Un’altra magnifica sintesi del Prof. Federico, il docente artigiano che comunica con gli ingredienti giusti e con la giusta misura. Grazie a tutti e due.
So che avete detto che il prossimo episodio ci sarà la rivoluzione industriale... Però sarebbe interessante per il futuro anche qualcosa su antica Grecia/Roma :)
Lezione interessantissima. Penso che a molti sfugge il grande impatto storico che ha avuto la riforma protestante, non si capisce la portata del cambio di passo storico. Grazie come sempre.
La rubrica più bella di Liberi Oltre! Grazie ad entrambi e complimenti al Prof. Federico. Peccato non averla avuta come professore di Storia Economica all'Università di Pisa! Sono stato studente alla magistrale di filosofia negli anni 2014-2016, quando credo lei già non ci fosse più.
Video perfetto dato che da qualche giorno mi sono interessato all'opera di weber, anche se condivido più ciò che dice la critica, cioè "spirito del capitalismo" così come lo definisce l'autore sia presente nell'etica cattolica molto prima della riforma protestante.
@@marioesposito8505 secondo la critica, l'impulso razionalizzante del capitalismo non è un'idea originale del calvinismo ma è un concetto che gli stessi calvinisti trassero dal cattolicesimo prima della riforma e lo introdussero nella nuova etica in un momento successivo.
@@marioesposito8505 lo stesso martin lutero per beruf non intendeva un impulso razionalizzante, che è un concetto per lo più calvinista, ma intendeva un lavoro in senso "tradizionale" e che doveva rimanere lo stesso senza possibilità di successo o miglioramento dato che per lui il beruf era solo un compito divino assegnato "dall'alto" e non così importante per la salvezza dell'anima.
Fantastico! Grazie. E' nato prima l'uovo o la gallina. C'era prima un etica che non si conciliava con quella cattolica e quindi c'è stato uno scisma che si è adattato all'etica del posto o l'etica dello scisma ha modificato l'etica prevalente?
A mio modesto parere, la prima ipotesi. Generalmente prima si manifestano usi, costumi, morali, etc. e dopo si formalizzano delle regole o delle leggi, quindi dei gruppi o delle associazioni. Quando accade il contrario spesso si tratta tentativi di cambiamento "forzati" che nella maggior parte dei casi falliscono e si perdono nella storia. Il video ottimo come sempre! :)
Stupendo. Domanda: al tempo della riforma anche nel centro-nord Italia erano presenti molti staterelli indipendenti e dove le stamperie di libri erano fiorenti, (a Venezia in particolare). Come mai nessuno di questi è diventato protestante?
Molto interessante. Aggiungo che Lutero era sassone e abitava in Sassonia. I sassosi si rifiutarono di convertirsi al cristianesimo malgrado le guerre che Carlo Magno combattè contro di loro per trent'anni, anche con metodi cruenti (in un giorno fece decapitare tremila cavalieri sassoni, cosette del genere). Dopo l'800 piano piano si convertirono), Certo fino a Lutero passano 700 anni. Quanto agli ebrei ricordo di aver letto che a Roma erano spesso assunti come amministratori perché sapevano leggere e scrivere, dato che dovevano leggere la Torah. Forse Lutero fu ispirato dagli ebrei quanto alla lettura della Bibbia (pura ipotesi). Infine, per conoscenza personale, nell'opinione generica protestante, i protestanti devono pentirsi, pregando, dei propri peccati, ma questi non vengono cancellati. Verranno giudicati, tutti; solo da Dio. Quindi non esiste confessione (grande arma di potere dei preti, checché se ne dica), né indulgenza, né assoluzione dai peccati. Per questo si dice, tra i protestanti, che della parola di un protestante ci si può fidare, di quella di un cattolico molto meno, perché pecca e poi si fa assolvere dal prete. Per questo c'è maggiore onestà negli affari tra i protestanti, etc. etc.
