Da non esperto ma da semplice spettatore direi che il talento e la naturalezza di Edoardo Pesce svetta su tutti,ottimo attore. Complimenti Svevo,bella opera prima.
Posso solo dirti grazie perché mi hai dato la possibilità di vedere un capolavoro d'arte in scrittura e regia! É difficile che commenti qualcosa, sono naturalmente antisocial, ho ancora i brividi mentre scrivo. Grazie davvero per avermi emozionato! È stato poetico, filosofico, psicológico, dark... Dritto al cuore... Sei un genio!
Dopo aver assistito alla proiezione de Gli Ospiti, sono tornato su questo corto. Non sono un cinefilo, nel senso che di film non sono né un appassionatissimo, né tantomeno un esperto, ma da comune spettatore spero di poter vedere altri tuoi lavori in un futuro quanto più prossimo possibile.
Ho avuto l'impressione che li abbia uccisi tutti. Tutti si sentivano colpevoli nei suoi confronti. La scarpa rossa sembra un simbolo della coscienza, vertice della coscienza morale. Mettetevi nei miei panni, per pochi minuti, provate ad essere autentici, essenziali, provate a dire poche cose, ma vere. Il film è breve , ma è lungo come la vita. La resa dei conti. Dal fantoccio imbustato nella plastica nera, sbuca la scarpa rossa, un cuore ferito. Ma la ferita può essere fonte di creatività, per questo Emanuele sembra cercare il dialogo, il confronto, un modo per entrare in una relazione autentica, anche se dolorosa
potrebbe anche essersi ucciso, una frase poco prima di scendere della ragazza con la scarpa rossa addosso, "forse tra poco tocca a te indossarla" o qc del genere.
A parte un paio di attori cani veramente non male. Forse un po' acerbo nella direzione, ma di sicuro al di sopra di molti "professionisti" della nostra TV e forse del nostro cinema. Storia molto carina, degna di Svevo.
Molto bello. Tutti colpevoli, basta punire uno a caso, quello che in quel momento porta la scarpa rossa. Forse ha illuminato il senso del rito del battesimo: restituire la purezza e dare un'altra possibilità.
Davvero bello, sopratutto il senso del dettaglio che hai portato nelle dinamiche relazionali tra i personaggi. Mi dispiace che non ti sia stato lasciato l'opportunita di fare un lungometraggio ma ora capisco meglio perché c'è sempre stato quel tocco di professionalismo nelle tue produzioni web !
Ottimo lavoro. Il soggetto mi fa venire in mente Pasternack, il primo episodio del film di Almovodar Storie Pazzesche. Forse il buon Pedro si è ispirato al grande Svevo. Daje
eccezion fatta per il punto 6 e il punto 9 [quello relativo alle armi e quello relativo al formato non widescreen], il prodotto mi sembra rispecchi al 100% i canoni del manifesto dogma 95. 20 minuti di spessore, in un crescendo emotivo con interpretazioni di buon livello. ne voglio ancora.
Bello, ci sono cose molto interessanti: il suo volto all'inizio sempre in penombra, il lasciare il momento macabro "nascosto"! Bella la cura dei dettagli. Avevi tutte le carte in regola per sfondare nel cinema. Credo la colpa sia del tuo cognome, troppo complicato da pronunziare. Con Rohrwacher saresti andato meglio!
Non mi ergo a critico cinematografico, non ne ho le competenze, neanche a semplice conoscitore di cinema, quindi non do giudizi, dico semplicemente che a me è piaciuto, molto.
Vabbè splendido! Devi rimetterti a lavorare, ho visto anche il corto in francese le idee che hai sono geniali, ci sono tanti cialtroni chiamati registi, tu stai una spanna sopra! Daje!
ma lo ha spiegato perché ha smesso (fra le righe). Ha visto da vicino come funziona il mondo del cinema in Italia, ha visto i compromessi (diciamo così) che si devono fare e avendo (come tutti noi) limiti caratteriali ha optato per mollare tutto e andare via. Ritals è nato grazie alle insistenze di Federico (come Svevo ha detto in un intervista). Ad ogni modo non posso che confermare il mio apprezzamento verso il lavoro di Svevo.
@@dottormoggi ci sono tanti modi per fare cinema ora o perlomento per iniziare a farlo. C'è per esempio RU-vid che ha portato al cinema tanti youtuber. Internet non è lo stesso del 2005 e lo sappiamo benissimo e spero che lui colga l'occasione.
