Non dobbiamo scordare cantanti, attori e partiti politici che hanno impedito di eradicare la malattia, dovrebbero essere criticati a vita. Pieno sostegno ai ricercatori che per primi hanno avvertito del problema
@@agronomix_ Tra gli ospiti di Xylella fastidiosa si annoverano: mandorlo, ciliegio, rosmarino, oleandro, mirto, alaterno (Rhamnus alaternus), ginestra (Spartium junceum), Westringia fruticosa, Polygala myrtifolia, mimosa (Acacia saligna), pervinca minore (Vinca minor) e pervinca rosea (Catharanthus roseus). L' EFSA rileva un elenco di piante ospiti della xylella, la lista è composta da più di 500 specie e 82 famiglie botaniche. In puglia si concentra l'attenzione su l'olivicoltura ma se ci fosse stata quasiasi altra coltivazione il batterio si sarebbe comunque diffuso, non è ospite specifico. Capisco la critica alla banalizzazione del paesaggio ma non è questo il motivo scatenante del disastro. (Update of a database of host plants of Xylella fastidiosa: 20 November 2015) Consiglio la lettura del libro di Daniele Rielli "il fuoco silenzioso"
Ma quale malattia... Oltre 10 anni la Puglia subì spostamenti e Vibrazioni di crosta misteriosi sul territorio... come dalle ricerche sulle notizie di allora riportate, roba che avvengono forse ogni 1000 anni,ha fatto sì che le radici si scrostassero chi + chi meno nel tempo in modo magnetico dall'epicentro e crearsi il lento morire della pianta, è ovvio che dopo la tempesta oggi, qualsiasi varietà non avrebbe problemi di crescere, tranne se si ripetesse l'evento; scienziati politici... Solo un magna magna e tanta, tanto ignoranza...
Non e' la sputacchina che trasporta il batterio, e' l albero che soffre per una serie di eventi del clima, il quale indebolendosi subisce una variazione del suo ph, quindi e' il suo ph che si altera dall' interno, basta solo un podi cura in più, non c ebisogno di eradicare nulla, tanto meno di isolare le aree definite " infette", io non ho titoli per dire questo, ma vi assicuro che e' cosi', vicino alla mia campagna c'è un vecchio albero un po seccato dalla teorica xylella, poi sulla stessa radice ce n era uno abbastanza grande, cresciuto sulla stessa radice, di cui non ho visto una e dico una sola foglia secca, come si spiega questo? Non si sarebbe dovuto " infettare" stando sulla stessa radice e in continuo contatto con il suo albero grande?
non possiamo prendere per buona la teoria della sputacchina perchè credo che il Rasoio di Ockham in questo caso bloccherebbe qualsiasi ricerca seria. in primisi questo batterio è presente anche in molti altri uliveti come in sicilia o in toscana, nella provenza e in spagna, ma non ha provocato il danno che ha provocato in Salento. quindi il problema non è uno solo ma una serie di azioni errate sia da parte della regione, dei ricercatori e delle istituzioni che hanno preso questo batterio come male assoluto e distrutto milioni di alberi. in primis la xylella chiudendo i vasi xylematici della pianta si ne provoca il disseccamento, ma chi si occupa di olivi sa bene che l'ulivo ha diversi canali linfatici non uno solo, che si chiamano vene o canali. una pianta colpita da xylella va in primis potata leggera, no capitozzata, poi vanno applicati trattamenti stimolanti dei vasi di produzione per aiutare l'ulivo a gettare nuovi vasi linfatici. i rami invece vanno disinfettati con solfato di ferro e calce, mentre il terreno va ripulito di tutti i prodotti chimici che in questi anni sono stati usati e riportato in equilibrio il ph naturale del terreno. quindi analizzare il terreno e capire quali elementi mancano. in pratica la pianta ha preso una malattia, di certo non la distruggi, ma la aiuti a combattere. E' come una persona, quando si ammala la aiuti con antibiotici o farmaci specifici, mica la lasci morire! E' un discorso che riprende antichi metodi dei nostri nonni, con la consapevolezza che la natura tirerà fuori il modo di convivere con il Co.Di.R.O. come noi conviviamo con il Covid.
Ok, mi spieghi come mai "fortunatanente" la xylella non procede più a 25 km al giorno ma si è fermata? Non hanno estirpato 25 km di ulivi come tutti sappiamo, e allora cos'è successo?
Sicuramente dei fattori determinanti su quel che è stato il primo contagio. Secondo me però la monocoltura è il motivo principale per cui l’infezione si è estesa così
Finalmente noto i contenuti del video obbiettivi e reali, mentre molti creano solo confusione accrescendo le speculazioni di ogni tipo. Chiunque osservando il sud della Puglia con un sito satellitare può verificare le condizioni del territorio olivicolo ora e oltre 10 anni fa, le ultime immagini mostrano distese di ulivi secchi. Tutto questo è avvenuto grazie alle diatribe e alla valutazione errata della realtà, in sostanza sono morti oltre 20 milioni di ulivi in 10 anni senza tentare di porvi rimedio, rafforzando tesi complotistiche, diseccamenti pilotati, interessi occulti ecc. il tutto blaterando senza nulla di sensato proporre o realizzare. COMPLIMENTI
Bravo ed esaustivo .👏Monocoltura, globalizzazione ed ecosistemi sbilanciati da pratiche agronomiche intensive, improvvisate o troppo esasperate chimicamente hanno contribuito all'inevitabile problema , gli ecosistemi si distruggono e si regolano di conseguenza....