In effetti il protestantesimo si può anche leggere come la rivendicazione di un modello culturale "barbaro" rispetto a quello "civilizzato" derivante dal retaggio romano o classico. In realtà, se hai fatto caso, con poche eccezioni, geograficamente il protestantesimo attecchì massimamente (e persiste ancora oggi) in quelle zone mai toccate dalla civilizzazione greco-romana (nord Germania, Scandinavia, Scozia, Paesi bassi,...). Se si prende una cartina geografica si può notare che tutte le zone protestanti si trovano essenzialmente "ultra limina" rispetto a quelle dell' Impero Romano. Anche la teoretica protestante in realtà è essenzialmente giudaismo veterotestamentario riadattato per l' occasione a scapito del Nuovo testamento (che per i protestanti conta assai poco). Il Calvinismo si difffuse molto in Francia, ma non riuscì mai a radicarvisi realmente proprio per il retaggio di "romanitas" che i Francesi hanno e mantengono (a differenza di quanto capitò in Scozia e tra i Puritani inglesi). I Francesi fecero poi dell' Illuminismo il loro vero canone culturale nazionale (essendo questo molto più affine alla tradizione classico-rinascimentale) Anche se, estendendo il discorso, la vera espressione di una società protestante-calvinista (peraltro poco toccata dall' Illuminismo) è stata, ed è tutt' oggi, quella degli Stati Uniti d' America, con tutti i pregi e i difetti del caso.
E comunque non ti fidare assolutamente della parola di un protestante, almeno non più di quella di un cattolico o altro. Anzi, proprio i protestanti (in particolare i calvinisti) sono estremamente cavillosi anche più degli altri quando intravedono la possibilità e la convenienza di non rispettare formalmente la parola data. In realtà i protestanti vogliono solo poter peccare senza rendere conto a nessuno e senza pagarne uno scotto sociale (anche quando i loro peccati creano effettivamente un danno a qualcuno)
Ottima puntata! Mi chiedevo se pensate che l’interpretazione diretta delle scritture, oltre ad aver dato una spinta all’alfabetizzazione, abbia anche contribuito significativamente a uno sviluppo del pensiero critico, che risulta fondamentale anche nel mondo produttivo. Ad esempio in un paio di conversazioni con studiosi ebrei ricordo una certa enfasi sull’importanza della tradizione ebraica di discutere criticamente il Talmud, a loro parere una delle ragioni principali dell’ingegno ebraico nel business e non solo.
La rubrica è molto interessante e la apprezzo molto. Potreste, per favore, mettere qualche riferimento letterario: qualche libro su cui approfondire l'argomento...?
Argomento davvero avvincente! Sarebbe bello approfondire anche i rapporti tra religione e denaro in Europa, specialmente nel periodo medievale. P.s. ottimi gli interventi di Costantino
Come sempre una magnifica "lezione". Volevo porre una domanda: mi ha sempre "incuriosito", nel, diciamo, meglio adattarsi e svilupparsi del capitalismo nel nord Europa, l'impatto del clima sull'imprinting comportamentale delle popolazionì. Mi spiego meglio: il vivere, nei secoli dei secoli, in territori dove le condizioni climatiche imponevano "l'accumulazione" di cibarie, nei mesi caldi, al fine di poter garantirsi la sopravvivenza in quelli invernali ha potuto imprimere, a fondo, nell'incondizionato sub-cosciente, tale attitudine che poi, col capitalismo, si è rivelato un riflesso ed una condizione innata (se così si può dire) vincente ed facilitante fortemente nello sviluppo del capitalismo stesso? Per dirla dall'altra parte delle longitutidini: in Sicilia o nella mia Calabria da sempre non si è mai "morti" (fisicamente) di fame. Si era, si, poverissimi ma anche in pieno inverno qualcosa da mettere sotto i denti lo si trovava. Non vi sono fenomeni, come per esempio la grande carestia irlandese di fine 800 che fece un milione di morti di fame, che ci raccontano di "morti di fame" quale evento storico nel sud Europa. Non così nel nord del continente che, in pieno inverno, al gelo se non avevi provveduto per tempo finivi (come tante cronache del nord raccontano) ad avere milioni di morti e finanche documentati fenomeri di cannabilismo. Per assurdo, ma non troppo, la naturale ed inconscia certezza di avere comunque cibarie, anche solo basilari, può essere, in parte ovviamente, al fondamento del diverso innato approccio all'accumulazione ed al "di più" (che poi diventa ricchezza, investimento e futuro) condannandoci (noi uomini del sud) ad un minore sviluppo in tempi di capitalismo?
