Il paperino del nostro cinema, capace di dolcezza e allo stesso tempo aggressività infinite. Impacciato ma bello come un dio greco, uno sguardo che inchiodava, un sorriso che scioglieva il cuore. Un volto tipico dell'Italia di allora, riccio e sfrontato, simile a tanti calciatori (Vialli, Donadoni), simile a Massimo Troisi. Un volto dell'Italia contadina, ruspante, verace. Dell'Italia bella di allora. "Tutta colpa del paradiso" lo trasmetteva RaiUno in prima serata minimo un paio di volte l'anno. Era l'Italia degli anni 80, le vacanze in montagna, i pacchetti di sigarette sul tavolo, le feste di paese. La poesia, la voglia di vivere in ogni cosa, la voglia di ridere. Il gatto buttato giù dal tetto, il gallo colpito con la vanga, la mucca infilzata con la freccia (cito altri film) l'odio-amore per gli animali, l'amore per i bambini, sempre, assoluto, in ogni film. Un paperino sfortunato, come successe con Occhio-Pinocchio, ma sempre indomito. Il suo volto, le sue gag, le sue alzate di ciglia, per sempre impressi nei nostri cuori. Facevo la terza o la quarta elementare, non ricordo, la Rai trasmetteva Tutta Colpa del paradiso, i film di Bud Spencer e e Terence Hill, "State boni se potete"... il giorno dopo si andava a scuola, l'odore dell'astuccio, gli album di figurine, le merendine del mulino Bianco. Un'Italia che non c'è più. Che ci mancherà da morire. Grazie di tutto Francesco, per sempre nel cuore. 12 giugno 2023
Case sull' acqua Le immagini riflesse di abitazioni modeste semplici e irreali come storie o fiabe di draghi e principesse, senza cavalieri erranti, alle prese con prepotenti matrigne, Ingombranti fardelli da dimenticare. Giulietta chiama Cristina, Lucetta e Marina... Luca fissa le barche, pensa , guardando le nuvole torve: domani no, non si parte... Ognuno sta in sé ognuno in disparte... Eppure queste casette, questi carrugi sospirano e raccontano di un mondo di scambi e collaborazione... Anziani rispettati, baci di innamorati: una vita perfetta. Un gattino, finito il magro pasto, si lecca le zampine in posa da fachiro di circo lontano. Su tutto lo sguardo di Dio anche Lui solitario. Dio benevolo e assassino di duratura felicitá. Marcella Campagna
Credo che Francesco Nuti fosse Gesú. Credo che potrei ricopiare una cosa che scrissi, forse nell' estate 2021 sull' inutile Fb : Eravamo tutti più biondi... che non é un inno all' arianesimo né una difesa ideologica o altro. Parto da quel titolo per descrivere il mondo "buono,, e mite che ho vissuto, esattamente, come lo hai percepito tu bambino. Che Dio ci aiuti. Ma Dio puó aiutarci? " A me codesto Dio, che ci lascia liberi liberi, me par un vero Bischero,, direbbe Francesco Nuti. Impassibile, permette che si scenda agli lnferi e tratta i migliori come suo Figlio: li fa mettere in croce. E che la RAI e tutte le altre tv private non abbiano avvertito, l' utilità e l' esigenza, di programmare la visione di un suo film, ha definitivamente escluso ogni dubbio: la maggioranza disprezza con l' indifferenza i migliori. Non gli aristoi alla greca, gli aristocratici, i potenti, gli arconti, i giudici, no i migliori. I primi. Stai tranquillo che si ricorderá Francesco in Turchia, in Canada e, forse, in America, ma non qui, a casa sua e nostra. Qui si mette in croce i santi e lo si vede contro il Papa! Il primo povero pastore vero! Dilaniato perché vuole una chiesa povera di orpelli, trame, lussi...Complotti e ingerenze, ma PACE e ACCOGLIENZA. Siamo tutti fratelli. Tutti. Un Papa che non esclude l' induista e il musulmano e che non condanna se non il male, in tutte le sue forme. Un Papa che andrebbe santificato ed é diffamato. Ecco l' Italia, la Casa degli ltaGliani Ani di Italica stirpe. I Tagliati dentro e fuori dal senso comune di bene collettivo. Tagliati dal cervello e dall' anima. Ci sarebbero da scrivere rotoli e papiri, per svergognarla questa barbara Nazione che ha scelto il nome dalla Terra di ltalo: la Calabria! Ah altro delirio. Basta venirci in Calabria...bellezza assoluta. Boschi e mare, montagne e cascate, un