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FVV 57 - Elettrificazione della linea - Posa fondazioni a tubo - novembre 2023 YT 3 

Giovanni De Zordo
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LA TECNICA DELLE FONDAZIONI IN TUBO PER I PALI DELLA LINEA AEREA.
Si tratta di una tecnica di origine inglese, impiegata per la prima volta in Italia proprio qui in Venosta dalla società Generale di Costruzioni Ferroviarie GCF SpA di Roma.
Il metodo consiste nell’inserire nel terreno un tubo in ferro, né più né meno come piantare un chiodo nel muro.
Il tubo è in acciaio saldato, ha 700 mm di diametro, da 4 a 6 m di lunghezza e 12 mm di spessore. Entrambe le estremità sono aperte e lato terreno presenta un tagliente realizzato con uno smusso sulla lamiera mentre dal lato opposto è dotato della contro-flangia con gli attacchi per il fissaggio del palo mediante bulloni.
La tecnica di inserimento del tubo nel terreno consiste nell’eseguire uno piccolo scavo della profondità di circa un metro, ma non sempre, solo nel caso si voglia controllare se ci sono delle canalette elettriche, tubazioni o altro che ostacolino la posa, altrimenti l’inserimento viene eseguito nel terreno senza nessuna preparazione preventiva.
Il tubo viene “preso” dalla pinza vibrante applicata al braccio dello scavatore anfibio, posizionato verticalmente nel punto esatto e poi premuto contro il terreno. La vibrazione dalla pinza ne faciliterà l’inserimento fino alla quota prevista.
In caso di terreno particolarmente compatto e duro, la pinza vibrante viene sostituita da un “battipalo” che provvederà a conficcarlo fino alla quota necessaria.
Una volta nel terreno, la fondazione a tubo è pronta per il fissaggio del palo di sostegno della linea aerea e normalmente la sommità del tubo, quella fuori terra dallo scavo quando c’è, non viene riempita di calcestruzzo o altro ma lasciata com’è. In caso di necessità la si riempie di materiale ghiaioso o altro.
Questa tecnica naturalmente è incompatibile col terreno roccioso; in questo caso infatti si opta per una fondazione classica in calcestruzzo armato, ma in Venosta questi casi sono limitatissimi.
I vantaggi di questa tecnica: principalmente i costi vista l’estrema rapidità della posa del tubo, circa 10 minuti o poco più. Infatti se consideriamo i tempi di costruzione di una classica fondazione in calcestruzzo armato con casseratura, getto di cemento ecc., il rapporto è di 1 a 10 almeno e anche di più.
Un grazie particolare al personale GCF per la disponibilità.
DIE ROHRFUNDAMENTTECHNIK FÜR DIE MASTEN DER OBERLEITUNG.
Es handelt sich dabei um eine Technik englischen Ursprungs, die zum ersten Mal in Italien, hier im Vinschgau, von der Firma Generale di Costruzioni Ferroviarie GCF SpA aus Rom angewendet wurde.
Das Verfahren besteht darin, ein Eisenrohr in den Boden zu treiben, was in etwa dem Eintreiben eines Nagels in eine Wand entspricht.
Das Rohr ist aus geschweißtem Stahl, hat einen Durchmesser von 700 mm, ist von 4 bis 6 m lang und 12 mm dick. Es ist an beiden Enden offen und hat auf der Bodenseite eine Schnittkante, die durch eine Fase am Blech entsteht, während es auf der gegenüberliegenden Seite einen Gegenflansch mit Anbauteilen zur Befestigung des Pfahls mittels Bolzen aufweist.
Die Technik zum Einführen des Rohrs in den Boden besteht darin, einen kleinen Aushub bis zu einer Tiefe von etwa einem Meter vorzunehmen, aber nicht immer, sondern nur dann, wenn überprüft werden soll, ob es keine elektrischen Leitungen, Rohre oder andere Hindernisse gibt, die die Verlegung behindern; ansonsten wird das Rohr ohne vorherige Vorbereitung in den Boden eingeführt.
Das Rohr wird von der am Arm des Amphibienbaggers angebrachten Vibrationszange "gegriffen", vertikal an der richtigen Stelle platziert und dann gegen den Boden gedrückt. Die Vibration des Greifers erleichtert das Einbringen des Rohrs bis zur geplanten Höhe.
Bei besonders kompaktem und hartem Boden wird der vibrierende Greifer durch eine "Ramme" ersetzt, die ihn bis zur gewünschten Höhe eintreibt.
Sobald das Rohrfundament im Boden steckt, ist es bereit für die Befestigung des Freileitungsmastes. Normalerweise wird der obere Teil des Rohrs, der über dem Boden der Baugrube liegt, wenn es einen solchen gibt, nicht mit Beton oder etwas anderem aufgefüllt, sondern so belassen, wie er ist. Falls erforderlich, wird er mit Kies oder anderem Material aufgefüllt.
Diese Technik ist natürlich mit felsigem Gelände nicht vereinbar; in diesem Fall entscheidet man sich für ein klassisches Stahlbetonfundament, aber im Vinschgau sind solche Fälle sehr begrenzt.
Die Vorteile dieser Technik liegen vor allem in den Kosten, da die Verlegung des Rohrs extrem schnell geht, in etwa 10 Minuten. Betrachtet man die Bauzeit eines klassischen Stahlbetonfundaments mit Schalung, Betonguss usw., so liegt das Verhältnis bei mindestens 1 zu 10 und sogar darüber.
Ein besonderer Dank gilt den Mitarbeitern des GCF für ihre Bereitschaft.

Опубликовано:

 

18 сен 2024

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Комментарии : 2   
@marioforni7083
@marioforni7083 6 месяцев назад
Interessantissimo, grazie! Complimenti alla GCF!
@jacopogalfre6889
@jacopogalfre6889 7 месяцев назад
Interessante! Bel video!
Далее
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