Enzo Jannacci - Io ero quello là 

Capolavoro assoluto! Grande Enzo.

Incommensurabile!!!

E' possibile riuscire a scrivere una canzone su una qualunque delle cosiddette "stragi del sabato sera" senza nemmeno sfiorare la retorica (tantomeno caderci dentro)? Sì, se ti chiami Enzo Jannacci. E' del 1994, poco nota purtroppo. Mi commuove sempre. Tra l'altro è contenuta in un album, "I soliti accordi" (l'album citato nella didascalia, "Quando un musicista ride", è solo una raccolta uscita in seguito), che per il resto era dominato dalla tematica di Tangentopoli, allora imperante (tema centrale nella title track ma presente anche - ad esempio - nei rifacimenti di canzoni storiche come "Il primo furto non si scorda mai" e "Il bonzo"). Grazie mille per averla pubblicata, però non concordo su una cosa: l'attribuirgli un "feroce cinismo". Enzo non è mai stato cinico, anche nei suoi momenti di maggiore sarcasmo e satira. Era sensibile, profondamente umano e in particolare sapeva captare e capire, con la sua sensibilità, il mondo dei giovani e i loro problemi (oltre a "io ero quello là" me ne vengono in mente parecchie in questo solco, tra cui "Dona che te durmivet", "E io ho visto un uomo", "Io e te", "Natalia", "E allora concerto", "Cosa importa", "Se me lo dicevi prima", "Parliamone", "Maria" ...).

Incommensurabile!!!