IL “DENTRO E FUORI” È INUTILE! Oltre che dannoso… 

dopo 65 anni di attività equestre durante la quale ho sempre cercato, in vari modi, di capire tutto ciò che mi veniva proposto da istruttori titolati o improvvisati in termini di soluzioni ai vari problemi inerenti la Nostra disciplina, dopo 65 anni di pratica equestre dicevo fa veramente piacere constatare che c'è qualcuno che ha il coraggio di di dire no a certe prassi dannose, oltrechè inutili, per il corretto modo di affrontare il salto ostacoli in tutte le sue componenti, a cominciare dal benessere del cavallo. Ciò premesso non posso che essere daccordo con quanto detto dal nostro collega sull'inutilità e dannosità del dentro e fuori; questo fa parte di una di quelle pratiche equestri che si copiano sol perchè sono state poste in essere da qualcuno, magari anche titolato, copiate perchè fa moda ma senza che se ne comprenda davvero l'utilità. Diceva Mario MAINI, un grande cavaliere del passato, che come Piero d'Inzeo ( aveva vinto 5 volte il Gran Premio di Aquisgrana ) non aveva mai usato la martingala con la forchetta, che per montare bene a cavallo bisogna essere intelligenti. Ecco, in materia di equitazione credo che la verità non la possieda nessuno,ognuno ha la sua verità. Si può non essere daccordo ma non si può dire che al Nostro collega faccia difetto l'intelligenza, no foss'altro perchè ha cercato di dimostrare quanto asserito e su cui mi trova perfettamente daccordo: il " dentro e fuori" irrigidisce i cavallie li mette sulle spalle obbligandoli ad un gesto inutile e dannoso, penso, invece, che sia meglio imparare a metterli bene in equilibrio, allora vedrete se saranno veloci e se sapranno cavarsela in ogni situazione. Complimenti al Nostro collega

Penso che questo giovane cavaliere, come spesso accade tra i giovani, tende ad estremizzare le sue opinioni. Il dentro fuori, per me serve, usato con discrezione e per determinati obiettivi. Serve per il cavaliere a mettere il galoppo corretto, serve al cavallo per la testa e l'agilità mentale, alle velocità di reazioni, rafforzare la spinta delle spalle, oppure ad aprire e chiudere, con attenzione alle battute. Io personalmente preferisco non più di tre elementi bassi, che sviluppano il foot work, non faccio linee lunghe di dentro fuori. Soprattutto per un cavallo di completo che deve arrangiarsi in situazioni non standard, e addirittura deve affrontare dei dentro e fuori a volte in combinazione dei talus a salire,il dentro fuori è sicuramente un esercizi che aiuta a svillupare l'istinto di saltare anche in modo non classico. In fine quindi penso che sia molto utile se non usato esageratamente.

quel giovane signore mi ha fatto ridere...non capisce niente della biomecchanica....mi raccomando di andare studiare bene prima del fare queste affermazione ridicole...e nominarle *Arte del salto*...poveraccio che usa le barriere x insegnare le transizioni....non ho niente da raggiungere....

L'addestramento del cavallo è basato in gran parte sull'esecuzione di movimenti non naturali. E del resto lo stesso avviene negli sport umani, dove il preparatore atletico fa eseguire esercizi che niente hanno a che fare con quello che si fa nella gara vera e propria. Il 'dentro e fuori' - con distanze che vanno da m.2.30 a 3 o più a seconda dell'altezza degli ostacoli, è un esercizio di coordinazione di cavallo e cavaliere, di ginnastica dei muscoli del tronco del cavallo e di velocità di esecuzione nel sollevamento degli anteriore. E forse serve anche a impedire che il cavallo si annoi a saltare barriere a terra.