Il Problema del VIDEOGIOCATORE MODERNO 

Ho 24 anni e con il tempo ho capito che il gioco online non fa proprio per me. Personalmente vedo il videogioco come un'esperienza "intima", nella quale prendermi tutto il tempo necessario per conoscere sempre di più il mondo creato dagli sviluppatori, seguendo il mio ritmo e senza correre dietro a nessuno. In passato ho giocato online a Smash Ultimate (titolo che adoro alla follia) ma è troppo frustrante quando becchi gente che ti fa il culo con i soliti personaggi 🥲Mi tengo strette le mie avventure single player come Zelda e simili 👌

Ti divertiva e tanto bastava. Fraws 2024

Quanto è vero il discorso sulla tossicità. Io a quasi 40 anni ho praticamente smesso completamente di giocare in multi online proprio per non dover avere a che fare con questa gente.

Fra', seguo questo canale da praticamente gli albori e posso dire con tutta la genuinita' possibile e la piu' sincera opinione, che secondo me questo e' forse il video piu' bello che abbia mai visto in questo canale. Ti faccio davvero i migliori complimenti!

Io sono esattamente questa descrizione. Fino al 2012 e alla ps3 grande gamer. Nei dieci anni successivi zero per motivi di studio lavoro e vivere da solo. Ho riscoperto i giochi da un paio d'anni. Oggi che ho più tempo mi trovo con centinaia di giochi che non ho mai giocato. Fallout 4, Skyrim e tantu indie. E paradossalmente se vado più indietro non serve un pc potente, un po' come un viaggio nel tempo. Se poi parliamo di indie c'è veramente tanto materiale valido come Dave the diver che hai recensito

Nel 2024, a 37 anni sono riuscito a liberarmi interamente dell'hype comprando solo in base a una wishlist ormai indietro di un anno circa basandomi solamente sullo sconto più alto. Vivo molto bene in questa nicchia, si possono scoprire ancora molte chicche nei vari store poco o per nulla pubblicizzate. Un piccolo senso di riscoperta lo provo ancora

11:22 Un altro problema dei giochi con un META è, a mio avviso, l'eccessiva ripetizione degli stessi eventi tra più partite. Di norma, se c'è un META o più in generale una determinata strategia, c'è una tattica che lo contrasta al meglio e quindi si ricorre sempre alle stesse risposte. Per esperienza personale, sul Tetris moderno la gente fa sempre le stesse tre aperture ad inizio partita e tutte e tre hanno possibilità di chiudere entro 10 secondi un round se non si risponde in un certo modo. O ancora, sul citato Overwatch, vige la sagra del "counterswapping", ossia vedere entrambe le squadre cambiare personaggio ogni tre per due per essere sempre il counter dell'avversario. Alla lunga diventa noioso e frustrante subire la stessa solfa ogni volta che si gioca

Guardacaso ho smesso gradualmente di giocare multiplayer, diventando praticamente un single player only, escludendo partite con amici che conosco da anni IRL. La nuova generazione di giocatori è perlopiù megatossica, ogni singola esperienza negli ultimi 5 anni è stata una merda o meh.

Questi video-riflessione sono in assoluto i video che preferisco del tuo canale, vorrei ne facessi di più

per me ormai fraws è come virgilio per dante: una guida spirituale che mi aiuta a farmi strada fra gli infernali gironi videoludici, con la sua pacatezza, razionalità e passione

Ti divertiva, e tanto bastava. E questo è davvero il cuore della questione. La scorsa estate, talmente a corto di soldi per anche solo pensare di fare qualsiasi altra cosa, io e la mia compagna abbiamo deciso di passare qualche serata in terrazzo in compagnia di Guybrush Threepwood (appunto, il mio primo videogioco). E vi giuro, ragazzi, ho pensato esattamente la stessa cosa. Veramente: nessun meta, nessuna community online se non Adventure Planet per quando quell'enigma proprio non ti riusciva. Risultato: esperienze che restano, marchiate a fuoco. Tutt'oggi, senza motivo, ci guardiamo, diciamo "shish keBob" e scoppiamo a ridere. In sostanza, quella 8-9 ore passate sui primi tre Monkey Island mi hanno lasciato molto più delle 60 ore che ho su Street Fighter 6. Gioco che adoro, per carità, adoro anche la community dei fighting games, ma questo è il fatto.

Purtroppo queste sono problematiche che investono tutti i mercati che raggiungo il consumo di massa. Il mercato dei videogiochi non è un unicum di questa dinamica. Accanto ai videogiochi la mia grande passione è la letteratura ma anche li (ben prima che nei videogiochi) i social e il consumo di massa hanno portato dinamiche nuove e spesso tossiche. Mi riferisco, per esempio, alle classifiche delle vendite invase dai “libri” scritti dagli influencers. Pensiamo anche alla nicchia del demonio che è bookstagram; una parte dell’Internet dove non importa se il contenuto del libro è terribile e scritto da illetterati ma importa solo che la copertina sia bella in modo da poter farci una bella foto da caricare sui social. È sempre un po’ triste vedere un mercato iniziare a seguire i gusti della massa per quanto siamo mediocri piuttosto che offrire contenuti di qualità e rischiare una contrazione delle vendite.

"..ricordati perché il tuo primo videogioco ti ha fatto avvicinare a questo fantastico mondo..." Giuro che mi è risuonata la ost di Pokémon rosso in testa.

Anni fa, provai a diventare pro player su overwatch (quando ancora era bello) solo che, a stare in una squadra pro, a seguire i metà... Più giocavo, e meno mi divertivo. Anche se vincevo. Io gioco per divertirmi. Preferisco perdere una partita combattuta che vincere facile.... Da allora sono un casual gamer. Gioco per lo più in single player a vari giochi offline e ogni tanto giusto per a quelli online

24:05 Non mi dimenticherò mai quando su un gruppo arrivò un fenomeno a dire che "se non usi una determinata build, allora non sei un vero fan di Fallout/Diablo 🤓☝️"

c'è stato un periodo in cui io seguivo solo i trend e quello che giocavano gli altri lo giocavo pure io, poi mi sono ricordato perchè ho iniziato a giocare nel primo momento, tutti quei giochi che ho preso non mi piacevano e ci giocavo solo perchè gli altri ci giocavano e non volevo essere escluso. posso dire quando ho iniziato a vedere io i giochi che mi potessero piacere a me la si che ho ricominciato a divertirmi.

La musica di Sly Cooper come sottofondo è una chicca. Complimenti.

