COMMENTONE DOVE RACCOLGO ERRORI E OBIEZIONI IMPORTANTI: 0. la sigla aveva anche l'audio, mannaggia! 1. --> IMPORTANTE: la deduzione fiscale c'è anche sulla quota versata dal datore di lavoro! Scusate ma dato che il mio, a differenza dei vostri, non mi dà nulla 😞non lo sapevo! AGGIORNO PERTANTO IL FOGLIO 2. Ci sono datori di lavoro che danno più del 5%, me coi***i. Fonte: amico che ho scoperto lavorare per il MIO fondo pensione 3. Aziende con più di 50 dipendenti versano il tfr all'INPS, quindi in caso di fallimento si è più tutelati in questo caso. Inoltre in caso di fallimento esiste un fondo di tutela, che però paga solo dopo che la procedura di fallimento è partita 4. Sotto una certa cifra accumulata (tra gli 80k e i 120k circa, la regola dice "se convertendo il 70% della posizione individuale, si abbia una rendita annua di importo inferiore al 50% dell’assegno sociale") è possibile ottenere tutto il fondo pensione al raggiungimento dell'età pensionabile invece che prenderlo mese per mese. Conviene se investite molto bene o se pensate di vivere meno della media. E' possibile anche chiedere la RITA 5. Forse è il caso di cambiare profilo di rischio a pochi (pochiiii) anni dalla pensione. 6. tolto 10,19% alla RAL quando determino lo scaglione per tenere conto che le tasse si pagano sulla RAL meno I contributi previdenziali obbligatori (sono andato un po' a spanne) 7. sistemata cella B8 che quasi sempre era zero ma avrebbe dovuto avere il segno meno davanti 8. Tolto 0,2% dai rendimenti netti degli investimenti per tenere conto del fatto che il fondo pensione non ha l'imposta di bollo 9. Ci sarebbero da considerare anche che abbassando l'imponibile si alzano le detrazioni da lavoro dipendente, oltre che mi dicono (perché io non la pago) si abbassi addizionale comunale e regionale. Per chi volesse approfondire, segnalo questa tesi (segnalata da Raffaele): www.ilrisparmiotradito.it/storage/app/uploads/public/5db/970/f74/5db970f74fd84931161660.pdf Purtroppo di una decina di anni fa Segnalo inoltre il libro che trovate sul sito Amz: "il killer dei fondi pensione"
Video fantastico... Faccio solo un osservazione sui tempo indeterminato, ormai la percentuale di persone che cambiano datore di lavoro lungo il percorso è alta per cui va fatta attenzione a permanenza stabilità lavorativa (es. Termina il rapporto porto a casa cmq denaro in un momento di vita complesso) e altro dato da attenzionare i fondi di categoria, se cambi CCNL smetti di versare e vai su altro fondo.
Aggiungo un "dettaglio" che ho approfndito anche con il mio HR. Per i Metalmeccanici (non eslcudo possa essere diverso per altre categorie) il calcolo del contirbuto volontario e di quello aziendale, non va fatto sulla RAL ma sul minimo tabellare del proprio livello di appartenenza. Sempre nel mio caso, aderendo invece ad un FPA il calcolo della percentuale viene fatto sulla retribuzione valida ai fini TFR, se, come nel mio caso, si ha qualche elemeno della retribuzione che non concorre al TFR, come ad esempio la mia indennità di reperibilità, va escluso dalla base di calcolo.
Paolo, complimenti per il lavorone. Piccola correzione sulla rendita (art.11 comma 3 d.lgs. 252/2005): fino al 50% puoi sempre scegliere di prenderlo in conto capitale (cash), il restante 50% va in rendita a meno che (con un calcolo astruso) non si verifichi di aver accumulato troppo poco. Diciamo che fino a circa 90.000 € di montante, si può SEMPRE SCEGLIERE DI AVERE TUTTO CASH SENZA RENDITA. E poi c'é il caso della RITA che qualcuno ha già citato (stesso articolo comma 4).
Preciso e puntuale come sempre Paolo. Tu pensa che il mio fondo di categoria hai il profilo aggressivo con solo il 35% di azionario, tant’è che facendo le mie analisi ho fatto il conto che mi conviene rinunciare al contributo volontario del datore di lavoro e aprirmene uno al 100% azionario che ho trovato con Allianz insieme che costa solo lo zero 80% annuo
Bisogna tenere presente che "la percentuale contributo" e "la percentuale contributo azienda" fino al tetto di 5164 euro vanno ad erodere l'imponibile contributivo da dove poi viene calcolato quel famoso 33% (9.19% da parte del lavoratore su cedolino paga e 23.8% da parte aziendale) che va alla Cassa Inps...che fino a prova contraria e' ancora il nostro primo pilastro previdenziale. Per cui oltre a capire la convenienza in se' di lasciare il tfr in azienda o metterlo sul fondo, bisognerebbe poi capire se il risparmio in tasse di quella quota deducibile (fino a 5164 euro) sia maggiore di quel 33% che andrebbe alla cassa inps (e che poi tramite x formule diventera' quota pensione in futuro).
Eccezionale. Ben spiegato, e mettere a disposizione il foglio excel per gli utenti è un servizio di pubblica utilità. Ho molta stima di te. GRAZIE. SUPER!
Comunque sia, è un ginepraio fiscale !!! E sembra fatto apposta nella pratica non per far si che una persona riesca a programmarsi un pilastro pensionistico con saggi e sani criteri finanziari e/o attuariali , ma da una parte fare la transizione del sistema pensionistico - sociale INPS (che è un colabrodo) ad uno "privato o privatistico modello anglosassone" con un archittettura fiscale dove a parte qualche vantaggio fiscale "camuffato" lo Stato si vuol prendere la sua fetta (Kinder) ! Inoltre un mercato del lavoro sempre più spezzettato nel tempo, rende difficile far si che la programmazione pensionistica riesca a sviluppare il suo potenziale nell'arco temporale di 30-40 anni in continui cambiamenti di datori di lavoro rendono laboriose le pratiche di ricongiunzione dei contributi sia Inps che volontari sui fondi Pensione . Meno burocrazia e più concretezza !!! Migliori rendimenti e/o meno contribuzione !!!
Il ginepraio fiscale su questo tema e su tanti altri secondo me è in parte colpa degli italiani che appena togli qualcosina per semplificare il tutto saltano su (anche quelli che il qualcosina non lo prendono) a protestare. Poi il grosso del "lavoro" a far leggi così coi piedi lo fanno i politici
Buongiorno paolo, alcune considerazioni, con il fondo cometa che é il piú grande per i metalmeccanici, il datore di lavoro dà il 2% a fronte di un contributo minimo del 1,2% del lavoratore, quindi non é cosí strano che sia piú alto 😅, poi mi viene da dire che il 3° caso che hai considerato che una persona resti sempre con contratto a tempo determinato per 30 anni é un po' isolato onestamente, vuol dire cambiare lavoro ogni anno visto che con lo stesso datore, dopo un anno di determinato é obbligato a darti l'indeterminato, almeno nel settore privato, da quello che so....
