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Sponsor azzeccato! Tra l'altro per prodotto "vegano" si intende che la sua produzione ha causato la minor sofferenza possibile agli animali. L'homo sapiens sapiens è un animale, quindi un prodotto come il cacao, le banane o l'avocado, se lavorato da schiavi minorenni non è affatto vegano, nonostante sia vegetale. Il discorso si estende anche all'utilizzo di pesticidi ad ampio spettro che sterminano tutti gli insetti indiscriminatamente, producendo sofferenza facilmente evitabile. Quindi "vegano", teoricamente, implica anche fair-trade, equo-solidale, biologico ed ecosostenibile (se si sbilancia l'ecosistema si estinguono intere specie). È questa la differenza tra vegan e plant-based. Inoltre, la riduzione al minimo della sofferenza dovrebbe includere anche gli altri regni come funghi e piante. Ma almeno riducendo la sofferenza animale generalmente si favorisce l'ecosistema per intero, in più ci viene più facile provare più empatia per qualcosa che assomiglia di più a noi. Evolvendo impariamo ad estendere la portata della nostra empatia come esseri umani. Non solo a chi è diverso per ideali, colore della pelle o identità sessuale, ma anche innanzitutto agli altri primati e almeno agli altri mammiferi. A questo punto mi sento di dire che chi non vede un'altra coscienza neanche quando guarda negli occhi una scimmia, un cane, una mucca, un felino, un delfino, un cavallo ecc. è egocentrico e presuntuoso. Molti mammiferi a loro volta si rivedono in noi, ci riconoscono. Infatti mi sembra così anacronistico che ci sia un genocidio di principalmente maiali e mucche (e polli e pesci) ogni giorno. È la magnitudine di questo sterminio che mi preoccupa (e che sta direttamente contribuendo a riscaldamento globale e disboscamento). La verità è che ormai non ci serve alimentarci così, è eccessivo e ridicolo.
Grazie per aver fatto questo video, è una situazione davvero tragica. Volevo solo lasciare questo commento per dare un po’ di speranza a chi fosse interessato. Io lavoro per un’azienda olandese che produce cioccolato con lo scopo di eliminare lo sfruttamento nella catena di approvvigionamento del cioccolato, pagando un premium sulle fave di cioccolato direttamente alle cooperative di coltivatori ivoriani e ghanesi che compensa la differenza tra il minimum living income e il costo istituzionale delle fave. Inoltre devolviamo una parte dei nostri introiti per progetti di conservazione ambientale e di istruzione dei bambini figli degli agricoltori. Personalmente non mi occupo assolutamente di comunicazione, ma sono orgogliosa di fare parte di questo progetto, quindi volevo condividere la mia esperienza e lasciare una nota positiva :)
Se qualcuno dovesse essere interessato l’azienda si chiama Tony’s Chocolonely, purtroppo in Italia è disponibile solo in alcuni negozi di dolciumi particolari
L'ho mangato in Belgio e per essere una produzione comunque di fatto industriale me lo ricordo buono :) in Italia abbiamo anche diversi produttori più o meno piccoli che comprano cacao di qualità direttamente dai produttori saltando intermediari e pagandoli il giusto. Ovvio che la qualità costa, ma a quel punto il consiglio è sempre quello: comprare di meno ma comprare meglio. Il cioccolato di bassa qualità è carico di zuccheri ultraraffinati ti fa solo voglia di mangiarne sempre più; Il cioccolato di qualità è appagante e ti lascia soddisfatto anche dopo un solo quadratino, come dovrebbe essere.
@@cochazza anche io lavoro nel cioccolato, parlare di “raffinazione” in questo campo è un pregio. Nel senso che un processo fondamentale che definisce la qualità del cioccolato è proprio chiamato “Raffinazione”, che consiste nel ridurre l’impasto che lo compone (zucchero, burro di cacao e cacao in polvere) in una polvere molto fine, parliamo di 18-24 micron, per poi essere ulteriormente lavorato con altra aggiunta di burro di cacao. La produzione del cioccolato richiede macchinari molto grandi e che consumano molta energia, quindi non si può di fatto uscire dalla sfera “industriale”. Tutti o quasi i prodotti ottenuti tramite altri processi più “artigianali” non garantiscono un prodotto di qualità per quanto riguarda il sapore, la granulometria, la viscosità e la presenza di tutti i vari aromi che invece si sviluppano all’interno di macchinari industriali nati per questo scopo.