Questo non è solo un bel video, ma è un video necessario. L'uscita del gaming dal mondo della nicchia verso quello mainstream ha causato una risposta negativa soprattutto da chi, in questo mondo, c'era prima della pandemia. È una cosa molto comune nelle community. Succede la stessa cosa, ad esempio, quando una band passa da diventare "di nicchia" a diventare mainstream. Quello che più mi dispiace però in questo caso è che per molti anni noi appassionati di gaming siamo stati un po' presi per i fondelli da chi non vedeva la nostra passione come una cosa positiva. Ora che, finalmente, ciò non è più così, invece che cercare di essere gentili con i nuovi appassionati, ci comportiamo esattamente come quelli che ci denigravano anni fa, se non peggio. Detto in altre parole, ci comportiamo da str0nzi. E la cosa più grave, secondo me, non è tanto che accada all'interno di giochi online competitivi, perchè almeno posso comprendere le storture dovute alla smania di competizione, ma il fatto che ciò accada anche quando si parla di titoli single player. Più volte mi sono sentito "sbagliato" perchè vedevo creator o appassionati considerare persone che non avevano giocato a questo o quel gioco come dei finti gamer o "casual" gamer, termine usato ovviamente in modo dispregiativo. Senza magari tenere conto del fatto che la vita vera è diversa da come vorremmo e che, purtroppo, molti di noi si trovano a giocare a molti meno titoli di quanti vorremmo per motivi di tempo. Ho visto migliaia di volte persone online dire frasi come "tu non puoi parlare perchè non hai giocato a gioco X e quindi non sei un vero gamer" Questa continua opera di cazz0lunghismo è fastidiosa, stupida e infantile e non fa altro che allontanare le persone da un mondo meraviglioso come quello del gaming. E, concludo, allontanare le persone non è una cosa intelligente per nessuno, perchè meno persone giocano, anche ""casual"", meno soldi girano nell'industria e, al contrario di quanto pensano certi integralisti del gaming duro e puro, questo ci fa perdere tutti.

Io mi sono accuratamente tenuto lontano dal mondo competitivo, l'ho sempre trovato tossico, ripetitivo e fin troppo logorante. Sebbene io videogiochi da ormai 30 anni, ho sempre provato piacere nel semplice divertimento, anche con giochi impegnativi, ma lontani da quel mondo di gente che urla e si scanna a parole. Cioè la vita gia di base è dura, perchè avvelenarsi l'anima pure negli hobby? Adesso che sono cresciuto invece lavoro e sto 10 ore al giorno a rompermi i maroni, di certo non torno a casa con l'idea di fare un secondo lavoro.

Una video analisi molto interessante!!! È davvero surreale quanto nei 25 anni di gaming l'universo videoludico e l'ambito competitivo siano mutati così tanto, con croci e delizie. Oso solo immaginare lo "shock culturale" per i video giocatori più grandi ancora! I gusti, gatekeeping ed agekeeping sono all'ordine del giorno, ma sono estremamente d'accordo sulle tue conclusioni: se quelle emozioni che provai da bambino, riesco almeno ad accarezzarle con un gioco moderno (tralasciando l'effetto nostalgia e concentrandosi sul divertimento effettivo e l'esperienza di gioco), allora sono a casa. Ho trovato un altro titolo che mi farà passare delle belle giornate.

Ma questo video dovrebbe essere proiettato in ogni facoltà di sociologia italiana! Bellissima analisi, complimenti. Spero tantissimo che i nostri cammini potranno incontrarsi, un giorno.

Oramai a 35 anni mi sono reso conto che l'esperienza videoludica è qualcosa di particolarmente intimo, personale e al quale ci si dedica per passione genuina e non dettata da youtubers (content creators perché suona più figo) o streamers perché poi ci si sente parte di qualcosa di più grande. Più gli anni passano e più mi rendo conto che il videogioco è bello fintanto che la scelta di giocarlo è stata mia, senza "consigli dagli esperti", fuori da queste stramaledette tendenze e hype irrazionali. Ho praticamente mollato al 90% il videogiocare online e ogni volta che torno in un single player mi sento più sereno, mi diverto di più, non ho quell'ansia causata da persone tossiche, cheater e "fenomeni". Solo io e il mondo virtuale, con la sua storia e il suo gameplay a tenermi compagnia, e poco importa che ci siano sfide al limite dell'impossibile o che si tratti di una visual novel... se io ci sto bene non devo dar conto a nessuno. Mi rendo conto che il maggior problema dei videogiochi sono proprio i videogiocatori, in special modo quelli delle nuove generazioni, drogati dai social e dai tanti portabandiera di questo settore... e proprio per questo me ne tiro fuori. Non mi importa nulla delle classifiche, dei meta o delle guide, il gioco voglio viverlo con le mie mani e non per i dettami del sapientone di turno. "Ti divertiva e tanto bastava."... eh, ma alla gente pare non interessi più divertirsi, tutto ciò che conta è dimostrare qualcosa agli altri, non è ancora ben chiaro cosa però. L'unica cosa certa è che i tempi sono cambiati e, a costo di risultare vecchio o "boomer", non sembrano cambiati in meglio, anzi.