Insomma l'etica weberiana non c'entra nulla, quello che conta è lo sviluppo dell'individualismo, una specie di "astuzia della ragione"hegeliana. Sulle streghe come propaganda cattolica e l'antisemitismo protestante come propaganda anti cattolica basata sul fatto che l'antisemitismo cattolico era più blando rispetto alle Scritture, siamo davvero al funambolismo logico. Giovanni Federico empre corretto e informato, come sempre.
Molto interessante, grazie. Una domanda: perché la responsabilità individuale nel cattolicesimo finisce per “annacquarsi” è il perdonismo sana ogni colpa individuale mentre il “sistema” protestante tende a sottolineare la responsabilità individuale?
Perchè in realtà il protestantesimo nel suo formalismo in accordo con le "scritture" è perfino più ipocrita. Nel protestantesimo basta pentirsi individualmente, senza mediatori, quindi senza nemmeno pagare uno scotto "sociale" per i propri "peccati". In pratica i protestanti vogliono sentirsi liberi di peccare senza rendere conto a nessuno. Ritengono di rendere conto solo formalmente alle "scritture", che ovviamente vengono poi interpretate a proprio piacimento (ricorda il caso di Clinton, che citò la Bibbia per sostenere che la fellatio della Lewinsy non contrastava con quanto le "scritture" dicono sui rapporti sessuali fuori dal matrimonio).
Molto interessante. Il prof. Federico dovrebbe, però, scandire meglio le parole perché non sempre sono comprensibili e questo affatica molto l'ascolto. Grazie e buon lavoro
Però non bisogna confondere il protestantesimo con l' Illuminsmo, che per molti aspetti fu addirittura antitetico. La modernizzazione era già in atto con l' Umanesimo e Rinascimento, che furono letteralmente distrutti dalla riforma protestante, la quale innescò solo un periodo neomedievale di 150 anni di "guerre di religione" in tutta Europa. Quel poco di modernizzazione è venuta in realtà dall' Illuminismo, non certo da Lutero e Calvino. Il protestantesimo in realtà ha rappresentato un regresso pazzesco, corretto solo 200 anni dopo dall' illuminismo (purtroppo ancora solo in parte), che chiuse con le guerre di religione e riprese molti valori e aspirazioni rinascimentali che la riforma aveva per l' appunto interrotto. Peraltro proprio per noi italiani i veri guai vennero dalla controriforma, che ha causato (e causa ancora) danni pazzeschi. Infatti fu l' assetto controriformista dato dalla Chiesa Romana che poi limitò lo sviluppo e la penetrazione dell' Illuminismo. Fino a prima della riforma e controriforma la Chiesa Romana rinascimentale, sia pur corrotta e viziosa (come del resto è anche oggi e come è sempre stata), era comunque una concorrente allo sviluppo e al progresso della conoscenza e delle arti, dopo la controriforma non più. Probabilmente con un Borgia, con un Giulio II, o con un Sisto V non ci sarebbero mai stati i processi a Galileo o a Giordano Bruno. Sai quanto se ne fregava Alessandro VI delle idiozie delle "sacre scritture" (che in epoca rinascimentale non interessavano quasi più nessuno)! In buona sostanza non fu il protestantesimo a far avanzare i paesi del nord, ma fu la controriforma a far rimanere indietro noi
Interessante quello che dici sugli effetti della contro riforma. Però non sono d'accordo sul giudizio che dai sui papi del Rinascimento romano. Al di là degli aspetti religiosi erano comunque uomini di potere. E Lutero era un loro concorrente. Quindi avrebbero potuto benissimo fare la contro riforma per non perdere il potere politico sulla Germania del Nord. Sarebbe molto interessante un video di approfondimento sulla controriforma.
