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FAMIGLIA CELESTE - Amare: tra Unione e Distinzione (Meditazione Fetale 3) #god #love #jesus 

Lasciate agli studiosi lo studio di Dio e dei suoi testimonianti, che nella storia sono stati riportati nei diversi libri sacri di ogni religione. Voi occupatevi di preparare un posto caldo dove ricevere Dio, dentro al vostro cuore, poiché Dio non ha bisogno di essere studiato e analizzato, ma accolto, conosciuto, amato e compreso, in una fiducia totale e irragionevole, in qualcosa che la carne non può comprendere a pieno, ma lo Spirito sì. Non è questione di rifiutare la carne, poiché questo sarebbe stupido e distruttivo, ma di lasciare che la carne abbia una guida, sia ordinata dall'alto. Fare l'esperienza di Dio è vitale per il nostro progesso come esseri umani. Studiando Dio appagherete il piano mentale, ma non sarà mai abbastanza, perché lo studio vi può aiutare a strutturare il pensiero, ma non a trasformare il vostro intero essere. È solo cercando davvero l'incontro con la divinità che può stabilirsi una relazione. Ed è attraverso questa relazione che possiamo essere trasformati a sua immagine ed essere pienamente la migliore versione di noi stessi, quella versione che neppure immaginavamo. Chi ci ha creato, ci conosce meglio di quanto noi conosciamo noi stessi. Noi siamo a sua immagine, non a sua imitazione. Questo significa che la nostra natura e quella di Dio sono intimamente unite. Questo essere a sua immagine comporta che, come noi immaginiamo Dio, così immaginiamo la natura essenziale di noi stessi e della vita intera. L'unione è indissolubile, chiara e lampante, per questo così potente e rivelatrice di tutta le profondità che portiamo con noi. Così iniziate ad osservare cosa immaginate di Dio. E quando iniziate ad accorgervi di dove siete, lasciate il male a chi lo giudica tale, a chi ne parla costantemente e lo vede ovunque, perché ciò che vedete, ciò di cui parlate, ciò che sapete cogliere dalla Vita, è ciò che di cui vi nutrite. Se è Dio che cercate, scegliete di nutrirvi di Dio, che è Luce, Amore, Armonia e Gioia eterna. Lasciate andare ciò che vi allontana da questo, ma non perché lo considerate male, bensì perché ne provate misericordia e ne percepite la sofferenza, ma avendo riscontrato di non poter fare nulla da soli per aiutare a trasformare quella situazione, tocca solo che vi arrendiate e la affidiate a Dio. A volte arrendersi è il modo migliore per permettere alle matasse più annodate, di sbrogliarsi in modo quasi silenzioso, lento e invisibile. Le matasse spesso si creano solo perché siamo noi a dare loro energia tramite il nostro pensarle, giudicarle, lottarci, rifiutarle, patirle e così pensare che siano reali. Ciò che salva è proprio il lento lavoro silenzioso che Dio sa compiere attraverso di noi, solo se facciamo un passo indietro e gli permettiamo di farlo lavorare dentro di noi. Ognuno può iniziare a sperimentare questo incontro con Dio come può, come sente, con i limiti e le potenzialità che sono proprie della sua situazione. Ma quando la sincerità e la sete di Dio sono vive, Dio non tarderà a rispondere al vostro richiamo. Dio desidera che ognuno possa incontrarlo, che ognuno possa riceverlo e conoscerlo, ma senza contattare la vera sete in voi, quella che non si sazia con nulla di questo mondo, l'incontro non potrà mai avvenire. Per questo è così importante contattare le proprie parti più ferite. Le sofferenze aprono la via verso un mondo che è al di là di ogni sofferenza, un mondo che sarà al di là di ogni sofferenza perché il nuovo mondo si stabilirà in voi e vi darà occhi nuovi. Ciò che vi dico, è ciò di cui faccio esperienza nella mia vita. La relazione con Dio è la più importante e vera che possiamo sperimentare, per questo sono inutili i nostri sacrifici, i riti costruiti, gli studi incessanti, i meccanismi ripetitivi, le preghiere ripetute senza nessun coinvolgimento e le congetture di ogni tipo per cercare di arrivare a conoscere Dio o per mettere a tacere la nostra coscienza e sentire che abbiamo fatto abbastanza. Dio si fa conoscere da noi solo quando lo amiamo. E amare Dio, come in tutte le relazioni di Amore, richiede ogni giorno un atto, una scelta di fede, non di ragione. La fede fertilizza il cuore, la ragione lo sterilizza. Dio ci vuole liberare dalle nostre catene, ma spesso siamo noi a voler tenere quelle catene, semplicemente per rimanere nelle gabbie o nelle scatole che siamo abituati a conoscere, che per questo fanno sentire al sicuro parti di noi che faticano a lasciarsi andare al cambiamento, per paura di essere spazzate via dalla corrente trasformatrice di Dio. Ma Dio trasforma, non uccide, né sacrifica alcuna parte di noi. Trasformare significa saper includere e accogliere tutto. Ci prende per mano e ci aiuta a trasformare ogni parte, verso la sua potenzialità più creativa e luminosa. Scappare da Dio è come scappare da te stesso. Non servirà a nulla, solo a protrarre la tua sofferenza, la tua ignoranza e ad allontanarti dalla possibilità di non comprendere il senso profondo del tuo esistere.

Хобби

Опубликовано:

 

16 фев 2023

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Комментарии : 2   
@arcana6806
@arcana6806 Год назад
Ciao Valentina ti ho inviato un'mail ma il tuo indirizzo risulta errato
@valentinaselvaticaceleste
@valentinaselvaticaceleste Год назад
Ciao Arcana, strano ho controllato e risulta scritta corretta: valentina.selvatica@gmail.com