bel video Fraws anche se nella parte iniziale ci sono due aspetti che .. meh, li ho trovati parziali. Di uno non te ne do colpa perche' non potresti pubblicare un video su questa piattaforma dicendo che prima dell'era della sovra-informazione che stiamo vivendo attualmente semplicemente la gente non si lasciava "attirare dalla curiosita' di una copertina" ma si lasciava attirare dal prendere il gioco a due spicci o gratis per vie che oggi sarebbero illegali e lo provava, senno' col piffero che comprava un gioco originale non conoscendolo. Il secondo e' che quelli che hai definito casual player in realta' sono solo un 10%-15% degli effettivi casual player, ovvero una loro sottocategoria MOLTO specifica. Quelli della tua, della mia e della generazione ancora precedente. Questi sono o quelli che da ragazzini erano tutt'altro che casual ma oramai non hanno piu' lo stesso tempo e/o le stesse energie da dedicare ai videogiochi, fra cui mi ci metto io per primo, ma che non e' che smettano, giocano da casual, e quelle persone che questi hanno convinto a cominciare a videogiocare "da vecchi" (loro amici e famigliari). Il restante 85%/90% dei casual player non videogioca ai titoli che dici, non videogioca proprio con console o pc, gioca ai cosiddetti "giochini da cellulare". E sono oggi LA maggior parte del mercato videoludico. Gente che ha scoperto il videogioco semplicemente perche' il giochino se lo e' trovato preinstallato, gli e' piaciuto e ne ha cercati altri dello stesso tenore senza mai uscire dall'ambito del gioco che ti richieda piu' di 5 minuti, quando non anche meno, del tuo tempo, buono per quando sei fuori e ti annoi o sei seduto sul trono di ceramica. Quanto al problema del videogiocatore moderno sono completamente d'accordo con la disamina ma l'avrei chiamata "l'anomalia dei primi videogiocatori 'competitivi' ". Infatti si riscontra nei videogiochi di un certo tipo un fenomeno che e' semplicemente sempre successo in qualunque altro gioco diventato competitivo e di massa da che mondo e' mondo. Faccio due esempi pratici e reali per capirci: Esempio 1: 1990 nasce Magic The Gathering, gioco di carte collezionabili, la gente comincia a giocarci e appassionarsi e nessuno guarda a che mazzo giochi, ognuno esplora le possibilita' offerte dal gioco, in un'epoca pre-internet che non consentiva chissa' che scambio di informazioni se non coi pochi amici con cui giocavi. 2007 ho visto gente arrivare quasi alle mani con l'organizzatore di un torneino sanzionato da 30 persone per la troppa presenza di ragazzini casual players con il mazzo fantasia che rovinavano il META contro cui il suo mazzo da torneo era settato. Risultato tempo due anni si e' smesso di organizzare quei torneini. Esempio 2: 1987 un gruppo di bambini fra cui io gioca a pallone in una piazzetta, lo facciamo perche' e' divertente e perche' all'epoca ancora potevi.. essendo bambini ovviamente comunque ce la prendevamo a morte con chi commetteva errori clamorosi e litigavamo spesso. 2012 siedo in panchina come allenatore e vedo il portiere avversario, un ingegnere di piu' di quarant'anni, che cerca di calciare il pallone volutamente in mare (a circa 50 metri dal campetto) per forzare la fine della partita al torneo aziendale di calcetto mentre la sua squadra sta pareggiando e passerebbe cosi' il turno a danno della nostra. In palio c'era una piccola coppa del valore economico di circa 30 euro.. quando abbiamo segnato il gol del 3-2 il mio collega gli ha esultato in faccia. Insomma, essendo io ormai del lontano '79 posso testimoniarti che ogni cosa quando diventa giocata da molti e competitiva diventa anche tossica e tira fuori il peggio dalle persone da che mondo e' mondo. Semplicemente i videogiochi prima non erano di massa, ora che lo sono hanno smesso di essere in questo senso un'anomalia. Curiosamente e' lo stesso fenomeno riscontrato negli scacchi. Con la pandemia sono diventati molto piu' popolari perche' la gente ha cominciato a giocarci online e ora ci sono importanti siti dove puo' giocare chiunque e che organizzano anche tornei con premi in denaro. Nel frattempo con lavvento dell'AI anche i motori scacchistici sono proliferati. Il risultato e' che un ex campione del mondo ha dichiarato che piu' della meta' dei giocatori online cheatta.

Dalla visione di quel tuo video del 2014 ad oggi sentivo sempre di essere solo una piccola parte di un mondo che ancora veniva del tutto scoperto. Come ben detto, cio' a portato a tante cose positive ma anche negative da parte di persone che non si erano mai avvicinate o addirittura sentito questo mondo stupendo che sono i videogiochi ma da allora fino ai giorni odierni una cosa non e' mai cambiata per me: stare bene con le proprie passioni, conoscere persone nuove e soprattutto DIVERTIRSI! Grazie infinite per questo video Fraws!

Io nel 2024 devo ancora capire che senso ha il preordine dei titoli in digitale.

Ok ora vorrei sapere di più sulla storia del torneo di css

Video fantastico (anche noi abbiamo affrontato la stessa tematica in un podcast fatto ultimamente e, sì, sappiamo che è spamming ma ci sembrava peculiare questa sorta di congiunzione astrale di un argomento affrontato che ci fa capire che non siamo gli unici a farci queste domande, fortunatamente). C'è solo una piccola domanda che vorremmo proporre a tutti quelli che hanno visto il video: solo a noi è sembrato che alla domanda "come evitare la community tossica" il ragazzo intervistato abbia risposto spudoratamente a tutt'altro finendo per fare una sorta di "supercazzola" strana sul 5% dei giocatori (cosa che, con la domanda, non c'entrava nulla). Cosa dovremmo dedurre: se non stai in quel 5% ti becchi per forza la tossicità e che, per magia, superata quella soglia entri in un mondo di unicorni e hippie che si vogliono tutti bene. Ci state dicendo che, o impari a giocare, o ti attacchi al tram e ti becchi la community tossica. Ovviamente stiamo ingigantendo la cosa per provocazione (ovviamente sana per fare discussione e non polemica) ma, da parte di chi quel mondo non lo conosce (noi), si capisce solo che: o diventi forte (non che impari a giocare, badate bene) ed entri nel "5%" o devi beccarti per forza tossicità e il lato marcio della community del gioco (come se i "pro" fossero solamente tutte persone "buone e coccolose", che si aiutano tra loro e che creano solo "salottini per privilegiati" dove tutti si vogliono bene e si prodigano in grandi pacche sulle spalle). Concludiamo, per chi ancora non avesse capito questo commento: non è polemica ma è una domanda (ovviamente posta in modo provocatorio ma non per creare offesa a nessuno) per creare discussione e, prima che qualcuno si senta "preso di mira" diciamo solo: respira, prenditela bene perché qui non ti odia nessuno, vai tranquillo.

ost di sly come background *chef kiss*

Una cosa che mi manca dei vecchi videogiochi era la creatività e la libertà degli sviluppatori. Mi ricordo di aver letto su una intervista ad uno degli sviluppatori di Doom: gli chiesero se fosse preoccupato della cattiva reputazione che il gioco si era fatto. La sua risposta fu "rendete una cosa vietata e tutti vorranno averlo" Provate oggi a fare un videogioco così politicamente scorretto che qualcuno possa decidere di vietarlo.

Io: gioco e completo più di 200 giochi l'anno. 0 hype, 0 ranked. 99% indie e mai day one. It's a peaceful life.

Hai centrato il punto, spesso ci dimentichiamo che il senso di giocare ai videogiochi è divertirsi Nel mio piccolo io stesso giocando fallout 4 mi sono ritrovato a non fare altro che lamentarmi facendo paragoni con i precedenti titoli finché non mi sono reso conto di star sprecando tempo, ho smesso di pensarci e basta. Però è vero che a causa di questo aumento del bacino di giocatori ultimamente i giochi sono sempre più facili e richiedono meno "sforzo" il che si traduce in meno soddisfazione

Davvero un bel video Fraws, sempre sul pezzo vedo! Leggero off-topic, ma riguardo alla troppa informazione sui vari titoli, non posso essere il solo che quando sta per uscire un gioco a cui tengo davvero si isola completamente da qualunque fonte di notizie o potenziali spoiler finché non l'ha finito So che al mondo d'oggi è sempre più difficile staccarsi dalla rete di social e contenuti "per te", ma in generale per le cose importanti dovrebbe valerne sempre la pena provarci

Il mio primo videogioco è stato The Lost City of Atlantis su Windows95 a 4 anni. Un platform difficilissimo in stile primo Prince of Persia con mostri, demoni, trappole e principalmente zone allagate da esplorare nuotando sott'acqua: un incubo. Per me era "l'omino che si tuffa" e vederlo saltellare, tuffarsi, lanciare a caso una palla di fuoco o morire divorato dai piragna era bellissimo. Mai uscito dal primo quadro del primo livello e ancora oggi dopo 26 anni mi ricordo l'emozione e la paura che mi metteva quel gioco.

