Incontro con Guglielmo Tell 

Bravo , veramente bravo , con una cultura musicale straordinaria.. Un piacere ascoltare.

Assolutamente perdonato per il lapsus dantesco, devo apertamente confessare che Alberto Mattioli ha svolto una meravigliosa " lectio magistralis ", termini spesso abusati ma, in questo caso, adeguatamente rispondenti alla performance . Mattioli ha una conoscenza veramente approfondita non solo della musica ,ma anche della cultura e della lingua francese, con i miei complimenti, per quello che possono contare. Se mi è permesso un cenno personale, ricordo di aver visto un bellissimo Guglielmo Tell al Comunale di Firenze, diretto da Riccardo Muti , senza balletto e , se non ricordo male, in due lunghissimi atti. Amo moltissimo l'ouverture del Tell , perché , da una parte mi ricorda i magnifici assolo di violoncello del Don Carlos e del Don Quijote , ma in particolare il Preludio e la fuga in Mi Bemolle Maggiore di Bach , dal Clavicembalo ben temperato. L'allegretto Pastorale (semiminima =84) è seguito da una Fuga Allegro Maestoso (Minima= 83) ricorda la Pastorale e la Cavalcata finale dell'ouverture, priva ovviamente dei magnifici suoni dissonanti iniziali , preannuncio di tempesta, come nella Pastorale di Beethoven. Il mio plauso sincero ad Albero Mattioli e un ringraziamento al Teatro Regio di Torino per questa e per altre meravigliose introduzioni all'opera.