Schneider è un conservatore, cioè un modernista moderato. Tanto per essere chiari, è meglio avere a che fare con un modernista scalmanato che con un modernista moderato. Dov'erano codesti conservatori, quando, essendo severamente proibito il S. Sacrificio della Messa, si doveva ricorrere a locali di fortuna? peraltro, per i cattolici non disposti a trescare con le 'autorità romane', la situazione 'logistica' non è granché cambiata. E fosse soltanto questione di locali di fortuna! Le 'autorità romane' non vogliono né il S. Sacrificio della Messa né, soprattutto, la Dottrina della Fede che la sottintende. E viceversa. Non ne vogliono sapere, e da prima del Concilio. Attenzione alle trappole, attenzione a non prendere lucciole per lanterne!
La distinzione tra modernisti "radicali" e modernisti "moderati" dipende essenzialmente non da un differente "credo", in quanto entrambi i tipi sono seguaci e portatori delle medesime ed identiche eresie, ma da un differente approccio e dal diverso grado di ambiguità e sottigliezza, nel proclamarle e diffonderle. Non è il loro credo modernista a distinguerli, perfettamente identico, ma il loro modo di agire ed operare nel seminare zizzania accanto al buon grano, nel campo del Signore. Ratzinger, nel suo "Introduzione al Cristianesimo", fine anni '60, si rivela come un agnostico modernista radicale, ma in tutta la sua vita ha agito indubbiamente, e soprattutto si è espresso, su livelli di ambiguità difficilmente raggiungibili, tanto da ingannare e traviare un grande numero di fedeli che, nonostante tutto, lo ritiene un vero pontefice cattolico. Così come il suo predecessore Wojtyla, che mise le sue indubbie capacità di recitazione e di esperto attore, al servizio della menzogna modernista. Laudetur Jesus Christus et Maria Immaculata.