti dalle Alpi alla Sicilia e in ogni strato sociale, fra credenti e miscredenti, indifferentemente. Quando morì, l'azienda era sul punto di consegnare i libri in tribunale. Il patrimonio personale del maggiore azionista fu cercato all'estero: si sospettava addirittura che una quota di capitali fosse stata sottratta al fisco; si ignora come si sia conclusa l'indagine. Probabilmente bene, cioè con un nulla di fatto, meno male. La Fiat ha resistito alla burrasca. I nipoti se la sono cavata egregiamente. Gianluigi Gabetti, l'uomo della finanza, ha lavorato benissimo e ha salvato il salvabile, speriamo anche se stesso. Marchionne ha compiuto un miracolo. E Agnelli seguita a essere adorato da tutti. È quello che si dice un mito. Le sue opere memorabili però rimangono queste: l'orologio sopra, e non sotto, il polsino della camicia; la cravatta sopra, e non sotto, il pullover.
avvocato GRANDE UOMO ...sapeva ció che diceva ...uomo saggio e persona seria ! se vedesse la juve di adesso si rivolterebbe dalla tomba 😢😢....l unico che a amato la juve ❤️❤️❤️GRANDE PRESIDENTE CI MANCHI
Abbiamo di Fronte L'Avvocato più Famoso del Mondo è si guarda l'arredamento che poi non è nulla di particolare,sono le stesse poltrone della sala di attesa di una Azienda in cui ho lavorato.
Certo più lavoro per tutti quelli da sfruttare. Lei sa che prima degli scioperi del 1969 gli operai fiat e di altre multinazionali venivano pagati a cottimo e venivano sfruttati tantissimo? Lei sa quanti soldi ha versato lo stato italiano nelle casse del signor Agnelli?😊
@@PietroManias Le uniche persone sfruttate sono le persone schiavizzate, costrette a lavorare con violenza. Non esistono lavoratori sfruttati, se non ti va bene lo stipendio che hai, cambi lavoro. E se non riesci a trovare un altro lavoro, il problema è tuo. Non è mica il dovere di Agnelli o di qualcun altro regalare soldi in beneficenza perché secondo te i lavoratori meritano di più. Se accetti un contratto di lavoro, non venire a rompere il cazzo dicendo che ti stanno sfruttando ma trovati un altro lavoro.
@@PietroManias Lei sa quante tasse ha pagato la fiat allo stato italiano? Non le basterebbero 100 vite per pagarne nemmeno un decimo. I soldi della cassa integrazione andvano alla gente, non alla fiat. Si chiamano ammortizzatori sociali. Prendeva contributi per gli stabilimenti a sud. Vero. Domanda: quali altre industrie del nord in 170 anni d'Italia hanno investito in maniera così considerevole, tanto da generare un indotto, nel meridione? Nessuna. Quando si analizza un problema o lo si inquadra nella sua interezza oppure si fa solo brutta figura.
Da modenese ho il enzo un icona personale e da juventino il mio presidente. 2 miei idoli che in questa magnifica intervista a distanza di anni la ricordo Ancor con immenso affetto. 2 icone della nostra Italia che non esiste più.
BRAVISSIMO. oggi, purtroppo solo gentaglia, a prescindere dalla "tasca". Anzi, è mia personale impressione e come tale deve restare, e dico: coloro che hanno la tasca piena, in cafonaggine, arroganza, volgarità ecc ecc, sono il male di questa ita...lietta giacché il popolino li considerano icone e a parte la "tasca" cercano di imitarne le.............gesta. UOMINI COME GIANNI AGNELLI E ENZO FERRARI NON NÉ NASCONO PIÙ.