Presente! Dipendente a tempo determinato dal 2011 presso lo stesso datore di lavoro che mi ha offerto un altro contratto fino al 2026 :-) Però hai ragione, alla fine io il mio TFR non lo ho ancora visto e quindi sono ai fini del calcolo un tempo indeterminato. Ho sempre sperato che ritardassero il nuovo contratto di 1 giorno e così incassare un godurioso ammasso di soldi. E' che capita che ci sia chi fa una serie di lavori a tempo determinato per lungo tempo, se il mio datore non avesse avuto bisogno di me io avrei cambiato spesso.
Ecco: se non sai investire, ci vuole il fondo pensione. E poi, pur di togliere il TFR all'azienda ed estorcergli quell'1,55%, avrei fatto qualsiasi cosa 😁
Grazie per il lavoro svolto, è sicuramente un ottimo strumento. Mi pare che quest'analisi non prenda in considerazione i costi dei singoli fondi di previdenza integrativa. Una volta stabilito che il fondo pensione è obbligatorio per un dipendente, ci si trova a scegliere a quale fondo pensione aderire. Il sito COVIP offre una panoramica dei costi riassunti in una percentuale denominata ISC. L'ISC varia di parecchio tra fondi pensione di categoria, aperti o PIP ed il COVIP stesso precisa che una differenza di 1 punto percentuale di ISC può implicare una riduzione del capitale anche del 18%. Io non ne capisco una mazza e sarebbe molto utile avere una spiegazione di questo concetto. Grazie a prescindere.
Buongiorno, ottima analisi. Mi chiedevo se conviene aprire 2 fondi pensione, uno quello negoziale in cui versare TFR + contributo datore + contributo minimo e un fondo aperto che, seppur hanno costi maggiori, hanno comparti molto più rischiosi, fino anche 100% azionario (i migliori sembrano quelli di Amundi e Alianz, considerando costi e % azionaria). Nel fondo pensione aperto si metterebbe contributi per massimizzare fino al massimo deducibile (5k) avendo comunque un rendimento competitivo dato la grossa componente azionaria (in linea di massima il rendimento netto tra quello del fondo e quello fatto da proprio dovrebbe essere simile). Poi a tot anni dalla pensione (ad esempio 5 o 10), quando si vuole un po' ridurre il rischio, si potrebbe chiudere questo secondo fondo per far convergere tutto in uno unico. Cosa ne pensa?
Ciao. Non pensare che il rendimento fatto da te e quello del fondo siano simili, altrimenti non avrei fatto il video. Purtroppo i fondi pensione sono spesso molto costosi e la loro gestione costosa non porta a rendimenti superiori rispetto ad una allocazione completamente passiva fatta senza conoscenze dei mercati. Poi puoi spostare il tipo di allocazione anche durante la vita del fondo, la scelta non è per sempre. Quindi puoi farlo anche avendo un solo fondo. Hai ragione se il tuo fondo di categoria non ammette gestioni aggressive (se vogliamo chiamare in 100% azionario "aggressivo"), se vuoi sfruttare tutta la deduzione e i tuoi investimenti non surclassano il fondo allora conviene. Più che chiudere il smetterei di versare o meglio vederti solo il minimo, giusto per essere sicuro di avere gli anni di contribuzione ai fini della tassa che scende dal 15 al 9
Confermo quanto riportato da qualcun altro in precedenza, ovvero il fondo cometa (metalmeccanici) a fronte di un versamento del dipendente del 1.2% l'azienda versa il 2%. Detto questo, a fronte della deducibilità, a tuo avviso conviene raggiungere i 5164€ utilizzando il fondo di categoria o potrebbe aver senso un secondo fondo integrativo?
Paolo la mia scelta di fare un fondo pensione a soli 6 anni dal previsto pensionamento con versamenti di 5000 euro anni come lo vedi? Sono cosciente che non riesco a maturare una pensione integrativa ma l idea e di sfruttare la deducibilita e fare un gruzzolo. Sono un dipendente statale
Video interessantissimo e completo. Volevo aggiungere: 1. Versando su Fondi Fonte (commercio), il minimo versamenti del dipendente è 0,55% e il datore è obbligato a versare 1,55%, 2. Il tetto massimo accumulato sul fondo pensione che al raggiungimento della pensione ti permette di ritirare il 100% del capitale, si ricava da una formula che dioende dalla pensione sociale. Al momento tale limite si pone intorno ai 80k. Per ora, la legge consente di avere più fondi pensione e conviene fare in modo che singolarmente non raggiungano il limite per il ritiro del 100% del capitale. Quindi, si versa il tfr in uno di essi e poi si versa qualcosa volontariamente negli altri due fondi pensione (io ne ho tre) fino a saturare i 5.164 euro di deducibilità, 3. Recentement ho scoperto che oltre i 5164 euro di deducibilità annui, si possono anche dedurre i bonus aziendali versati direttamente dal datore di lavoro nel fondo pensione, fino a un max di 2k annui, 4. Quanto accantonato nel fondo pensione non è pignorabile, non entra nei calcoli isee, si può lasciare in eredità a chi si vuole e in caso di divorzio, non ruentra nei redditi per il calcolo degli alimenti.
Ciao. dove hai trovato l'indicazione per superare i 5164 euro deducibili annui? io ho solo che concorre a tale importo la parte dipendente, la parte azienda ed eventuali altri versamenti liberali (sto parlando nello specifico di un fondo pensione aperto). Grazied
ciao Paolo e complimenti per la semplicità nell'esposizione dei calcoli e per la tua grande simpatia. C'è però un particolare che non è stato trattato, ovvero quello di ritirare tutto il capitale dal fondo all'atto del pensionamento e siccome la norma dice che:"La possibilità di ricevere totalmente in capitale la somma maturata nel fondo pensione è consentita solo nel caso in cui, convertendo in rendita vitalizia il 70% del montante finale, il risultato risulti inferiore al 50% dell'assegno sociale" sarebbe davvero utile se facessi un foglio di calcolo per capire quanto sia la somma da non superare per avere appunto la possibilità di riprendersi tutto il capitale versato. Grazie per l'attenzione
Grazie per la segnalazione che ho messo nel commento iniziale. Anche il foglio per non montare troppo :-) Pare rischioso perché non sappiamo quanto sarà l'assegno sociale, quanto guadagneranno gli investimenti e soprattutto quali regole saranno in vigore.
Bravo. Ad oggi l'assegno sociale è di 530 euro . Aumenta ogni anno . Se hai 90 k depositati al momento del pensionamento e ti danno il 5% annuo ti danno 4500 annui e quindi 375 al mese . Il 70 % fa 262 euro al mese . Che quindi è minore della metà dell'assegno sociale. È giusto il mio conto ? Quindi puoi richiedere tutti i 90 k . Adisopra di questa cifra al massimo metà cash e poi metà in rendita . Ho capito bene?? Grazie mille
@@PaoloColetti Innanzitutto GRAZIE . Se tu ci fossi stato nel 2000 non avrei perso 13 anni di duro risparmio da operaio e l'eredità di mio padre ( rip ) . Sei molto bravo Paolo , sempre preciso e preparato . Quanto a me ti assicuro che devo sapere bene come funziona il fondo . Mi mancano 10 anni alla pensione ma 20 li ho passati in cantiere con buldozzer ed esplosivo e vorrei anticipare ... Magari con la RITA .... Ho 60 k nel fondo ( 60/40 ) ed è il mio principale risparmio ... Continua cosi !! Ti stimo .
