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Amici di Storie Fuorigioco, ben ritrovati nel quinto appuntamento con Eurostory: ripercorriamo insieme tutte le edizioni dei campionati Europei di calcio e stavolta spostiamoci in Jugoslavia, dove nell'edizione del 1976 si consumò una grande sorpresa con la vittoria della Cecoslovacchia.
La Germania Ovest è stata campione d'Europa nel 1972 e del Mondo nel 1974, gli Europei del 1976 si giocano inoltre dopo il terzo trionfo consecutivo del Bayern Monaco in Coppa dei Campioni. Nessuno vede come i pur volenterosi cecoslovacchi, lontani dai livelli della finale Mondiale del 1962, possano interrompere il dominio teutonico. E invece succede qualcosa: la Germania Ovest parte di nuovo malissimo, agli jugoslavi erano bastati 32' per andare avanti di due gol, i cecoslovacchi impegano 25' con Švehlík e Doblas. Dieter Muller ha il merito di riaprire subito la partita, poi il vecchio Hölzenbein ci mette una pezza a 10' dal novantesimo. Si va ai rigori per la prima volta nella storia degli Europei, tre tentativi a segno a testa, poi dopo il gol di Jurkemik è Uli Hoeness a sbagliare.
Il pallone che può segnare una clamorosa sorpresa è sui piedi di Antonìn Panenka, centrocampista del Bohemians Praga. L'arbitro della finale è l'italiano Gonella, che indica a Sepp Maier di non muoversi prima del tiro: raccomandazioni che spesso vanno a vuoto, soprattutto all'epoca non si è molto fiscali, e Maier si affida all'istinto, provano a battezzare l'angolo. Non crede ai suoi occhi quando vede il pallone calciato da Panenka staccarsi lentamente da terra, roteando su se stesso in una traiettora a palombella. Se fosse rimasto fermo, avrebbe potuto pararla con una mano sola, o magari stopparla di petto. Invece tanto lui velocemente, sulla spinta delle possenti gambe da portiere, viaggia verso l'angolo della porta, tanto lentamente il pallone si insacca beffardo in rete.
E' nato il "Panenka", il rigore calciato a pallonetto, sfruttando la tendenza dei portieri a provare a indovinare la direzione del pallone, buttandosi prima da un lato o dall'altro. Panenka esulta con la sua magia entrata nella storia del calcio e che nei decenni a venire troverà numerosissimi tentativi d'imitazione, molte volte riusciti, altre no. La festa della Cecoslovacchia è grande col CT Jezek che porta finalmente quel titolo sfiorato nei Mondiali del 1934 e del 1962. E per i tedeschi, per una volta, c'è da stare a guardare.
Scritto e realizzato da: Fabio Belli
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19 фев 2022