Che dire, è un pensiero che mi affligge da giorni. Per fortuna che ho trovato il tuo video, mi ha fatto capire che non sono e non sono stato l'unico pazzo ad avere questo dubbio costante. Ti ringrazio (ammesso che tu esista)
mha !!!!! mi sono tagliato mentre tagliavo alcune fette di salame, ho sentito un languore, mi sembra che il tempo tra l'ultima volta che ho masticato qualcosa per attutire questa strana sensazione ed il taglio che mi sono fatto sia passato siamo sicuri che il tempo non esista ? forse è vero ma come possiamo pensarlo e accettarlo se metto sul fuoco un ramo io vedo che si consuma pian piano, e questo cos'è?
Ciao! Confesso che ogni volta che mi ritrovo davanti a questo argomento mi assale una certa angoscia e tristezza. Quando ho scoperto la teoria del solipsismo, giorno traumatico per me, mi è venuto un attacco di panico e da allora pensieri sempre più intrusivi sulla possibilità di questa “teoria” hanno incominciato a invadermi totalmente, fino a che non ho deciso di affrontare la questione con la psicoterapia. In parte mi ha aiutato e in parte sono ancora qui a cercare un senso in tutto questo, sintomo che ovviamente non riesco ancora a “convivere” con questo pensiero. Quello che mi chiedo, infatti, è questo: se gli altri sono solo un’illusione che senso ha l’amore, la compassione, l’amicizia, che poi è un’altra forma di amore, ecc.? Se sono solo riflessi, cioè emozioni che rimando in realtà a me stesso e non a qualcun altro, che senso ha, se questo qualcun altro non esiste? E inoltre, che senso ha impegnarsi, studiare, lavorare, scrivere, leggere, informarsi se tutto non esiste se non nel mio cervello? Tu potresti dirmi, certo, per conoscere sé stessi, per elevarmi a chissà quali verità, ma che senso ha conoscere sé stessi, conoscere la verità, se poi non posso tramandarla ad “altri”, renderli partecipi? E poi mi chiedo ancora: solo a me questa possibilità terrorizza così tanto? Perché ad altri, se esistono, invece no? Secondo te, infine, come si può uscire da questo circolo di pensieri senza fine, in cui un giorno il mondo sembra avere un senso e l’altro invece tutto cade in macerie? Tu, se esisti, come convivi con questa possibilità?
Ciao! Innanzi tutto: grazie per questo commento, che mi verrebbe quasi da definire "testimonianza". Poi: stando ai limiti della tua ragione, spesso ti trovi a non essere in grado di risolvere certi problemi, ma questo non per forza è un male. Ogni volta sei, in quanto individuo umano, indotto a prendere una decisione tra alternative che si basano su assiomi. Tipo: Esiste solo la mia mente, che è l'intero universo. / La mia è una delle infinite menti che popolano l'universo. Non c'è soluzione definitiva a questo dilemma, perciò entra in gioco la tua responsabilità. Tu scegli di essere prima tutto una persona tra persone. Lo scegli. Non lo prendi come un dato di fatto, scontato. E questo vale poi a cascata per ogni altro dilemma, specie se di natura etica. Tipo: Gli esseri umani sono le creature più potenti sulla Terra e possono fare di ogni altra creatura ciò che preferiscono. / Gli esseri umani sono creature come le altre e devono perciò trattare alla pari ogni altra creatura. Non c'è una soluzione nemmeno qui: sono entrambi assiomi da cui partire, hai tu la responsabilità di decidere che tipo di umano vuoi essere (una volta che hai deciso di essere anche, o solo, un individuo umano). Da ateo ti dico: Cristo a me sembra il perfetto esempio di cosa significhi il solipsismo, è Dio (l'universo-mente) che si fa essere umano (persona dotata di corpo e coscienza). Tu sei Cristo. Una volta che ti prendi la responsabilità di essere persona, scegli di vivere al meglio questa esistenza qui, con la consapevolezza di non sapere cosa ti aspetta dopo: è solo la tappa di un percorso eterno? Esiste davvero una sorta di anima e la prossima vita che avrai in sorte dipenderà da come ti comporti adesso? Tante domande, che non hanno risposta. Puoi decidere di vivere con entusiasmo questo mondo in cui sei sempre in bilico, oppure lasciarti prendere dall'angoscia, cioè dalla sensazione che ogni azione in fondo è inutile. A me piacciono il dubbio e la possibilità di creare una metafisica. Mi piace che i limiti della ragione inducano la ragione ad andare oltre i propri limiti. Mi piacciono i paradossi che costellano la realtà e il linguaggio.
Grazie tantissimo per la risposta! Mi hai aiutato molto: sono io che decido! Dopotutto credo che tutta la vita, non so se concordi, sia un atto di fede. Grazie!
Pensa che, quando ho ipotizzato il solipsismo (da solo, a 11 anni) l’ ho trovato addirittura un pensiero confortante 😂 poi ho scoperto che altri filosofi e mistici lo avevano già pensato, soprattutto in Oriente. È un pensiero che non fa parte del nostro modo occidentale di intendere l’ esistenza, dove l’io è visto come un epifenomeno dei processi cerebrali e quindi della Materia. Per noi occidentali è tutto “fuori” e l’ io non esiste, per l’ India ( o per Fichte) c’ è l’Io e quello che avviene fuori è sempre una creazione dell’ Io e non può prescindere da questo. Un maestro Zen ti direbbe che sono entrambe teorie vere, ma non sono la verità. Anzi ti direbbe di meditare sul momento presente.
Abbi pazienza, la tua dentatura mi ha diistratto per la durata di tutto il video.Non dirmi che te la sei procurata volutamente!Ad ogni modo penso che la realta sia ciò che percepiamo coni nostri sensi e che interagisca con quella di tutti gli individui che condividono il nostro piano di esistenza.Non possiamo cambiarla, altrimenti saremmo tutti alti belli con occhi del colore preferito e privi di problemi economici.Viviamo in una sorta di "mondo" viftuale condiviso nel quale chi ha più consapevolezza puo modificare in parte gli eventi che interagiscono secondo una programmazione ben definita.Se ritieni plausibile cio che dici io non dovrei esistere per te, eppure esisto allora secondo il tuo ragionamento dal mio punto di vista sei tu ad essere un costrutto della mia mente quindi parte della virtualita congeniata dal mio Io.Da tutto ciò si evince che nulla è scontato e che qualunque tesi è valida e non valida allo stesso tempo, una dualità che si annichilisce in un tutto infinito.
" signore, io, creatore della realtà e quindi di Ella, la creo ogni volta interessante, quindi per niente noioso. per ora. sa com'è, è tutto tanto in divenire. "
Diciamo che è interessante leggere anche i commenti "un po' così". Non capisco solo quando si replica con aggressività verbale, come se fosse un incontro di pugilato più che una discussione.
@@WalterLazzarin Guarda che condivido quello che hai detto...ma su queste basi non ha senso più niente, nemmeno noi due in questa chat dal momento che potremmo essere frutto di noi stessi. Ci deve essere un'alternativa a tutto questo,un senso,....dire semplicemente che tutto è frutto di noi stessi e la realtà non esiste così come il tempo stesso che non è altro che un'illusione per definire un cambiamento o una trasformazione non basta a capire cosa siamo e perché lo siamo.
I due video che citi (questo e quello sul tempo) trattano di temi specifici, non del senso della vita. Ce ne sono altri in cui parlo di alcuni aspetti della vita pratica, qui mi focalizzo su problemi che riguardano i fondamenti del conoscere umano.