Esiste il rischio che l azienda non versi anche parzialmente quanto dovuto nel fondo pensione quindi vanno fatti dei controlli. Per quanto riguarda versamenti aggiuntivi a fine periodo esiste il rischio di beccarsi un periodo di rendimenti non favorevoli come il 22
Ho fatto un calcolo veloce. Il rendimento annuo degli ultimi 10 anni (2013-2022) di uno dei fondi pensione con il miglior rendimento è del 5% anno. L'MSCI world negli ultimi 10 anni (2013-2022) ha reso il 10% anno. Supponendo di versare 5000 euro sul fondo pensione (con l'agevolazione fiscale) dopo 30 anni al 5% avrei sui 27 mila euro. Nell'altro caso da 5000 euro pagandoci le tasse (senza agevolazione fiscale, aliquota 35%) mi sarebbero rimasti inizialmente 3250 euro ma dopo 30 anni al 10% sarebbero diventati 69 mila euro. Ovviamente l'Msci world non renderà sempre il 10% però la proporzione tra questo indice e il fondo pensione rimarrà suppongo sempre a favore del primo. Quindi meglio investire in proprio 100% azionario pur non servendosi dell'agevolazione fiscale sui 5000euro? O forse ho sbagliato i conti? :)
Mi sembrano molto ottimistici, ma il succo è quello. Si riesce a investire bene e sei giovane e hai un aliquota bassa Allora conviene non aderire al fondo pensione. Altrimenti la differenza di tassazione riesce a compensare I rendimenti maggiori anche per qualche decennio
C'è la possibilità per chi ha fatto anche un solo giorno di lavoro prima del 28/4/1993 di versare un minimo del tfr del 30% e prendere anche il contributo del datore che nel caso del settore legno arredo è del 2.3% con un minimo del lavoratore del 1.3% Inotre i contributi sono sull imponibile inps e non sul ral Nel caso dei 35k l imponibile previdenziale è circa 40k. Il 2.3% dell azienda è poco meno di 1000 euro che non è male. È solo una precisazione Grazie e la seguo sempre con interesse
Prof. Coletti grazie per il video. È sempre gentile e puntuale. Credo che però, nel calcolo dei profitti, vada segnalato che il fondo pensione viene tassato annualmente con aliquote che vanno dal 20% per le azioni al 12,5% per i titoli di stato. Ne esita un blocco costante dell'interesse composto che cambia la convenienza dell'investimento in tempi brevissimi. Già sui 16 anni, con un aliquota del 35%, é più conveniente gestirsi i soldi da soli.. Se ha piacere Le invio un file excel che lo dimostra chiaramente.
@@Haloserie-ij7tg riqualifico e affitto fa pietà suvvia…e poi ha un po’ rotto con lo spam su altri canali, pensi a fare contenuti migliori. Pietro invece è notoriamente uno dei capostipiti dei divulgatori di finanza personale qui su RU-vid Italia.
Per il fondo Cometa il contributo personale e del datore sono calcolati sui minimi contrattuali, per chi ha un superminimo ciò comporta una riduzione di queste quote rispetto al TFR che è calcolato sulla RAL.
corretto, infatti anche per me le formule dell'excel sono da adattare: da calcolare non sulla RAL ma sulla paga base, che puo essere anche il 60% rispetto al lordo mensile
L’aspetto fondamentale è la rendita. Ogni mille euro quanto mi ritorna indietro all’anno? 50 euro? Vuol dire che per riprendere i miei soldi devo vivere 20 anni oltre l’età pensionabile, alle attuali condizioni circa 91 anni… diversamente i mille euro in tasca alla fine del rapporto di lavoro possono essere reinvestiti in modo profittevole e/o lasciati in eredità…. In caso di reversibilità invece la pensione integrativa scende ulteriormente sotto i 50 euro….
Fondo pensione una fregatura legalizzata, io l'ho sottoscritta e la fregatura è servita, pensione 500 euro mensili per cinque anni trattenute 225 euro, con il proposito di restituzione cosa non avvenuta, ora come ora prendo 80 euro, morale la trattenuta è il 95 per cento di trattenute, e questo lo chiamate convenienza????? Una vera e propria fregatura altro che fondo pensione.....
Buongiorno Paolo, molto interessante la tua analisi. Io sono nella categoria indeterminato che non investe bene il capitale dunque dovrei aderire al fondo pensione da quanto hai fatto capire. Ma questo vale anche se mi mancano circa 8-10 anni alla pensione? Cosa mi consigli?
Sì. Avrai il 15% di tassazione invece del 9% ma è un grosso vantaggio rispetto ad aliquote del 38% o del 41% o ad un 30% sul tfr. Non conviene se guadagni poco o se investi veram6alla grande, rendimento da bitcoin. Inoltre siccome avrai poco soldi prenderai tutto all inizio pensione invece di prendere mese per mese.
Anche se mi sono perso un po' (colpa mia) devo dire che sei molto bravo e preciso nelle spiegazioni. Mi scarico il foglio e cerco di "ritrovare la strada" . Complimenti davvero per i suggerimenti e per il foglio che ci lasci a disposizione gratuitamente 👌. Grazie 1000 😍
Ottimo video ed analisi molto interessante, la mia società versa nel fondo pensione il 2,2%. Interessante l'idea negli ultimi anni di aumentare la percentuale personale versata!!!
C'è un'altra quota che si può versare nel fondo pensione ed è deducibile ed è pari a 3000 euro: si tratta della quota welfare ricevuta dall'azienda (è un contributo non economico che si può convertire in cash, e verrà tassato, in buoni, ad esempio benzina, Amazon, etc...oppure versare nel fondo pensione).
L'azienda però deve essere molto generosa per darti €3000 perché A me risulta che se non hai figli al massimo €1000 sono quelli che può dedurre dall'utile aziendale
Io lavoravo in CCB, sino a fine 2022 (tu la conoscerai vivendo in Trentino) ed i bonus erano tre: bonus di 1000 euro per risultati aziendali, bonus di 1000 euro o aumento o promozione per risultati personali e bonus welfare (dipendeva dell'inquadramento, il mio era circa 3700 euro, la quota dei 3000 euro è quella che, per legge, puoi dedurre oltre i circa 5100 già citati)
Una domanda, non è sbagliato considerare un differenziale solo di 1.5% (3.5% -5%) tra rendimento fondo pensione e rendimento con investimento in autonomia? I fondi pensioni chiusi hanno massimo un 60% azionario all'interno, quindi sarebbe un confronto più corretto tra 60% di azionario (coi costi da fondo pensione) e un 100% azionario con il TER di un etf o erro? Non sarebbe quindi più corretto un 3% contro un 6% ad esempio? Grazie
Ogni situazione è differente, Considera che c'è gente che quando investi in autonomia non mette tutto azionario e sono anche parecchi e persone competenti
@@PaoloColetti chiaro! Parlavo nell'ipotetico caso di uno che sa quello che fa e per orizzonte >30 anni mette 100% azionario. Grazie per la risposta ad un video non recente. Buona giornata!!
