Brian Eno ha legittimato il nulla, ciò che prima era relegato a situazioni molto più di nicchia e, soprattutto, concettuali come per la musica concreta. La musica per me dev'essere manifestazione di vita o di morte, non necessariamente agli estremi ma una qualsiasi cosa che possa starne in mezzo, e lui in questo "sceglie di non scegliere". Oltre alla sua discografia ha fatto talvolta danni altrove in veste di produttore, e Remain In Light ne è perfetto esempio. Non è questione di ficcare più note possibili - sebbene io ami i generi più virtuosi - ma quantomeno di prendere una posizione. Anche il minimalismo o l'atonalità all'occorrenza, se necessario a un certo stato d'animo, ma dev'esserci una linea di confine tra determinate intenzioni e il perculamento dell'ascoltatore. BRIAN ENO E' LA BIRRA ANALCOLICA
@@AndyCale grazie x la risposta... Io sono un fan di Eno... Ma mi piace sapere opinioni diverse... Io credo che la bravura di Eno sia di sembrare di non esserci, ma se togli la sua mano... Si sente di brutto la sua assenza... Poi si hai ragione é un prestigiatore più che un musicista, ci si sente presi in giro quando scopri il trucco... Poi il suo non essere musicista ha legittimato un impoverimento del linguaggio musicale dando il via a schiere di musicisti non musicisti come il sottoscritto 😁... Peró Frank Zappa ha detto che un errore ripetuto non è più un errore... Quindi vedi che la casualità a volte entra nella vita del musicista in aiuto... In fondo pure John Cage aveva provato a fare musica con i ching... Quindi senza scegliere... Io una critica ce l'ho con Eno spesso si é attribuito un po' troppo merito in collaborazioni con Jon Hassell e Harold Budd... Però... Detto questo grazie per la risposta... Ultima cosa secondo me i talking heads senza Eno erano una copia sbiadita dei television... Tanto che David Byrne senza Eno a parte Rei Momo non ha fatto nulla di che x me... Opinione personale ovviamente.
Per carità, credo nella democrazia nella musica come valore sacro e inviolabile, ma si può essere tranquillamente "naif" senza prendere la sua strada (che è una "non strada"). Il più grande esempio di musicista "naif" per me rimane Moondog, clochard di Manhatthan che con vent'anni d'anticipo fece lavori impressionanti vantando, tra le altre, strumenti rudimentali da lui costruiti. Non necessariamente un virtuoso, ma una mente geniale che non era lì per prendere in giro nessuno. Anche il Free Jazz, genere indigesto e ostico per eccellenza, porta con sè lezioni migliori di Brian Eno; insomma, i precedenti abbondano. E' pieno di "zappatori" nella musica, anche banalmente i Ramones portano con sè più dignità: almeno loro hanno deciso di schierarsi.
Television con Tom Verlaine ovvero "lo specchio freddo di Patty Smith" . Adoro la tua rubrica , mi fa ricordare le mie radici musicali , essendo del 1963 ho vissuto quasi a pieno questa epoca anche grazie ad un fratello di due anni più grande . Fino alla fine anni 80 , la nostra collezione di vinili poteva fare invidia a molte radio. Poi la vita riserba delle sorprese a volte belle a volte brutte . Non rimpiango nulla forse l'età che avanza .
Giovanni Lindo Ferretti e' un personaggio ben complesso da trattare. Senza fare nessuna polemica e senza toccare l'ambito politico, in realta' il buon Ferretti e' sempre stato cristiano credente (e probabilmente pure cattolico) , anche ai tempi dei CCCP. Ovviamente a modo suo... c'e' anche una buona componente di ironia nei suoi testi e nella sua testa (per fortuna)... Quando, in un'intervista piuttosto celebre, gli hanno esplicitamente chiesto se credeva in Dio lui ha risposto senza battere ciglio: " certo che credo in Dio. Mia nonna mi ha sempre detto che Dio esiste e tutto quello che mi ha detto mia nonna si e' sempre verificato"
Gran bella classifica, per quanto io sia un 17 Re boy :). Dischini è sempre un colpo sicuro, scelte ben narrate e argomentate, un connubio di pietre miliari e qualche gemma nascosta.