@@pietrorota8033 Enzo ferrari e gianni agnelli sono 2 uomini diversi. Il primo ha creato la storia della ferrari, il secondo è stato il più grande ladro d'italia.
certo, e pensa che siamo in miliardi sulla terra a non aver vissuto una millesima parte della sua esistenza, quindi, quelli come lui sono una minoranza impressionante di tutto il bioma umano.
si certo.SPECIE QUANDO VENNERO RECUPERATI OLTRE 3 miliardi di euro e una marea di opere d'arte barre d'oro obbligazioni al portatore per altri 1/2 miliardi di €.e tutto agli atti.DI SICURO TUTTO ESENTASSE.alla faccia degli italiani.
Agnelli più che un imprenditore era un prenditore: lo Stato lo ha sempre aiutato, gli ha dato soldi senza mai pretenderne la restituzione; il popolo lo ha gratificato con la propria ammirazione; i politici davanti a lui erano in soggezione e facevano a botte per farsi fotografare al suo fianco; chi di loro riuscì a farsi invitare a cena a Villar Perosa o altrove lo ha raccontato a cani e porci per gloriarsi. Già, l'Avvocato, nonostante abbia fallito in ogni campo, perfino in quello di padre (un figlio suicida dopo un'esistenza amara, una figlia che ha intentato causa alla famiglia per questioni di soldi), nonostante avesse fama di tombeur de femmes, e affermasse che l'amore è cosa da cameriere (servitù, insomma), fu elevato agli altari: l'unico santo laico che abbia ancora devoti dalle Alpi alla Sicilia e in ogni strato sociale, fra credenti e miscredenti, indifferentemente. Quando morì, l'azienda era sul punto di consegnare i libri in tribunale. Il patrimonio personale del maggiore azionista fu cercato all'estero: si sospettava addirittura che una quota di capitali fosse stata sottratta al fisco; si ignora come si sia conclusa l'indagine. Probabilmente bene, cioè con un nulla di fatto, meno male. La Fiat ha resistito alla burrasca. I nipoti se la sono cavata egregiamente. Gianluigi Gabetti, l'uomo della finanza, ha lavorato benissimo e ha salvato il salvabile, speriamo anche se stesso. Marchionne ha compiuto un miracolo. E Agnelli seguita a essere adorato da tutti. È quello che si dice un mito. Le sue opere memorabili però rimangono queste: l'orologio sopra, e non sotto, il polsino della camicia; la cravatta sopra, e non sotto, il pullover.
Era una bella persona...calamitava l'attenzione di tutti con la sua gestualita' e la sua inconfondibile erre blesa che mettevano in risalto un' intelligenza fine e arguta...
Agnelli più che un imprenditore era un prenditore: lo Stato lo ha sempre aiutato, gli ha dato soldi senza mai pretenderne la restituzione; il popolo lo ha gratificato con la propria ammirazione; i politici davanti a lui erano in soggezione e facevano a botte per farsi fotografare al suo fianco; chi di loro riuscì a farsi invitare a cena a Villar Perosa o altrove lo ha raccontato a cani e porci per gloriarsi. Già, l'Avvocato, nonostante abbia fallito in ogni campo, perfino in quello di padre (un figlio suicida dopo un'esistenza amara, una figlia che ha intentato causa alla famiglia per questioni di soldi), nonostante avesse fama di tombeur de femmes, e affermasse che l'amore è cosa da cameriere (servitù, insomma), fu elevato agli altari: l'unico santo laico che abbia ancora devoti dalle Alpi alla Sicilia e in ogni strato sociale, fra credenti e miscredenti, indifferentemente. Quando morì, l'azienda era sul punto di consegnare i libri in tribunale. Il patrimonio personale del maggiore azionista fu cercato all'estero: si sospettava addirittura che una quota di capitali fosse stata sottratta al fisco; si ignora come si sia conclusa l'indagine. Probabilmente bene, cioè con un nulla di fatto, meno male. La Fiat ha resistito alla burrasca. I nipoti se la sono cavata egregiamente. Gianluigi Gabetti, l'uomo della finanza, ha lavorato benissimo e ha salvato il salvabile, speriamo anche se stesso. Marchionne ha compiuto un miracolo. E Agnelli seguita a essere adorato da tutti. È quello che si dice un mito. Le sue opere memorabili però rimangono queste: l'orologio sopra, e non sotto, il polsino della camicia; la cravatta sopra, e non sotto, il pullover.
