FORNESIGHE - ARSIERA - CIBIANA DI CADORE (VENETO) - NAILA NAILS 

Ci sono stata a Marzo 2022 e sulle vette dei monti della Val di Zoldo e del Cadore c’era ancora moltissima neve, il che conferiva un appeal sicuramente maggiore al paesaggio. La Val di Zoldo l’ho frequentata per alcuni anni da piccola, ed è proprio là che ho imparato a sciare (col maestro Popi), ma all’epoca la trovavo triste e deprimente. Oltre alle piste non c’erano altre attrattive. O almeno, non per una bambina di sei anni… Anche sciare non mi piaceva affatto, era mio padre che aveva deciso che dovessi imparare, e per me era un’agonia ogni santo giorno. Odio il freddo in modo viscerale, e stare ore su quelle piste a morire congelata e a spaccarmi piedi e caviglie con gli scarponi era una tortura. Poi nella vita si cresce, si cambia e forse si comincia ad apprezzare ciò che prima si disprezzava. Sono diventata una buona sciatrice con la passione per i fuoripista. Ho iniziato a frequentare la Val Gardena, il Sasslong, il Sella Ronda, Colfosco, Arabba. All’epoca in cui frequentavo Selva di Val Gardena avevo una maestra (Christina) che era fuori come un balcone. Ricordo i chilometri sparati giù per le nere, le bevute serali con i suoi colleghi e amici, le risate. Ho sciato per vent’anni, finché le ginocchia sono andate in malora… All’epoca ero gggiovine e scapestrata, amavo il brivido, la velocità, mentre adesso che sono vecchia ho rivalutato e imparato ad apprezzare la tranquillità di certi luoghi e la loro storia centenaria - parlo della Val di Zoldo. La Val Zoldana è frequentata per lo più da Veneti e gode di meno popolarità rispetto al Cadore o alla famosissima Cortina, ma per una misantropa come me è l’ideale. Soprattutto quella zone scarsamente antropizzate e abitate. Questo non vuol dire che sia priva di luoghi magici e incantevoli, tutt’altro. Ho scoperto dell’esistenza di Fornesighe e Arsiera grazie ad un utente Maps che seguo. Appena ho visto le foto me ne sono innamorata. Ho scelto una delle giornate più belle, calde, assolate e tranquille. ‘Na botta de culo pazzesca. L’idea era quella di passare una mezz’oretta a Fornesighe, passeggiando per le viuzze, tra masi e tabià e poi prendere il sentiero che mi avrebbe portata ad Arsiera. A Fornesighe non c’è nulla. Solo calma, pace, silenzio. Gli abitanti, stando a Wikipedia, sono poco più di 260 (anche se a me sembra una stima al rialzo…). Ci sono un paio di B&B, affittacamere o affitta masi, o qualsivoglia cosa e basta. Molti masi sono stati ristrutturati, altri si tengono su per miracolo. Un abitato che fa leva su flebili equilibri e forti tradizioni. Una grandissima tradizione è legata ai Maestri Gelatai della Val di Zoldo, famosissimi e richiestissimi in Germania dal dopoguerra in poi. Arsiera è invece un località disabitata. L’ultimo abitante è morto verso la metà del ‘900 e, come cita il tabellone esposto davanti a un edificio, “Solo pochi nostalgici affezionati provvedono alla conservazione di ciò che gli avi hanno faticosamente eretto”. Non venne mai classificato come paese, ma come “MASO”. La gente stanziava là solo nei mesi caldi, vivendo di pastorizia e agricoltura, mentre in inverno tornava alle proprie abitazioni a Fornesighe, dove, all’epoca, c’erano negozi, scuole e la chiesa. Poco sopra Arsiera si trovano (no, non si trovano, ve lo garantisco. Introvabili!!! E non sono l’unica a non averle trovate, stando ai vari blog e video che circolano in rete…), dicevo, si trovano le miniere di Valle Inferna, da cui si estrassero minerali dalla seconda metà del 1300 fino alla fine del 1800. Al ritorno ho deciso di passare dal Cadore, attraversando il Passo Cibiana (bellissimo e innevatissimo) e fermandomi a visitare Cibiana di Cadore. Altro meraviglioso gioiello delle Dolomiti bellunesi. Cibiana è il paese dei murales, ce ne sono tanissimi e, ovviamente, caratteristiche abitazioni rurali tipiche dei paesi di montagna. Purtroppo, per questioni di tempo, ho visitao solo Cibiana di sopra e non quella di sotto, ma vi assicuro che la vista da lassù è a dir poco spettacolare.

👍

Leggere che ti definisci vecchia è un po' strana come cosa, ma sul resto cerco d'immaginarti con l'aspetto di un'asceta indiana isolata dal resto del mondo. P. s. Il guoghi sono belli, ma sono per i colori vividi della primavera/estate e quelli un po' piú tendenti al dorato del primo autunno.