Credo che gli EP dei LITFIBA siano ancora più spiazzianti di 17 Re. Diciamo che fino ad Aprite i Vostri 👀, i LITFIBA hanno segnato la musica indipendente italiana
"The Modern Dance" dei Pere Ubu è il disco della mia inquieta adolescenza. Devastante. I Wire la band che più di ogni altra ha spostato e alzato l'asticella del post punk. Seminali. Ottimi gli inserimenti degli Associates e dei Wipers. Complimenti per il canale.
Mizzega oh, fare le penne davanti al post punk e il post punk muuuuto! (Cit.) No vabè, citazioni cabarettistiche a parte, tutto questo lascia intendere che sciropparsi i Pere Ubu nell'adolescenza è davvero roba da uomini dentro e raccazzi fuori. Tanto di cappello, dutùr! :-D
Bel video, è vero che con soli 10 posti rimangono fuori tante band meritevoli, ma credo che se parliamo di post punk non possano mancare i lavori di steve albini (rapeman, big black, shellac) e Public Image Ltd, che a mio avviso sono tra i più influenti nel genere.. Poi personalmente metterei anche Einsturzende neubauten e Bauhaus
Giornata di studio intenso a Tokyo, spostandosi tra un quartiere e l'altro in metro. Cena dall'indiano, thè freddo dalla macchinetta + dolcetto del konbini, si fanno quasi le 22 ed ecco il nuovo video di Andy che ti svolta la serata con uno dei miei generi preferiti.
Ottimo video, Andy! Spero in futuro di vedere un dischini sugli album doppi, sarebbe molto interessante vedere le tue preferenze, magari con delle scelte un po' più ricercate
È un piacere seguirti sul web. Per quanto concerne i Dischini, su alcuni generi mi hai dato nozioni sconosciute. Felice di vedere che hai una cultura musicale notevole. Anche come artisti , avete numeri. Complimenti per aver citato Litfiba, CCCP e TELEVISION
Grande puntata Cristiano, band di cui si parla sempre troppo poco. Ricordo le L7 sul palco del Reading Festival 92, solo rileggendo la recensione sul NME capii della cosa del Tampax lanciato alla folla. Incredibile l’energia che avevano, voglia di spaccare il mondo. A presto, keep on rockin’!
Grazie Andy sei un grande amo i video dei restauri e con questi dischini mi fai scoprire un sacco di buona musica!!! Mi piacerebbe un casino se facessi una puntata sul garage rock
Ciao Andy, album che suggerisco: "Strange Times" dei The Chamaleons , Gaznevada (Sick Soundtrack) mentre tra i gruppi dell'Ex Jugoslavia, direi gli Azra (Filigranski pločnici) e i Borghesia (Ljubav Je Hladnija Od Smrti ). Dischini patrimonio da preservare ! Un saluto
Alla fine della rubrica mi aspetto un dischini dei dischini; un'aspra battaglia senza regole di generi e epoche al fine di decretare il vincitore definitivo ❤️
Vero, ci avevo pensato non molto tempo fa! Sarebbe bello fare una Tier List, ma mi piacerebbe farlo come epilogo e, in vero, ancora molti sono i generi che devo affrontare in Dischini. Quindi avverrà tra molto tempo!
La considerazione sul calando di "Remain in light" lascia secondo me il tempo che trova. "The Overload" è il sigillo di Eno così come lo fu "Drugs" a suo tempo per "Fear of music". Per completezza attendiamo dei dischini riguardanti l'industrial music.
Uno dei miei generi preferiti. Tutti bei dischi quelli del video. Il tessuto italiano era molto fitto all'epoca con parentesi post-industriali degne di nota e anche più. Ovviamante, a ciascuno la sua rispettosa lista e quella di Andy è spaziale. Ci avrei messo del Julian Cope, i Birthtday Party, (i Jam, bah, non lo so...), "second issue" dei PIL di sicuro, Scritti Politti, Red Crayola... Smetto o viene tardi... Grazie per il video.
Piccola curiosita' per gli amanti del dark: il termine "dark" per indicare il genere musicale nei paesi anglosassoni non significa niente, infatti se parlate di genere "dark" a Londra vi guarderanno con britannica perplessita'... La' di solito si usa il termine "goth" o "gothic". Di fatto "dark" e' un'invenzione franco-italiana degli anni '80.
