Spesso nei nostri incontri gli amici intervistati hanno sottolineato l'importanza di dare indietro qualcosa ai paesi che ci ricevono e ci accolgono. Cercare di imparare la lingua, fare propri certi usi e costumi, insomma cercare di avere delle relazioni che ci consentano una certa integrazione.
Imparare a conoscere il luogo e le persone che lo abitano rendo il nostro cambio vita più completo e ci da veramente la possibilità di ampliare i nostri orizzonti mentali e non solo quelli geografi.
Chi scegli di cambiare vita in Albania non può non rendersi conto che dietro al paese che si sta velocemente sviluppando e che oggi offre anche notevoli possibilità di investimento e di intrapresa di attività soprattutto legate al turismo, si cela un lato più oscuro e difficile, quello della gente umile e semplice cui non è dato alcun ruolo, e tanto meno vantaggio, in questa corsa allo sviluppo.
Persone che sono rimaste con lavori e stipendi tarati al livello di una Albania di 5 o 6 anni fa, o anche semplicemente quella di 2 anni fa perché lì cose stanno cambiando con grande rapidità, mentre i costi della vita si sono duplicati e a volte triplicati.
I grandi investimenti per il settore turistico e dunque dell'accoglienza in genere, con relativa speculazione edilizia dilagante che fa vedere i suoi effetti anche a chi come noi a rivisitato l'Albania a distanza di 2 anni, mettono in circolazione ingenti quantità di denaro, molto del quale viene dall'estero, o da Albanesi che emigrando hanno fatto fortuna ( altri, come sempre in questi casi, hanno origini "meno identificabili") , ma questi flusso di danaro non riguarda mai e mai raggiunge le classi meno abbienti.
Gli stipendi rimango tra i più passi del continente europeo mentre il costo della vita, dagli affitti alla spesa quotidiana, si va via via adeguando al livello occidentale. Livello al quale è ancora notevolmente inferiore ma la tendenza in questo senso è ben delineata. Un appartamento costa più del triplo di quanto costasse 5 o 6 anni fa.
Le sacche di povertà nel tessuto del Paese sono profonde e contengono situazioni penose di persone che restano ai margini di questo nuovo "eldorado". Oltre modo, dobbiamo ricordare che il livello di assistenza o di welfare è bassissimo se non inesistenza per larghe aree del paese e per certe categoria sociali e sta virando, sempre a scopo speculativo, verso il privato: settore al quale solo i privilegiati possono accedere.
Gli albanesi stessi cominciano a rendersi conto di questa situazione, a consapevolizzare e a riconoscere che là dove prima la solidarietà all'interno delle famiglie svolgeva il suo ruolo salvifico oggi non arriva più a risolvere le situazioni più difficili, poiché i margini di risparmio sono praticamente inesistenti, e molte connazionali si trovano isolati nella loro povertà all'interno di un sistema che intende mostrare, per esigenze di mercato, solo i suoi aspetti più luminosi cercando di nascondere gli altri sotto all tappeto. Basta allontanarsi dalle zone dedicate al turismo di massa e inoltrarsi nei quartieri popolari per rendersi conto della gravissima situazione in cui versano moltissime famiglie.
Lillo, ex bancario, pensionato in Albania, sensibile per storia personale all'aiuto verso i meno fortunati, ci racconta questi aspetti e di come abbia voluto insieme ad altri, unirsi ad una iniziativa umanitari promossa da dei ragazzi locali per cercare di portare almeno un aiuto alimentare alle persone più indigenti di Valona, ponendo in questo modo anche la questione all'evidenza pubblica. Noi siamo stati contendi di offrire la nostra piccola finestra per portare a conoscenza questa difficile situazione. di un paese che ci sta a cuore anche per la sua difficile e travagliata storia.
Ascoltate dalle parole di Lillo la sua storia personale e come questa s'incrocia con la dura realtà della terra nella quale ha deciso di risiedere parte della sua futura vita.
Chi vorrà potrà anche collaborare col progetto al quale Lillo ha aderito.
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Grazie Lillo per questo importante testimonianza .
Contatti: Vasiymeri@gmail.com
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14 окт 2024