Bello davvero. Da ignorante in materia posso aggiungere una piccola critica - e la premessa valga a prenderla per quel che è: alcuni dialoghi sono un po' troppo letterari, da fiction. A volte mancano di realismo. A parte questo neo, l'ho trovato davvero bello e la storia interessante. Insomma, tocca che riprendi, anche se nel nostro paese, trovare chi sia disposto a investire nel talento è impresa disperata. E la cosa vale per tutti i settori, non solo il cinema.
Da ciò che ho capito, soggetti pregnanti dell'opera: codardia ed egoismo,tipiche... buona applicazione con qualche lacuna e chiaramente interpreti eccellenti
Molto bello, hai un gran talento nel creare la tensione in una parabola perfetta, che non lascia momenti morti. La stessa tensione provata in "Une famille", anche se quel corto a me personalmente è piaciuto di più (forse perché qui avevo intuito il finale, mentre lì è stata una sorpresa, con continui colpi di scena). Complimenti Svevo!
carino, molto teorico, alcuni dialoghi forzati e alcune frasi inutili secondo me, alcune parti non scorrono (la scena del canto) e se si vuole puntare sull'astratto, vai con l'astratto! le reazioni e situazioni non sono realistiche ma va bene, non è necessario ricredersi a metà strada e aggiungere frasi per riaggrapparsi al realistico. Secondo me, non sono certo esperto di cinema; ho dovuto tornare in dietro un bel po' di volte per riconoscere la scarpa rossa, sarò lento io ma avrei mostrato la forma più chiaramente. Ecco, facile criticare, ma poi fare... complimenti, in generale mi è piaciuto, ma perché? Non so. E' più facile per me vedere le "stonature" che capire perché altre parti invece scorrono e funzionano.. bravo
Sono d'accordo con la tua descrizione: è un lavoro molto pulito e aggiungo anche elegante. Sarebbe stato meglio mettere qualche accento in più? Forse ma quello che percepisco io dalla visione di questo corto che questa "pulizia" rappresenta uno stile e non una carenza. Non manca nulla. Faccio i miei complimenti.
Oh ma riescono a criticarti pure per una tua produzione giovanile! E' comunque ben fatto e ho apprezzato le vibes da cinema italiano pre-internet che mi ha trasmesso
Ciao svevo, l'idea di un crowdfunding per finanziare qualche tue produzione? Non posso sopportare l'idea che questa sia l'ultima produzione professionale da te diretta. Sono tranquillamente disposto a spendere un biglietto tra i 5 e i 10 euro per godermi un tuo lavoro. Ma anche 12 per sostenere il tuo progetto personale e la cultura cinematografica italiana.
Come hai detto giustamente tu Svevo, la qualità video è infima e infatti sembra il 1997 non il 2007. A parte questo aspetto tecnico, mi sembra un prodotto ben girato, con un meccanismo narrativo ben noto ma al contempo ben eseguito. E' senza fronzoli e si vede che volevi eseguire il compito, senza sbavature ma anche senza rischiare. Il cast tiene alto il livello della recitazione. Forse manca solo un pò di ritmo nei dialoghi (qualche volta un pò fotoromanzeschi). Le strade personali poi ci portano anche lontano dalle mete che ci eravamo inizialmente prefissati. Con le storie di Ritals hai dimostrato di stare bene sia dietro che davanti che "oltre" la macchina. Ad maiora.
In breve: lui fa girare una scarpa rossa e ammazza quello con la scarpa rossa perché tanto sono tutti colpevoli e nessuno lo ammette ma tutti lo sospettano e di fronte alla morte giudicano il loro operato in un modo un po' più oggettivo
Nel sacco c’è la persona che in quel momento ha indossato casualmente la scarpa rossa. Lui non voleva ammazzare uno in particolare perché erano tutti “colpevoli” appunto. Ha ammazzato la persona che casualmente in quel momento indossava la scarpa rossa.
@@luisadigenni9234 si ma se poteva essere chiunque perché Emanuele ordina alla sua ragazza di togliersi la scarpa ? Diciamo che poteva essere quasi chiunque...
Siamo tutti colpevoli! Chiunque di noi deve farsi un esame dì coscienza perché fa una faccia davanti ed un’altra dietro. Perché siamo vili e incoerenti.