Biagi con l' Avvocato ...Sembrano Passati Secoli...Ma Restano al di La delle Opinioni che si Condividano o Meno ...Due Personaggi di... Grande Carisma...
Agnelli,il Destino ha voluto che portasse avanti,cosa è IMPORTANTE NELLA VITA...Ora purtroppo non si sa più cosa vuole la gente,anche chi ha CARISMA...Svoltare a U,per ritrovare la BELLEZZA DELLA VITA,SAREBBE GRAZIA PURA...
Quando Hanno trasmesso la vita è bella sulla RAI, mi pare primi anni 2000,hanno mandato uno speciale del fatto di Enzo biagi su Roberto, è recuperabile?????
@@lutherblisset372 non l avevo mai sentito dire. So che in casa faceva travasare il vino buono in bottiglie anonime senza etichetta per non far vedere che beveva vino di pregio, classica mentalità dei vecchi ricchi piemontesi che non dovevano mai ostentare la ricchezza, pensa come cambiano i tempi!! Oggi ostentano tutti come Vacchi anche se non hanno una lira.
Agnelli più che un imprenditore era un prenditore: lo Stato lo ha sempre aiutato, gli ha dato soldi senza mai pretenderne la restituzione; il popolo lo ha gratificato con la propria ammirazione; i politici davanti a lui erano in soggezione e facevano a botte per farsi fotografare al suo fianco; chi di loro riuscì a farsi invitare a cena a Villar Perosa o altrove lo ha raccontato a cani e porci per gloriarsi. Già, l'Avvocato, nonostante abbia fallito in ogni campo, perfino in quello di padre (un figlio suicida dopo un'esistenza amara, una figlia che ha intentato causa alla famiglia per questioni di soldi), nonostante avesse fama di tombeur de femmes, e affermasse che l'amore è cosa da cameriere (servitù, insomma), fu elevato agli altari: l'unico santo laico che abbia ancora devoti dalle Alpi alla Sicilia e in ogni strato sociale, fra credenti e miscredenti, indifferentemente. Quando morì, l'azienda era sul punto di consegnare i libri in tribunale. Il patrimonio personale del maggiore azionista fu cercato all'estero: si sospettava addirittura che una quota di capitali fosse stata sottratta al fisco; si ignora come si sia conclusa l'indagine. Probabilmente bene, cioè con un nulla di fatto, meno male. La Fiat ha resistito alla burrasca. I nipoti se la sono cavata egregiamente. Gianluigi Gabetti, l'uomo della finanza, ha lavorato benissimo e ha salvato il salvabile, speriamo anche se stesso. Marchionne ha compiuto un miracolo. E Agnelli seguita a essere adorato da tutti. È quello che si dice un mito. Le sue opere memorabili però rimangono queste: l'orologio sopra, e non sotto, il polsino della camicia; la cravatta sopra, e non sotto, il pullover.
GIOVANNI AGNELLI. Un industriale che ha amato il nostro stato. ITALIA E GLI ITALIANI. E ancora oggi I nostri imprenditori italiani. Devono prendere spunto da lui. Che ha messo in moto l' economia italiana.
Un uomo sicuramente straordinario e irripetibile. Quanto all'amore per io Stato, bisogna ricordare che la famiglia Agnelli deve ancora allo Stato la successione su un partimonio di circa 3 mlrd di euro... Non sarebbero proprio noccioline, ecco.
È ormai un vecchio adagio quello dei ricchi di famiglia raffinati e gli aricchiti pacchiani. Nella realtà non è così e comunque gli "arricchiti", pacchiani o no, hanno fatto la fortuna dell'Italia del II dopoguerra.
