Ciao Paolo! Io più o meno faccio come te, anche se con alcune differenze. Un consiglio che mi sento di dare però riguarda la colla che si usa per la tela: dovrebbe avere una proporzione di colla/acqua maggiore rispetto a quella del gesso. Ovvero io faccio, per la tela, una colla al 15%, mentre per il gesso al 10% come hai fatto te. Questo perché se la colla negli strati superficiali è più forte di quella sotto, essi potrebbero staccarsi e portare con sé i primi strati. L'ho visto succedere, ahimè... Siccome nelle varie mani di gesso l'acqua evapora sempre un po', anche a causa delle varie riscaldate a bagnomaria, già lì il 10% della inizierà a cambiare, col rischio di diventare via via 11%, 12%... per questo preparo già dall'inizio due vasetti di colla, uno al 15% solo per la tela, l'altro in maggior quantità al 10%, per il gesso. Le rimanenze si possono congelare o scongelare anche varie volte, tanto non vanno mangiate 😂 Per il resto, io non metto né aceto né olio (ma quelle sono scelte personli), e preferisco fare delle mescole di gessi, Bologna-Meudon, in proporzione 75%/25%. Viene una materia liscia ma non troppo unta, resistente, ma non eccessivamente dura. Infine, io arrivo anche a 9 - 10 mani. Ma per le icone, che supportano la doratura, far così probabilmente è meglio: in questo modo si può carteggiare più a lungo per avere una superficie più liscia. Al di là del fatto che io comunque liscio con la pietra pomice, che permette di arrivare ad un'ottima finitura prima di passare alla carta vetrata, la quale dunque si userà molto meno. Per altre tecniche senza oro in realtà credo che il numero di mani vada a gusto: dal lasciar trasparire la trama della tela al lasciar vedere solo le pennellate, o al carteggiare solo fino a un certo punto, creando effetti. Insomma, alcune differenze, ma non troppe!
