Il Cimitero Delle Navi: L’ultimo Pontile Dei Giganti 

Újjjjj km

Dalle mie parti ci sono sempre stati cantieri navali sia di costruzione che di demolizione. Veniva recuperato tutto,dal ferro al legno,agli arredamenti.........Nonostante le cose venissero fatte "a norma" il lavoro di smantellamento era molto inquinante e probabilmente meno redditizio rispetto ad altre attività........Il porto oggi si è totalmente modificato, in pratica i "containers" sono dominanti (movimentazione merci). Per quanto riguarda la cantieristica ormai la maggior parte del lavoro riguarda il ricco mercato degli Yacht . Nulla è casuale , tutto è perfettamente pianificato,queste attività sono state volutamente "trasferite" nei paesi poveri dove la mano d'opera non costa nulla,mentre qui si fa quello che "rende"........Si potrebbe parlare anche delle miniere di Coltan in Africa dove grazie al lavoro di semi-schiavitù (anche infantile) vengono estratte materie prime preziosissime a costi ridicoli ............ed utilizzate per produrre smartphone,computer ecc.ecc. venduti in tutto il mondo........ed anche qui nessuno si scandalizza......Sono disegni mondiali ben precisi .

Ciao

@@ludovicodemarco7794 è vero

😂😂😂😂😂😂😂 a tutela di cosa?? Sai tu in quale paese vivi vero? Bene....opzione 1: smontare una nave e allo stesso tempo tutelare lavoratori e sopratutto ambiente in Italia ti costerebbe 10000 volte di più che farlo senza nessuna tutela. Ergo se tu dovessi demolire la tua auto...andresti da uno che facendo tutto a norma ti chiede 9000 euro...o da uno che ti dice dammi 500 euro e parcheggiamela davanti? Opzione 2: in Italia le industrie del nord e del nordest hanno pagato migliaia di euro alla camorra e alla ndrangheta per smaltire i rifiuti, sottraendoli, mandando le navi ad affondare nel mare o in Somalia a scaricare. .. e te credi che in questo paese si possa fare una cosa rispettando lavoro e ambiente? Come a Taranto e nel Sulcis infatti. Senza contare che oggi dove smontano queste navi scariscano tutto a mare...altro che plastica.. .Greta Tumbergh qui gli verrebbe na paresi!

@@robyrp82 comunque diciamo pure che possiamo non solo limitarci all'Italia (dove magari la cosa è più evidente), il fatto che in "certi paesi" si può inquinare, lavorare con pochissime regole, smaltire rifiuti illegalmente,attuare sistemi di lavoro di semi-schiavitù ecc. ecc. Altro non è che il risultato di un piano mondiale ben preciso..........

Si guardiamo tutti il PIL e pensiamo di essere ricchi, il parametro da considerare è il potere d'acquisto locale per unità di moneta, il PPP, per cui alla fine l'operaio del Bangladesh prende più soldi di uno italiano. D'accordo, poi ci sono tutte le faccende di sicurezza ed ambiente eccetera, ma da quel punto di vista (solo quello) sta meglio il bangladeshese.

Un operaio in Italia lavora 8-9 ore (in bangladesh 10-15) ha una famiglia, un appartamento, un' auto, uno smartphone. Con le tasse che paga può godere di sanità, trasporti, giustizia, ordine pubblico, tutela ambientale e quant'altro. Mettiamo in conto anche queste cose quando confrontiamo il costo della vita, grazie.

60€ più, malattia, ferie, pensione, TFR, tredicesima E eventuale quattordicesima.

​@@rossinimauroMa per favore ahahhaah

E' pagata per dire cio' che gli scrivono...

Questa tragedia altro non è che il risultato di disegni ben precisi. Dalle mie parti c'è stata una lunga tradizione di demolizioni navali ed attività correlate e fino a trent'anni fa(circa) questi lavori si facevano (nel rispetto delle leggi), ma per quanto correttamente possa essere svolto ,rimane sempre un lavoro faticoso,malsano,inquinante , pericoloso e di "basso profilo".Con il passare degli anni si è fatto di tutto per chiudere queste lavorazioni e sostituirle con altre molto più redditizie e meno problematiche ( cantieristica degli yacht, movimentazione merci automatizzata, realizzazione di "commesse ricche" come navi militari o da crociera,approdi turistici per "ricconi").Nessuno si sogna nemmeno lontanamente di tornare a fare il lavoro di prima........Le istituzioni stesse hanno fatto pressing per fare "smammare" quei tipi di attività e sostituirle con lavori redditizi , che "elevassero" la qualità della vita e del territorio. Piaccia o meno è così ed è stato fortemente voluto a tutti i livelli secondo la "filosofia" che certi lavori devono farli i paesi "poveri" e noi dobbiamo fare le "eccellenze". State certi che queste tragedie fanno molta impressione,ma chi di noi ,oggi,andrebbe a fare lavori così? Chi vorrebbe che i propri figli andassero a lavorare in miniera o in fonderia? Chi andrebbe nei cunicoli per estrarre il COLTAN per la produzione di computer e smartphone? Purtroppo sono tutte cose conosciute,volute e mantenute tali perché fa molto molto comodo che sia esattamente cosi'.

La costa concordia è stata smaltita a Genova. Non potevano fare diversamente dato il clamore mediatico su di essa: non era accettabile che fosse smaltita ad alang o in Turchia. Però se hanno smaltito la concordia non ci hanno perso quindi probabilmente ci si guadagna anche qui. Forse è proprio vero: nessuno vuole più sporcarsi le mani con questi lavori.

@@acehigh1971 si è così l'hanno demolita a Genova,non avrebbero potuto fare altrimenti, credo che senz'altro ci abbiano guadagnato ma in quel caso non avranno certo avuto problemi di budget. Comunque è un po' un caso a sé. Sono d'accordo con la tua conclusione.

Io penso invece che facendo le cose a dovere potremmo in Italia smaltire le navi, il broblema sono sempre i nostri stupendi politici che non sanno che cosa sia essere un imprenditore, io sono convintissimo che se qualcuno si facesse avanti sarebbe subissato da doveri e obblighi che cambierebbe idea subito, non hanno capito i nostri politici che devono farci lavorare ma non subissarci di problemi.

@@acehigh1971 l'hanno smaltita a Ge perché non era più in grado di navigare, avrebbero dovuto rimorchiarla fino in India, Pakistan o Bagladesh, improponibile. In caso contrario sarebbe finita anche lei su quelle spiagge.