Grande! Si sentono influenze, come qualcuno ha detto: NIN e Battisti, Eno, ... Le influenze nella musica sono ovunque, dunque non e' un tema su cui dilungarsi troppo. L'importante e' cosa si sente di più': la capacita' compositiva di questo giovane pieno di talento che ci ha regalato un concept album non sempre facile all'ascolto e per questo originale e interessante. Un lavoro musicale di qualità', lirico. Una tempesta, uno stormo (per usare questa bellissima parola che da' il nome a uno dei pezzi di DIE) di immagini tra mare e vento, sabbia e distanze. Testi poetici, parole essenziali che si riappropriano della loro forma. Die (in sardo vuol dire "giorno") a mio parere, e' rappresentativo di più' culture. La cultura sarda: aspra e testarda, tuttavia legata al ritmo della terra che al tempo stesso la limita, sconfitta ma ancora orgogliosa, piena di sole accecante che e' vitale/mortale nel suo essere estremo. La cultura musicale post-90 dove si e' iniziato a mischiare abilmente di tutto: elettronica e musica popolare, i suoni dei campi e i cori alla Battisti con risonanze industrial. Grande Jacopo Incani. Non servo io a dirlo pero' ci tengo a sottolinearlo, in quanto appassionato di musica, sardo di radici e da anni residente all'estero. Vivendo all'estero si ha forse uno sguardo più' distaccato e oggettivo su quel che accade nel proprio Paese. Se fossi in Italia in questo momento andrei il prima possibile a vedere un concerto di Iosonouncane. Non perdete questa occasione voi che potete. Questo testo e' scritto per passione e ammirazione verso il lavoro del musicista. Non sono graditi dibattiti o commenti spiacevoli a seguire. Saluti e buoni ascolti.
a me viene da piangere a vedere la gente che se ne sta ferma con così tanta energia in scena. se fossi stato li mi avrebbero riportato a casa in un sacco
+May Nam a jacopo aggiungerei i verdena e gli zu, espressioni musicali diversissime tra loro ma in cui non è difficile riconoscere la comune ambizione di dare forma sonora al proprio gusto estetico, che è mutevole; è per questo che alcuni sono passati dai samurai a wow, altri da igneo a cortar todo. jacopo è quello che ha fatto il salto più grande : altro che un giorno, dalla macarena a die sembra passato una vita intera.
boh non so chi siano, mentre conosco i tool e battisti e ascoltando iosonouncane non ce li sento proprio, o più precisamente non ci sento nessuno. se conoscessimo tutta la musica del mondo chissà quanto di questa sentiremmo in die. è un gioco che non mi piace.
Spoglie le rive, il sole, schiassa contro gli scogli. Fame rinasce fame nella pietra e muore senza ricordi. Falce viene, si trascina nel sale e il sale ancora scava sete nella sete tra i fischi del corno. Nel morso di un dolore, nel cielo svuotato, nelle cime bruciate il giorno risale il seme. Scopre le rive il sole e nel mattino avrà nuova fame per arare il fondo e alle cime bruciate ritornare. Rive lontane dagli occhi, rive lontane. E nella fame il seme, il solco aperto dalle mani. È questo il figlio e andrà per mare, è questo l'uomo che cadrà. Dalle secche corre a riva per riportare il sole ai piedi del pianto quando il giorno scopre il solco nel sale, nel solco la fame, il canto che muore e ritornerà per finire su un campo steso al sole. Spoglie le rive, il sole, schiassa contro gli scogli. Fame ha trovato fame nella pietra e muore senza ricordi. Falce viene, si trascina nel sale, e il sale ancora batte sete sulla sete tra i fischi del corno. Nel morso di un dolore, nel petto spogliato, nelle cime bruciate il giorno risale il seme. Scopre le rive il sole e nel mattino avrà nuova sete per arare il fondo e dalle secche alla tanca illuminare. Rive lontane negli occhi, rive lontane. E nella sete il seme, il cuore aperto tra le mani. È freddo il sonno, è grande il mare, è alto il giorno che cadrà. Dalle secche corre a riva per riportare il sole ai piedi del pianto quando il giorno scopre gli occhi nel sale, negli occhi la fame, un uomo che muore e risplenderà di terra impastata e nera al sole.
recensione entusiasta del concerto di Iosonouncane a Genova il 7 luglio: www.tomtomrock.it/concerti/1096-iosonouncane-pop-sagra-urbana-genova-07-07-2016.html
in che senso deludente? questa è una perfetta trasposizione live. sia per suoni che per liriche. il pathos mantenuto e elevato in termini di tempi e pause limati per coinvolgere. a meno che per il resto del live si sia messo a ruttare e scoreggiare al microfono, non immagino un tenore differente