@@hyomaaiiroofficial io non sono un musicologo all'altezza del buon Andy (magari potra' risponderti lui piu' accuratamente), ti posso solo dire che negli anni '80 (che io ho vissuto nel bene e nel male) nel dark si faceva rientrare (qui in Italia) abbastanza a casaccio tutto quel movimento post punk in cui prevalevano le tonalita' minori, testi vagamente nichilistici, ritmi piu' o meno ossessivi... e ovviamente gente vestita di nero (anche se c'erano pure i dark bianchi, tipo primi Cocteau Twins). Gli esponenti piu' conosciuti erano i primi Cure, Siouxsie & the Banshees, i primi dead can dance, Joy Division, Killing Joke, the Sound, Sisters of Mercy etc. Niente a che vedere con la religione, almeno non direttamente, quindi niente rock satanico o cose del genere. Il contrario del dark? Direi la disco music e il pop da spiaggia...
@@hyomaaiiroofficial Non capisco la domanda. Non esiste un contrario. Il gothic rock viene definito così da Reynolds (c'è la citazione esatta su wikipedia): pattern di chitarra piuttosto semplici, linee di basso acute che spesso usurpavano il ruolo melodico, ritmi ipnoticamente lamentose o tom-tom pesanti e 'tribali". Stile vocale come costituito da "profondità e monotonia collegabili a Jim Morrison e Leonard Cohen"
Confermo! Personalmente sono affezionato alla catalogazione portata avanti da Onda Rock, quindi squisitamente italiana, che mi introdusse a quelle sonorità in adolescenza e che quindi mi sono poi portato dietro negli anni.
Ottimo lavoro...mi hai fatto venire voglia di ascoltare tre di quei vinili (cccp,Litfiba,Television) che posseggo originali dell’epoca e custodisco gelosamente!!! Cmnqe recentemente l’ascolto dei dischini di Viagra boys,Amyl and the sniffers e Idles mi ha provocato non só perché gli stessi istinti animali che mi si scatenano ascoltando le “vecchie glorie” da te menzionate!!! Attendo con ansia una tua recensione dell’album” Why Do They Call Me Mr. Happy?” dei Nomeansno!!!!!
I Nomeansno compariranno sicuramente in un Dischini Post-Hardcore, ma come fatto per Punk / Post Punk dovrò prima dare una sisteamata all'Hardcore classico, richiesto più volte!
Ciao Andy, molti li ho visti e ascoltati ai suoi tempi ma molti di quelli di cui hai parlato non idea; mi chiedo come fai a conoscere cosí profondamente gruppi che io/noi ho vissuto i tempi di Punk e tutti i post e mi chiedo chi lo stai supportando con esperienza di quegli anni (ma chi é l'esperto?). Grazie per Marquee Moon con Television, questo é sí mitico, farebbe bello sentire anche alcuni dei gruppi che incidevano su Ralph Record: Yello, Snakefinger, Renald and the Loaf ecc... ecc... Certo, mi rendo conto che non si puó parlare di tutti. Un abbraccio, bravissimo.
Quanto amo dischini, ora mi pappo il video. Dei Killing Joke (non propriamente post-punk) che ne pensi? Li ho visti live qualche settimana fa e ancora spaccano
@@massimobigoni9647 li ho visti a inizio aprile; vivo in Inghilterra quindi ho avuto vita facile. Si naturalmente tutta la band c'era, compreso Jaz, e un turnista alle tastiere.
Tutto molto bello e condivisibile, tuttavia una classifica sui migliori album post punk in cui non sono menzionati i the smiths dovrebbe essere illegale a parer mio!
ahhh i Pere Ubu. Per me The modern dance è un capolavoro assoluto, come non voler bene al buon David Thomas. Ci sarebbe stato spazio anche per il primo disco dei Killing joke, dei Suicide (Alan Vega=dio) e dello stupendo mix up dei Cabaret Voltaire e tantissimi altri fino ai confini dell'Australia con il grande Nick Cave...Un genere infinto e semplicemente MERAVIGLIOSO
Ciao Andy , ottime le tue classifiche che mi permettono quasi sempre di scoprire albums di cui ignoravo l esistenza. Niente, volevo soltanto dire che in "remain in light" non ci sono soltanto influenze musicali risalenti all Africa ma anche latino-americane, indiane sia d'America che dell India ,mediorientali. Sarebbe riduttivo ricondurre soltanto all africa la musica di quest album estremamente eclettico. Per la cronaca, saluti.
