Ti seguo sempre ma non ho mai commentato. Stavolta devo dire che hai veramente recuperato in un posto difficile un pesce difficile anche sul pulito. Bravo
Caspiterina......in.un.posto così.....un pesce così da recuperare... pazzesco Roberto, pazzesco. Rivediti il video di quella canna, faceva la V, e ha rasentato di fare la U...PAZZESCO!!!Complimenti Roberto 😅
…e comunque dare tutti questi buoni consigli ( NON FATE COME ME) quando si è impegnati nel dare il cattivo esempio, ha un che di “Pretesco” stile Don Camillo…🙄😊
Ciao Roberto, ti seguo da tempo e con ammirazione, ma stavolta avrei una domanda da porti: Ho letto su un blog che almeno un 30% di pesci rilasciati morirebbero comunque per le ferite causate dagli ami, per aumento improvviso della temperatura corporea dovuta alla lotta che ingaggiano a ogni cattura, nonché per la grossa quantità che adrenalina che producono a causa dello stress dovuto alle catture stesse Pur non escludendo tali possibilità, a me questa sembra una percentuale assolutamente spropositata rispetto alla realtà So che ad un pescatore indubbiamente “etico” quale sei tu questo è un discorso antipatico da affrontare, tuttavia sono davvero interessato a conoscere il tuo onesto punto di vista al riguardo… Ti ringrazio da subito per l’attenzione che mi hai intanto dedicato e per quella che (spero) avrai nel rispondermi
Ciao. Purtroppo internet da voce a chiunque. Basta poco per smentire una percentuale così alta di mortalità causata dal rilascio: basta pensare ai carpodromi, ai laghetti no kill dedicati alle trote, alle riserve e alle zone no kill... tutti questi ambienti non potrebbero esistere con una mortalità elevata dei pesci. Ovviamente una cattiva gestione del rilascio può influire negativamente