Piccola correzione: la capitale della Costa d'Avorio, da ormai 40 anni, è stata trasferita a Yamoussoukro. Per il resto, ottimo reportage come sempre... Mi chiedo se il cioccolato dell'Ecuador sia anch'esso oggetto di sfruttamento esagerato di territorio e lavoratori
Sarebbe bello se per la serie del cibo parlassi anche del caffè e magari riuscissi a coinvolgere James Hoffman. Il caffè soffre di dinamiche simili al cacao
Che schifo però, i nostri politici che fanno i buonisti e poi le multinazionali davanti alle quali si inginocchiano non trovano nessuna opposizione. Mi risulta che funziona così anche per le terre rare dalle quali si estrae il litio per le batterie delle auto elettriche. Anche questo argomento meriterebbe un video, grazie.
E meriterebbe un video anche le centinaia di migliaia di posti di lavoro che vengono prodotti da queste grosse aziende, che danno un reddito a centinaia di migliaia di famiglie in Europa, e che ci permettono di avere il livello di vita che abbiamo... Sempre pronti a sparare , però volete le multinazionali etiche, che fanno le ONG? ok, cominciamo a rinunciare a telefonini, tv, viaggi, ristoranti, internet... perché non possiamo permetterceli... andiamo a fare l'orticello e mangiamo verdura e conserve scaldando le case a legna... fare i moralisti con la pancia piena sparando addosso a chi produce il benessere che abbiamo è veramente ipocrita... salvo poi protestare quando ci viene chiesto di rinunciare anche solo ad un po' del nostro benessere... che stucchevole ipocrisia...
@@ForzaCantu79 non si tratta di fare i moralisti ma semplicemente di essere informati riguardo ciò che mangiamo o che utilizziamo. Anche io so che il mio telefono potrebbe essere stato fatto da un bambino da qualche parte del mondo ma non per questo lo butterò via e andrò a vivere in mezzo ad una foresta. Si sa che queste aziende danno anche lavoro e molti e ciò è assolutamente positivo, nessuno se ne sta lamentando. Ma come ogni cosa ci sono degli aspetti positivi e negativi che è bene conoscere. Dopo questo video per esempio, continuerò a mangiare cioccolata quando ne avrò voglia, non è che perché è fatta dai bambini in africa allora la schifo all'improvviso
@@ForzaCantu79 noi vediamo le cose sempre da un punto di vista egoistico, occidentale, il fatto che le multinazionali creino posti di lavoro retribuiti decentemente nel nostro paese è vero come è vero che vanno a sfruttare forza lavoro a basso costo senza diritti nei paesi poveri, oppure dobbiamo coprirci gli occhi? Questa sarebbe la vera ipocrisia.
@@unknwnXII Il tuo ragionamento ci sta, ma allora non usciamo con Commenti tipo "Che schifo i politici inginocchiati alle multinazionali senza scrupoli..." Conoscere la realtà è sempre bene, fare i moralisti con la pancia piena no. Il mio commento infatti non è al video, ma al commento sul video dell'utente sopra.
Complimenti al team di NovaLectio per il video! Ho letto alcuni commenti che portano pseudo-argomentazioni estremiste (come rinunciare ad auto, tv, cellulari, andare vivere in una foresta, eccetera), insomma le solite baggianate. Si tratta di false dicotomie, in cui c'è a monte il presupposto "o tutto o niente" ("o bianco o nero"), e sono cieche a qualunque via di mezzo (tra l'andare a vivere in una foresta e lo sfruttamento spregiudicato c'è tutto uno spettro di opzioni possibili). La situazione attuale (con il cioccolato, ma anche in altri casi) è una delle (tante) colpe dell'Occidente (un'amara verità, appunto), sulla quale riflettere e quindi cercare di migliorarla - il primo passo per il cambiamento è sempre la consapevolezza.
basta informarsi e fare una spesa responsabile associata a uno stile di vita adeguato come una dieta a base vegetale, d'altronde sono i paesi più ricchi a inquinare di più, siamo tutti consumatori.
@@foruncolo74 Concordo, ma non può essere solo quello. Servono anche cambiamenti legali-economici, alcuni esempi: si potrebbero introdurre agevolazioni economiche per gli agricoltori che coltivano in modo sostenibile, il cosiddetto "biologico" (quelli veri), creare spazi per favorire la compra-vendita a km 0, introdurre sanzioni per chi inquina (più inquini, più paghi), in modo da rendere non-competitivi i prodotti frutto di grande inquinamento, bandire la vendita di prodotti frutto di sfruttamento minorile, avendo filiera controllata approfonditamente, favorire di più il Made In Italy (e così riduciamo l'inquinamento dovuto a lunghi e costosi trasporti marittimi), eccetera. Insomma, le idee non mancano, il discorso, come sempre, si riduce alla volontà politica di implementarle e controllare che l'esecuzione rispetti elevati standard - di buone idee implementate male (cosa, purtroppo, tipica "all'italiana"), infatti, non ce ne facciamo nulla.
