Quello che mi piace del TDO è la ricerca nei testi, pregni di tanti significati. Pierpaolo sei veramente uno che ha una visione del mondo e una chiarezza di espressione ed espressività come pochi oggi in questo mondo. Poi comunque io, a 45 anni, pogo ancora ai vostri concerti!
RIASCOLTARLA IN QUESTO PERIODO STORICO IN CUI LA PAURA È USATA COME STRUMENTO DI CONTROLLO E DISCRIMINAZIONE NON FÀ SOLO RIFLETTERE TI FÀ PROPRIO CAPIRE QUANTO È VERO E FORTE QUESTO TESTO
Bravissimi ragazzi.....sarà che io so disoccupato ma sia La Paura che Lavorare stanca mi calzano proprio a pennello.....questo paese non cambia MAI e siamo sempre più soli con la morte che ci segue come un ombra e si avvicina a noi ogni giorno dippiù
ho digerito questo pezzo intorno al terzo ascolto e mi convince di meno di lavorare stanca però nel complesso è un pezzone se queste sono le premesse ho paure che non mi riprenderò mai dall'album
Primo ascolto malgrado conoscessi già la band, ma mai approfondita veramente. Chiaro non ha senso commentare ne quello che ho appena scritto ne quello che scriverò, come tutti noi d'altronde, ma Il teatro degli orrori non so se spingono più con gli arrangiamenti con la batteria o con i testi, temi trattati o la concretezza di quello che dicono e il timbro del cantante!
+Carlo Cerminara per me le tastiere saranno l'incubo di parecchie notti a venire... sul basso posso concordare, Giulio è una sicurezza dal punto di vista della scrittura musicale
+Spax94 Però le tastiere non sono così presenti nel pezzo, cioè, fanno da contorno in sottofondo, quindi ci possono pure stare. Io mi chiedo in che modo faranno entrare le tastiere (se ci saranno) in pezzi storici come "A sangue freddo" o "Carrarmato Rock"
+Carlo Cerminara E' da tre giorni che sento e risento questo pezzo, e devo dire che le tastiere ci stanno, eccome se ci stanno! Non vedo l'ora di sentire gli altri pezzi, quasi quasi faccio un salto a comprare il CD ;)
L'album va certamente ascoltato e riascoltato interamente, ma personalmente credo che difficilmente potrà essere complessivamente migliore di "A Sangue Freddo", a mio avviso il loro album più riuscito (o forse sono solo di parte, lo adoro). Al momento, questi due singoli non mi piacciono e non mi trasmettono granché, purtroppo.
+WittyTara "Lavorare stanca" a mio parere va ascoltata diverse volte per entrarci, meglio se con una birretta a portata di mano... La trovo estremamente interessante. Questa meno, ma è comunque bella e molto diversa rispetto all'altro singolo. Il che ci sta (scegliere due singoli simili non è il massimo)
Pierpaolo, non ti curar di loro e dei loro inutili commenti pseudo-tecnici e pseudo-artistici...i due pezzi spaccano, sono meno "ruffiani" di quanto ci si potesse aspettare ma si sente lontano un miglio che è roba ispirata e non costruita a tavolino. QUESTO è quello che conta...
niente da fare ,quando in una ricetta si trovano gli ingredienti , quelli giusti non puo che uscire un capolavoro . . . questo capolavoro si chiama iL Teatro Degli Orrori .
ecco, questo pezzo ad esempio mi piace parecchio di più di quello precedente( che continuo a odiarlo) , ma non so...boh.... è come se i violini fatti al sintettizatore ( piuttosto stridulo come suono di sottofondo) levassero quell'urgenza che una canzone come questa dovrebbe esprimere...per essere un ritorno ai tempi del primo album direi che non ci siamo proprio!! e come quando i muse dissero che il loro ultimo album era un ritorno alle loro origini, ma alla fine si è rivelato un fiasco pauroso musicalmente parlando
+Spax94 Sono d'accordo con te. Quì non c'è niente del Teatro e non c'è niente del primo album. Che poi le tastiere e la cassa fatta al synth mi fanno proprio cagare. Poca amalgama.
+Andrea Spinelli Scusami, mi sono spiegato male. La cassa della batteria è fatta con una drum machine o sequencer...insomma, non è naturale e secondo me esce proprio fuori.
Bastano 5 minuti di un azionista viennese bello carico... che questi vengono spazzati via con un alito di vento. E magari addivengono alla conclusione che sarebbe meglio cambiare nome al gruppo.
Capovilla oramai invece di scrivere canzoni blatera e basta. Gionata e Francesco fanno un ottimo lavoro ma se la bravura è messa al servizio di 12 proclami spesso inconsistenti e qualunquisti non era meglio scrivere un diario di riflessioni personali sui vizi del nostro Paese e un ottimo disco strumentale? Non è aggiungendo pifferi o tastiere che si riesce a dare il colpo di teatro o spingendo sull'acceleratore che si arriva necessariamente da qualche parte. Singolo dopo singolo, Il Teatro degli Orrori si sta svelando per quello che è: una brutta copia, ma brutta veramente, di quella Carrarmatorock che non era già il pezzo migliore di Dell'Impero delle Tenebre. E non diverte nemmeno più ironizzare su un gruppo partito in quarta e giunto al collasso veramente troppo in fretta. Mette piuttosto tristezza constatarne l'implosione pressoché totale nelle liriche, divenute in due giri di boa da quanto di più arguto e acuto ci fosse nella nostra Penisola a un crogiolo raccapricciante di banalità ("che bella cosa una giornata al sole" Pierpà?), citazioni ("uno su mille ce la fa" Pierpà?) e freddure ("il rap de noantri" Pierpà?) che nemmeno in un Best of di Pomeriggio 5. Al confronto, la stoica resistenza e l'apparentemente inesauribile verve creativa di gente come Marlene Kuntz o Afterhours (solo per dire i più affini) per almeno 5 dischi consecutivi hanno del prodigioso. Una prece...
+domesticaloretta Sono abbastanza d'accordo con te. La maggior parte dei testi (apparte Slint e Benzodiazepina) possono risultare di livello più basso per chi è abituato a ben altro da Capovilla, ma complessivamente il disco non è affatto male e ha un bel sound. Questo pezzo ad esempio mi piace tantissimo pur rimpiangendo la poesia di alcuni brani passati. Bisogna sempre tenere a mente però che spesso e volentieri in passato Pierpaolo ha utilizzato poesie o citazioni altrui..come E lei venne(Le vin de l'assassin di Baudelaire) e Majakowski( All'amato se stesso dedica queste righe l'autore). Questo non era certo un male..anzi.
Posso condividere alcune tue cose, ma alla.presentazione del disco Capovilla ha anticipato che quest'album avrebbe avuto un lessico costituito da parole meno ricercate. Questo cambio improvviso faccio fatica anch'io ad apprezzarlo lo ammetto. Ma dopo tutto uno fa quello che si sente, se lui ha voluto fare così avrà avuto le sue ragioni. Le citazioni di Pino Daniele e Gianni Morandi sono volute apposta.. detto da lui.