Andy grazie per tutte le dritte che ci dai ma avrei una curiosità , visto il fiorire di queste sonorità oggigiorno che ne pensi del post punk moderno? magari farci un dischini?
Confermo che crea una certa confusione. Per come la intendo io, la New Wave è il "macro contenitore" che a sua volta contiene all'interno le varie declinazioni, quindi Post Punk ma anche Synth Pop, Dark Wave, e certo Pop Mainstream di allora.
eh beh i Television, che maestri assoluti! Ho avuto pure io l'occasione di vederli a Fiesole nel 2015. Andy, una curiosità, hai mai ascoltato i dischi di Tom Verlaine da solista?
Litfiba in desaparecidos è il loro miglior disco , anche perché avevano appreso a piene mani dai Diaframma . Stessa città stessa voce , tanto che nel primo disco dei Litfiba molti erano convinti che a cantare era Fiumani . Pioggia di luce e Lulù Marlene rimangono delle perle , anche se preferisco a mani basse il disco di Faust'O , ovvero Jaccuse . Dopo suicidio e poco zucchero , Faust'O se ne esce con un album davvero pazzesco da Hotel Plaza , non mi pettino mai che fa il verso a David Byrne . Capricorn ecc. Il problema di un disco è il periodo è quello che ti ricorda o quello che hai fatto, è inutile fare classifiche . Secondo me basta mettere i migliori dischi in ordine sparso senza primo , secondo e ultimo posto . Perché quello che è primo per te può essere ultimo per me ecc. Strano non vedere Jaccuse in questa "classifica" e vedere i Litfiba . Poi ripeto "de gustibus non est sputazzellam " come diceva il mitico Totò.
È stato un grande piacere vedere Marquee moon al primo posto, negli anni 90 ho consumato la loro cassetta nei miei viaggi in auto..... Non so se è solo una mia opinione ma le sonorità di marquee moon io le ritrovo anche in due dischi degli Skiantos (anche loro consumati a forza di ascoltarli...): Monotono e Kinotto.... Che ne pensi?
Ancora devo vedere il video , ma se parli di post-punk italiano , forse è il caso di citare Faust'O con Jaccuse . Vorrei mettere i Gaz Nevada ma è più new wave fino alla elegant music .
Ahia Andy che colpo al cuore che mi hai dato qualificandoti come hater di Brian Eno...Sarei curioso di sapere perché avendo apprezzato i tuoi vasti interessi musicali. Guarda caso fu proprio Eno che si interessò nel 1975 degli allora sconosciuti Television che tu hai giustamente inserito al vertice della classifica. Non ho un canale RU-vid ma potrei tranquillamente fare una classifica dei dischini nei quali Eno ha avuto un influenza fondamentale ad iniziare da un suo album, "Before and after science", dove sono presenti in embrione molti di quei tratti che si ritroveranno nella new wave o post punk che dir si voglia. E poi mi sembra ingeneroso dire che "Remain in light" cede nel finale per colpa di Eno. Come se negli altri brani non ci sia la sua mano nel contribuire a trasformarlo in capolavoro. Che poi è figlio di un brano ("I zimbra") dell'album precedente, prodotto da Eno, e nel quale suona Fripp. E chi ce l'ha portato Fripp ?...