@@QuantumMechanicYT prima agisci come consumatore e poi quando il mercato inizierà a cambiare (se non c'è domanda per certi prodotti, non c'è offerta) di pari passo le istituzioni se ne renderanno conto, se invece non cambi e aspetti la politica non cambierà nulla, i trasporti incidono molto meno del prodotto in se, il chilometro 0 conta poco, come ho già scritto qui su un altro commento ti suggerisco di approfondire il tema scrivendo su Google "You want to reduce the carbon footprint of your food? Focus on what you eat, not whether your food is local".
@@foruncolo74 forse non vuoi sapere che i paesi più inquinanti al mondo sono quelli più poveri e ancora di più quelli in via di sviluppo, soprattutto se sovraffollati. In buona parte del mondo non esiste nemmeno la concezione di ecologia e non esiste alcuna legge di tutela ambientale.
Si salva solo Altromercato (e forse altre piccole realtà che non conosco), Fairtrade è un'immensa presa per i fondelli, hanno fatto un'ottima puntata di Report a riguardo.
Ah beh, cacao, tè, caffè possono essere coltivate solo nella fascia del nostro pianeta che va dal tropico del cancro al tropico del capricorno , quindi escludendo le zone coperte dai mari lo spazio è limitato.Piu richiesta di queste materie significa più necessità di aumentare la produzione. La chimica può sicuramente dare una mano creando surrogati con quel sapore. A pensarci bene ,per consumarli poi si aggiunge zucchero che costa " poco" , se costasse molto crollerebbe anche il consumo di cioccolato, caffè e tè. Tirando i fili ci si accorge che il tutto è sotto il controllo di pochi , sempre i "soliti" padroni che ci vendono semi, pesticidi,concimi, poi per chiudere il cerchio ci vendono le medicine per curarci. Una " O " con un bicchiere
C'è anche il modo di consumare cioccolata di ottima qualità prodotta da "industrie" piccole o piccolissime che si specializzano e vanno a prendersi la materia prima in loco senza passare dalle multinazionali. Costa di più (ma non poi così tanto di più, secondo me) ed è molto più buona. Il che non è un vero problema, se ci si limta all'appropriato saltuario consumo di questo ottimo cibo. (Ce n'è un esempio abbastanza noto, visto che la conosco anche io che consumo pochissima cioccolata, non lontano da Prato, a Pontedera... Non dico il nome per non fare pubblicità esplicita.) Grazie dei video!
Una lista di quelli buoni tra produzioni più o meno artigianali... Piemonte: Guido Castagna Lombardia: Amaro (di Marco Colzani) Emilia-Romagna: Gardini, meritevole anche Majani ma più commerciale (basta evitare i cremini FIAT per carità XD) Toscana: Amedei, Slitti, consigliatissimo Catinari per chi sta dalle parti di Pistoia, volendo anche Stainer ma secondo me sa la tira un po' Lazio: SAID Campania: menzione di merito Gay Odin ma siamo sul commerciale andante Puglia: Maglio Sicilia: Nacrè per un modica buono che non sembri di addentare una zolletta di zucchero e basta E sempre per chi è in Piemonte o comunque abbastanza vicino a Torino... andate a visitare il negozio di Chocolate 7 se volete entrare in un universo parallelo che non avreste mai immaginato potesse esistere :Q___
Questo video mi colpisce molto direttamente, in quanto discreto consumatore di cioccolato. Però, se trovassi un prodotto solidale e pure se costasse di più, non mi sembrerebbe iniquo ...
Altromercato ha i suoi negozi dedicati e molti suoi prodotti si trovano in alcuni supermercati, evita i prodotti Fairtrade oltre ovviamente alle grandi marche come Nestlé e Ferrero.
Ho fatto una vacanza straordinaria i Madagascar. Ho avuto modo di fare una giornata intera nella foresta a contatto con i locali. Ragazzi esperienza incredibile
La serie sul cibo è bellissima. E comunque si vede che ce l hai a morte con il cioccolato da supermercato "super processato"... Quello non è vero cioccolato... Facciamolo capire una volta per tutte... Si denota che hai molta sensibilità e attenzione sull argomento... Mi complimento con te. Un consiglio? Il cioccolato non è tutto uguale, cercate di mangiare sempre il fondente, il 100% magari, con il tempo il vostro palato si abituerà al cosiddetto retrogusto "amaro"... Anche la tipologia di cacao è importante.. puntate su un criollo magari... Lo zucchero stordisce, inibisce il vero sapore del cioccolato, impedendovi di apprezzare e percepirne ogni sfumatura...