Ciao Paolo, grazie davvero per questa analisi, utilissima! Mi chiedevo se fosse il caso di considerare una percentuale di aumento RAL naturale nel corso della vita lavorativa. Questa influenzerebbe sia i contributi del dipendente sia del datore del lavoro. Ti ringrazio ancora!
@@PaoloColetti Inps non ti paga solo il TFR, Inps ha un fondo che se il datore di lavoro fallisce ti restituisce anche le ultime 3 mensilità non retribuite, dovresti solo controllare con costanza che la tua "azienda" versi tutto, i contributi li puoi monitorare sul sito dell'Inps dentro "estratto conto contributivo", l' accesso al sito si fa tramite Carta di identità elettronica con lettore cie (è un lettore NFC da15€ acquistabile su aliexpress o Amazon ci appoggi sopra la tua carta di identità elettronica e questo legge i dati in essa contenuti) o spid. I contributi sono versati dal datore mediamente ogni 3 mesi, quindi se accedi adesso dovresti vedere nel tuo estratto conto accrediti o fino a Dicembre 2022 o fino a Gennaio 2023. Se invece manca qualche periodo precedente si fa subito una segnalazione contributiva, sempre sul sito Inps...non può sfuggire niente così e si va in pensione tranquilli, saluti.
Buonasera prof, ottima analisi come sempre. Io forse sono un caso anomalo rispetto alla media, essendo entrato nel mondo del lavoro solo da un anno e con almeno 40 anni alla pensione. Considerando che una volta che si apre un fondo pensione non si può più tornare indietro al TFR in azienda e l'elevata inflazione degli ultimi mesi, ho deciso per il momento di non aprire un fondo pensione, ma di farlo quando l'inflazione tornerà a valori più normali. Pensa che sia una strategia valida? Grazie mille ancora
Controlla che non puoi "spegnere" e iniziare a maturare il TFR, io non sono molto informato su questo. Se non si può, effettivamente è un po' un azzardo iniziare a 40 anni!
@@PaoloColetti bel video, ma confermo che anche nel mio caso puoi entrare nel fondo ma non ne puoi uscire a meno di non cambiare completamente settore (e quindi contratto)
puoi aprire un fondo pensione privato dove non è obbligatorio versare il tfr e acquisire intanto l'anzianità. poi quando sarà ora (cioè sarai disposto a versare il nuovo tfr al fondo) passa a quello di categoria che ha costi molto più bassi, ma puoi sempre lasciare il tfr pregresso in azienda se inflazione alta persiste
Mi son perso un punto prof. Alcuni fondi di categoria hanno costi molto diversi (L’indicatore sintetico di costo). Esempio: Fondo Cometa Crescita 0.11% Fondo Amundi seconda pensione Espansione 0.86% Dove ne ha tenuto conto? Inciderà significativamente?
Se non erro ci sarebbe la possibilità, arrivati ad almeno 5 anni dall'età di pensione da vecchiaia, di richiedere la liquidazione di tutto il capitale a rate tra la data di richiesta e l'età pensionabile (la cosiddetta 'Rita'), se si smette di lavorare. E tassando il capitale al 9% se si è aperto il fondo da abbastanza anni. A mio avviso questa cosa è più vantaggiosa di prendersi la rendita vitalizia perché avevo spulciato le tabelle e mi sembrava che per essere equivalenti (supponendo di reinvestire il capitale) uno dovesse arrivare a vivere fino a circa 92 anni, non 84 che è l'aspettativa di vita media. Altri dicono di aprirsi più fondi ma a me sembra più un "hack" e non sono molto sicuro che qualche legislatore non lo sistemi nei prossimi 30 anni. Sempre che non abbia sbagliato i conti che a questo punto è anche probabile 🙂
è per questo che non mi attira l'idea del fondo pensione,coi loro coefficienti dovrei scampare come Matusalemme solo per riavere il montante...idem coi contributi inps considerando che quando toccherà a me la pensione di vecchiaia sarà probabilmente a 70 anni suonati
Possiamo considerare un vantaggio di mantiene il proprio TFR in azienda, nell'ipotesi che questa sia finanziariamente solida, come "disaster recovery"? Se il lavoratore subisce un licenziamento, quest'ultimo si ritrova una liquidità adeguata per affrontare "serenamente" il periodo di transizione al nuovo lavoro che può comportare anche il trasferimento in un'altra località. Diversamente bisognerebbe allocare una parte del proprio capitale in strumenti finanziariamente poco redditizi per questa eventualità.
Effettivamente sì! Metterlo nel fondo pensione ne snatura il suo scopo di ammortizzatore sociale per chi viene licenziato. Però puoi tirare fuori il 30% per esigenze personali, quindi un po' ce la fai
Il consiglio per tutti è aprire un fondo pensione aperto a spese basse o addirittura assenti il prima possibile, o se si hanno figli aprirlo direttamente ai figli, ci si mette su una cifra simbolica e lo si lascia lì a maturare gli anni, non mi farebbe strano che magari tra 10 o 15 anni per raggiungere il minimo di tassazione lo stato decida di aumentare gli anni di permanenza nel fondo
Ciao tutti. Se ho sempre avuto RAL basse (20-26.000) e non ho mai avuto un fondo pensione, da quest' anno avrò una RAL di 57.000 e mi mancano 22 anni alla pensione. Io non investo I soldi che mi avanzano sul conto corrente, ho un Fondo emergenza sul conto e basta, il resto dello stipendio me lo spendo solitamente tutto durante l anno. Aderiroʻ per la prima volta anche a un Fondo pensione con contributo aziendale del 1,2% Mi conviene fin da subito aumentare la percentuale del mio contributo per recuperare gli anni passati? Portandola magari al 2 o 3% sul percentuale contributo?
Video molto interessante! Andiamo sul punto chiave del video al 18° minuto circa: "spesso vi vengono spacciati benefici fiscali come soldi che rientrano No, la legge dice soltanto che avete degli oneri deducibili quindi pagherete meno tasse rispetto a chi non aderisce al fondo pensione (...l'agevolazione viene calcolata nelle celle C8 e D8)" Forse sto sbagliando io ma proviamo a fare il seguente esempio: Dipendente A -> versa solo il TFR al Fondo pensione (semplifichiamo e togliamo il contributo c/azienda) Dipendente B -> lascia il TFR in azienda Verso a fine dicembre 20xx: Dipendente A -> decide di versare 1.000 nel fondo pensione Dipendente B -> decide di investe 1.000 nel mercato azionario Conguaglio 730 Dipendente A potrà dedurre i 1.000 e di consenguenza a Luglio 20xx+1 riceverà in busta paga circa 350 euro (semplifichiamo il calcolo e teniamo conto dell'aliquota del 35%). Bene, questi 350 euro il dipendente A potrà investirli nel mercato azionario. Di conseguenza: Il dipendente A avrà: + 1.000 nel fondo pensione (che poi saranno tassati al 9%-15% a seconda degli anni d'iscrizione). Semplifichiamo e facciamo 100 euro di tasse + 350 investiti nel mercato azionario = 1.000 - 100 (tasse) + 350 = 1.250 Il dipendente B avrà: + 1.000 nel mercato azionario In conclusione: E' corretto affermare che con le C8 e D8 il dipendente non potrà investire 350 euro ma 350 - 123 = 227 E' sbagliato, in base alla mia opinione, che chi versa a fondo pensione può versare solo 350. Per chi versa a fondo pensione il netto non diminuisce di 350 ma qualcosa di meno. Bene questo qualcosa di meno può essere investito nel mercato azionario. Sto forse sbagiando qualcosa?
