finalmente arrivò Lundini l'invincibile Principesso Guerriero forgiato dal fuoco di mille trasmissioni la lotta per il potere le sfrenate passioni gli intrighi i tradimenti furono affrontati con indomito coraggio da colui che solo poteva cambiare la tv italiana
la scelta di fare un pezzo forse tra i più estremi in un contesto generalista conferma che quello che lo spinge non sono i numeri, ma creare situazioni che lo divertono.
@@davidescarin1265 perché solo chi conosce un po' il suo genere di comicità ride davanti a un monologo così, il restante pubblico (cioè la maggior parte degli spettatori di questo programma) rimane interdetto cercando di capire dove sia la parte divertente.
@@lukix83 esatto fa share perchè valido e bene che lo chiamano. Non capisco il problema... Forse questo commentatore segue Lundini da quando andava alle medie e si reputa un true fan della prima ora.
Certo piace ai giovani soprattutto. Certe trasmissioni come di martedì devono svecchiarsi. Lundini sicuramente porta un po' di freschezza con la sua comicità misto di non sense, satira sottile e tanto altro! È riuscito ad entrare dentro al 'sistema' prendendolo in giro praticamente, un mitoooo
Non è Lundini che è sottotono (anzi!), è che le barzellette non-sense sono così: lasciano smarriti. Valerio la interpreta benissimo! Spero di rivederlo a DiMartedì!
@@andreaamico2640 mi sembra chiaro che non è una barzelletta convenzionale. Dire che 'deve' (!!!) avere senso una cosa che è dichiaratamente non-sense mi sembra un po' difficile da condividere.
@@andreaamico2640 non capisco cosa stai dicendo, il racconto di Lundini ha perfettamente senso (in quanto il non-sense presenta situazioni certo surreali ma che dal punto di vista comico hanno in realtà senso, la stessa barzelletta "un uomo entra in un caffè: splash" è non-sense), infatti ironizza su una cosa reale (l'inglese maccheronico usato da molti italiani) ponendola in una realtà assurda in cui quella è a tutti gli effetti una lingua esistente. Possiamo discutere sul fatto che faccia ridere o meno, ma la gag è chiara secondo me.
@@andreaamico2640 di che parodia parli? Io personalmente trovo comprensibile e logicamente connesso ciò che dice senza coglierne il probabile citazionismo, puoi dire di non capirlo tu, ma non che sia incomprensibile in assoluto, questo è ciò che intendo.
È una etnografia fittizia sul popolo immaginario di chi conosce appena l'inglese e si trova a dover interloquire con chi conosce l'inglese. È geniale ed è molto interessante come esercizio ahah
Non credevo sarebbe stato necessario, ma dai commenti è evidente che una marea di gente non ci abbia capito un cazzo, e vabbè. C'è chi ci ha visto Renzi, chi Rutelli... Prende semplicemente per il culo il classico italiano che per sfuggire ai cagacazzo che ti fermano per strada finge di non parlare la lingua. Qui il tizio, poco ferrato in inglese, quando interpellato da qualcuno che evidentemente lo parla meglio di lui azzarda un "Lehm.. Liverpool" alla domanda "da dove vieni?". Potresti ridere del fatto che si sia fottuto da solo, ma c'è il plot twist perché Lundini scopre che la città "esiste", e si crea tutto un finto folklore legato alla città basato su giochi di parole in inglese maccheronico (la square col monument, la torta grandmother eccetera). Al che, quando incontra di nuovo l'italiano, vorrebbe come scusarsi per averlo bollato come uno che finge di parlare inglese solo per evitare i cagacazzo per strada. Ma quello gli dice la verità, ossia l'idea che ci eravamo fatti fin dal principio. Fine. È umorismo nosense, può piacere come schifare. Non mi ritengo un'intellettuale, né una deficiente per aver apprezzato il pezzo. Spero solo di essere stata d'aiuto, sciao cari✌🏻
C'è chi è andato a cercare Leehm... Liverpool su Google e chi no perché ha capito lo sketch che fa ridere anche senza l'uso di bestemmie, volgarità e violenza, che ricordiamo, è dote rara al giorno d'oggi.