Bel video veramente su un argomento a cui veramente pochi pensano, però se posso dire una critica, è che mi sarebbe piaciuto se nel finale avessi parlato dei negozi/società equosolidali che si occupano di vendere prodotti con cacao sostenibili e regolamentati rispetto alle grandi multinazionali.
Bellissimo video, però aspettiamo anche quello sullo sponsor alimentare di questo stesso video, se lo puoi fare così vediamo che business usano. Perchè è chiaro ragazzi che nel mondo ci sono così tante storie che ci fanno impallidire. Se domani questa povera gente innocente in africa verrà trattata più umanamente, beh allora i prezzi nei nostri supermercati saranno ancora più alti visti i costi dei salari più alti. E lì non dobbiamo assolutamente lamentarci dell'inflazione o che prima con €5 mangiavamo una pizza e ora ne servono €8
Agronomo here: no, non c'é differenza, biologico vuol dire solo che ha un ergime di fitofarmaci regolamentato, non che rispetta i diritti umani. Se vuoi cioccolata con una filiera senza crudeltá, devi comprare quella equosolidale ( che non é neanche male, in quanto qualitá delle materie prime).
@@SoilRanger per essere un agronomo hai fatto un commento di tipo politico. In termini di sostanza e qualità c'è differenza fra prodotti di filiera bio o no? Credo che sia produca bio perfino nelle serre infernali dell'Almeria, per dire. Per quanto riguarda i diritti umani ovviamente l'equosolidale dovrebbe essere senza crudeltà, si spera.
Bel servizio. È interessante che il costo del cioccolato sia tornato di recente al centro dei discorsi occidentali solo a causa della shrinkflation. Ovvero perchè le barrette che compriamo costano di più e ne contengono meno. Nessuna parola su quale sia il vero costo della materia prima.
Un sincero GRAZIE a NovaLectio per informazioni che molte testate e giornalisti non riportano (non e` difficile indovinare il perche`). Saluti a zio Turiddu.
Ho scritto un commento su “Virunga Origins”. Se vuoi una cioccolata etica, che aiuta la natura, invece di danneggiarla, telo consiglio. (Purtroppo, dopo la Brexit, non riescono a esportare in mio Paese, UK. 😢)
@@sergior672 carne, pesce e uova già lo faccio. Per il resto si anche io che non si può essere al 100% etici, ma questo non vuol dire che bisogna fregarsene completamente perché tanto le cose vanno così
@@sergior672 cerchi di fare una selezione in negozio.. che poi limitare alcune cose non è un male nemmeno per me... Al posto di strafogarmi di merendine magari mi limito a mangiarne una ogni tanto e preferire la frutta di stagione
@@sergior672 invece, dovremmo fare le scelte etiche e usare i nostri soldi per cambiare le cose. Non sottovalutare il potere del consumer, soprattutto in tempi di social media.
Quello che mi sembra ipocrita da parte nostra (occidentale) è parlare di un sacco di diritti di ogni persona. Ma alla luce dei riflettori la schiavitù de facto è alla base della catena di produzione alimentare. Ci crediamo molto “evoluti” e “civili” ma tra caporalato, sfruttamento dei lavoratori, spesso emigrati, nella filiera agricola europea e sfruttamento in altri Stati dei lavoratori, mi pare ovvio che non siamo poi così diversi dal faraone che sfruttava gli schiavi per basare la forza della loro società. La schiavitù era essenziale allora, e lo è anche oggi. Ma a noi va bene così. Non stento a crederci che da fuori ci vedono predicare bene e razzolare male, molto male
Uno dei - grossi - problemi è che gli zii e le zie Turiddu sono ovunque anche dove, secondo me, non dovrebbero, cioè tra persone istruite e da cui io mi aspetterei una certa dose di senso etico, magari perché sono educatori... Il concetto di RINUNCIA al piacere, anche minimo, per il benessere altrui e pure per il nostro è come un'eresia e chi lo pronuncia è trattato da eretico.