Ho dato il più della risposta in un altro commento, ma aggiungo due cose: Brian Eno si, ha prodotto una serie di artisti con bei risultati finali, ma mai potremo sapere quanto abbia contribuito compositivamente o meno perchè un conto è fare i volumi e le equalizzazioni, un altro conto è mettersi lì "a quattro mani" con l'autore dell'album e con strumenti alla mano. Era anzitutto lì per tirare fuori il prodotto finito, quindi non sapremo mai quanto in ogni disco sia farina del suo sacco, della band o di qualcun altro ancora. Certo è il suo modus operandi, quindi c'è motivo di pensare che quando un determinato album prende una digressione atmosferica o minimalista beh, sarà stato ceduto il fianco a Brian Eno anche negli strumenti. Ne consegue che: ha fatto anche il primo che degli Ultravox che di ambient non ne ha nemmeno per sbaglio, ma evidentemente perchè gli avranno lasciato un ruolo più ridimensionato e rivendicando i propri intenti. Viceversa Bowie l'avrà assecondato molto di più, ad esempio. Ah: Robert Fripp, nonostante i suoi capolavori (almeno tre album), ha una discografia con svariate zone d'ombra, quindi qualche riserva ci sarebbe pure su di lui. In conclusione: la birra analcolica se la tengano pure.
Mia opinione? Eno un genio assoluto. Remain in light disco tra i migliori di sempre, Devo band straordinaria. Ma su Marquee Moon non posso che concordare. Con la massima stima, Filippo.😊
Ciao, ok classifica personale, ma ci avrei messo anche i Fall di Mark e Smith, e in cima No New York con 4 band che saranno seminali poi negli anni 80-90 altrettanto dei Pere Ubu, anche se non ami Eno…
Belle le chicche italiane e qlla yugoslava, cm al solito grande padronanza di tutti i '' generi'', Andy .. Strano però non trovare il primo dei PIL, o gli XTC di making plans for Nigel (.. Che poi, nel 1980..... 'remain in light" e' coetaneo del più completo, enciclopedico e apicale 'Sandinista" dei Clash )
La voce di Giovanni Lindo Ferretti è post tutto, un monumento nazionale che il 97% di chi ascolta musica in Italia non conosce, addirittura molto meglio pure del maestro Battiato, il vero the voice.
bella tematica! difficile rispettare la sottile linea di demarcazione tra new-wave/post-punk con tutte le variopinte derivazioni !!! Comunque...è stato un brutto colpo al cuore sentirti dire che sei un hater di Brian Eno...voglio pensare che sia solo una provocazione e che io ci sia cascato con tutte le scarpine!
Ciao Andy grazie ancora per i fantastici contenuti. Mi ha incuriosito la tua affermazione: sono un solidissimo hater di Brian Eno. Ti dispiacerebbe spendere qualche parola in più al riguardo? Solo curiosità (io amo molto il suo lavoro con Bowie e con gli U2) ma allo stesso modo amo vedere le cose da un punto di vista opposto al mio. Grazie se vorrai rispondermi. Desaparecido e 17 Re meravigliosi così come il Live 12/5/1987 aprite i vostri occhi. Grazie Andy. Grazie Andy.
Davvero un peccato che tu non abbia inserito "abbiamo pazientato 40 anni ora basta" dei Disciplinatha,per me l'unico vero disco italiano che si avvicini a nevermind the bollocks,oltre ad essere un grandissimo disco Post-punk/industrial
Disco di difficile catalogazione, che personalmente non ho mai inteso come Post Punk; con un po' di manica larga è probabile che gli renderò giustizia in una chart sull'Alternative Italiano, più in là nel tempo.
C'é un po di confusione tra sonorità post-punk e dark wave, ma sono talmente connessi e vicendevolmente influenti che è difficile porre gli accenti giusti.
Mancano almeno tre dischi fondamentali, tre pietre militari del genere (e non solo) Metal Box- Public Image Limited Grotesque- Fall Crocodiles- Echo & The Bunnymen E devo mettere anche un quarto perché è impossibile escluderlo Join Hands- Siouxsie and the Banshees Ti manca roba, dacci sotto con gli ascolti😁
Grazie per avermi segnalato Električni orgazam e Wipers che non conoscevo, e di aver ricordato i meritevoli Associates ma... Ultravox, B-52's, Devo, Tuxedomoon, Japan, Fall, Tubeway Army, Swell Maps, Clock DVA, Slits, Raincoats, Wall of Voodoo, Suicide, D.A.F., Blurt, Psychedelic Furs, Echo & the Bunnymen, Fad Gadget, Cocteau Twins, Cabaret Voltaire, Durutti Column, Adam & The Ants, Rip Rig + Panic, Josef K, ESG, Flying Lizards.... niente?