Alla fin fine il prospetto excel del video è corretto! Semplicemente nel prospetto excel si riduce l'importo di chi non aderisce al fondo perdendo il rendimento del mercato azionario. Analogo importo si arriva dando la possibilità di chi aderisce al fondo pensione di investire la riduzione Irpef nel mercato azionario.
Buongiorno professore e tutti. In caso di dipendente a tempo indeterminato come mai non conviene poi così tanto versare i 5000€ di deduzione del reddito imponibile? Mi pare dai video di interpretare così… Grazie a chi risponderà
Sarebbe interessante ottimizzare la percentuale da versare per avere il max capitale totale (fondo pensione+investimento personale) avendo 6000€ a disposizione dalla RAL.
io sono un caso "fortunato" forse, perchè io metto il 2% dello stipendio e l'azienda mette il 3%, e il fondo va normalmente meglio del mercato (con punte del 10-12% alcuni anni). Il fondo si chiama Prevaer. Così, ad occhio e croce e senza neanche fare i calcoli, direi che a me conviene. (Ral vicino ai 100.000)
Ottimo video come sempre. Per chi è in regime forfettario e non può sfruttare la deducibilità fiscale pertanto la migliore soluzione è fare un PAC in etf da riversare poi nel fondo pensione all'avvicinarsi di questa? Ringrazio anticipatamente chi mi darà lumi.
Grazie Paolo, mi ero perso questo tuo meraviglioso video ! Recuperato grazie alla live con Ciao Elsa 🤩🤩🤩 p.s. Grazie di avermi risposto alla domanda il live
E vai!!! Ho aderito al Fondo e i tuoi calcoli confermano i miei: ho fatto bene ad aderire al mio Fondo pensione di categoria 🍾🍾🎉🎉🤣🤣. Poi un'altra cosa prof., io distinguo gli investimenti (evidentemente sbagliando) che definisco "puri", attraverso ETF azionari etc., che mi servono e mi serviranno per i mie obiettivi (comprare una montagna di caramelle, mandare i figli a studiare ad Harvard, comprarmi un castello in Francia, etc. fate voi... sbizzarritevi) e il fondo pensione, che dovrebbe servirmi ad integrare la mia pensione pubblica e colmare il gap tra stipendio e pensione. Ecco perché penso che se valuti che il divario tra il tuo ultimo stipendio e la tua pensione pubblica sia minimo, allora chi se frega di una rendita mensile derivante da un fondo pensione (che se non sbaglio ti dovrebbe garantire quella entrata mensile rivalutata anche se arrivi a 100 anni). Poi non penso che sia un gran problema se pensi che tiri le cuoia dopo un anno che vai in pensione, perché i fondi ti chiedono di indicare degli eredi ed eventualmente potresti anche decidere di pagare un pochettino in più per far sì di lasciare la reversibilità ai tuoi eredi. Fermo restando che una volta andato in pensione, come già diceva qualcuno nei commenti, se non hai raggiunto la soglia minima per garantirti una rendita pari all'assegno sociale, allora puoi ritirare tutto in una volta; se invece hai raggiunto quella cifra, puoi ritirare fino al 50%. 🖐
Due appunti: 1) i contributi del datore di lavoro al fondo pensione contribuiscono al raggiungimento del limite di 5.164 euro 2) se il montante è sotto una certa soglia (dipende da alcuni fattori, per un caso medio è poco più di 100k) può essere riscattato cash il 100% al pensionamento. Viceversa, è comunque possibile riscattarne fino al 50% cash al pensionamento.
2. ok, messo nel commentone iniziale 1. Noooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo, perché mi date queste brutte notizie???? Grazie mille, lo metto nel commentone iniziale e aggiorno il foglio appena possibile
@@antonellac.5866 minimo 5 anni di contribuzione a fine carriera e poi si può riscattare il montate se il suo 70% convertito in rendita vitalizia questa non supera il 50% della pensione sociale in vigore. Altro caso è il soggetto affetto da invalidità permanente da cui deriva una riduzione della capacità lavorativa inferiore ad 1/3.(anche questi può ritirare il 100% del montante accumulato).
@@PaoloColetti Non sono sicuro che la correzione introdotta sia corretta. é vero che il contributo datoriale rientra nel limite dei 5164€ deducibili, tuttavia è un'entrata extra! Cioè se la RAL è di 30K e il datore partecipa con il 2%, questo lavoratore in sede di dichiarazione dovrà dichiarare 30,6K (non ne sono super sicuro ma mi aspetto che sia così, altrimenti si ha uno sconto delle tasse "doppio"). Poiché il contributo datoriale è deducibile gli 0,6K non vengono tassati come IRPEF. Quindi a mio parere va considerato nella cella B8 (cioè il caso in cui si versi nel FP), ma non nella cella C8 (caso in cui non si aderisce al FP).
In sostanza, per dipendente nel privato a tempo indeterminato, TFR in fondo pensione + investimento personale ... una via di mezzo 😅 Complimenti davvero per tutti i Suoi video
Salve Prof sono di Cagliari. ho un fondo pensione "valore Pensione" stipulato nel 2006 e dal 2020 ho smesso di versare (totale versato €18500) Prestazione assicurata totale in forma di capitale: ad oggi € 20843. Lei mi consiglia di continuare a versare, di prelevare quello prelevabile o lasciare cosi fino alla scadenza? Lei che farebbe ? Mi aiuti perché non so proprio
Dipende dalla tua situazione. Se il tuo datore di lavoro versa anche lui dei soldi oppure se tu non investiresti quei soldi tutti in azionario, Allora sicuramente il fondo pensionistico conviene. Negli altri casi invece invece bisognerebbe fare i calcoli, ho messo il foglio Excel apposta
Complimenti per la passione e la precisione che ci metti. Io ho investito in 4 fondi pensione diversi per cercare di non superare la soglia legata all''assegno sociale al di sotto della quale si può ritirare tutto il montante maturato.(l'ho spiegata male e me ne scuso in anticipo). L'idea di avere una Rendita mensile è pessima a mio avviso. Nel caso in cui il montate sarà superiore a quella soglia c'è anche la possibilità di ritirare il 30% come anticipazioni anche 1 solo anno prima (tassazione al 23% fissa mi sembra) per poter poi ritirare tutto. Sarei curioso di vedere qualche simulazione in merito
Azzz... ma siete tutti scaltri! Ottima idea, ma non funziona se vivi molto più della media :-) Inoltre se il datore di lavoro contribuisce anche lui poi non hai il suo bonus. Simulazioni.... speravo di aver finito col fondo pensione per sempre :-(
@@PaoloColetti E se invece muori poco dopo la pensione ed hai scelto la Rendita vitalizia hai perso tutti i soldi che hai maturato. Insomma le previsioni sono molto difficili inoltre esistono tanti tipi di Rendita fra cui scegliere, il che rende tutto più complicato.