@@angelosecchi4053 la ricchezza di un paese è quella contribuisce ad aumentare l'attività della bilancia commerciale (export) e contemporaneamente a distribuirla col reddito da lavoro. Le Aziende che ancora fanno fatturato, utili ed hanno attenzioni umane verso i dipendenti sono quelle fondate nella vituperata Prima Repubblica e che ancora sono gestiti dalla famiglia fondatrice, che hanno fama arricchiti.
Un industriale con le spalle già larghe da giovane. Gli agnelli hanno fatto fortuna economica riempiendo Torino e l'Italia di auto....ma Torino era all'epoca già una città evoluta dal trasporto pubblico su ferro all'avanguardia,ma agli Agnelli era un danno per il proprio portafoglio,quindi via i trasporti pubblici non inquinanti e riempimento delle città di auto......
Agnelli più che un imprenditore era un prenditore: lo Stato lo ha sempre aiutato, gli ha dato soldi senza mai pretenderne la restituzione; il popolo lo ha gratificato con la propria ammirazione; i politici davanti a lui erano in soggezione e facevano a botte per farsi fotografare al suo fianco; chi di loro riuscì a farsi invitare a cena a Villar Perosa o altrove lo ha raccontato a cani e porci per gloriarsi. Già, l'Avvocato, nonostante abbia fallito in ogni campo, perfino in quello di padre (un figlio suicida dopo un'esistenza amara, una figlia che ha intentato causa alla famiglia per questioni di soldi), nonostante avesse fama di tombeur de femmes, e affermasse che l'amore è cosa da cameriere (servitù, insomma), fu elevato agli altari: l'unico santo laico che abbia ancora devoti dalle Alpi alla Sicilia e in ogni strato sociale, fra credenti e miscredenti, indifferentemente. Quando morì, l'azienda era sul punto di consegnare i libri in tribunale. Il patrimonio personale del maggiore azionista fu cercato all'estero: si sospettava addirittura che una quota di capitali fosse stata sottratta al fisco; si ignora come si sia conclusa l'indagine. Probabilmente bene, cioè con un nulla di fatto, meno male. La Fiat ha resistito alla burrasca. I nipoti se la sono cavata egregiamente. Gianluigi Gabetti, l'uomo della finanza, ha lavorato benissimo e ha salvato il salvabile, speriamo anche se stesso. Marchionne ha compiuto un miracolo. E Agnelli seguita a essere adorato da tutti. È quello che si dice un mito. Le sue opere memorabili però rimangono queste: l'orologio sopra, e non sotto, il polsino della camicia; la cravatta sopra, e non sotto, il pullover.
@@robertomaligni9489 il classico commento pleonastico dell'italiano medio che pur di non ammettere che non riuscirà mai a raggiungere il livello di Agnelli cerca di abbassarlo alla propria mediocrità.
Palesemente tutto architettato. Domande già preparate. Però affascina lo stesso ascoltare questo polentone torinese, che per anni ha ricattato lo stato
@@g_iovanni4317 infatti glieli hai prestati tu i soldi per creare la FIAT? La solita frase populista inconcludente e senza senso, ma d altronde questa è la massa.
@@luigirandino8348 Veramente sono 8 anni che lavoro in un trading desk di Londra, so come funzionano queste cosucce. Io certo, in minima parte e' pesato sul mio e sul gettito fiscale di tutti gli italiani. Secondo te gli stabilimenti di Termini Imerese e Melfi sono stati costruiti con soldi privati
@@g_iovanni4317 beh se sei del "settore" come asserisci tu, dovresti sapere che tutte le aziende piccole o grandi che siano usufruiscono di vari crediti statali e non di varie forme, che servono ad aiutare o l impresa in se o a far sviluppare in una determinata zona le imprese per favorire l impiego in essa, vedi Termini Imerese. E chi credi che finanzi questi piccoli crediti alle piccole e medie imprese?
