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Italian: By Daniele Bergesio "Giornale della Musica"
Ce l'avete presente la famiglia Markovic? La coppia padre-figlio più geniale di tutto il regno delle cornette balcaniche? Sì, vero? E la Kocani Orkestar? Ma sì, quei pazzi macedoni in grado di spaziare dalle collaborazioni con i jazzisti più quotati ai ruggenti tradizionali della loro terra? E la Fanfare Ciocarlia? Quella specie di Rolling Stones d'ottone, tutti decibel e gigioneria? Tutti pesi massimi della categoria, gente che con un'ancia o un bocchino ti solleva il mondo. Ma è davvero già tutto sentito? Ci sarà ancora spazio per qualcos'altro di simile che valga la pena ascoltare, o possiamo solo scegliere sulle note di quale brass band agitare i nostri culi ebbri di ritmo?
La risposta, scontata in verità, è un "sì" grande come un'intera nazione, lungo come una storia sonora. E se almeno una volta siete andati a sbattere contro le armonie della Fanfara Tirana lo sapete bene. Da quegli ottoni non esce solo twang, funky e virtuosismi assortiti; non si gioca a chi ce l'ha più scordato (lo strumento), a chi la spara più grossa (la nota), a chi la butta più in vacca (sul palco). Certo, c'è anche un po' di tutto questo, altrimenti sarebbe la Filarmonica di Vienna. Ma la musica, tutti loro, la sanno leggere; e scrivere, pure, aggiungerei. Soprattutto la sanno far vivere, dando luce nuova al concetto di "armonia": ad esempio, coprendo di una patina malinconica e passionale melodie già struggenti in partenza, tutto grazie alla cultura musicale albanese ricca di intervalli strettissimi, di quarti di tono insistiti; una commistione di storie e tradizioni che lì (e solo lì) ha prodotto QUALCOS'ALTRO. Uno stile che quando accelera non è solo 'divertente', ma costringe l'orecchio ad ascoltare la trama dei fraseggi che si intersecano in nodi inaspettati anche per il più navigato degli esperti, e che passino dal clarinetto, dalla voce o dalla tromba alla fine punteranno al cuore, Ramon. Quando una fanfara di ottoni incontra un paio d'orecchie, il proprietario del paio di orecchie sarà costretto ad agitarsi.
Non vi basta, eh? E allora ci giochiamo pure l'asso di coppe: là dove tecnica e cuore non arrivano, possono i sapienti mezzi digitali. Sul palco con la Fanfara Tirana saliranno i Transglobal Underground, sì, 'quei' Transglobal Underground: gente che sa cosa significa fare world music, come si fa ad aggiungere potenza, spostare il mood, far interagire acustico ed elettronico. Gente che ha un ruolo di spicco in tante correnti musicali che contano degli anni '90, che insieme a Jah Wobble e a Bill Laswell ha creato un suono. Quando si tratta di dare pathos con campionatori, piatti e altre diavolerie sono in pochi a poter dire la loro come i TGU, eri come oggi, e probabilmente come domani. E se dal palco caleranno bordate di reggaeton o se sul vostro viso coleranno caldi lacrimoni sarà anche merito dei loro beat.
Questo non è il concerto dei "migliori", chi se ne frega dei migliori. Questo è il concerto di qualcuno che ha qualcosa da dire; di chi ha personalità da vendere. Non mi dite che preferite un capocannoniere qualsiasi a Roberto Baggio: non vi crede nessuno.
16 сен 2024