Guarda che per avere TUTTO il montante subito al pensionamento NON devi superare indicativamente i 90 000 euro . 4 Fondi ''forse '' sono eccessivi ? E l'anzianità di PRIMA iscrizione al Fondo su QUALE Fondo ce l'hai ? Grazie
Buongiorno Paolo e grazie per il tuo lavoro. Nel tuo file indichi come valore dell'inflazione 3%, in realtà la media dal 2007 (se non ricordo male quando è partita la "campagna" dei fondi pensione) è del 1,94%, ma anche considerando gli ultimi 30 anni è del 2,29%, forse per una stima più corretta sarebbe meglio usare 2-2,5% come tasso di inflazione.
Buongiorno, Vinci però il premio pignolazzo dell'anno. non è che posso rifare il video ogni 6 mesi per adeguarlo all'inflazione, mettete voi il numero che vi pare. 😘
Ciao Paolo, nella parte in cui dici che il tfr lo tiene l'impresa per te, a me risulta che se l'azienda ha più di 50 impiegati, non puo tenere il tfr dei dipendenti ma va direttamente al fondo di tesoreria. Ti risulta?
Complimenti come sempre. Una precisazione sul TFR lasciato in una azienda "ballerina" che eventualmente potrebbe fallire. In caso di fallimento il TFR verrebbe interamente rimborsato al dipendente dall Inps, previa insinuazione nella procedura fallimentare tramite un patronato o avvocato di fiducia. Certo, con ulteriori spese e stress psicologico, ma.comunque non si perde.
🤔 Ma se una persona vuole andare in FIRE (con poco early 🤣), tipo andare in pensione a 60/65 anni anzichè 70 e riesce a investire ogni mese in etf/altro che dia lo stesso rendimento dei fondi, conviene lasciare il tfr in azienda sia per liquidità sia per diversificazione (magari il fondo investe negli stessi asset?)
Se hai lo stesso rendimento dei fondi investi male però 😅 Sì, lasciandolo in azienda hai un rendimento non male adesso, sempre che l'inflazione non torni sotto il 2%. Ma non sempre puoi se hai fondo pensione di categoria
A mio avviso non hai calcolato il costo del fondo pensione. Ogni fondo pensione ha un costo diverso. Ad esempio Allinanz Linea Azionaria ha un costo del 0,8% annuo, Cometa circa dello 0,11%, Fonte circa 0,20%. Queste differenza sul lungo periodo si sente.
Sono già dedotti dal rendimento netto. Se ben rammento anche per legge devono pubblicare il rendimento al netto dei costi. Fossero ETF varrabbe la pena considerarli a parte, però considerando che i gestori ci smanettano a loro discrezione alla fine finiscono nel grande calderone dell'inefficienza (o dell'efficienza) di una gestione attiva
Di quello ne tengo conto in tutto il conteggio che faccio, non fa parte del rendimento del fondo. In pratica nel conteggio chi fa il fondo investe molto di più mento e chi non lo fa può investire di meno perché gli viene tassato subito
Sono detentore di due fondi pensione “aperti” ma entrambi sponsorizzati dalle aziende per cui ho lavorato. Sul primo ho iniziato a versare circa 35 anni fa piccole cifre quando per l’azienda non vi era obbligo di integrazione. Dopo 10 anni di anzianità si sono aggiunti i contributi aziendali. Inizialmente non c’era la possibilità di scelta del profilo di investimento, che era puramente assicurativo e così ho mantenuto fino ad oggi (da ignorante in materia di investimenti). Al momento ho un montante di 130k. Cambiando azienda 9 anni fa iniziai a versare su un altro fondo e scelsi un profilo a rischio medio. L’anno scorso ho perso circa un 10% del capitale ma vedo che sta recuperando rapidamente. Montante attuale circa 90k e arriverà sui 100k ad inizio 2024 quando conto di ritirarmi. Il consulente di questo fondo durante un intervento per illustrare i prodotti suggeriva correttamente (ora l’ho capito pure io!) di scegliere un profilo ad alto rischio (alias tutto azionario) per i giovani neoassunti, e di convertirlo a basso rischio (profilo “TFR” con capitale garantito ma rendita praticamente nulla) a ridosso della pensione. Tra qualche mese dovrò prendere due scelte, per le quali chiedo un consiglio tecnico: Ho scoperto che per beneficiare appieno della riduzione fiscale (irpef al 9%) occorre scegliere un solo fondo che acquisirà l’anzianità complessiva. Io avrei preferito mantenerne due con profili di rischio differenti. Quale scegliere e con quale profilo? Entrambi i fondi hanno costi di gestione che mi sembrano simili, considerando che sono oggetto di convenzioni aziendali. Input utile per l’analisi: se non ho sbagliato i conti e se l’inflazione futura non mi stronca la pensione, spero di non dover attingere a questo capitale (230k complessivi) per diversi anni. Mi dispiacerebbe quindi veder erodere dall’inflazione il frutto dei miei risparmi. Quindi sarei tentato di scegliere come minimo un profilo di rischio medio, che posso modificare in qualunque momento. Aggiungo una ulteriore mezza opzione: prelevo una parte consistente del capitale e la reinvesto. Ma il nuovo investimento dovrà essere sostanzialmente obbligazionario, perché con buona probabilità dopo una decina di anni potrei aver necessità di una parte di capitale (o di rendita nel caso decida quella opzione). Insomma, sono un po' confuso. Ogni indicazione sui corretti criteri di scelta è gradito 😊
Ciao Paolo, innanzi tutto ottimo video come sempre, unico appunto: perché non hai considerato, nel caso di adesione al fondo, la parte corrispondente alla deduzione come soldi che mi stanno in tasca? ok che non è un pagamento ma comunque quei soldi io posso investirli autonomamente è ottenere quel 5% netto. Messa come ipotesi che quei soldi vengono investiti ovviamente, poi è corretto se uno decide di spenderli
Perché 1. è indifferente considerarli soldi che tu investi oppure soldi che l'altro te stesso non investe :-) 2. tecnicamente sono soldi che non paghi di tasse, non soldi che ti entrano. Cioè quando paghi il fondo pensione tu hai un abbassamento dello stipendio, non un aumento dovuto a quei soldi. Semmai un minor abbassamento
@@PaoloColetti 1. Credo sia differente perché se li spendo in beni di consumo è una cosa, investirli in ottica di guadagni futuri un'altra. 2. Vero non sono soldi che non mi entrano, ma concettualmente, dato che sono una mancata spesa, il mio patrimonio è maggiore, quindi quel potere di acquisto posso impiegarlo in investimenti, cosa che negli altri casi non mi è possibile fare. Nel rispetto di questo scenario il fondo pensione ha rendimenti incredibili... ripeto questa è la condizione in cui decido di tenere il potere d'acquisto costante. Se poi ho capito male qualche passaggio mi scuso 😅
Il guadagno lo hai l'anno dopo, quando fai la dichiarazione dei redditi e ai fini irpef paghi almeno 1187 euro in meno di tasse (se rientri interamente nella fascia 23%... altrimenti potrebbero essere pure di più). Non è un'entrata effettiva ma una minor uscita in termini di imposta sul reddito
@@baldoo97 anche secondo me è come dici, nel senso che se deduco 5k all'anno, poi l'anno dopo mi ritornano 2k piu o meno che posso rimettere dentro nel fondo o metterli nell'azionario. tipo anno Zero metto 5k, poi ogni anno successivo metto solo 3k perche 2k mi tornano sempre vi torna?
