Canfora nelle sue conferenze si rivela sempre un conoscitore delle fonti e della critica storiografica sbalorditivo, poter ascoltare una persona della sua competenza è una privilegio.
Scopriamo che la “doppiezza” , in tempi recenti attribuita a Togliatti, ha un illustre precedente storico. Ma se ci riflettiamo il compito che Augusto si assunse: portare a termine la riforma cesariana dello stato , quindi in senso sostanzialmente monarchico, salvando le forme della Res publica , in sostanza basata sul senato; non poteva non contenere elementi di ambiguità , superabili con una attenta opera di propaganda , utilizzando gli intellettuali - oltre al gladio…. Bisogna dargli atto che l’edificio istituzionale da Lui fondato(una monarchia in forma repubblicana…) resse per due secoli(fino alla anarchia militare a metà del terzo secolo). Tale compromesso conteneva un elemento di debolezza strutturale , intrinseco alla essenza dello stesso, ovvero il meccanismo di successione, non apertamente consistente nella discendenza diretta(come nelle nostre europee monarchie, basate sulla sacertà del “sangue reale”). Una cosa non gli riuscì del tutto: riportare la fedeltà delle legioni dai comandanti allo stato; in realtà dalla morte di Tiberio alla ascesa di Nerone il potere decisorio sarà in sostanza in capo alla guardia pretoriana. Per poi passare direttamente alle legioni con l’ascesa di Vespasiano, che tentò una soluzione apertamente dinastica al problema successorio, anche essa destinata a durata relativamente breve…..la soluzione che durerà più a lungo fu quella successiva: “l’adoptio “ da Nerva a Marco Aurelio , passando per Traiano ed Adriano(quasi un secolo).
Esporre i temi storici come problemi, offrirci le fonti come gli elementi per provare a risolverli, o almeno a ricomporli. Questo è il pregio della divulgazione di Canfora, che non accetta mai, nemmeno sul piano del linguaggio, la scorciatoia di sottovalutare il suo uditorio, banalizzando.
Il professore al minuto tre cita uno storico inglese di cui non riesco a capire il nome. Qualcuno potrebbe cortesemente dirmi di chi si tratta e magari esplicitare il nome del saggio da cui il prof trae quell'interpretazione storica.
Senza togliere assolutamente nulla alla preparazione indiscussa del professore, ma personalmente la sua oratoria non è coinvolgente con un tono monotono piatto e soporifero. Purtroppo non sono riuscito ad arrivare alla fine nonostante l'argomento mi interessasse moltissimo e ritenendo il professore una fonte inestimabile.
Raramente ho ascoltato delle lezioni di storia tanto faziose basate addirittura su "si dice" e dando una interpretazione assolutamente personalistica di fatti accaduti. Mi sarenne piaciuto essere stato li per fare qualche domanda. Scadentissimo
@@superbike727 No, ma giudicare fazioso e scadente uno dei massimi esperti mondiali di storia classica senza tra l'altro uno straccio di prova è francamente ridicolo. A volte è più dignitoso il silenzio.