Il Club della mia comitiva lo intestammo " Gian Pieretti" , era il lontano 1967 e avevamo affittato uno scantinato dove ci si radunava tutte le sere, e nei giorni di festa ci si ballava, il Vento dell' est era la più gettonata poi tutte le altre. Che tempi quelli.....
Gian Pieretti e' stato un cantante forte mi ricordo tante canzoni di Pieretti e li ascolto sempre. I cantanti di ora non hanno nulla a che fare con il mitico Pieretti
Io le trovo stupende...quante emozioni..per chi ha 70 anni.come me' ci portano alla nostra meravigliosa adolescenza e alle emozioni legate alle canzoni...meravigliosi.anni.'60/70....
Ragazzi diversamente giovani come me, chiedo scusa se solo oggi scopro questa splendida melodia. Martedì scorso mentre preparavo la carne da grigliare nel mio ristorante ascoltavo come sempre musica da YOU TUBE, quando all'improvviso è arrivata questa melodia a me sconosciuta. Mi è subito piaciuta ed ho capito cosa mi ero perso in tutti questi anni. Ora l'ascolto quasi di continuo. Grazie ANIELLO per aver postato questo capolavoro di Pieretti. Ringrazio DIO di aver vissuto la mia giovinezza nei meravigliosi anni 60 e 70. Anche se avevamo poco o niente a confronto dei ragazzi d'oggi avevamo tantissimo. Oggi ho 68 anni. BUONA VITA A TUTTI. Ciao. Ennio
Ciao Ennio.....ti ritrovo. Dove ci siamo conosciuti con gli altri amici hanno cancellato tutto....non saprei il perché. Ma seguendo la bella musica ci ritroviamo.... c'è un destino. Uno di questi ti chiamo.... Intanto un caro saluto 🙂
@@luciano6142 Caro Luciano ci siamo contattati per altri brani, anch'io non ricordo quali. Però seguendo la bella musica ci si ritrova. Buona vita a te e famiglia. Ciao Ennio 1952.
Ciao, ciao Annarosa,sei tu, sei tu la farfalla, stai volando e non ti vedo, stai volando nei miei sogni. Sei il mio amore,sei l'ombra che ho amato, sei quella che mi ha ferito...Francesco Cappa
Quando la ascolto mi scappano le lacrime, soprattutto verso la fine.Pura metafora, poesia stupenda. La defico ad Annarosa, unico amore. Francesco Cappa
La farfalla volava e con gli occhi cercava Qualche fiore che fosse il più bello E volando, volando vide un piccolo fiore Sopra il muro di un vecchio cancello E al di là del cancello c’era un’aia assolata Era proprio una bella giornata La farfalla pensò io quel fiore l’avrò Poi di colpo divenne una fata. Dolcemente planando su quell’aia assolata Quella fata che era fatata Col suo piccolo fiore appoggiato sul cuore E sul vestito di candida seta Carezzò un contadino che curava il suo grano E che di colpo divenne un bambino E la fata pensò quando mi sveglierò Sarà certo cambiato il destino. Mentre il sole nasceva e la luna spariva La farfalla riprese a volare Su quell’aia assolata lei non c’era mai stata E non c’era mai stata una fata Non aveva sul cuore il suo piccolo fiore Tutto questo gli fece dolore Il suo sogno finì la farfalla morì Gli rimase soltanto il colore Il suo sogno finì la farfalla morì Gli rimase il suo sogno d’amore.