Buongiorno. Quando possibile e se di suo interesse, potrebbe analizzare il nuovo Buono sulozione futuro di poste italiane, che garantisce una rendita dai 65 aglo 80 anni ? La ringrazio.
Ottimo video (as usual). Domanda: al minuto 18:04 spieghi che i benefici fiscali non sono soldi che entrano. Quindi dici che paghiamo meno tasse (ovvero nel 730 ci vengono girati i soldi). Ma "in soldoni", se uno aderisce al fondo pensione alla fine dell'anno spende meno soldi in tasse, corretto? Tu ne tieni conto col fatto che nelle celle C8 e D8 metti i valori come uscite per chi non mette i soldi nel fondo pensione, è così? Te dici che "non sono soldi che vi entrano", quindi sarebbe corretto dire che sono "soldi delle tasse che vi vengono restituiti se fate il fondo pensione", giusto? Complimenti ancora - ormai puntiamo ai 50mila iscritti!!
RU-vid mi ha appena mandato SULLA FIDUCIA la targa dei 100mila iscritti :-) Sì, esattamente, ne tengo conto così. In soldoni il datore di lavoro versa al fondo pensione facciamo 5k, poi ti toglie quei 5k dal lordo e qui saresti a posto. Spesso però si sbaglia (oppure tu non gli hai detto che hai versato per conto tuo 5k) e ti fa pagare le tasse su qui 5k che poi ti ritornano coi conti del 730.
Ciao Paolo, per un dipendente indeterminato invece, un confrontro tra: - verso solo il TFR nel Fondo Pensione ed investo i 5k lordi deducibili in etf azionari - verso TFR + 5k deducibili nel Fondo Pensione hai avuto modo di analizzarlo?
non puoi farlo, penso che un minimo minimo devi versarlo nel fondo pensione. Basta che prendi il foglio Excel e indichi come percentuale che versi nel fondo pensione il minimo che il fondo pensione permette. Poi confronti "fondo pensione" con "non fondo indeterminato"
Si ci sono alcuni fondi pensione che ti permettono di non versare nulla o quasi (es. 0.01%), tuttavia per darti una risposta è necessario sapere il tuo imponibile irpef perché in base a quello tu paghi le tasse, infatti se ricadi su uno scaglione alto (es. 43%) sicuramente è molto più conveniente il fondo pensione rispetto a se ricadi in uno scaglione basso (es. 23%)
Ho 31 anni, ho aperto il fondo pensione a 20 anni, quando nemmeno veniva pubblicizzato. Sono curiosissimo di sapere come andrà a finire. Fatto sta che fra tfr, versamenti volontari e gran parte del welfare che percepisco si è creata una massa tale che occupa metà torta. La considero la parte del portafoglio intoccabile. Gran video, grazie.
Bella analisi ma manca un ulteriore punto negativo dei fondi pensione. Ovvero quello che ci si deve fidare che le aliquote agevolate rimarranno tali a distanza di 30 o più anni 😂 altrimenti i rendimenti netti saranno molto più bassi di quanto stimato
Un bel lavoro, complimenti. C'è però credo una imprecisione: calcoli la tassazione sulla RAL mentre va calcolata sull'Imponibile Irpef. Per calcolare l'imponibile Irpef occorre prima dedurre i contributi versati dal lavoratore all'INPS (9,19% + 1% di contributo IVS sulla parte eventualmente eccedente la prima fascia di retribuzione pensionabile, nel 2023 pari a € € 52.190,00). Una RAL di 30.000 viene ad esempio a corrispondere ad un Imponibile Irpef inferiore a € 28mila, quindi lo scaglione da applicare è più basso di quello estratto nel foglio di calcolo. (In realtà, possono poi concorrere a ridurre l'imponibile Irpef proprio i versamenti alla previdenza - ma questo è ciò che il tuo foglio va a calcolare - ed i versamenti a fondi/casse/polizze di assistenza sanitaria)
Grazie a te e alle altre persone che me lo hanno segnalato. Aggiorno il foglio. Gli scaglioni saranno sempre una approssimazione purtroppo, anche perché c'è gente che passa di scaglione con il contributo mentre io lo considero sempre in quello più alto. A spanne farò quindi il calcolo degli scaglioni su 10,19% più bassi
Ottimo video ma soprattutto ottimo excel per fare le simulazioni. Segnalo un errore nel calcolo aliquota media TFR, per correggerlo basta mettere il divisore finale tra parentesi nella cella L16 - da L2*(100%-10,19%) a (L2*(100%-10,19%)) che sottostima l'aliquota specie per i redditi più alti .
Ti ho conosciuto con questo video e sono rimasto scioccato dalla mole di dati! ottimo lavoro. Io sto utilizzando il fondo pensione. Noto che hai messo un rendimento medio del 3.5%. il mio fondo mi fa scegliere tra 3 comparti. Garantito Bilanciato e Dinamico. Io visto l'arco temporale aihme oltre i 15 anni ho scelto il dinamico e incrocio le dita...ma da quello che ho capito se uno scegliesse il garantito che in pratica prevede rendimenti quasi nulli non conviene assolutamente. Eppure la maggior parte dei colleghi vedo che scelgono quello perche "sai non voglio perdere soldi". P.S il comparto dinamico nel 2022 ha fatto il -11! Zio bonO!
Effettivamente il loro problema principale sono costi alti e gestione non ottimale. I tuoi colleghi puntano sono al risparmio fiscale, cioè non pagare tasse ora e pagarle dopo al 9%. Se una persona non sa investire soldi propri (cioè metti 0 il tuo rendimento), anche così è più conveniente che non farlo 😬
@@PaoloColetti beh il mio non è altissimo come costo gestionale..sul dinamico c'è uno 0.25% annuo.. costa come un etf . Il garantito sei sui 0.60. cmq si per chi non sa investire per me è ottimo e per quel mi riguarda tra sgravi fiscali e contributo datore di lavoro è da fare.