@@luigirandino8348 hai idea di quanti soldi la Fiat si è presa dallo Stato ? La famiglia Agnelli ha una storia molto torbida, non mi pare il caso di glorificarli
Agnelli più che un imprenditore era un prenditore: lo Stato lo ha sempre aiutato, gli ha dato soldi senza mai pretenderne la restituzione; il popolo lo ha gratificato con la propria ammirazione; i politici davanti a lui erano in soggezione e facevano a botte per farsi fotografare al suo fianco; chi di loro riuscì a farsi invitare a cena a Villar Perosa o altrove lo ha raccontato a cani e porci per gloriarsi. Già, l'Avvocato, nonostante abbia fallito in ogni campo, perfino in quello di padre (un figlio suicida dopo un'esistenza amara, una figlia che ha intentato causa alla famiglia per questioni di soldi), nonostante avesse fama di tombeur de femmes, e affermasse che l'amore è cosa da cameriere (servitù, insomma), fu elevato agli altari: l'unico santo laico che abbia ancora devoti dalle Alpi alla Sicilia e in ogni strato sociale, fra credenti e miscredenti, indifferentemente. Quando morì, l'azienda era sul punto di consegnare i libri in tribunale. Il patrimonio personale del maggiore azionista fu cercato all'estero: si sospettava addirittura che una quota di capitali fosse stata sottratta al fisco; si ignora come si sia conclusa l'indagine. Probabilmente bene, cioè con un nulla di fatto, meno male. La Fiat ha resistito alla burrasca. I nipoti se la sono cavata egregiamente. Gianluigi Gabetti, l'uomo della finanza, ha lavorato benissimo e ha salvato il salvabile, speriamo anche se stesso. Marchionne ha compiuto un miracolo. E Agnelli seguita a essere adorato da tutti. È quello che si dice un mito. Le sue opere memorabili però rimangono queste: l'orologio sopra, e non sotto, il polsino della camicia; la cravatta sopra, e non sotto, il pullover.
@@annalisamazza1521 e le condizioni ai competitor le dettatavano più allora che adesso. Però Filippo su una cosa ha ragione: era l'unico in grado di gestire un impero, cosa ben diversa da dirigere un'azienda proprio perché non si può delegarla a un manager.
Agnelli più che un imprenditore era un prenditore: lo Stato lo ha sempre aiutato, gli ha dato soldi senza mai pretenderne la restituzione; il popolo lo ha gratificato con la propria ammirazione; i politici davanti a lui erano in soggezione e facevano a botte per farsi fotografare al suo fianco; chi di loro riuscì a farsi invitare a cena a Villar Perosa o altrove lo ha raccontato a cani e porci per gloriarsi. Già, l'Avvocato, nonostante abbia fallito in ogni campo, perfino in quello di padre (un figlio suicida dopo un'esistenza amara, una figlia che ha intentato causa alla famiglia per questioni di soldi), nonostante avesse fama di tombeur de femmes, e affermasse che l'amore è cosa da cameriere (servitù, insomma), fu elevato agli altari: l'unico santo laico che abbia ancora devoti dalle Alpi alla Sicilia e in ogni strato sociale, fra credenti e miscredenti, indifferentemente. Quando morì, l'azienda era sul punto di consegnare i libri in tribunale. Il patrimonio personale del maggiore azionista fu cercato all'estero: si sospettava addirittura che una quota di capitali fosse stata sottratta al fisco; si ignora come si sia conclusa l'indagine. Probabilmente bene, cioè con un nulla di fatto, meno male. La Fiat ha resistito alla burrasca. I nipoti se la sono cavata egregiamente. Gianluigi Gabetti, l'uomo della finanza, ha lavorato benissimo e ha salvato il salvabile, speriamo anche se stesso. Marchionne ha compiuto un miracolo. E Agnelli seguita a essere adorato da tutti. È quello che si dice un mito. Le sue opere memorabili però rimangono queste: l'orologio sopra, e non sotto, il polsino della camicia; la cravatta sopra, e non sotto, il pullover.
@@andreaand7868 guarda che lui che lui ha trovato tutto pronto i sacrifici li hanno fatti gli altri amava la bella vita è vero e girava il mondo alle spese degli operai