io ho un gravissimo problema, faccio schifo nei giochi competitivi, odio la situazione di competizione, visto che vedo qualsiasi videogioco come totale svago. certo, mi so impegnare, ho giocato a giochi veramente complessi ed a difficoltà massime, ma anche solo giocare a league of legends in classificata, o addirittura brawl stars, anche se il gioco è estremamente più semplice, non mi fa divertire, l'unica cosa che mi fa impegnare e divertire è letteralmente giocare in modo non convenzionale, Troll pick su lol, per fare un esempio. io però non amo molto i giochi singleplayer, quindi la mia situazione si ferma ai letterali CO-OP oppure i PVP senza classifica o ranking, banalmente le mie statistiche nelle partite non classificate di lol e brawl stars sono estremamente più alte rispetto alle classificate. non capisco molto il fenomeno, ma sono fatto così, non credo di volermi impegnare a cambiare e questa cosa tra l'altro non si è mai trasposta nella vita reale e in situazione di competizione reale, come negli sport, anzi, l'effetto è a volte contrario. per me il videogioco non è serio, ho fatto tutto questo preambolo sperando di non essere insultato (nel caso ci facciamo 2 risate)

gli ultimi secondi riassumono tutto il video. i videogiochi sono fatti per divertirsi,rilassarsi,trovare un po di tempo per evadere dalla realtà, un mondo dove ci si può divertire in compagnia ed essere felici con poco. ora invece, se non hai il gioco più giocato del momento,con la grafica ultra pompata che ti serve un supercomputer quantistico per farlo girare (ma sopratutto buggato a schifo) tutti ti evitano e ti dicono che non sai nulla. dal mio punto di vista il videogioco deve avere un mix ben equilibrato tra: grafica,sonoro,gameplay e trama. se punti tutto sulla grafica e il resto zero,il castello di carta crolla in eno di un secondo. per non parlare poi di quei giochi che negli anni 80 fino ai primi anni 2000, avevi missioni secondarie e potevi sbloccare già tutto nel gioco stesso. oggi no, oggi devi avere dlc,aggiornamenti, pack a partire da 50 euro per delle stupide skin che puoi avere gratis ecc. poi ci sono come hai accennato i giocatori competitivi,gli speedrunner e altre categorie. ripeto per me videogiocare è divertimento,relax e avventura. tutto quello che è marketing invogliato sulla grafica e consumismo inutile,puo andarsene a farsi fottere imho.

Avendo sempre amato il mondo dei videogiochi e da qualche anno essendomi appassionato a uno sport come il powerlifting in realtà non posso fare a meno di notare le similitudini. In entrambi abbiamo la vasta popolazione che conosce cosa stai andato a fare, nel caso del pl, sollevare peso, e nel caso del videogioco, giocare con mouse e tastiera o pad che siano, ma in entrambi i casi non capiscono la difficoltà effettiva del task finché non vengono messi loro stessi nelle condizioni di provare, come nel caso del videogioco si parla di provare a muoversi e dare comandi velocemente e con la strategia che si ha in mente, invece nel caso del pl si tratta di sollevare il peso nella maniera più efficiente e pulita possibile. Mi fa sorridere il fatto che capire queste differenza senza effettivamente praticare risulti difficilissimo, secondo me l'esplosione degli e-sport è proprio grazie all'avvicinamento dei "casual" che c'è stato ultimamente, la gente ha iniziato effettivamente a capire quanto sia difficile essere continuamente i migliori ed esserlo constantemente, quindi ha portato un afflusso più grande a quello che è un panorama che cercava di sbucare da anni!

Videogioco da che ne ho ricordi, ho 22 anni e questo video mette per iscritto cose che penso da anni. Il mondo del videogioco competitivo sta lentamente peggiorando dal punto di vista di chi non ha questo stesso hobby, il mondo dei videogiochi. Io personalmente ho cominciato a ripudiare i videogiochi competitivi, e sono stato un avido giocatore di cs:go e Overwatch (pre-sequel) in passato. Non riesco più a stare dietro a quel mondo, la tossicità, il meta, l'ansia prima di entrare in una partita sperando di non venire buttato fuori quando becchi quella giornata dove non riesci a giocare al meglio. Adoro gli fps, ma sto sentendo sempre più il bisogno di uno shooter non competitivo, prendendo esempio da tf2, un gioco fps fatto apposta per essere non competitivo e far divertire i giocatori. Fanculo il meta, fanculo la competitività. Voglio solo divertirmi giocando uno sparatutto.

bellissimo video, mi piace vedere come su molte cose la pensiamo nello stesso modo! Purtroppo è difficile fare il divulgatore videoludico quando si corre sempre dietro alla "novità" e streammare un gioco in blind significa farsi spoilerare tutto da chi ha letto ogni forma di guida

Una cosa riguardo il meta: dagli FPS ai MoBA, passando per RPG come Diablo IV, se non insegui il meta fai una fatica immane a competere (o a livellare, nel caso di Diablo IV). Credo che i produttori stessi buffino armi per renderle meta e vendere bundle dedicati. Un esempio lampante era Warzone, dove ogni season inserivano due armi che erano "rotte" e finivano per essere usate in tutte le lobby e se non le equipaggiavi non riuscivi a competere. In Diablo IV se non scegli una determinata classe, con una determinata build, fai una fatica atroce a livellare e andare avanti, detonando assenza di bilanciamento tra classi e skill.

5:31 Assurdo vedere il gioco che stai sviluppando in un video di Fraws!

Io penso una conseguenza orribile del gaming moderno sia l'SBMM e la morte dei server browser: gli ultimi cod sono impressionanti graficamente e adoro usare le armi animate benissimo ma ogni volta che voglio giocare, dopo aver aspettato 15 minuti download con connessione gigabit, mi devo beccare le lobby di ultra sudati livello 1300 con KD 4 (io di contro livello 130), motivo per cui ormai non lo gioco quasi mai. Seriamente, perchè non posso giocare in modo normale senza dover "tryhardare"? O almeno, posso avere un server browser così mi scelgo io il server? Ah già è vero, i server della comunità non esistono più nei giochi moderni...

Splendido video. Mi ha ricordato perché amo i videogiochi. Chapeau! ❤

Fraws, ricordo i tuoi video su creepygames che mi facevano cagare dalla paura quando ero più piccolo. Ricordo tanti altri video che hanno regalato risate e momenti emozionanti. A me i videogiochi piacciono di più quando si riesce a condividerne la passione con qualcun altro. Tu hai fatto passare la tua passione attraverso il mio schermo e per questo non potrò mai ringraziarti abbastanza.

