Ho iniziato a seguire Mazzucchelli quasi in contemporanea a Borzacchiello e trovo che in un mondo pieno di fuffas' coach finalmente uno spiraglio! loro si distinguono per evidenti capacità professionali di interazione, divulgazione, focalizzazione e trasformazione di concetti complessi in azioni semplici. Sì, la vita non è facile, ma loro ti danno la torcia per vedere in fondo al tunnel, è una torcia ricaricabile, sta a te continuare ad alimentarla. Bravi.
Come sempre straordinario....come sempre smontare la fuffologia è solo l'inizio. Mazzucchelli da sempre da seguire e leggere perché nella sua semplicità è chiaro per chiunque
Ho ascoltato con enorme piacere, Paolo, la recensione di questo libro che corro subito a leggere... e ancora più eccitante aver trovato (in questa e sicuramente in altre recensioni, alcune delle dieci espressioni magiche, come “semplice” e “senza sforzo”... interessantissimo, Paolo, in quanti modi possono essere letti e assinilati anche i tuoi libri... certo la prima lettura prepara il terreno, ascoltare la messa in pratica dei suoi principi è un continuo e costante innaffiare i semi lasciati dagli stessi libri
Quante volte ci siamo ripromessi di smettere di fare qualcosa di poco salutare o di iniziare a fare qualcosa di utile per noi (smettere di mangiare cibo spazzatura, iniziare a fare attività fisica etc.), per noi abbandonare dopo poco tempo i buoni propositi? Il libro, con un linguaggio molto semplice e al tempo stesso efficace, ci spiega come nel nostro cervello si creano le abitudini, come, una volta creato un equilibrio, il cervello produca una risposta di difesa ad ogni richiesta di cambiamento (motivo per cui non é semplice cambiare un'abitudine) e poi ci fornisce suggerimenti e spunti molto pratici su come vincere le resistenze automatiche e riuscire nell'impresa di creare nuove abitudini virtuose oppure abbandonare abitudini dannose. Personalmente sono due i messaggi che mi hanno colpito di piu: 1) semplificare il cambiamento spezzettandolo in tanti piccoli passi, da fare uno alla volta, per rendere difficile "dirsi di no" ingannando la resistenza automatica del cervello; 2) agganciare il nuovo comportamento che vogliamo trasformare in abitudine a qualcosa che già facciamo in modo ripetuto. Un esempio? Da tempo avevo l'obiettivo di rimettermi in forma. Più volte avevo provato, creando un programma d'allenamento da fare a casa la mattina presto prima di andare a lavoro (un programma di circa 1 ora che allenasse tutti i distretti muscolari). Risultato? Dopo qualche giorno, al massimo settimana, mollavo perché la fatica era troppa e il tempo richiesto mi frenava spesso, facendo scattare la procrastinazione. Possibile soluzione? Ridurre l'impatto dell'allenamento, portandolo a soli 25/30 minuti allenando solo alcuni distretti, per poi allenare tutto il resto in altro modo. Come? Agganciando l'esercizio fisico a un gesto ripetitivo: ogni volta che bevo un bicchiere d'acqua faccio 20 piegamenti sulle braccia e 15 squat (ovviamente se non sono in giro per lavoro e in mezzo ad altra gente). Quanto tempo serve? Per 20 piegamenti e 15 squat circa 90 secondi. Il cervello può dirsi di no? Alla fine della giornata, registrando tutti i passi fatti su un file Excel, arrivo a constatare che i piegamenti sono circa 140/160 e gli squat circa 75/100. In due mesi ho tonificato il mio corpo e perso più di una taglia. Grazie alla conoscenza di persone come Paolo Borzacchiello e Luca Mazzucchelli sto sperimentando quando lo studio e quindi la conoscenza dei processi che regolano il funzionamento del nostro cervello possano aiutarci in maniera concreta a realizzare la crescita e i cambiamenti che vogliamo, con un dispendio di energie che é assolutamente compatibile con le nostre capacità. Grazie di cuore ad entrambi.
L’ho letto qualche settimana fa. Per quello che può servire condivido al 100% la tua opinione, soprattutto in merito al giusto rigore scientifico con cui Luca (che seguo da diverso tempo) espone. Davvero un libro super consigliato!
Per quanto riguarda la parte delle abitudini, questo libro è utile e spiega come farle acquisire agli altri? Nel senso io insegno agli altri a fare qualcosa e loro devono recepirla e metterla in pratica?
Il primo lavoro da fare, come dice l'autore, è padroneggiare queste abilità e averle vissute su se stessi. Poi, è possibile parlarne agli altri. Team HCE
Psicologia - Luca Mazzucchelli assolutamente d’accordo. Per quanto riguarda le dipendenze (tasto assai impegnativo) che percorso dovrei intraprendere o a chi mi dovrei rivolgere per aiutare ad esempio una persona a smettere di fumare?
È vero Paolo, il mondo della crescita personale è pieno di fuffaroli. Infatti quando devo prendere un libro o capire un'informazione mi fido solo di te e, del tuo Staff HCE. 😎