@@MatteoPaliottoSi, erano uomini di potere (ma chiesa e religioni sono sempre stati strumenti di potere, come del resto ancora oggi), ma in epoca rinascimentale favorivano il progresso, le arti e la conoscenza in diretta concorrenza con le altre signorie, ducati e regni d' Italia e d' Europa. La Chiesa rinascimentale era tra le avanguardie della modernizzazione intellettuale e materiale d' Europa. I papi e cardinali erano spietati e corrotti come tutti gli altri governanti, ma proprio per mantenere questo status concorrevano a favorire il progresso senza fregarsene nemmeno più tanto delle basi religiose o altre cavolate. Erano uomini di potere, come lo erano sempre stati (e come lo sono tutt' oggi), ma finalmente lo erano in modo visibile senza tante ipocrisie. Di questo slancio generale in epoca rinascimentale , cui partecipava anche la Chiesa, ne beneficiavano però gli intellettuali, gli artisti, gli studiosi e la società nel suo complesso. La riforma protestante invece segnò un profondo regresso intellettuale (ed epistemologico) della società, che poi si tirò dietro, come in una gara al ribasso "moralizzatore", anche tutte le altre parti in competizione tra loro, Inclusa la Chiesa Romana. Basti pensare che inizialmente, ancora nel 1543, il "De Revolutionibus orbium coelestium" di Copernico fu messo all' indice proprio tra i protestanti e invece non diede adito a grandi discussioni nella Chiesa cattolica (praticamente fino alle vicende di Galileo). Lutero in pratica fu, pochi decenni dopo, l' epigono di successo di quell' idiota di Savonarola (che nel suo furore iconoclasta distrusse non so quante opere d' arte), e che poi spinse a una deriva oscurantista tutta la società europea Ecco, le differenze e le conseguenze (in particolare sull' Italia tutta) tra la Chiesa rinascimentale e quella post-tridentina sono essenzialmente tutte qui. La prima represse (giustamente) un idiota fanatico come Savonarola che combinò solo guai, mentre la seconda mandò a processo gente come Galileo, Giordano Bruno e Paolo Sarpi.
Alcune teorie molto interessanti che vengono dal mondo dell'antropologia come Boyer fanno letteralmente coincidere Religione e cultura..A cosa vogliamo dare il nome di religione? Meditiamo fratelli
Ma visto che nella rubrica si è parlato, a livello di storia economica, di Islam e di Protestantesimo, perché non anche una futura puntata sulla storia degli Ebrei durante la diaspora e poi finalmente nel loro Stato ricostruito dopo il 1948?
E vuoi vedere che con questo tipo di dad distribuita nelle scuole molti studenti studierebbero e molti insegnanti sarebbero costretti a insegnare veramente o a trovarsi un altro lavoro. Cattivo me.anche parecchi geni che seguono il canale sono tuttora convinti che l eliminazione della storia porti beneficio al sistema scolastico. Renderei obbligatorio l ascolto del video a tutti quelli che vogliono iscriversi a liberi oltre.
Il fatto che i protestanti debbano leggere la Bibbia da soli (al contrario del cattolicesimo) ha portato ad una alfabetizzazione di massa. Se sai leggere la Bibbia sai leggere anche un libretto di istruzioni di una macchina.
Insomma, a parte che leggevano poi solo la Bibbia, ma addirittura invece di considerarla per quello che è (un testo letterario peraltro anche abbastanza mediocre nel suo complesso) la presero per la "parola di dio" che la Chiesa aveva tenuta nascosta. Avevano imparato a leggere, ma certamente non a comprendere quello che leggevano.
@@sp1d3rm0nk3y33 Eh, ma il mangiapretismo dei Francesi deriva da un ben altro livello e da una ben altra profondità intellettuale che non quella dei mercanti calvinisti.
Interessanti sono i commenti di daverio sull'effetto della riforma e Controriforma in Italia ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-PxejVqEOR0o.html
Ah se gli italiani fossero stati calvinisti! Peccato che ci è toccata la morale cattolica. La morale della compassione e della esaltazione del povero. Fossimo stati calvinisti... L'Italia sarebbe stata al pari degli USA.