paesaggio, un clima perfetto, che lascia senza parole e che te le concentra poi in un ruggito: MALEDETTI INDIFFERENTI. Maledetti, perché mandano alla rovina tutto. Tutto. Tutti coloro che amano e vorrebbero riportare alla grandezza questa Regione, devastata, nel passato da sconvolgimenti tellurici e atmosferici. La Calabria ha infettato l'intera nazione. Perché? Perché qui si é più geniali di tutti. Saranno questi due mari, sará perché appartenga come la Sardegna, geologicamente, al Sud della Linguadoca e alla Catalogna. Non ci si doveva unire. Garibaldi ha provocato la fine di un Regno. E Dio, forse, sta restituendo tutto ai nobili discendenti: l'unione non é possibile. Cantando, lo spiegava Luca Carboni, in modo estremamente, semplice. Da Napoli in giú siamo diversi. Qui Gioacchino Murat é stato fucilato. Qui i Francesi, figli dei Lumi, sono stati respinti dai contadini, timorosi che volessero sovvertire il mondo dei valori assoluti. I francesi imperialisti, trattati da regicidi assolutisti. Troppi sfasci, troppi furti i Savoia, troppi morti, con i 35.000 impiccati e fucilati come volgari "briganti,, borghesi, ex soldati e contadini, mezzadri borbonici e Ribelli ai nuovi padroni assolutisti! E alla RAI e nelle TV private bisognava condannare i Francesco Nuti, che accettano passivamente una realtá ingiusta e depravazione, mistificante e mistificatrice della Storia. Perché Silvio ha sbagliato e risbagliato, ha preso accordi con mafia, ndrangheta e camorra, ma esattamente, come queste formazioni del crimine, ha dato lavoro. L a v o r o e uno stipendio dignitoso, a tutti quegli italiani poveri, privi di mezzi e di conoscenze aristocratiche. Quegli italiani berlusconiani hanno avuto la loro grande occasione: hanno acquistato casa, hanno fatto laureare i figli, che hanno potuto scegliere cosa fare. Il dramma vero é che é stato debole. Fragile. Il sesso ad es. Lí sí, ma in fondo pagava ragazze e donne consenzienti. Chi é senza peccato scagli la prima pietra. Io mi astengo. La poggeró sulla tomba di Francesco Nuti. Come gli ebrei fanno sulle tombe. Per ricordare le fosse dei loro morti, nella sabbia del deserto, per tenere lontani gli animali dallo straziarne i resti. Il dramma degli ltaliani, caro giovane uomo, é l' uso e l' abuso del bene. E di bene sia Francesco Nuti che Silvio, in modi totalmente diversi, in ruoli totalmente distanti, ne hanno fatto troppo. E il troppo nuoce agli ingrati italiani. Gli ltaliani sono strutturati per vivere soggiogati e sottomessi. Non meritano i migliori. Li " tradiscono,, li sporcano, li coinvolgono, li accusano, nel modo più cattivo: dimenticandosi di loro.
Ciao Francesco....❤❤...grazie oer averci regalato la tua arte. Sei nei cuori dei buoni come te... La tv non ha parlato nemmeno un minuto di te,ma tanto,tu,lo sapevi gia... Ti vorremo sempre.bene Ciao.
Nel film , scena bellissima girata sulla terrazza del rifugio, Ornella Muti chiede a Francesco come mai fosse andato in vacanza lassu..lui le risponde, ho capito che solo venendo in paradiso mi sarebbe tornato il sorriso....❤
poesia, dall'inizio alla fine. Questo film e la vita stessa di un poeta come Francesco Nuti è la dimostrazione di come la critica cinematografica non ci abbia mai capito un cazzo, così come chi le va appresso (a partire da quei 17 stronzi che hanno messo pollice in giù)
Grande Francesco sono riuscito a parlarti una Volta a Viareggio tantissimi Anni fa e schiantai dal ridere sei e rimarrai per Sempre un Grande Attore ❤Un giorno chissà ci rivedremo....I Tuoi Film troppo Forti
Uscito di prigione, Romeo vorrebbe rivedere suo figlio. Superata l'ostilità della direttrice dell'orfanotrofio, l'uomo raggiunge in incognito il piccolo e la sua nuova famiglia.
Sono andata al cinema con mio papà, grazie per questa straordinaria storia. Ora sarete tutti e due, insieme in paradiso. Ciao Francesco, salutami tanto il mio papà.
Cerco: “tutta colpa del paradiso scena del gallo” (mitica!) ed esce questo video. La censura è arrivata a questo punto? Però scene di macello disumano di polli a gogò…