In molti ambiti il cioccolato e ultraprocessato con quantita scarse di vero cacao a meno che non si prende il fondente ad alta percentuale prendete la nutella della ferrero se ne consuma moltissima la gente e sempre attratta dai barattoli grandi e tralascia quello di altri marchi piu di qualita nei barattoli + piccoli in realtà di cacao gliene mettono solo una spruzzatina per non parlare delle nocciole poche e importate dalla turchia non si degnano neanche di usare quelle italiane dentro il barattolo al 70% ci trovi olio di palma e zucchero il resto sono aromi ma la gente la continua a spalmare attratta dal nome
Confermo, anche nel cioccolato al latte più industriale/commerciale il cacao serve da poco più che colorante giusto per differenziarlo un po' dal cioccolato bianco XD che tanto alla fine è quasi solo burro di cacao e zucchero
Con rispetto parlando ogniqualvolta guardo i vostri video, leggo Anteprima Rep al mattino e ascolto Antonio La Venia al telegiornale di Rai 1 mi tocco le balle: solo argomenti ALLEGRI 🤐 e un "mood POSITIVO"😵💫..
Spero che almeno aziende come altromercato vendano prodotti dove effettivamente i contandini sono stati trattati con dignita e pagati bene e subito, cosi almeno si ha una scelta. Anche perché il cioccolato prodotto da queste multinazionali è oggettivamente non buono, è zucchero con un sentore di cacao
Simone sappi che le Fave di Cioccolato noi le si può Produrre direttamente a Firenze, basta la Volontà Politica e Cospicui Investimenti Economici. Sai meglio di me infatti che ricreare le Condizioni Ideali per la Fruttificazione dell'Albero di Cacao non è affatto Impossibile per i Nuovi Sistemi di Coltivazione sotto Lampada. La Toscana potrebbe diventare Esportatrice di Cacao nell'Arco di due Lustri.
Che io sappia, i cani non possono mangiare cioccolato, perché fa loro male: quindi sono obbligati a rinunciare a una simile prelibatezza... Ecco perché si dice: "vita da cani... "
“Virunga Origins” face cioccolato in Africa, affinché i soldi rimangano nella comunità che protegge i gorilla di montagna da Virunga National Park! È davvero l’unica cioccolata etica che conosco. Se non hai visto il film “Virunga” che si tratta dei ranger che sono rimasti in Congo per proteggere i gorilla durante la guerra, telo consiglio (ma piangerai). Dopo il film, Virunga Origins sarà l’unica cioccolata che vorrai.
@@cochazza il unico problema per me è che dopo la Brexit (si chiama “BrexShit”), hanno smesso di esportare in Inghilterra. Comunque continuo a raccontarne a tutti che ascoltano, perché ci credo.
Il discorso a parer mio é che a queste questioni dovrebbero pensarci i governi africani, e se non lo fanno, che la popolazione locale rovesci il potere... Noi abbiamo già le nostre battaglie locali, non possiamo elevarci a paladini della giustizia universale, per quanto possa essere giusto essere comunque consapevoli dei processi produttivi che ci sono dietro...
Esatto, a meno che le nostre aziende siano coinvolte direttamente in sistemi di corruzione, il che é probabile, in qual caso secondo me bisogna intervenire. Ma é chiaro che non ci si puó occupare di tutte le questioni interne dei paesi altrui, pur se abominevoli.
Video interessante e corretto, l'unico appunto è che l'azienda Barry Callebaut è Belga e non svizzera, informazione ininfluente ai fini del video è giusto una precisazione.
Se finisse il lavoro minorile le multinazionali nn dico falllirebbero... ma avrebbero molto meno guadagno.. quindi vedo improbabile lo sradicamento del problema..
Dopo questo video, abbiamo capito che, Willy Wonka, non solo è uno schiavista di umpa loompa ma ha contribuito anche alla deforestazione della Costa d’Avorio🤣
Due appunti... non esistono zuccheri processati ma raffinati e la raffinazione degli zuccheri non incide sulla loro salubrità. Secondo dolci, torte ecc... non sono "diabetici"... non demonizziamo gli zuccheri per favore, non è così che si fa educazione alimentare.
Come sempre bravo e veritiero, idem per avocado e caffé, tutti doverbbero essere informati su questo argomento. Peccato che i giornalisti che guadagnanmo moltissimo, pochi, non facciano quasi mai accenni a questi argomenti seri.
Quant'è bbella la mafia jjhonny non è mafia ma non mi sembra tanto diversa ... Comunque il fatto che non mi piace la cioccolata adesso la vedo come un'opera di bene
Troppi annunci pubblicitari, però mi verrebbe da dirti, faresti un video sugli annunci pubblicitari? Origine, evoluzione, trasformazione del comportamento, marketing, fino alla incessante rottura su youtube?