Kudos all'editor per la musica di Rayman 3🔝

Bel video Fraws! 🤘Parlare di queste tematiche non è per nulla semplice, dato che son così complesse da non essere relegate solo all'ambito "gaming"...alla fine tutto quanto è effettivamente un po' uno specchio delle società in cui ci troviamo.

bellissimo video, interessantissimo! mi ha fatto davvero piacere guardare un tuo video diverso da quelli che guardo di solito (giochi brutti, giochi di mezzanotte, parliamo CORRETTAMENTE di videogiochi...si sono un fan nostalgico di lunghissima data) Meraviglioso

Boh BELLISSIMO in tutto questo video , sia per le curiosità e mondo esport che hai spiegato benissimo HAL sia per come è stato fatto! Fraws non mi meraviglio nemmeno del fatto che questo video è in tendenza , diciamo che questo video lo vorrei vedere in tendenza per moooolto tempo.

Questi sono i video che più preferisco da parte tua fraws, quelli dove sei una figura posata che mostra quanto davvero ne sa. Sei veramente uno dei giocatori con la più grande varietà nei titoli giocati e in questi video si vede

Fraws, credo uno dei miei odiati pcgamer di sempre, ma resti sempre un gran content creator. Da “pizza diavola” a questo video; sono commosso. Continua a pubblicare così, per quello che vale detto da me sei un grande

THE KING IS BACK 🗿🫱😐

13:01 il background di To The Moon è sempre magico! ❤

33 anni. Gioco dal primo NES. Sembra che ci siano ormai delle “prassi” nel gaming. Devi giocare xyz, sennò non capisci nulla di videogioco; compra questo o quello perché mi è piaciuto e deve piacere pure a te, o meglio così posso “mettermi alla cattedra” (come dici tu Fraws); se non hai x ore allora non hai una vera opinione, se al gioco non hai dato almeno 50 ore della tua vita allora non te lo sei goduto, se non ti diverte entro un’ora allora fa schifo, se sei in multi online e non vinci allora cambia mestiere, se esce un nuovo titolo di una saga sei tenuto a rigiocare i 7 prima sennò “non ti godi il gioco”. Potrei continuare parecchio ma mi fermo qua. Amo il gaming, ma che due maroni.

ho recuperato ora questo video, apprezzo molto la tua parte più "divulgativa", ciao Fraws

Il finale è stupendo. Ho ripercorso un'intera vita videoludica con una sola frase. Sono ritornato bambino di fronte alla mia prima console, al mio primo videogioco. Vi voglio bene ❤

Recuperato solo ora, come il video del 2014 (mamma mia, mi sento vecchio) ottimo discorso, sono d'accordo con il tuo discorso. Personalmente sto giocando meno di un tempo per via del tempo libero, ma ormai gioco quasi solo più a giochi single player, che possono anche essere impegnativi, ma online non riesco più.

mi piacerebbe fare una piccola aggiunta a questo nominando persone come me che, purtroppo, pur avendo un’immensa passione per i videogiochi per mancanza di materia prima (si parla di cash) non hanno la possibilità di giocare ma si limitano a guardare cutscene e gameplay. quante volte mi sono vista le prese in giro da parte di ragazzi che subito n’altro poco mi davano dell’ignorante in materia su una determinata saga di videogiochi, e così via, solo perché non ho mai avuto la possibilità di poterci giocare in prima persona. bellissimo video fraws, sul serio. il deep dive sulla figura del gioco e del videogiocare migliore che abbia mai visto🫶🏼

L'ho seguito, lavorando, senza vederlo ma come un podcast Godibilissimo anche così Mi è mancato solo il "ooooooooh" iniziale

Un ottimo video ben argomentato. Sono contento che ru abbia deciso di farlo, qualcuno conosciuto come fe doveva dirlo. Mi ritrovo abbastanza d'accordo con le tue parole al punto che non saprei cosa aggiungere 😁

ottimo sto video fraws, analisi veramente interessante

gran bel video condito con un'intervista ad hoc

Gran bel video, bravo fra

Ho giocato 10 anni ranked su LoL. Gli ultimi 2 anni li ho fatti appeso al fatto che avevo la compagnia dei miei amici, con cui in passato mi ci sono anche scannato, proprio per un approccio sbagliato al gioco, che avevamo tutti quanti quando rankavamo. Una volta che ho visto il "matrix" mi sono calmato e ho iniziato a giocare molto più rilassato, anche perchè dopo 10 anni, capisci quali sono i reali problemi di bilanciamento, che non vengono mai risolti e ti stanchi di questo, e sei continuamente dietro la comprensione di un matchmaking che sembra abbinare puntualmente all'interno delle partite gli stessi "attori". 1 anello forte, 2 anelli normali, 1 anello che si fa trascinare sia in positivo che in negativo, e 1 anello debole/debolissimo. Il lato di vedere il matrix dopo 10 anni è che però, smettendo di farti andare di traverso tutta una serie di problematiche, dal bilanciamento, al matchmaking e fino al sistema di equilibrio vittoria/sconfitta in ranked, perdi interesse nel gioco. Giocherai sempre le partite al massimo e senza troppa fatica, frutto anche di automatismi estremamente consolidati, ma non oltre il piacere che ti da 2/3 partite massimo in un weekend, se c'è tempo e se c'è compagnia, altrimenti, meglio sempre tutto il resto. Ho capito che esistono molti giocatori, il cui andamento positivo o negativo di una giornata, si riduce a quanto dominano nelle partite, a quanto sono protagonisti e a quanto salgono di ranking alla fine della loro sessione, con esiti drammaticamente negativi e tossici nel caso in cui la loro aspettativa di benessere legata alla vittoria venisse disattesa. Puoi capirlo facilmente da come, attraverso certi atteggiamenti negativi, il gioco per questi giocatori, perda d'interesse se non è fatto delle vittorie e del domino che cercano. Non si tratta più di "mi piace giocare a X" ma "Mi piace X se vinco altrimenti odio tutto e tutti". Questo modo di fare ha infettato anche i "Normie" che sono approdati dalla pandemia e sono stati attratti dal blockbuster facilmente accessibile, tipo Warzone. Ho incontrato persone con 0 cultura ed esperienza su una marea di titoli di successo della storia dei videogiochi degli ultimi 15 anni, giocare ed essere molto forti unicamente su Warzone, dalla pandemia in poi. Per quanto riguarda il META, purtroppo la crescita dei canali mediatici, di diffusione d'informazione, ha fatto sì che tra le informazioni più gettonate, ci fosse pure quel video di quello streamer che streamma quel gioco 9 ore al giorno e che ti dice come devi buildare quel AR, quell'SMG, quale Champion va più forte mid, quale strategia ti conviene usare in top 10 nei BR, quale schema devi usare su quella mappa, quale stats parametriche far salire e con quale combinazioni di armi per vincere ogni invasione, quale mazzo e quali carte devi usare, come devi mettere le mura del villaggio, e addirittura, quale assetto devi mettere su quella macchina per andare 5 decimi più forte degl'altri. In sintesi, ogni cosa si è infettata di "cosa devi settare per avere più possibilità di vittoria", rispetto soprattutto a chi questo problema non se lo pone e gioca senza informarsi troppo, senza stare troppo dietro al META. Ad oggi, mi diverto nei simulatori di guida ma in grossa parte e soprattutto nel single player. Cercando di esaurire quella lunga lista di titoli e dlc da recuperare, in attesa del calo dei prezzi. Ogni gioco online, competitivo anche, è bello fino ad un certo punto. Fino a quando non arriva il creator di turno che rilascia un video in cui dice "Su questa mappa, mira qui per fare headshot", rendendo i gameplay di ogni partita, scriptati, per quanto siano tutte le partite uguali ad un certo punto.