Ma è vero anche che in nessun'posto nel mondo, chiunque sia parvenuto à eradicare la xylella ... sarrebbe un eccezione se fosse si riuscisse nel Salento !
Complimenti per il video Filippo! Purtroppo la monocoltura non riesce a fare un effetto tamponante tra le pianti della stessa coltura (come dice il proprio nome di questa forma di allevamento), e quindi le malattie che potrebbero essere contenuti in piccole parti della proprietà avanza su tutte le pianti e anche oltre i confini della proprietà. È proprio in questi situazioni che le diversificazioni di coltivi (messi insieme o dividendo la proprietà in piccole zone) riescono a diminuire oppure fermare le contaminazioni.
La monocoltura non è la causa della diffusione della xylella dato che attacca un ventaglio di specie. La causa del disastro è la disinformazione portata avanti da attori musicisti 5stelle.
Possiamo convenire comunque sul fatto che dove ci sono tanti olivi (per giunta tutti della stessa varietà) il rischio di una diffusione su larga scala aumenta. Se in Puglia ci fosse 50% ogliarola e 50% lecchino la situazione sarebbe già diversa ad esempio, cambiando solo varietà nella stessa specie. Ecosistemi troppi semplificati hanno diversi punti grigi. Nonostante ciò do ragione anche al fattore disinformazione!!
@@agronomix_ L'alternativa varietale sarebbe stata comunque considerata complessivamente "monocoltura", quindi possiamo dire questa cosa solo a posteri. Una soluzione è quella di creare delle fasce tampone tra appezzamenti e valorizzare scarpate, fossi e aree improduttive. Comunque quando arriva l'insetto alieno è sempre un problema di introduzione (vedi popilia japonica)
poi ci racconti dei gamberi dei pesci siluro tanto per parlare di contaminazione ci manca qualcosa sulle mucche io mi aspetterei in futuro e i bei meli frascosi e peri di un tempo
Studio l'argomento da anni in università e ti faccio davvero i complimenti per il video. Poco convinto sull'aspetto dell'influenza dell'utilizzo di prodotti di sintesi. Però davvero bravo!
Complimenti per la spiegazione ,ma queste notizie io li sapevo già, dunque sono un olivicoltore della provincia di Taranto quindi piena zona infetta 3 anni fa appena ho visto i primi segni di disseccamento nel mio oliveto mi sono messo a cercare una soluzione o se c'era qualche prodotto e mi è venuto fuori una serie di protocolli quello a mio parere valido e visto che credo nella scienza o applicato il protocollo del Prof. Scortichini che attualmente eseguo puntualmente già da tre anni intorno al mio oliveto nei terreni vicini si vede il disastro e ho cercato di divulgare una sintesi di ciò che hai detto tu nel video mi hanno preso per pazzo,l'anno scorso 2022 io ho fatto la raccolta delle olive mentre gli altri sono rimasti a mani vuote tanto che il frantoiano di fiducia mi ha chiesto come mai solo io ed altri pochi olivicoltori avevamo le olive anzi mi ha chiesto come mai le mie olive erano sane ho spiegato il trattamento che faccio e anche lui a tentato di divulgare tutto ciò che gli avevo detto io,conclusione parole al vento.In sostanza c'è molta ignoranza immagina che per spiegare ho paragonato il covid alla xilella dicendo che il covid si diffonde con le persone che sono i vettori uguale la xilella a bisogno della sputacchina per infettare niente da fare troppa ignoranza.Vedo dalle visite sul mio canale l'interesse per questo patogeno al video del Prof Scortichini.Io non faccio video personali condivido video degli esperti che fanno ricerca .Ha dimenticavo ho pure contattato il prof Scortichini per un chiarimento e se potevo aggiungere al prodotto un bio stimolante a base di alghe mi ha risposto di si non c'è fitotossicità posso andare tranquillo il protocollo prevede anche l'uso di insetticida negli ultimi 15 giorni di maggio e negli ultimi 15 giorni del mese di giugno per abbassare il numero delle sputacchine .ovviamente pensare di sterminare la sputacchina e impossibile abbassare il numero si.Una cosa importante che gli scienziati dicono spesso quando si inizia un protocollo di difesa si deve portare a termine mai interromperlo o sostituirlo e come iniziare tutto daccapo.
@@agronomix_ lo faccio e lo faro anche se l argomento è particolare io sono appassionato anche se nn ho mai coltivato nemmeno un cecio...condivido e suggerisco