Questa dei Public Image sopra ai Joy Division mi ha spiazzato, io che credevo che oltre Ian Curtis non si potesse andare, sai tipo la velocita`della luce che non puo`essere superata...Sara`forse perche i PiL sono ancora in giro e ti rintronano ancora nelle orecchie....e i Joy li hai dimenticati..???
David Byrne era l'Einstein della musica , intelligente , colto , con più di una laurea con un carisma esagerato . Remain in light rimane il migliore disco dei Talking heads e forse il migliore di tutta la scena post punk . Influenze etniche , cori su cori , una vera giungla etnica ed elettronica . Questo è Remain in light . Ancora mi mangio le mani per non averne goduto a pieno , anche se mi sono rifatto vedendo Adrian Belew nei nuovi King Krimson sempre con Robert Frip nel concerto di Discipline a Napoli . Erano venuti anche a Roma che facevano da spalla ai Roxy Music , ma il concerto fu annullato per un cortocircuito . Potrei stare qui a scrivere per mesi : Devo , The The , Marta and the Muffins , Pere Ubu , Cabaret Voltaire , Joy division , Gang of four , Roxy Music , King Krimson quelli con Belew . Poi ci sono altri tremila gruppi , perché il margine tra il post punk e la new wave era veramente invisibile , molte volte collidevano . Dai Cure , siouxie , Real Life ecc.
per quanto ami Marquee Moon da ormai 30 anni, non può stare davanti Remain in Light… a proposito, i due pezzi di chiusura dell’album sono meravigliosi altroché! Poi 17 re lo considero superiore a desaparecido, ma ci sta anche dire il contrario. infine avrei messo (molto in alto) Kilimanjaro dei Teardrop Explodes
I Gang Of Four non hanno aggiunto nulla di cruciale confronto a quanto fatto da Talking Heads e Pop Group, e a confronto sono fin troppo disordinati; i Devo hanno creato un' immagine e un attitudine iconica ma la musica non ha portato chissà cosa di nuovo confronto al Punk tradizionale. Persin meglio i primi Ultravox dei Devo.
@@AndyCale mah, i Devo sono partiti nella prima metà degli anni 70 da un normale rock'n'roll e successivamente l'hanno fatto a pezzi e risuonato nervosamente come fosse un disco rotto in loop, senza contare la sperimentazione elettronica e lo stile vocale di Mothersbaugh senza precedenti. Ascoltare i volumi "Hardcore Devo" per credere.
Ti sei dimenticato di Joe Jackson , l'eclettico Joe Jackson che spaziava dal jazz , al reagge , al punk , al rock , al pop ecc. Forse uno dei più bravi musicisti di quegli anni . Jamping jack , bady and soul , big country , night and day , tanto per citarne alcuni .
Bella classifica e bel canale, iscritto. Sono del 1971, non li conosco tutti, ma sono cresciuto in particolare con i primissimi Litfiba e i CCCP, qui a Milano eravamo in 4 gatti ad ascoltarli, insieme ai vari Depeche Mode, Bauhaus, Joy Division, Ultravox, The Sisters of Mercy, Siouxsie, New Model Army ecc. ecc. Concordo, i primi 3 album dei Litfiba sono dei capolavori, poi, chiaro, teniamo tutti famiglia, un po' come Renga che dai Timoria è passato a cantare come una Pausini qualunque o peggio mi sento, quando Bennato passò da "Sono solo canzonette", "L'isola che non c'è", "Un giorno credi" alle sciagurate "Notti magiche" e Viva la mamma", ma gli si vuole bene ugualmente....Tornando ai primi due gruppi, ricordo quando mi sentivano ascoltare l'inno sovietico con le parole "Voglio odorare il sapore celeste del ferro Voglio vedere il profumo sanguigno del fuoco Esiste lo so!". Eravamo ancora in epoca "guerra fredda" e in classe ero circondato dai paninari, adolescenti con il vuoto pneumatico nella scatola cranica, venivo guardato con sospetto....Tornando ai Ltifiba, so che molti considerano "17Re" il loro album migliore, in effetti, è pieno di gemme, in particolare, credo che addirittura "Apapaia" sia la mia canzone preferita dei Litfiba, appena