In tutto questo parlare mi rendo conto che l'argomento centrale non è mai l'arte piuttosto il giro di soldi intorno all'arte. Certo ci sarebbe da fare un discorso più lungo e meglio articolato che non è possibile affidare ad un social ma uno spunto di riflessione che vorrei dare è questo: quanto il sistema dell'arte fa concretamente per gli artisti che devono emergere? Quali investimenti vengono fatti a sostegno degli artisti? Paradossalmente chi decide di intraprendere questo mestiere spende delle cifre da capogiro tra scuole e materiali e poi si ritrova a confrontarsi con un sistema atonico, confuso e vecchio che puzza di stantio che non sostiene in alcun modo l'artista che erroneamente viene considerata come una figura retorica che galleggia in una dimensione parallela. Gli artisti hanno fame, sete, bisogno di pagare le bollette e di vivere ed integrarsi come tutti gli altri. Un'ultima riflessione che desidero fare riguarda gli americani sempre più forti e aggressivi che ad oggi guidano la direzione del gusto del mercato. Non vi pare un paradosso che un popolo con una storia così sottile, quasi impalbabile, possa dettare i canoni estetici dell'arte?