Tra le “Origini del Totalitarismo” (1951) e “La banalità del male” (1963) la concezione che Hannah Arendt ha del male cambia drasticamente: in che modo?
ti ringrazio veramente perché io tra qualche giorno avrò l’esame e grazie a questo video potrò sicuramente collegare questa materia. in più finalmente ho davvero capito l’argomento
Grazie stupendo sentirla !! Un bene di questi tempi sentir parlare di questa scrittrice e ho voluto conoscere di più ,molto interessante ed importante il suo messaggio !!
Ma come si fa a plasmare una mente cosí acritica,già da quando si é bambini ci si chiede il perché di tutto,sembra quasi un istinto naturale conoscere e sapere,come si riesce ad annullare questa cosa? Dipende già dal metodo educativo tedesco nelle scuole o nelle famiglie di quel tempo?
Comunque tutti a studiare filosofia e pensiero critico e poi nessuno critica la discriminazione che abbiamo subito in Italia a causa di green pass e misure sanitarie assurde. La massa non ha voglia di pensare, di dubitare o ricercare.
L'intento di questo video è solo storico-formativo. Certo un video Interessantissimo sarebbe dare voce alla Harendt, o ragionare a partire da lei, sulla svolta che la politica mondiale del totalitarismo sanitario ha innescato e le reazioni, ma soprattutto le "non reazioni" o l'asservimenro delle persone singole ai diktat dall'alto.
Dal poco che conosco della biografia di Heichmann non mi pare proprio che sia stato un uomo "grigio", privo di potere e di libertà di iniziativa. In ogni caso minimizzare l'importanza dei ruoli subalterni mi sembra pericoloso: non c'è situazione che non ammetta più possibilità di scelta, anche minime ma che pure fanno la differenza. L'obbedienza agli ordini è una scusa vecchia come il mondo per mettersi a posto la coscienza senza fatica. La Arendt ha avuto un percorso esistenziale non così limpido: alludo alla sua relazione con Heidegger e alla difesa data a questi a guerra finita. Perché non rileggere l'Antigone?
Eccellente presentazione di questo libro, che inizialmente fu molto avversato. Complimenti!! I concetti sono stati ripresi anche dal famoso sociologo Zygmunt Bauman
Ho guardato il video fino alla fine, molto interessante! Un po' mi ha lasciata spiazzata il concetto di agire in maniera "grigia" e mi spaventa l'idea che nel periodo dagli anni 30 fino a metà dei 40 era normale in Germania obbedire alle direttive naziste perché era giusto così dato che non c'erano i valori etici che oggi sentiamo. Al loro posto c'era nazionalismo, darwinismo sociale e scientificità della razza... il personaggio di cui parli nel video appunto sentiva di aver agito nella maniera giusta perché quello era il suo "universo" e normalità come per altre mille persone che hanno collaborato a quello sterminio. Mi spaventa davvero una realtà del genere.
E' il male fine a se stesso, gratuito, al di fuori da logiche di reazione a qualcosa: gelosia, odio causano il male 'normale'. Il male radicale non ha bisogno di un motivo, è il male assoluto che si genera da se stesso.