Detto fra noi, fra, mi piacerebbe saperne di più su questa scammata dei tornei di CS:S e guarderei volentieri un tuo contenuto 🤔 a metà dei primi anni 2000 io mi imbottivo di PlayStation 2 e diventavo fan di Final Fantasy, che nostalgia con i primi forum e i raduni alle fiere 😢

questo video va preservato come contributo di analisi ad una parte della storia del gaming 👍 voto 10 per la riflessione finale 🙂

10 punti a Grifondoro per i frame tratti da "To the moon"

grande Fraws questi sono contenuti di qualità

Bel video. Veramente bello. Grazie

Proprio una bella intervista !

A me sembra che il problema non riguardi solo il mondo dei videogiochi ma sia una questione più ampia. In generale mi sembra che le persone sempre più di rado fanno qualcosa solo perchè a loro piace, ma perché cercano di ricavarne una monetizzazione. È la mercificazione totale del tempo libero, che nel mondo del gaming prende questa forma, ma in altri contesti diventa le mille ricette di influencer veg che lo facevano per passione e ora ci guadagnano, le decine e decine di canali twitch e youtube che parlano di cinema, libri, serie tv... non è più concepibile fare qualcosa solo perchè ci piace, ma é importante che ci guadagniamo anche qualcosa. Ma visto che questo stesso ragionamento lo fanno magari altre migliaia di persone, ti trovi con queste community ultracompetitive e tossiche e, certo, non puoi cheattare per fare una maglia all'uncinetto meglio di altri, ma per giocare meglio a Apex assolutamente sì

Francesco che video incredibile ! Topperia contenuto, chiaro, esposto bene ma che non perde tempo

L'ultima frase di questo bellissimo video è esattamente il sunto della mia vita da videogiocatrice. Anche adesso io penso SOLO al fatto che un videogioco mi faccia divertire/emozionare. Punto. Ma punto vero, non "punto e ma". Non me ne frega niente delle polemiche, e dei problemi grafici, e vabeh ma gli fps, eh ma questo, eh ma quello, che ma gne gne gne. Io personalmente gioco per divertirmi e funziona ogni volta: funzionava prima, funziona adesso e funzionerà per sempre, proprio perché non ho mai permesso a questi cambiamenti di avvelenarmi e rovinarmi una delle cose che più amo al mondo: videogiocare. Quindi sì... "ci deve divertire. E tanto basta." Grazie per questo video Fraws! ❤

io giocavo parecchio in multiplayer da quake3 e non ricordo quale unreal tournament in poi, ad un certo punto mi sono un po'stancato e ho ripreso principalmente con i titoli simulativi di guida (anche se ultimamente gioco sempre meno anche a quelli). ho sempre visto situazioni "tossiche" anche se negli ultimi anni la cosa è letteralmente esplosa e penso che sia analogo a quanto accade in tutti gli eventi competitivi assimilabili allo sport o discipline agonistiche nel senso che più sono le persone più ce ne saranno di eccessivamente competitive al punto da diventare rompiballe. riguardo al META secondo me se rovina o meno i giochi è relativo, anche quando giocavamo gli shooter coin-op tipo aero fighter si sceglieva l'aereo ottimale raccogliendo i power ups migliori con l'amico o il passante a segnalare che la tua scelta ha fatto schifo e non è la più efficace, più che altro suggerirei di giocare e sperimentare anzichè inseguire o copiare strategie altrui perchè credo sia più divertente scoprire le cose e sviluppare il proprio approccio al gioco. ammetto poi che con i primi Monster Hunter online tendevo a evitare i giocatori con skillset disfunzionali perchè già sono scarso io, se poi mi fossi circondato di gente incapace avremmo passato più tempo a vedere schermate di caricamento che a giocare: non è una cosa "giusta" da fare ma veramente ti usciva fuori il tizio che voleva fare i draghi anziani con pezzi di armatura che non attivavano nemmeno un'abilità e che avrebbero fatto concludere la partita in pochi secondi. per finire credo che tanta gente veda il pro come una sorta di status sociale vista la diffusione attuale del gaming, di conseguenza si crea una visione distorta secondo cui o sei competitivo ai massimi livelli o sei un fallito senza comprendere la differenza che c'é tra due tiri a canestro con gli amici al campetto ed una partita dell'NBA.

Che bella la colonna sonora, da Sly Cooper a Rayman 3 ❤❤❤

io associo quello che sta succedendo nel gaming in questi anni alla musica "alternativa" durante i primi anni '90. il grande pubblico ha scoperto il metallo, il punk, altro, e tutte le vecchie band sono entrate in crisi cercando di vendere alla fetta di pubblico piu grossa possibile. nel frattempo un sacco di band "indie" hanno iniziato la loro carriera inventando nuovi generi, estremi o meno e poi recentemente la situazione si è ampliata e stabilizzata. c'è roba per tutti i gusti, piu o meno sincera e di qualità, dalla roba più pop a quella piu estrema e il concetto di poser è diventato un po' senza senso. si chiacchiera, ognuno ascolta quello che gli pare. la tossicità è parte della natura umana, purtroppo non ce ne possiamo liberare a quanto pare, che ci vuoi fare?

"Se il gioco è fatto bene il gioco è al tuo livello", è una frase bellissima, informata e riassuntiva del motivo per cui, lo SBMM dovrebbe essere una pietra fondante di tutte le tipologie di gioco competitivo. La comminity di Destiny 2 si è letteralmente spaccata in due, da una parte le persone felici di poter accedere nuovamente al crogiolo e divertirsi, dall'altra quelli che si sono messi a fare i capricci perché non fanno più 35-1 di KD giocando con persone al loro stesso livello

Saggio come sempre! Continuo a pensare che lo scopo di giocare sia quello di divertirsi. I aoldi hanno sporcato tutto, specialmente perché si è convinti che siano guadagni facili... Io negli anni continuo a portare con gioia il ricordo delle partite al c64 con mio padre a giochi di cui nemmeno ricordo il nome. Oggi gioco con mia figlia e riprovo le stesse emozioni. Quando smetterò di divertirmi...smettero di videogiocare

io mi chiedo come sia possibile che queto canale abbia solo mezzo milione di iscritti... Grande Fraws!