sopra "Tex" dell'album successivo. Volevo terminare con una mia osservazione personale: qui su youtube, ho trovato una, credo, rara versione in studio de "La preda", del 1983: forse avrò le orecchie ricoperte da prosciutto, ma in quel video, il basso di Maroccolo che addirittura sovrasta il resto, mi ricorda le sonorità gothic, Bauhaus in particolare...comunque, credo che un basso così in Italia, ai tempi non lo suonasse nessuno.....Una piccola curiosità: a metà degli anni '80, sentii in radio un dj annunciare un gruppo e disse: "Ecco di seguito gli Hitler SS di..." poi ricordo che si bloccò, quasi scioccato per quello che stava leggendo, dopo completò, dicendo "di Fabio Zigante". In effetti ho scoperto anni dopo, che si trattava di un gruppo di Pordenone, post punk o nei dintorni, che in realtà si chiamava "HitlerSS" e secondo Zigante voleva indicare un insieme di persone stupide, con due "s". Nel 1978 si presentarono al festival dell'unità di Pordenone dove non la presero benissimo. PS: ho visto il video, bello anche quello, sulla dark Wave: ma sbaglio io, o mancano, tra questi due video, i "Siouxsie and the Banshes"? Se non altro, per l'influenza che hanno avuto, credo. Ciao.
la lista mi dà l'impressione che questo ragazzo non sappia cosa sia il post punk. non include pil o gang of four o siouxsie, non joy division (!) e include molti album che la stampa snob tipo pitchfork ha sopravvalutato e litfiba è qualcosa che può interessare solo ad alcuni italiani
Non sono certo sempre d'accordo con Scaruffi e la sua visione della storia del rock ma la scheda sui Talking Heads la ritengo una delle migliori, specialmente nella descrizione dettagliata del perché i 3 album che precedono Remain in light siano i veri capolavori della band.
Io non sono per niente d'accordo, l'eclettismo sonoro di remain in light me lo rende superiore ai dischi precedenti (comunque capolavori, soprattutto fear of music e 77)
Marquee Moon si disintegrò letteralmente sul piatto a fine anni 70....tutt'ora un album freschissimo..Tom Verlaine poi è un chitarrista di spessore ...
Ottima puntata di Dischini e in particolare scelte lessicali ed enfatiche di grande effetto. I paragoni tra le chitarre diciamo "nude e belle" di Verlaine e la fioritura delle primule e dei ciliegi è un assoluto tocco di classe. Marquee Moon, del resto, è davvero una pietra angolare di quel decennio e non solo. Bravo come sempre ma più di sempre, Dott. Cale.
I Television hanno fatto un solo album bello (Marquee moon, ovviamente), ma è oggettivamente un capolavoro assoluto! Peccato non si siano mai più ripetuti a quei livelli. Quanto a Eno, sono completamente d'accordo a metà (cit) con te: secondo me ha fatto 4 LP tra il sublime e il molto bello negli anni tra il 73 e il 77: Here come the warm jets, Taking tiger mountain (by strategy), Another green world, Before and after science. Per il resto, detto del suo contributo ai primi due immensi dischi dei Roxy Music, tutto (tutto! Quasi incredibile!) quello che ha fatto dal 1978 in poi (a parte l'album a 4 mani con David Byrne) è mortalmente noioso: dalla sua maledetta sopravvalutatissima musica ambient a tutte quelle altre porcherie con le quali periodicamente ancora frantuma le gonadi al mondo seppur tra gli osanna dei più.
Il disco più sorprendente e catartico dell'epoca fu per me IF I DIE, I DIE dei Virgin Prunes. Colin Newman (Wire, guarda caso) riuscì a transennare la scomposta 'differente forma di bellezza' di un trio punk che accompagnava le performance di teatro malato, dei due cantattori.
mm,uscivano talmente tante cose che è difficile are una classifica..comunque,eliminando gli italiani(per favore,su) gang of four e ACR ci stavano,secondo me..e poi,remain in light penso sia il disco più bello e importante del decennio( e non solo)