I motivi per non farlo sono: - il datore di lavoro non ti dà alcun contrubuto - mancano tanti anni alla pensione E sai investire bene Se sussistono entrambi allora valuterei la possibilità di non farlo o di entrarci solo con il minimo minimo per accumulare anni (abbassano la tassazione). Altrimenti dalle simulazioni il vantaggio fiscale è tanto tanto
Scusi con l'inflazione del 2022 e penso anche del 2023 e visto il rendimento del mercato azionario per le stesse date ( anche 2023 ipotesi) si può affermare che il tfr in azienda ha reso di più ?
bye bye.... baby..... Lo ho detto in tutti i video in cui parlo di BTP Italia e magari lo ribadiamo nella live della prossima settimana. E' estremamente improbabile il fallimento, piuttosto mettono una patrimoniale. Dovesse succedere sarebbe come quello della Grecia, cioè alcuni bond vengono ridotti, non ci sarebbe un mancato pagamento totale.
Grande analisi, i suoi video di analisi finanziaria reale e numerica, era ciò che mancava su youtube. Ma professore mi perdoni, non trovo un video su come è meglio/piu sicuro, acquistare criptovalute, volendo approcciarsi, con quale piattaforma è preferibile che non rischi di scomparire nei prossimi 50 anni?
molto banalmente non devi affidarti ad una piattaforma. Le compri più o meno dove ti pare e poi le trasferisci su un wallet personale. Oppure, se non vuoi rogne fiscali, compri un ETN basato sulle crypto
@@filippo4825 con un bel TER di 2%.... poco per i guadagni che ha bitcoin e secondo me poco per le rogne fiscali che eviti. Io amo il wallet software, anzi ogni tanto lo disinstallo e tengo solo le 12 parole!
Commetto un errore dicendo che nei conti mancano i costi del fondo pensione relativi alla sua gestione, che ci vengono scalati da parte di chi ce lo gestisce? Grazie.
Ma quando hai parlato della salute, ok è chiaro che i soldi il fondo te li dà una volta raggiunta la pensione, mese per mese e non tutti in una volta, però se uno dovesse lasciarci le penne quasi subito, tutti i soldi non svaniscono nel nulla, giusto? Vanno subito agli eredi? Anche a loro mese per mese o?
Se decedi prima dell'età pensionabile sì. Se decedi dopo, dipende dal fondo e dalla tua scelta. Cito da un sito "avrà l’opportunità di valutare come assicurare al meglio l’erogazione della rendita in caso di suo decesso, scegliendo tra le varie opzioni rese disponibili dal proprio fondo pensione. Le tipologie di rendita che consentono di tutelare i superstiti sono: la rendita reversibile, la rendita certa per un numero prestabilito di anni, e la rendita con restituzione del capitale residuo a uno o più beneficiari." Chiaramente scegliendo queste opzioni sarai più penalizzato rispetto alla opzione in cui incassi solo tu e basta in caso di decesso.
Grazie professore per la lezione che ci offre e per la chiarezza. Mi permetto una considerazione: tra le tante incertezze (inflazione, rendimenti, ecc...) ce n'è una che a mio parere ci deve accompagnare nella scelta se investire o no nel fondo pensione. Sto parlando dell'incertezza della durata della vita. Il fondo pensione, come ha ben spiegato lei, eroga una rendita, non un capitale. Se la mia vita si conclude un mese dopo il pensionamento ho perso praticamente tutto (in primis ho perso la vita). Il vero rischio che il fondo pensione mi copre è il rischio lunga vita e la necessità di una sua sostenibilità in qualunque momento fino alla fine. Se campo fino a 110 anni la rendita mi accompagnerà sempre erogando ben oltre quello che ho maturato. Concludendo: la mia scelta è di versare nel fondo pensione quello che mi serve per avere una rendita, che unita alla pensione INPS, mi serve per garantire una vecchiaia dignitosa indipendentemente dalla durata. Il resto me lo investo per i fatti miei.
Ma sei sicuro sia così? Io penso che se superi l'aspettativa di vita e incassi il 100% del montante, il fondo smette di erogare. Non penso funzioni la "scommessa" di vivere oltre l'aspettativa di vita media..
Diciamo che il fondo pensione non è mai una scelta sbagliata, come lo è una polizza vita (quando non ti serve una vera assicurazione sulla vita) o un etf obbligazionario (quando ti servono tutti i soldi entro qualche anno). Quindi male non può andare sui 15 anni.
Ma in teoria il guadagno di chi si é messo in tasca i soldi e li investe al 5% netto non dovrebbe essere più alto? Perché ha un rendimento lordo più alto e alla fine dei 30 anni paga le tasse sulle plusvalenze. Ad esempio se ho un 5% di rendimento netto avrei circa il 6,75% di rendimento lordo per 30 anni e alla fine di questi pago le tasse. Il risultato é sensibilmente maggiore rispetto ad investire il capitale al 5% per 30 anni.
Vero, c’è Il vantaggio rispetto alla tassazione del fondo pensione, dato che viene tassato soltanto al disinvestimento. È però difficile da determinare perché è molto difficile tenere degli investimenti per 30 anni. Io stesso fatico ad avere investimenti più vecchi di 10 anni perché capita sempre qualcosa di strano, che sia la liquidazione di un etf oppure il delisting di una azione con la scadenza di una obbligazione. Direi che è la cosa più semplice è aumentare di un pochino il rendimento dei propri investimenti
Ciao a tutti, non ho capito bene dopo quanto tempo conviene aumentare nettamente la quota di contribuzione al fondo, nel mio caso per esempio io starò dentro circa 35 anni, tra quanto mi converrebbe aumentare a un ipotetico 15%? Grazie.
Una domanda. Il rendimento fondo pensione netto e il rendimento personale netto che hai usato li intendi in termini nominali o reali? Per le cifre che hai usato credo abbia senso considerarli reali, cioè rendimenti al netto dell’inflazione (il famoso 7% annuo composto del sp500 total return è reale). In questo caso, il rendimento reale del TFR dovrebbe essere 1,5%-0,25*inflazione. Ciò serve per una corretta comparazione nella quale gli altri rendimenti presi in esame sono reali. Il tfr rende 1,5% nominali, ma non riesce a stare al passo dell’inflazione perché la recupera solo in parte (75%). Ricapitolando, se consideri il rendimento reale netto del fondo pensione pari a 3,5% e il rendimento reale netto personale pari al 5%, con l’inflazione al 3% il rendimento reale del TFR sarebbe 0,75%.
Intendo nominali. La tua analisi è giusta, però l'inflazione colpisce tutto in egual misura: investimenti personali, investimenti del fondo e TFR in azienda. Tutto uguale. Chiaramente facendo tutto in termini nominali non ti dice quanti soldi avrai in futuro effettivamente. Ma è impossibile fare una analisi seria usando l'inflazione a 20-40 anni perché si tratta veramente di sparare numeri a caso: se mi avessi chiesto nel 2000 quanto sarebbe stata l'inflazione nel 2020 avrei detto 5%.... e nel 2020 quanto sarebbe stata nel 2023 avrei detto 2%.