12:38 Adoro questo easter egg di giochi brutti

Consiglio praticamente a tutti nei giochi online di lasciare perdere le missioni settimanali o giornaliere e di giocare come più ci fa divertire, a me ha migliorato molto

Questo video mi ha fatto venire la nostalgia di quando giocavo ESL su r6 😢 La cosa divertente è che ho smesso per colpa di un componente della mia squadra che si era montato la testa e insultava tutti quando si sbagliava qualcosa, alla fine il team si è sciolto e io ho smesso di giocare a r6

Bello sapere che Quake Live esiste ancora! 🎉

0:47 Gli youtuber medi prima del day one, soprattutto quelli all'estero- *COFF COFF*

Bellissimo video .. Fraws come sempre pro creator

Oooooh salve a tutti ragazzi/e. Ora mi guardo questo video! Buona visione anche a voi.

Ho apprezzato molto l'impegno del video ma credo di essere un po' fuori target in un certo senso. Io mi aspettavo di trovare una argomentazione un po' concentrata, come da il titolo" il giocatore moderno" in generale non tanto "il giocatore moderno... competitivo" a me l'argomento non mi è mai interessato più di tanto. Mi aspettavo di trovare argomentazioni su; il comportamento, su il modo di porsi dei videogiocatore moderno, una differenza tra videogiocatore della prima ora e quello un po' più veterano. Mi aspettavo una gestione del videogioco in relazione alla stampa specializzata, degli "influencer" e dei creatori di contenuti, dei voti e dalle recensioni . Il video chiaramente è fatto veramente molto bene ma secondo me è stato troppo incentrato su Esport e il cambiamento che ha avuto, con una manciata di informazioni inizio e fine video un po' più generale e globale. Forse nel titolo era da inserire il termine "competitivo" per rendere ancora più specifico il video, ovviamente è un mio semplice e inutile pensiero.

Seguito ed ascoltato volentieri e sono d'accordo su praticamente tutto quanto, per il resto confesso che sento dentro di me il fuoco della passione più acceso che mai proprio in questi ultimi circa dieci anni che in passato. Ho 32 anni e sono un appassionato di videogiochi abbastanza attivo, non tanto in termini di ore giocate, ma più in termini di curiosità e di voler conoscere il più possibile dai miei giochi preferiti e conoscere giochi e serie videoludiche nuove. Detto questo in passato, dalla prima playstation fino all'epoca playstation 3, giocavo quasi a tutti anche perché avevo più tempo libero a disposizione (anche se non sono mai stato un amante né degli Rpg né dei titoli Open World anche se ne ho giocati ad alcuni esponenti), ma dall'epoca ps4 avevo cominciato a cambiare il mio approccio puntando più ad una collezione di qualità e questo perché mi ero reso conto che molti giochi che compravo una volta finita restavano a prendere la polvere e quindi molti li ho rivenduti. Per accorciare la storia al giorno d'oggi compro e gioco per il 90% agli Arcade perché mi offrono personalmente molta più soddisfazione, desiderio di sfida e la gioia della rigiocabilità al fine di tentare il punteggio più alto o fare una sessione "tranquilla" senza grandi pretese mentre il gioco online è circoscritto soltanto con amici e conoscenti (anche se amo guardare tornei online competitivi di giochi Arcade tra cui anche picchiaduro) mentre di titoli dalle grandi aziende nemmeno l'ombra. Insomma adoro i videogiochi, preferibilmente nella loro forma più "vecchia scuola" e classica possibile, peccato che in Italia (ho costatato la cosa con i miei amici online) credo di essere letteralmente l'unico che segue questo approccio (se mi sbaglio ne sarei felice) anche se questo non mi impedisce di avere amici con preferenze videoludiche differenti, anzi lo vedo come un modo per conoscere altro dei videogiochi. Per l'essere bravi si adoro anch'io voler essere abile nei miei giochi preferiti, però mi sono resto conto che alla lunga osare troppo da me stesso si cade nel cosiddetto "stress da bravura" (non so se è una cosa solo mia oppure capita anche ad altri) e quindi mi sono promesso che se ogni tanto faccio una performance meno incredibile del solito devo viverla con filosofia, dopotutto è pur sempre un gioco ed il divertirsi è lo scopo principale. Concludo che nell'equazione ci sarebbe un altro fattore da aggiungere che magari in Italia ha poco senso, ma vedendo la totalità del mondo ha un buon senso, ossia la distinzione tra giocatori Arcade e giocatori console in quanto possono essere considerati due realtà molto diverse, inoltre sulla base delle news nell'ultimo periodo i grandi studi dei Tripla A non se la stanno passando bene e quindi (forse una parte di me adora pensarla così) si potrebbe tornare ad una condizione dove ci sono ben due distinti mercati, quello per il "grande pubblico" e quello più circoscritto per noi appassionati (strutturalmente più semplici ed essenziali, niente microtransazioni, pochi o nessun Dlc, no mille mila aggiornamenti). Si mi capita di comprare titoli al D1, ma principalmente titoli che mi interessano intensamente e non perché vittima di campagna marketing o cose simili.

Ora voglio sapere la storia del torneo cs go scam, mi hai rimasto con la curiosità 😂

Io sinceramente non riesco a preoccuparmi della "tossicità". Certo, su helldivers ho beccato il tizio che è partito di slur a caso appena sono entrato in missione, ma da parte di altri... Boh, non ci bado. Vedo però il bisogno di vincere sempre più pressante... Certo, capisco, abbiamo poco tempo per giocare e quando lo facciamo sarebbe bello contasse, ci desse progresso, ma... Non ci basta giocare e divertirci facendolo? Vincere è importante? Lo vedo cacciando su mh, giocando helldivers o anche, più spesso, su titoli come the finals, dove giocando con il mio migliore amico, spesso se ne esce con "è persa, amen" praticamente ad inizio partita, "non si può giocare così" abbattendosi e iniziando a parlare molto meno e scazzato, e tutta una serie di altri modi di fare che abbattono il morale. Ecco, io so che l'esperienza che vive lui gli abbatte il morale, e di seguito i suoi modi abbattono il mio, ed è questo che rimuove il divertimento, trasformare la gioia e lo svago in un momento amaro. È questione di mindset? Di scopi? Di indole? Sta di fatto che di mio, per come sono fatto, non provo praticamente mai dispiacere giocando, bensì godo di ogni piccola gioia che posso sfruttare. La vita è tanto grama, perchè non dovrei vedere le cose in modo positivo e almeno immaginarla migliore?

