È un video davvero inquietante, per diverse ragioni: 1) i cori dei bambini uooohohooo, mi terrorizzano più della colonna sonora di Profondo Rosso; 2) la recitazione diabolica dei tre e il doppiaggio improbabile (soprattutto del mocciosetto) ; 3) i dialoghi stracciapalle che ti fanno perdere fiducia nell'Italiano - fettine panate... Ma non potevano chiamarle cotolette???? - e infine 4) il rosso fuoco del cielo che si intravede dalla finestra. Un vero inferno!
Ciò che più colpisce del presente video è la domanda che alice pone a suo marito e a suo figlio: “voi preferite mangiare oppure sapere che un amico è contento?” Il godimento del sé, totalmente chiuso e individuale, oppure quello dell’Altro, dell’amico, del non-Io: è questo l’abisso in cui Alice getta i due personaggi. Siamo davanti all’insanabile dissidio tra il godimento del singolo e quello altrui, la scelta tra una vita autoscopica o una proiettata all’altro.
Non posso credere d'aver guardato questa roba negli anni '80 (sono del 1976 quindi l'epopea D'Aveniana me la son sciroppata tutta)... però a quei tempi il kitsch metafisico era normale. Oggi rivedere 'sti telefilm "live action" è qualcosa d'indescrivibilmente tragicomico... non posso pensare che ai giapponesi sia stata bene una trasposizione così assurda e inverosimile del cartone animato. E io che mi lamentavo delle telenovelas...