Editing stellare

Nel 2004, dentro uno scatolone di videogiochi dell'emmezeta, una domenica mi feci comprare il primo Unreal. Io e il mio fratellino ci passavamo ore sopra, soprafatti dalla grafica (ai tempi davvero bellissima per gli ambienti) e dalla storia, cercando anche di andare oltre alla paura della nostra età ( 12 e 3 anni). Quel momento rimase per sempre nella mia testa come punto di partenza della mia passione per i videogiochi: l'intrigo per una storia, la paura dei mostri e la curiosità per il loro design e mosse, l'esplorazione e l'entusiasmo nello scoprire un passaggio segreto o un arma nuova. Una volta che ci bloccavamo nella storia passavamo al multigiocatore, camperando beatamente nella mappa Tundra nei Deathmatch, e ridendo durante le morti più assurde. Ci divertivamo, tanto. Mi mancano quei giorni😢

0:20 Con questa musica mi fai scendere le lacrime però😭

Ampio come discorso. Cosa importante é che il videogame una volta approdato alla massa é nel tempo dovuto sottostare alle regole della massa in cui rientrano sia cose semplici ma sia conflitti di interessi economici e politici che spesso vengono dimenticati. Faccio un semplice esempio: come nei film per Hollywood adesso vengono richiesti dei requisiti,per far partecipare ai film magari agli oscar, come inclusione, linguaggio, LGBT ecc.. questo sta succedendo ora anche nei videogame. Questo va a falsare quello che é il videogame in principio e quindi un espressione di qualcosa attraverso un mezzo. Inoltre le regole spietate del marketing e dell economia di massa che ha toccato i film adesso tocca anche i videogame. Prima dei social anche 20 anni fa si produceva il videogame senza il riscontro della popolazione e quindi si andava per la propria strada e poi si dava al pubblico. Adesso invece tra sondaggi, test, social le case sono diventate schiave delle meccaniche sociali. Spero qualche casa grande prima o poi si opponga ma non penso( come detto prima ci sono requisiti imposti da associazioni potentissimi che elargiscono anche finanziamenti). Nel mondo del cinema qualche grande come George Lucas già si é lamentato della fine che Disney ha fatto fare a star wars ma il mondo é pieno di esempi. Se qualcuno pensa che queste questioni siano trascurabili gli consiglierei prima di inoltrarsi bene nella faccenda e vedere il peso che ha per capire bene e poi esprimersi.

con questo video ti sei superato!!!! il mio primissimo videogioco è stato sul commodore 64 e si chiamava genesia... se lo guardi ora diresti che merda di gioco ma io me ne innamorai, gli anni cambiano è sopratutto anche i gamer!!!!

Ottima analisi. Il video mi è proprio piaciuto 😎👍

Capite perché non gioco assolutamente MAI, da quando smisi LoL anni fa, a giochi competitivi? Ci sono una marea di giochi single player o coop da godersi evitando la bile di un competitivo. Questa cosa la posso anche ritrovare come una delle motivazioni per cui ho abbandonato Pokémon, franchise che con Giallo mi ha portato nei videogiochi ai suoi tempi, dato che ogni gioco recente sembra essere fatto solo con in testa un "endgame" da competitivo, lasciando a bocca molto più asciutta chi come me vuole solo godersi un videogioco il solitudine e in santa pace. Tanto varrebbe avere un menù di creazione squadra senza tutto il resto, si eviterebbero cafonate tipo che in ScarlattoVioletto la parte esterna di mappa, fatta di solo mare non calpestabile, sia immensa senza alcuna ragione, appesantendo il gioco senza averne alcun beneficio (perché la GF non sa ancora fare i giochi 3D) Onestamente, mi sembra che molti neo videogiocatori competitivi giochino davvero solo per vincere, ma che fondamentalmente il gioco in sé non li diverta, che rende la cosa piuttosto priva di senso. L'unica categoria da sfottere sono quelli entrati nei videogiochi con un certo gioco moderno ma che ritengono sia una specie di origine per qualsiasi altro, ogni altro videogioco è derivato da esso (coughGenshincough) e quindi qualsiasi cosa è per forza un riferimento ad esso.

Cosa mi divertiva da piccolo? Ai tempi della prima PlayStation, e anche della PlayStation 2, non avevo neanche una connessione internet a casa. Eppure la parte più divertente era sempre quella in cui si consividevano i progressi, quando si creava una community, quando il giorno dopo ne parlavi con i tuoi compagni di scuola ed i tuoi amici. Questo creava un'esperienza condivisa, una storia in comune con il tuo gruppo, e aggiungeva un po' di competizione. Magari competevi con i tuoi amici su chi era più bravo e chi finiva prima il gioco, ma tutto si fermava là. Competevi al massimo con 3-4 persone, non con due miliardi e mezzo. E questo fa tutta la differenza. Al giorno d'oggi, pure se non vuoi competere, pure se vuoi accendere la PlayStation mezz'oretta dopo una giornata di lavoro, sai comunque che i tuoi amici (la tua community in piccola scala) stanno facendo altro e non giocano più, e le community online, anche quelle non competitive, anche dei giochi single player, avranno comunque giocatori che sono anni luce avanti a te e anche non volendolo si finirà irrimediabilmente a confrontarsi con loro. Questo, secondo me, da casual gamer, rovina l'esperienza videoludica

11:22 mi sa che qui si tratta di un backronym, ovvero una sigla che per quanto azzeccata è stata messa lì da qualcuno che non sa la vera origine del termine A mio parere invece deriva dal prefisso "meta-" che sta ad indicare un livello superiore di concepire qualcosa

Da giocatore di picchiaduro che gioca online da più di 10 anni, ho visto che in titoli come street fighter 6 e tekken 8 i comportamenti più tossici sono dominanti quelli che fanno i giocatori di livello medio-basso o, comunque, quelli che pensano di essere fenomeni per aver finito le modalità contro la cpu facendo solo perfect. In tal caso, vanno online sottovalutando alcuni particolari legati ai match up ed al fatto che un giocatore umano fa cose che la CPU non è programmata a fare; da lì partono comportamenti tossici. Poi ci sono sempre, per la legge dei grandi numeri, giocatori che fanno gatekeeping sentendosi i detentori della conoscenza senza contribuire a sviluppare la community attivamente in modo sano

Il gioco deve divertire ed unire gente nel divertimento, cosa che adesso non è, purtroppo

te fraws hai molti argomenti in comune e modi di parlarne o dire la tua opinione .. e condividendo a pieno il tuo parere quale sia il piu reale dal punto di vista di divertimento videoludico, anche io non apprezzo molto il modernismo attuale ... grazie per avermi fatto ricordare zelda per game boy advance sp .. continua sempre cosí che le persone di qualità e appunto avendone passioni si notano e si nota pure l'impegno per chiarire sempre il contesto e ĺumilta in questa valle di lacrime